Lezione 16
Alcuni insegnamenti talmudici
FU a causa della loro prolissa tradizione orale che gli scribi e Farisei giudaici vennero a lamentarsi con Gesù, dicendo: “Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi?” Gesù aveva in mente questi insegnamenti talmudici quando ribatté esplicitamente: “E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?” (Matt. 15:1-9) Questo dimostra che i Giudei davano maggior importanza alla loro legge orale, attenendosi ad essa perfino al punto di violare l’ispirata legge scritta di Dio. Dimostra anche che Gesù e i suoi discepoli vi erano contrari.
Gli insegnamenti talmudici conducono alla trasgressione della legge di Dio mediante l’adorazione resa alle creature. Alcune traduzioni letterali di brani del Talmud sono qui riportate per dimostrare come inducono all’adorazione dei rabbini: “Come ognuno è obbligato a onorare e temere il proprio padre, così ognuno deve onorare e temere il suo rabbino anche più del proprio padre; poiché il padre gli ha dato la vita in questo mondo, ma il rabbino, che gli insegna, gli dà la vita nel mondo avvenire”. “I saggi hanno detto che il timor del rabbino è come il timor di Dio”. “Né osa egli salutare il suo rabbino o rispondere al suo saluto nel modo in cui saluta un amico o risponde al saluto di lui. Ma egli deve inchinarsi dinanzi a lui in umiltà e stima e dire: ‘La pace sia con te, o Rabbi’” Ora a che cosa pensate? Non si riverberano nella vostra mente le seguenti parole di Gesù: “Ma voi non vi fate chiamar ‘Maestro’ [Rabbi]; perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli”? — Matt. 23:8.
Sarete sorpresi nel vedere come gli insegnamenti talmudici contraddicano il Memoriale scritto di Geova per quanto riguarda le donne fedeli. Agli occhi ecclesiastici giudaici una donna non esiste. È considerata allo stesso livello degli schiavi e degli idioti. Il Talmud elenca 613 comandamenti, ma di questi soltanto tre sono per le donne, mentre tutti gli altri si applicano agli uomini. I tre speciali comandamenti per le donne si applicano alla loro ubbidienza e al loro rispetto verso i mariti, alla loro sorveglianza ed educazione dei figli nella fede del Signore finché raggiungano i tredici anni, e alla loro osservanza delle leggi sui cibi. Come, secondo l’insegnamento talmudico, si deve considerare la donna è illustrato dalla preghiera mattutina che ogni devoto Giudeo deve ripetere. Leggete attentamente la citazione dal Talmud: “Benedetto sei, o Signore nostro Dio, Re dell’Universo, perché Tu non mi hai creato [1] schiavo. Benedetto sei, o Signore nostro Dio, Re dell’Universo, perché Tu non mi hai creato [2] bestia. Benedetto sei, o Signore, Re dell’Universo, perché Tu non mi hai creato [3 e più basso] donna”. Le donne fedeli testimoni di Geova possono comprendere ciò che devono combattere quando cercano di offrire la verità ai devoti Giudei.
La seguente citazione dimostra come i rabbini ritenevano la legge orale superiore alla legge scritta: “Eppure i nostri saggi comandarono che nessuno dovesse insegnare la Legge alla propria figlia; per la ragione che la maggior parte delle donne non ha la dovuta facoltà razionale per lo studio e l’intendimento della Legge, e spesso perverte il suo significato. Perciò i nostri saggi dicono che chi insegna la Legge alla propria figlia è colpevole come se le avesse insegnato una trasgressione. Ma questo si riferisce alla Legge orale. Quanto alla Legge scritta, egli non gliela dovrebbe insegnare; ma se lo fa, non è colpevole di una effettiva trasgressione”. Che cosa avrebbero fatto i rabbini con donne come Debora, Loide ed Eunice? Uno dei comandamenti speciali per le donne è che dovrebbero allevare i loro figli nella fede del Signore. Ma come possono farlo, se esse stesse non hanno conoscenza? La pietosa condizione della donna è ulteriormente dimostrata dall’interpretazione talmudica di Deuteronomio 24:1, rispetto ai motivi di divorzio. Il marito può divorziare dalla moglie se “ella soltanto guasta il cibo. Poiché questo è il modo in cui si spiegano le parole, ‘qualcosa di vergognoso’; sia qualcosa di vergognoso naturale e personale che qualsiasi atto offensivo per lui”.
Ricordate come gli scribi e Farisei sollevavano continuamente cavilli intorno al sabato? Ebbene, la loro tradizione orale al riguardo era tanto prolissa che complicata, al punto di essere molto gravosa agli stessi Giudei che dovevano osservarla. Quando i devoti Giudei non erano sicuri di violare o no il sabato, dovevano ricorrere al rabbino per una sua decisione basata sul Talmud. Oggi perfino nel Compendio di Maimonide queste leggi sabatiche consistono di più di 170 pagine in folio! In tutte queste parole le pecche non mancano! L’insegnamento talmudico sul sabato viola la legge di Dio nella Bibbia rimettendo il peccato d’idolatria, purché l’idolatra osservi la tradizione del sabato. Il Talmud dichiara: “I peccati di chiunque osservi scrupolosamente ogni legge del Sabato, quand’anche egli sia un idolatra, sono perdonati”. Quali buone ragioni Gesù aveva per stigmatizzare questi tradizionalisti dei suoi giorni come “guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello”! — Matt. 23:24.
Infine, vi sono le leggende e i miti del Talmud, veramente molto fantastici, inconsistenti, ed immaginari. Qualcuno ha detto che soltanto il Corano mussulmano riesce a superare tali miti e leggende nelle loro esagerazioni. Vi sono leggende su Adamo, di come egli permise amorevolmente che settant’anni della sua esistenza di mille anni fossero dati a Salomone. Un’altra tradizione narra che Noè avesse nell’arca un corvo bianco e che, quando esso rifiutò di ritornare, fosse stato maledetto e mutato in corvo nero. Da ciò sarebbe derivato il proverbio: “Raro come un corvo bianco”. Una tradizione riguardante Mosè riferisce come egli fosse nato dalla figlia di Faraone e da un cortigiano e che fosse protetto da Faraone; e come inoltre Mosè fosse salito in cielo per ricevere la legge di Dio e gli angeli avessero sollevato obiezioni sulla sua presenza fra loro. Il Talmud descrive Dio in atto di pregare, vestito di filatterie (per cui i Farisei erano tanto fanatici — Matteo 23:5), e perfino bisognoso di un sacrificio espiatorio per se stesso per aver diminuito la grandezza della luna. Più blasfemo ancora è il concetto talmudico che Geova Dio reciti le lezioni che riceve dalla bocca dei rabbini!
Le leggende talmudiche intorno a Gesù sono blasfeme al massimo grado. È importante ricordare che il Talmud non fu messo per iscritto fino al secolo dopo il soggiorno terrestre di Gesù e che quindi, dopo il ministero di Gesù e prima che il Talmud fosse scritto, i rabbini inventarono molte leggende inerenti a Cristo Gesù. I rabbini combattevano il Cristianesimo con ogni mezzo disponibile, e così escogitarono blasfeme tradizioni intorno a Gesù per impedire la diffusione del Cristianesimo. Queste tradizioni si distinguono per la loro volgare arroganza e la loro sfrontata sconsideratezza verso i veri fatti circostanziali. Il Talmud allora sviluppantesi trasmise tali miti rabbinici e attribuì a Gesù Cristo titoli oltraggiosi.
Un Giudeo che aveva studiato il Talmud ma che poi era divenuto un proselito cristiano commentò una di queste leggende concernente Gesù. La leggenda narra quanto segue: “Gesù era figlio illegittimo di Maria. . . . Per far dimenticare l’accaduto Giuseppe condusse Maria e il figlio in Egitto, donde ritornarono quando il figlio aveva circa dodici anni. . . . Uno dei suoi compagni di scuola lo schernì per la vergogna di sua madre, e così egli ebbe per la prima volta notizia di questo fatto. Il giovane [ora diciottenne] andò a casa e chiese spiegazioni a sua madre, la quale non gli diede risposta soddisfacente. Poco dopo Maria cominciò a preparare il pasto serale, e mentre si chinava su un cofano in cui si tenevano le provviste una mammella uscì dalle pieghe del suo ampio abito orientale pendendo oltre il bordo del cassone. Il figlio, notando ciò, subito chiuse il coperchio e sedendosi su di esso dichiarò brutalmente che non l’avrebbe liberata finché non gli avesse detto la verità sulla sua nascita. Per l’atroce dolore la povera donna fu costretta a confessare la sua vergogna”.
L’oscena leggenda racconta ancora che Gesù lavorò come falegname fino all’età di trent’anni, allorché fu nominato rabbino di uno dei collegi di Gerusalemme. Poi un giorno, secondo la stessa leggenda, Gesù sarebbe entrato furtivamente nel Santissimo del tempio rubandovi la pergamena su cui era scritto il nome segreto di Dio, cioè, Geova. I rabbini asserivano che la conoscenza della giusta pronuncia di questo nome di Dio concedesse una potenza soprannaturale. Il rapporto dello scrittore giudaico aggiunge: “Era in virtù di questo nome scritto sulla pergamena rubata che Gesù compì tutti i suoi miracoli. Dopo aver preso possesso di questo portafortuna, egli si tagliò la polpa della gamba, vi nascose la pergamena e richiuse la ferita cucendola. Dato che una ferita non rimarginata lo rendeva formalmente impuro e quindi ostacolava l’uso della sua nuova potenza, egli si recò nel deserto per quaranta giorni, dopo di che ritornò a Gerusalemme e cominciò la sua opera e predicazione”. In base a questa leggenda il Talmud ammette alcune opere miracolose di Gesù.
Di fronte a tutto questo, non c’è da meravigliarsi se quando il Talmud verso la metà del quindicesimo secolo cominciò ad essere stampato e letto da critici dell’ebraico provocasse grande antagonismo contro i Giudei e il Talmud stesso. I Cristiani s’indignarono per i racconti talmudici che circolavano fra i Giudei. I Giudei furono perseguitati e molte copie del Talmud vennero raccolte e bruciate. Ma ora, nelle nuove edizioni espurgate del Talmud, non si trovano questi miti e leggende intorno a Gesù. Per evitare una incessante persecuzione i rabbini decisero di omettere questi passi concernenti Gesù, e di permettere che tali informazioni su Cristo Gesù fossero trasmesse oralmente.
Quel poco valore che si trova nel Talmud è stato preso dalla scritta Parola di Dio. Secondo quanto riferisce Farrar, queste poche gemme “sono immerse come perle in ‘un mare’ di oscurità e di fango”. Il Talmud fu scritto appositamente dopo le Scritture Greche per suscitare opposizione e vituperio contro la scritta Parola di Dio, per dare falsa interpretazione alla legge scritta mediante la legge tradizionale orale. Ciò fu fatto per indurre i Giudei a sottomettersi alla interpretazione rabbinica tradizionale della Parola di Dio invece di dar retta alle spiegazioni ragionevoli presentate dai discepoli di Gesù. Ma per quanto il Talmud abbia creato per i primi Cristiani una barriera da sormontare, per i moderni testimoni di Geova è altrettanto un muro da colpire con l’ariete della Parola di Dio. Non tutti i Giudei conoscono gli insegnamenti talmudici, ed anche, alcuni Giudei che conoscono tali insegnamenti li disprezzano e detestano. Tuttavia il Giudeo subisce l’influenza del rabbino, e questi conosce tutte quelle cose. Il rabbino imprime i princìpi talmudici nel popolo giudaico, affinché la sua propria posizione esaltata sia mantenuta. Armato di questo intendimento della situazione giudaica, il ministro può penetrare nella mentalità giudaica, aver compassione per il Giudeo, dominato da tale influenza demonica, e sforzarsi avvedutamente di dirigere i Giudei mansueti verso le acque vivificanti della Parola di Dio.
[Domande per lo studio]
1. In che modo il Talmud conduce all’adorazione dei rabbini?
2. Quali insegnamenti talmudici concernenti le donne sono riportati?
3. Come gli insegnamenti sabatici del Talmud trasgrediscono la legge di Dio?
4. Quali generali miti a leggende di origine talmudica sono qui citati?
5. Quali sono le leggende del Talmud intorno a Gesù?
6. Perché queste leggende concernenti Gesù furono infine omesse?
7. Perché il Talmud fu messo per iscritto dopo le Scritture Greche?
8. Perché è un ostacolo oggi per i Giudei?