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  • Archelao, crudele etnarca
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 1/11 p. 648

Archelao, crudele etnarca

CON Archelao, figlio e successore di Erode, si verificò il proverbio “quale il padre, tale il figlio”, poiché egli viene descritto come “crudele e tirannico, estremamente sensuale, ipocrita e cospiratore”. La sua politica causò il suo esilio per mano dell’imperatore romano, adempiendo così il principio scritturale che “il crudele tortura la sua propria carne”. — Prov. 11:17.

Pochi giorni prima di morire il re Erode fece un ultimo testamento nel quale designò Archelao invece di Antipa come erede del suo trono e gli assegnò metà del suo dominio, lasciando ad altri due figli un quarto ciascuno. Ma a causa dell’opposizione tutto ciò che Archelao riuscì ad ottenere dall’imperatore romano Augusto fu il titolo di etnarca, titolo molto inferiore a quello di re benché più onorato di quello di tetrarca, o di principe territoriale. Ricevette tuttavia, ad eccezione di alcune importanti città, il territorio che gli aveva lasciato suo padre, cioè la Giudea, la Samaria e l’Idumea.

Il regno di Archelao si distinse per la sua turbolenza anche prima che partisse per Roma per far convalidare dall’imperatore le condizioni stabilite dal testamento di suo padre. Come Roboamo, figlio di Salomone, aveva ereditato un Paese la cui popolazione fremava di malcontento a causa dei gravami imposti loro dal padre corrotto e ambizioso. (1 Re 12) E come Roboamo, Archelao non si comportò saggiamente. Non avendo compreso il temperamento del popolo, si trovò ben presto di fronte ad una tale agitazione che prima di riuscire a reprimerla i corpi di circa tremila giudei contaminarono i pavimenti del tempio. E dopo la partenza di Archelao per Roma le cose andarono di male in peggio. In tutto il paese vi fu un’insurrezione armata, che fu stroncata col sacrificio della vita di migliaia di soldati romani e di tanti giudei che la loro tradizione ne parla come di uno dei peggiori massacri della loro storia.

Al suo ritorno Archelao continuò la sua politica sbagliata. A causa delle sue misure oppressive fu chiamato a Roma per rispondere di accuse fatte contro di lui da giudei e samaritani, i quali soffrirono ancor più per mano sua. Cesare Augusto, dopo avergli dato udienza, lo mandò in esilio.

Considerati questi fatti possiamo subito capire perché Giuseppe, padre putativo di Gesù, ‘avendo udito che Archelao regnava in Giudea temette di andarci ma, avendo avuto un divino avvertimento in sogno, si ritirò nel territorio della Galilea [dove regnava il tetrarca Erode Antipa] e si stabilì in una città chiamata Nazaret.’ — Matt. 2:22, 23. NW.

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