Usiamo abilmente le espressioni figurate in lingua dei segni
1. Perché le espressioni figurate sono molto efficaci per insegnare?
1 La Bibbia contiene moltissime straordinarie espressioni figurate. Pensate alle tante espressioni figurate di cui Gesù si servì quando era sulla terra. Nella Bibbia, infatti, era stato profetizzato che le avrebbe usate (Sal. 78:2). Secondo un calcolo, il Sermone del Monte di Gesù conteneva oltre 50 figure retoriche (Matt. 5:3–7:27). Perché le usava? Le espressioni figurate stimolano la mente e toccano i sentimenti. Sono davvero efficaci per insegnare.
2. Perché è importante usare abilmente le espressioni figurate?
2 È importante che anche noi, come Gesù, diveniamo abili nell’uso di espressioni figurate. A molti sordi piacciono (Matt. 7:28). Infatti, la natura visiva della lingua dei segni spesso favorisce l’uso di espressioni figurate. Come possiamo diventare più abili nell’usarle?
3. Da quali elementi è costituita un’espressione figurata e perché è utile saperlo?
3 Per prima cosa bisogna comprendere com’è fatta un’espressione figurata. Un’espressione figurata è composta da tre elementi principali: il termine di partenza che viene accostato al termine di arrivo in base a un rapporto di somiglianza. Ad esempio, Salmo 18:2 dice: “Il mio Dio è la mia roccia”. In questo versetto il termine di partenza è Geova. Il termine di arrivo è roccia. Il rapporto di somiglianza è costituito dal fatto che Geova è forte e affidabile come una roccia. Identificare questi elementi ci aiuta a isolare i segni chiave che collegano il termine di partenza al termine di arrivo e rendono chiaro il rapporto di somiglianza. Quali sono alcuni modi in cui si può raggiungere efficacemente questo obiettivo in lingua dei segni?
4. In che modo la scelta delle configurazioni può contribuire all’efficacia di un’espressione figurata?
4 Segni e configurazioni simili. Quando i segni e le configurazioni sono simili è più facile capire un’espressione figurata. Spesso riscontrerete che per rendere coerente un’espressione figurata basta usare lo stesso segno sia per il termine di partenza che per il termine di arrivo (Matt. 5:15, 16, 27, 28). Anche segni che hanno un significato simile possono trasmettere il concetto. Tuttavia, a volte il termine di partenza e il termine di arrivo potrebbero avere in comune solo una certa caratteristica. In questi casi configurazioni simili possono aiutare a capire meglio il punto. Ad esempio, immaginate di dover illustrare in che modo il timore dell’uomo può paralizzare una persona (Prov. 29:25). Il termine di partenza è essere presi in trappola dal timore. Il termine di arrivo potrebbe essere un laccio. L’espressione figurata potrebbe raffigurare un animale che viene intrappolato in un laccio. Il rapporto di somiglianza è costituito dal fatto che il timore dell’uomo porta una persona a sentirsi in trappola. La somiglianza è messa in risalto dal segno “bloccato” che ha la stessa configurazione del segno “laccio”.
5. In che modo il movimento dei segni può contribuire all’efficacia di un’espressione figurata?
5 Il movimento dei segni. Per rendere coerente un’espressione figurata, i segni possono andare nella stessa direzione o avere lo stesso movimento. Ad esempio in Matteo 15:26, 27 il termine di partenza è cogliere un’occasione. Il termine di arrivo è cagnolini che leccano le briciole di pane. Mentre guardate i versetti, fate attenzione al movimento del segno che rende l’espressione “cani che leccano le briciole”. Facendo lo stesso movimento quando segnate “cogliere un’occasione” sarete in grado di far capire il rapporto di somiglianza.
6. Di che utilità sono le espressioni facciali nell’uso di espressioni figurate?
6 Espressioni facciali. Le espressioni facciali possono mettere in risalto il paragone. Notate, ad esempio, 2 Pietro 2:12. Il termine di partenza è l’atteggiamento delle persone. Qual è il termine di arrivo? Un animale irragionevole. Mentre guardate il versetto notate che per “animale irragionevole” e per “uomini ignoranti che parlano ingiuriosamente” è usata un’espressione facciale simile che trasmette l’idea di atteggiamento noncurante, mettendo così in risalto il rapporto di somiglianza. Espressioni facciali simili possono includere anche sentimenti attraverso i quali si può rendere bene il rapporto di somiglianza.
7. Cosa si può aggiungere in merito alle tecniche spiegate e cosa dovremmo tenere presente?
7 Alcuni di questi metodi, o in alcuni casi tutti, possono essere usati contemporaneamente. Ad esempio, in Giacomo 2:26 vengono applicate alcune delle tecniche spiegate nei paragrafi precedenti per evidenziare il rapporto di somiglianza. Si possono creare espressioni figurate efficaci anche in molti altri modi. Tenete presente, però, che bisogna rispettare le regole e i limiti imposti dalla lingua dei segni (2 Cor. 6:3).
8. Come dovremmo comportarci se incontriamo qualcuno che non afferra il significato delle espressioni figurate?
8 Ci sono circostanze in cui bisogna usare cautela. Potremmo incontrare qualcuno che non riesce a comprendere immediatamente un’espressione figurata, o che forse la prende alla lettera. In questi casi sarebbe meglio dare una spiegazione più diretta. Potrebbe rivelarsi efficace anche l’uso di contrasti. Man mano che lo studente acquista intendimento, è probabile che la sua comprensione delle espressioni figurate migliori.
9. Cosa siete determinati a fare, e perché?
9 Le espressioni figurate sono davvero efficaci per insegnare. Continuiamo a farne buon uso applicando le tecniche esaminate in questo articolo. Così facendo, le persone comprenderanno più facilmente le cose che insegniamo loro e saranno in grado di ‘ritenerle’ (Luca 8:15).