Nascita di una città nel Mozambico
Il periodico Noticias da Beira del Mozambico ha recentemente pubblicato due articoli sulle vittime della persecuzione religiosa nel Malawi. Molti dei perseguitati si trovano ora nella zona di Malanguene nel Mozambico, proprio a ovest del confine del Malawi. Un articolo era intitolato: “Più di 17.000 Testimoni di Geova hanno fatto sorgere una piccola città”. Il giornalista commenta: ‘Si vedevano case di semplice costruzione, ma dall’aspetto immacolato, separate da giardinetti, pieni di fiori e circondati da muri di fango rosso. Lo stesso aspetto curato e pulito si poteva vedere all’interno delle case, tutte col gabinetto. Vedemmo botteghe di calzolai, e intagliatori di legno. E vedemmo lavoro degno d’essere esposto in una galleria d’arte. Il numero dei profughi aumenta di continuo. Alcuni intendono lavorare la terra. Altri riprenderanno il loro mestiere. Si renderanno utili al paese che li ha accolti. I “testimoni di Geova” hanno medici che vigilano sulla salute della comunità. Più di 1.000 persone sono curate ogni giorno. Viene data assistenza ogni giorno per oltre quaranta nascite’. È descritta una Sala del Regno, ‘fatta di calcina e canne’, e il giornalista notò che le adunanze vi erano tenute ‘ogni giorno, verso sera’. Egli la chiama “una città nata all’improvviso come se fosse spuntata dalla terra”, avente la fede per fondamenta. “Ispira pace, una pace interrotta solo dai rumori dei . . . veicoli che li hanno trasportati in questo esilio religioso”.