La cerimonia è religiosa
Alla sua incoronazione la regina di Gran Bretagna ricevette la piena benedizione della Chiesa, e anche di più. Il Chronicle della domenica dell’8 marzo 1953 la descrisse in questo modo: “Ed ora viene il momento della massima esaltazione. La Regina sta per essere innalzata alla mistica compagnia degli Unti del Signore, diventando così Regina, non soltanto per volontà dell’uomo, ma alla vista di Dio. . . . Quello che deve avvenire è un mistero, non veduto dall’uomo; e pochi udranno la voce dell’arcivescovo mentre, affondando le dita nel Cucchiaio, dice: ‘Siano le tue Mani unte con l’Olio Santo, sia il tuo petto unto con l’Olio Santo, sia il tuo Capo unto con l’Olio Santo come furono unti i Re, i Sacerdoti e i Profeti’. Mentre il Decano ripone l’Olio Santo sull’Altare, la congregazione rivede ora la sua Regina con gli occhi della fede misticamente trasfigurata. Essa è pronta a ricevere con l’investitura gli emblemi che possono essere portati o indossati soltanto dagli Unti di Geova, vesti simili a quelle d’un sacerdote che le sono messe addosso dal Decano”. L’ulteriore significato religioso di questa cerimonia è dato dalla “Spada dello Stato’”, con il quale ella deve, fra le altre cose, “proteggere la Santa Chiesa di Dio,” e “la corona di gloria e giustizia” che deve ricevere, “la quale ha per i suoi numerosi sudditi un significato che oltrepassa tutta l’autorità e la potenza terrena”. La partecipazione alla pompa è, quindi, un atto sia religioso che politico.
I loro idoli sono argento ed oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, . . . Come loro siano quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. — -Salmo 115:4-6, 8.