O vi tagliate i capelli o perdete il posto!
NEL mondo altamente competitivo degli affari le società che hanno una reputazione in numero sempre crescente danno ai loro dipendenti ciò che ammonta a un ultimatum: ‘O assume un aspetto presentabile o se ne va via!’
Per esempio: The National Cash Register Company, impresa internazionale con più di duecentocinquanta uffici di vendita negli Stati Uniti, ha diramato un ordine amministrativo intitolato “Immagine della società NCR”. In parte dice: “Molti clienti sono contrari a fare affari con una società i cui rappresentanti non sono vestiti e acconciati bene. Poiché per assicurare oggi nuovi affari è molto competitivo e difficile, difficilmente possiamo permetterci di respingere i clienti per alcuna ragione”. Viene quindi esposto il codice dei dipendenti maschi della società:
“I capelli saranno tagliati e pettinati con cura. La lunghezza dei capelli deve terminare al di sopra del colletto, e non estendersi sopra gli orecchi. Le basette non saranno più lunghe dei lobi degli orecchi, e non si allargheranno nella parte inferiore di oltre tre centimetri. I baffi piccoli e tagliati con cura sono accettevoli. I baffi e le barbe a forma di manubrio, tipo Fu-Man-Chu, a spazzola non sono accettevoli. I vestiti e le camicie da lavoro devono essere eleganti con cravatta. Gli abiti devono essere nell’insieme puliti e lindi in modo da presentare un aspetto accurato, che si addica a un uomo d’affari”.
Il direttivo della NCR stabilisce inoltre che le dipendenti siano vestite e pettinate in maniera appropriata.
È interessante notare a questo riguardo, che l’Unemployment Insurance Appeals Board di California ha emanato di recente una norma secondo cui in una zona in cui i datori di lavoro in genere si rifiutano di assumere gli uomini con i capelli lunghi, tali persone non sono quindi idonee per l’indennità di disoccupazione. Inoltre, nel gennaio di quest’anno la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò che i diritti costituzionali di uno studente di scuola superiore non erano violati se il consiglio scolastico richiedeva che si tagliasse i capelli lunghi.
È interessante che la questione dell’acconciatura dei capelli e dell’aspetto convenevoli è commentata nella Bibbia in relazione con i ministri cristiani. Sotto ispirazione l’apostolo Paolo raccomandò la “modestia e sanità di mente” riguardo al vestire e indicò che i capelli insolitamente lunghi sarebbero stati per l’uomo un “disonore”. (1 Tim. 2:9; 1 Cor. 11:14, 15) Egli diede anche risalto al fatto che la condotta può influire su altri per il bene o per il male. Espresse dunque la veduta matura per i ministri di Dio nel commento: “In nessun modo noi diamo alcuna causa d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero; ma in ogni modo ci raccomandiamo quali ministri di Dio”. — 2 Cor. 6:3, 4.