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  • g86 8/4 p. 4
  • La foglia sacra che divenne popolare

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  • La foglia sacra che divenne popolare
  • Svegliatevi! 1986
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Svegliatevi! 1986
g86 8/4 p. 4

La foglia sacra che divenne popolare

Per tre secoli il tabacco venne usato come medicinale dagli europei. I medici prescrivevano quest’erba per vari disturbi, dall’alitosi ai calli. Tutto cominciò nel 1492 quando Cristoforo Colombo e il suo equipaggio, i primi europei a vedere il tabacco, notarono che gli abitanti delle Indie Occidentali fumavano grossolani sigari nelle cerimonie tribali.

Molto tempo prima di Cristoforo Colombo, quasi tutte le popolazioni primitive delle Americhe consideravano sacro il tabacco. In origine il fumo era prerogativa e funzione di stregoni e sacerdoti. Si servivano del suo effetto narcotico per provocare visioni durante solenni riti tribali. “Il tabacco era intimamente connesso con i loro dèi”, scrive lo storico W. F. Axton, “non solo per le celebrazioni religiose ma anche per scopi curativi o terapeutici, e tutto questo era collegato in un modo o nell’altro con la loro religione”. Ma se l’uso medicinale del tabacco fu ciò che per prima cosa attirò l’attenzione degli esploratori spagnoli e portoghesi, il suo uso per scopi voluttuari seguì subito dopo.

“Fumerò un’altra sigaretta e maledirò sir Walter Raleigh”, cantavano John Lennon e Paul McCartney dei Beatles. Sir Walter, definito “il più noto propagandista inglese della pipa per uso voluttuario”, coltivò tabacco nella sua tenuta in Irlanda e fece del suo meglio per rendere popolare il vizio nel bel mondo. In anticipo rispetto al suo tempo, fa venire in mente l’industriale del tabacco e il pubblicitario del ‘secolo della sigaretta’.

Fu però la guerra dei trent’anni in Europa, non l’influenza di sir Walter, a fare del XVII secolo la “grande èra della pipa”, dice Jerome E. Brooks. “Il fumo si diffuse in tutto il Continente” e in Asia e in Africa, egli sostiene, “soprattutto a causa della guerra”. Qualcosa di simile avrebbe dato il via all’èra della sigaretta.

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