Lezione 46
Daniele
QUESTO libro porta il nome del suo scrittore. Benché nel libro non ci sia alcuna diretta dichiarazione che Daniele, il cui nome significa “Dio è giudice” o “giudice di Dio”, lo scrisse, nessuno lo mette in dubbio. Molte volte Daniele parla in prima persona, e in Daniele 7:1 è espressamente affermato che egli mise per iscritto una delle sue visioni. (Dan. 7:2, 28; 8:2; 9:2; 12:5, 7, 8) Il colto Daniele scrisse il libro in due lingue, cioè, parte in ebraico e parte in aramaico. L’aramaico è usato dal capitolo 2 versetto 4 fino al capitolo 7 versetto 28.
Quale periodo di tempo è compreso nel libro di Daniele? Tutti gli studiosi riconoscono che ci sono difficoltà nel cercare di stabilire la data dell’inizio della storia del libro. Essi si trovano in difficoltà per mettere in armonia un’apparente discordanza fra Geremia 25:1 e Daniele 1:1, 2. Effettivamente, quando si comprende la questione del tempo in Daniele 1:1, 2 alla luce dei fatti storici è evidente che Geremia 25:1 si riferisce a un tempo anteriore e tutte le difficoltà scompaiono. Il chiaro racconto storico di 2 Re capitoli 24 e 25 mostra che solo in due occasioni la conquistatrice Babilonia deportò prigionieri da Gerusalemme e Giuda, cioè, prima alla fine del breve regno di Joachin (618 a.C.) e poi undici anni dopo al tempo della caduta di Sedechia e della completa sconfitta di Gerusalemme (607 a.C.). Al tempo della prima cattività, nel 618 a.C., solo la nobiltà e i Giudei più istruiti furono presi prigionieri. In questo scelto gruppo furono il principe giudeo Daniele e i suoi tre compagni della fornace ardente. — Dan. 1:1-7; 2 Re 24:10-16.
Ma Daniele 1:1, 2 stabilisce l’inizio di questa prima cattività al “terzo anno” di Joachim, che cominciò a regnare in Giuda nel 628 a.C. Non significherebbe questo che la cattività di Daniele ed altri cominciò nel 626 a.C., terzo anno del regno di Joachim sopra Giuda? No, non potrebbe essere così, perché Nabucodonosor non fu intronizzato prima dell’anno seguente, 625 a.C. Infatti il primo versetto di Daniele significa che “nell’anno terzo del regno di Joachim, re di Giuda”, come re tributario di Babilonia “Nabucodonosor, re di Babilonia, venne contro Gerusalemme, e l’assediò”. (Ricciotti) Come avvenne ciò? Joachim salì al trono per un decreto egiziano e fu tributario all’Egitto per parecchi anni, ma quando Babilonia sconfisse l’Egitto Joachim passò sotto il dominio babilonese e vi rimase per tre anni, e dopo questi tre anni in cui fu tributario di Babilonia il re giudeo si ribellò. (2 Re 24:1) Quel terzo anno come re tributario di Babilonia fu l’undicesimo ed ultimo di tutto il suo regno, poiché il monarca babilonese marciò contro il ribelle re giudeo e in poco tempo completò la conquista durante il regno di tre mesi di Joachin, successore di Joachim. Quindi il 618 a.C. fu l’epoca della prima cattività e l’inizio della storia del libro di Daniele. Il libro termina nel terzo anno di Ciro, 535 a.C., comprendendo così ottantatré anni. Quanto sopra rivendica l’esattezza di Geremia 25:1, e che la deduzione è corretta e la divisione fatta del regno di Joachim è giusta si vedrà considerando il capitolo 2 di Daniele.
Dopo che il primo capitolo descrive come il giovane Daniele e i suoi tre compagni ebrei si mantennero incontaminati nei cibi e nelle bevande, col risultato che Nabucodonosor seppe che essi erano dieci volte più saggi di tutti i maghi e gli astrologi del suo regno, il secondo capitolo dice: “Nell’anno secondo del suo regno, Nabucodonosor ebbe un sogno”. Ma questo sogno particolare che disturbò il suo sonno svanì al suo destarsi. Nessuno dei saggi caldei poté dirgli il suo sogno, e tanto meno mostrargliene l’interpretazione. Ma Daniele, dopo aver pregato insieme ai suoi tre compagni ebrei, mediante la potenza di Dio, rivelò il sogno e la sua interpretazione. Il sogno concerneva una grande e terribile statua composta di diversi metalli, i cui piedi erano un miscuglio di ferro e d’argilla. Quindi una potente pietra tagliata senza opera di mano da un monte colpì la statua ai piedi e frantumò il mostro crollato al punto che i venti estivi ne portarono via ogni traccia. In seguito la pietra crebbe fino a divenire un monte e riempì tutta la terra. Dopo che Daniele ebbe interpretato questo sogno fu innalzato a viceré di tutta Babilonia e i suoi tre compagni ricevettero una promozione nel governo.
È dichiarato che il tempo in cui ebbe luogo questo sogno e la sua interpretazione fu il secondo anno del regno di Nabucodonosor. Effettivamente, Nabucodonosor aveva regnato sopra Babilonia soltanto per molto più di due anni. Infatti al tempo di questo sogno il giovane prigioniero Daniele aveva terminato i tre anni di speciale istruzione a corte, era stato presentato a Nabucodonosor e aveva acquistato grande fama a causa della sua sapienza, particolarmente rispetto a sogni e visioni. Nel diciannovesimo anno del suo regno Nabucodonosor fu usato come giustiziere di Dio per distruggere l’infedele Gerusalemme e porre fine alla storia d’Israele quale indipendente nazione teocratica. Poi Nabucodonosor cominciò a regnare in un modo speciale, come primo governante mondiale dei tempi dei Gentili. Nel secondo anno del suo regno in questa speciale qualità Nabucodonosor fece il sogno che mostrava la fine dell’organizzazione e del governo di Satana e l’assunzione del potere da parte del regno di Cristo, come narra il capitolo 2. Qui come in Daniele 1:1 è ancora dimostrata la particolarità che distingue lo scrittore di questo libro nel contare gli anni del regno d’un re secondo un diverso calcolo. Egli fa il calcolo a partire da avvenimenti memorabili accaduti durante il regno, che misero il re in una nuova posizione.
I capitoli 3 e 4 si riferiscono pure al regno di Nabucodonosor. Nel capitolo 3 è riportata la narrazione inerente alla statua che egli pose nella pianura di Dura, e davanti alla quale tutti dovevano prostrarsi in adorazione al suono dell’inno nazionale. Ma Sidrac, Misac e Abdenago non si prostrarono in idolatra adorazione dell’immagine dello Stato. Venne data loro una speciale opportunità di cambiare idea dinanzi a Nabucodonosor, ma il loro fermo rifiuto fu espresso senza esitazione. L’adirato Nabucodonosor fece riscaldare la fornace ardente sette volte più del solito, e i tre fedeli Ebrei vi furono gettati dentro. A causa dell’eccessivo calore quelli che ve li gettarono furono carbonizzati dalle vampe infuocate, ma dentro la fornace i tre Ebrei camminavano senza bruciare con una quarta persona, simile al Figlio di Dio. La giusta adorazione fu rivendicata contro la demonica adorazione dell’immagine dello Stato!
Il quarto capitolo racconta il sogno di Nabucodonosor del grande albero verdeggiante e fruttuoso che copriva e cibava ogni carne sulla terra. Un messaggero celeste abbatte l’albero, e lascia solo il ceppo, in catene di metallo. Così doveva restare per sette tempi. L’interpretazione del sogno fatta da Daniele si avverò su Nabucodonosor in un adempimento su piccola scala, ed è stata fin d’allora pienamente corroborata da un completo adempimento su grande scala.
I capitoli 5, 7 e 8 narrano avvenimenti del regno di Baltassar. Nel primo anno del suo regno Daniele scrisse il sogno dei quattro animali e la relativa interpretazione. (7:1-28) Esso esalta il regno di Dio sotto il dominio eterno di Cristo. Nel terzo anno del regno di Baltassar Daniele ha la visione del montone e del capro, e ne riceve l’interpretazione da Gabriele. (8:1-27) Il quinto capitolo racconta l’empia festa di Baltassar, nella quale le dita di una mano d’uomo tracciano uno strano scritto sul muro. Nessuno degli astrologi e degli indovini caldei poté interpretare lo scritto ma Daniele ne interpretò il messaggio: Poiché Baltassar si era esaltato contro Geova e aveva contaminato i vasi del tempio, Dio aveva contato il regno di Baltassar e i suoi giorni eran finiti; il monarca babilonese era stato pesato sulla bilancia e trovato mancante; il suo regno diviso sarebbe stato dato ai Medi e ai Persiani. Lo scritto sul muro si adempì quella stessa notte.
I capitoli 6, 9, 10, 11 e 12 trattano avvenimenti dei regni di Dario e di Ciro. (539-535 a.C.) Il sesto capitolo riporta la ben nota storia del modo in cui Daniele fu incriminato da invidiosi prìncipi e gettato nella fossa dei leoni, dalla quale fu però liberato e nella quale furono buttati infine i suoi accusatori, per perire fra le voraci fauci delle bestie regali. Nel capitolo 9 (539 a.C.) si vede Daniele mentre riflette sulla profezia di Geremia concernente i settant’anni di desolazione di Gerusalemme. Quel periodo di tempo sarebbe terminato entro due anni. Mentre il fiducioso Daniele confessava i suoi peccati e quelli d’Israele e pregava, ricevette la gloriosa profezia delle settanta settimane, che fissavano il tempo dell’avvento terreno del Messia. Essa fu così comprensibile ed esatta in tutte le sue predizioni di tempo che all’epoca stabilita, nel 29 d.C., gli Ebrei erano in ansiosa attesa del Messia. (Luca 3:15) Nel capitolo 10 (535 a.C.) le tre settimane di cordoglio e di digiuno di Daniele sono ricompensate dall’apparizione di un angelo, il quale gli predice (nei capitoli 11 e 12) il conflitto fra il re del mezzogiorno e il re del settentrione per il dominio mondiale, e l’instaurazione del potere del Messia; Daniele è informato riguardo ai tempi dell’adempimento e intendimento di queste cose. Negli ultimi due capitoli è menzionata l’abominazione della desolazione. (11:31; 12:11) L’ultima indicazione del tempo menzionato nella storia personale di Daniele si riferisce alla visione di queste cose. (10:1) Essa è attribuita al terzo anno di Ciro il Persiano, che sarebbe il 535 a.C. Così il libro va da undici anni prima dei settant’anni di desolazione a due anni dopo tale epoca.
[Domande per lo studio]
1. Chi scrisse il libro? e in quali lingue?
2. In quali due occasioni i Giudei furono portati prigionieri a Babilonia?
3. Quando Daniele fu portato a Babilonia?
4. In che modo questi fatti storici sono in armonia con Daniele 1:1?
5. Qual è dunque il periodo complessivo di tempo considerato nel libro di Daniele?
6. Quale sogno è raccontato in Daniele 2?
7. In che senso ciò avvenne nel secondo anno del regno di Nabucodonosor?
8. Riassumete il contenuto dei (a) capitoli 3 e 4; (b) capitoli 5, 7, 8; (c) capitoli 6, 9, 10, 11, 12.