Ho lodato Geova dall’infanzia
“DALLA bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode”, disse Gesù. (Matteo 21:16) Queste parole sono risultate vere nel mio caso. Ma come può un bambino lodare Dio ed edificare la propria fede nonostante la tenera età?
Avevo dieci anni. Abitavo nella città di Torino e frequentavo la quinta elementare. Ricordo un mio compagno che, quando c’era l’ora di religione, usciva dalla classe. Incuriosito, un giorno lo avvicinai e gli chiesi come mai non partecipasse alla lezione di religione. Mi disse che, siccome era testimone di Geova, ne era stato esonerato. Volendo saperne di più, gli posi altre domande e conversammo insieme in diverse occasioni. Era il 1968.
Una volta parlammo di spiritismo. Rimasi colpito dal fatto che conosceva il soggetto molto meglio di me che ritenevo di sapere tutto in materia. Mio zio era medium e mi parlava di spiritismo da quando ero piccolo. Il mio coetaneo mi rivelò la fonte delle sue informazioni: la Bibbia. Gliene chiesi subito una copia. Me la portò e mi fece leggere Deuteronomio 18:10-12, una netta condanna dello spiritismo e di tutte le sue pratiche. Fu un colpo per me: ora volevo conoscere bene la Bibbia e parlarne a coloro che praticavano lo spiritismo. Avevo capito che conteneva la verità e decisi che da allora in poi l’avrei seguita.
Portavo la Bibbia a scuola ogni giorno e cominciai a dire a tutti che ero un testimone di Geova. Il sacerdote che insegnava religione in classe, avendo notato che usavo spesso le Sacre Scritture, ritenne opportuno avvertire i miei genitori e consigliare loro di togliermi la Bibbia.
Mi difesi come potei, cercando di tenermi stretta la Bibbia. Mia madre però, picchiandomi, me la strappò dalle mani e mi costrinse a bruciarla sul balcone della cucina. In quel momento pensai che, appena cresciuto, avrei comprato una Bibbia nuova e sarei andato a insegnarla ad altri.
Dopo circa due anni mi si presentò ancora l’opportunità di parlare delle Sacre Scritture e di Geova. Un mio compagno di giochi stava studiando con due Testimoni. Andai a casa sua e partecipai alle conversazioni bibliche. Volendo studiare anch’io affrontai i miei genitori e dissi loro: “Ho deciso di diventare testimone di Geova e questa volta niente mi farà cambiare idea!”, e spiegai loro che avrei iniziato ad assistere alle adunanze nella locale Sala del Regno. I miei genitori non fecero storie, forse perché ero diventato assai robusto, tanto che alcuni mi davano diciotto anni anziché i dodici che avevo. Ad ogni buon conto andavo sempre alle adunanze in compagnia di un amico che aveva pure iniziato a studiare.
Feci progresso e nel 1974 a un’assemblea di circoscrizione mi battezzai. Il mio desiderio era quello di impegnarmi nell’opera di predicazione come pioniere, il ministero a tempo pieno, e mi prefissi questa meta. Rendendomi disponibile ricoprii con gioia diversi incarichi nell’ambito della congregazione, nonostante la mia giovane età. L’opposizione da parte dei miei genitori non accennava a diminuire, ma grazie all’aiuto di Geova ebbi la forza di superarla. Nel frattempo avevo cominciato a lavorare e, benché questo mi tenesse impegnato tutto il giorno, trovai il modo di compiere per un mese l’opera di pioniere ausiliario. Parlavo con i miei compagni di lavoro durante gli intervalli; avevo sempre con me una buona scorta di letteratura biblica da distribuire. Dopo l’orario di lavoro conducevo diversi studi biblici con operai turnisti. Con alcuni di loro studiavo di notte anche se l’indomani dovevo alzarmi presto per andare a lavorare. Fu un mese molto intenso e tutti i miei sforzi furono ricompensati: due persone che studiavano con me ora sono felici servitori di Geova.
In seguito, nel 1980, sposai una sorella che come me aveva a cuore il servizio a tempo pieno. Considerammo i nostri propositi in preghiera e infine riuscii a trovare un lavoro che mi permetteva di dedicare tutto il pomeriggio all’opera di predicazione e ad aiutare un gruppo di Testimoni a cinquanta chilometri da casa nostra. Per andarci dovevamo prendere tre autobus. A volte ero così stanco che mi addormentavo sui mezzi pubblici, ma Geova ha benedetto riccamente i nostri sforzi anche in questo caso. Oggi quel piccolo gruppo è una fiorente congregazione.
Nel 1982 andammo a predicare in una zona della Sicilia come pionieri speciali. Dopo quindici anni finalmente il mio più grande desiderio si era realizzato. Il mio cuore era rivolto a Geova fin da quel lontano 1968 quando un ragazzino mi esortò a conoscere la Bibbia. Essere determinato nel sostenere la verità nonostante le difficoltà mi ha rafforzato e preparato per l’attività teocratica. È stato molto saggio non arrendersi alla prima opposizione e continuare a perseverare. Ringrazio Geova per la possibilità che mi ha dato di conoscerlo fin da piccolo e per aver potuto realizzare il mio desiderio di servirlo insieme all’intera schiera dei suoi leali servitori. — Da un collaboratore.