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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 15/5 pp. 317-318

Lezione 10

Le versioni delle Scritture Ebraiche

LE “VERSIONI” delle Scritture Ebraiche sono traduzioni di questi testi in altre lingue. Tutte le antiche versioni erano state scritte a mano, e quindi in forma di manoscritti. Alcune versioni erano anche versioni di traduzioni più antiche dall’ebraico; come, per esempio, le vecchie versioni latine tradotte dalla versione greca delle Scritture Ebraiche.

Per età il Pentateuco Samaritano è il più antico testimonio del testo ebraico delle Scritture. Ricordate che Samaria era la capitale del regno delle dieci tribù d’Israele, e il nome della capitale fu applicato all’intero territorio occupato dalla parte settentrionale della nazione d’Israele. Quando gli Israeliti della Samaria nel 740 a.C. furono condotti in schiavitù dagli Assiri, popoli pagani furono portati nella Samaria da altre parti dell’Impero Assiro. Questi vennero chiamati Samaritani, e fu questa comunità samaritana a produrre, circa 300 anni più tardi, il Pentateuco Samaritano. Effettivamente non è una versione o traduzione dell’ebraico originale, bensì il testo ebraico trascritto in caratteri samaritani ed immischiato con qualche espressione samaritana. Sebbene la sua origine risalga al quinto secolo avanti Cristo, nessuno dei manoscritti sui quali si basa l’attuale testo stampato porta una data così antica.

Fu in questo periodo di tempo che le parafrasi aramaiche cominciarono ad essere usate. Gradualmente l’ebraico veniva sostituito dall’aramaico come lingua del popolo comune giudaico, e dal tempo di Nehemia in poi era necessario che la lettura delle Scritture Ebraiche fosse accompagnata da parafrasi o interpretazioni nella lingua aramaica, affinché il popolo comune giudaico comprendesse la lettura. (Neh. 8:8) La parola aramaica per “interpretazione” o “parafrasi” è targum, e queste traduzioni piuttosto larghe e libere delle Scritture Ebraiche erano chiamate Targum. Gli scribi e i sacerdoti giudaici erano molto contrari a mettere queste parafrasi per iscritto, ritenendo le Scritture troppo sacre per essere tradotte. Ma l’errata venerazione e superstizione di religionisti giudaici non avrebbe potuto annullare il proposito di Geova Dio che la sua Parola fosse accessibile al popolo comune. Traduzioni permanenti erano destinate ad apparire.

Quanto alle parafrasi aramaiche, cominciarono ad essere messe per iscritto verso il tempo di Cristo. Si ritiene che il Targum di Onkelos, composto del Pentateuco, sia la più antica versione aramaica esistente. L’originale di questo Targum fu scritto nel primo secolo dopo Cristo. In questo stesso secolo fu scritto il Targum di Gionathan sui libri di Giosuè, Giudici, Samuele, Re, Isaia, Geremia, Ezechiele e i dodici profeti minori. I Targum non avrebbero però avuto la loro attuale forma scritta prima del quarto o quinto secolo dopo Cristo.

Sebbene originalmente scritti nel primo secolo dopo Cristo, i Targum non costituiscono le più antiche traduzioni scritte delle Scritture Ebraiche. La versione più antica e anche più importante è quella greca dei Settanta (simbolizzata da LXX). Essa fu composta per soddisfare le necessità dei Giudei di lingua greca di Alessandria, in Egitto. In principio il suo nome si applicò strettamente alla versione del Pentateuco, ma in seguito si estese per comprendere tutti i libri ebraici man mano che venivano tradotti. Questa opera di traduzione ebbe inizio circa il 280 a.C., e con ogni probabilità i primi cinque libri delle Scritture Ebraiche furono terminati durante quell’anno.

Tutti i libri della versione dei Settanta furono raccolti in un solo libro almeno durante il primo secolo dopo Cristo, tempo nel quale tale versione fu accettata come Scrittura autentica dai Giudei dispersi di lingua greca. Da essi questa versione greca fu tramandata ai Cristiani ed è citata negli scritti degli apostoli e dei discepoli di Gesù. È stato calcolato che vi sono 365 testuali citazioni dalle Scritture Ebraiche, oltre a quasi 375 riferimenti o allusioni più o meno dirette alle Scritture Ebraiche. Il maggior numero di queste citazioni dalla versione greca delle Scritture Ebraiche è tratto dagli apostoli e dai discepoli quasi letteralmente dalla versione dei Settanta, mentre alcune sembrano essere nuove traduzioni di esse fatte dall’ebraico originale. La versione dei Settanta era quindi basata su un testo ebraico più antico del testo masoretico. Era indubbiamente basata su qualche antica ed esemplare copia delle Scritture Ebraiche conservata nell’atrio del tempio di Gerusalemme molti anni prima della sua distruzione.

Fra le versioni siriache delle Scritture Ebraiche, la Pescitta (P’shitta) ossia “semplice” revisione è tradotta direttamente dall’ebraico, sebbene sembri che la versione dei Settanta abbia influito su alcuni libri. La data della versione Pescitta delle Scritture Ebraiche è fissata al secondo secolo dopo Cristo. Il testo ebraico sul quale è basata questa traduzione servì anche per il testo masoretico.

Aquila era un proselito giudaico di Ponto nell’Asia, apostata dal Cristianesimo, e la sua versione greca del testo ebraico era molto letterale. Frammenti delle versioni greche di Teodosio e Simmaco, entrambi del secondo secolo dopo Cristo, erano conservati nella versione multipla di Origene chiamata la “Hexapla” (significante “sestupla”), come anche la traduzione di Aquila. La Hexapla conteneva in sei colonne parallele il testo ebraico, l’ebraico trascritto in lettere greche, la versione dei Settanta alquanto riveduta da Origene per corrispondere al testo ebraico, e le tre traduzioni greche summenzionate, cioè, quelle di Teodosio, Aquila e Simmaco.

Verso il 382 d.C. Girolamo cominciò l’opera della Bibbia Vulgata latina. Prima d’allora esistevano antiche versioni latine, ma erano basate sulle traduzioni greche delle Scritture Ebraiche. La Vulgata di Girolamo era basata su un testo ebraico quasi identico a quello dei Masoreti, ma l’autore nella sua traduzione si riferiva anche alle versioni greche. Nel 404 d.C. Girolamo aveva terminato la traduzione dell’intera Bibbia dai testi ebraici e greci in latino, e la sua opera venne conosciuta come la Vulgata, che significa l’edizione “volgare” o “comune” delle Scritture. Essa servì di fondamento agli studi biblici occidentali per mille anni.

Esistono ancora altre versioni come l’egiziana, l’etiopica, l’araba, la gotica e l’armena. Ad eccezione dell’araba, tutte queste versioni delle Scritture Ebraiche sembrano essere state tradotte, non direttamente, ma con l’uso della versione greca dei Settanta. Tale versione, a proposito, è stata fidatamente conservata per noi dai tre famosi manoscritti: il Vaticano 1209, il Sinaitico e l’Alessandrino, insieme al testo delle Scritture Greche Cristiane.

Sembra che la prima versione inglese di tutte le Scritture Ebraiche tradotte direttamente dal testo ebraico sia la ben nota Versione del Re Giacomo o Versione Autorizzata, pubblicata nel 1611. Il nome “Geova” non risulta nella versione dei Settanta, essendo quel nome rappresentato qui dalle parole greche ho kyrios (il Signore), e per questo motivo il nome Geova è stato offuscato per molti secoli. Il testo originale ebraico contiene il nome Geova più di 6800 volte. Quindi è appropriato che l’attuale testo ebraico, malgrado le sue possibili imperfezioni, sia adoperato come base di traduzione in qualsiasi altra lingua di oggi. L’Onnipotente Dio ha anche permesso che avvenisse così dopo la Riforma protestante del sedicesimo secolo, e ciò per motivi che possono essere apprezzati in questo “giorno di Geova”.

[Domande per lo studio]

1. Che cosa è una “versione”?

2. Che cosa si potrebbe dire circa il Pentateuco Samaritano e il suo sviluppo?

3. Quando e perché le parafrasi aramaiche erano usate dai Giudei? e perché non furono messe prima per iscritto?

4. Quando furono scritti i Targum?

5. Quale fu la prima e più importante traduzione scritta delle Scritture Ebraiche? e perché e quando fu prodotta?

6. Quando fu raccolta in un solo libro la versione dei Settanta? e come fu usata dai primi Cristiani?

7. Quali informazioni sono date riguardo alle versioni siriache ed altre versioni greche?

8. Qual era la più nota versione latina, chi la tradusse e quando?

9. Quale versione inglese è stata tradotta direttamente dal testo ebraico?

10. Perché in questo “giorno di Geova” è molto appropriato tradurre direttamente dal testo ebraico?

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