Rapporto dell’Annuario sulla Svizzera
L’OSPITALITÀ cristiana produce sempre frutti. Dovremmo sempre mostrare questa ospitalità ad ogni porta alla quale ci presentiamo. Quando abbandoniamo il vecchio mondo, dobbiamo prepararci con la giusta conoscenza del nuovo mondo. Le istruzioni che ogni cristiano deve seguire sono dichiarate da Paolo a Timoteo: “Continua a dedicarti alla lettura pubblica, all’esortazione, all’insegnamento. Pondera queste cose, sii assorto in esse”. (1 Tim. 4:13, 15) Oggi i testimoni di Geova si dedicano notevolmente ad esortare quelli che incontrano. Essi insegnano, e non c’è alcun dubbio al riguardo; e con l’uso di sermoni biblici fanno molta lettura pubblica. Ciò ha un buon effetto. Ecco alcune buone esperienze avute in Isvizzera.
L’intensificata predicazione del nuovo mondo provoca una sempre crescente opposizione da parte del clero di entrambe le confessioni. Numerosi articoli contro i testimoni di Geova sono stati pubblicati su giornali ecclesiastici. Spesso questi inducono molte persone ad esserci temporaneamente ostili; ma possono anche avere l’effetto contrario, come mostra la seguente esperienza. Due giovani pionieri bussarono ad una porta. Una signora aprì, ascoltò attentamente il loro sermone per pochi minuti e quindi disse: “Vi prego, entrate; questo interesserà anche a mio marito”. I pionieri parlarono del nuovo mondo per un’ora, e questa giovane coppia ascoltò con insolito interesse. Il libro “Sia Dio riconosciuto verace”, un opuscolo ed una rivista furono loro lasciati, ma prima che i pionieri potessero suggerire una ulteriore visita, venne loro chiesto: “Quando ritornerete? Questo è veramente interessante”. Il pioniere ritornò una settimana più tardi ed iniziò con loro un regolare studio biblico. Dopo il terzo studio l’uomo chiese al pioniere: “Sa lei perché io l’ascoltai con tanto interesse?” “No”, egli rispose. “Ebbene, io lessi un breve articolo riguardante i testimoni di Geova nel ‘Bollettino della chiesa’. Ed esso diceva che se due giovani persone ben vestite, gentili, vengono alla vostra porta portando l’interpretazione biblica della loro religione, non dovreste ascoltarle; dite loro soltanto che avete la vostra chiesa ed il vostro ministro che vi insegna tutte queste cose, e chiudete la porta. Ma io sono un uomo libero e voglio esaminare queste cose, e questo è il motivo per cui io l’ho ascoltato”. Ciò accadde nel novembre del 1956. Due mesi più tardi questa coppia assisteva ai discorsi pubblici e allo studio de La Torre di Guardia. In aprile essi ebbero la loro prima esperienza nel servizio di campo, ed in luglio simbolizzarono la loro dedicazione a Geova all’assemblea di distretto di Zurigo. Ora sono entrambi proclamatori regolari. Così, ancora una volta, una maledizione fu mutata in benedizione.
Vi sono anche difficoltà legali da superare. Una questione legale sorse nel famoso cantone di Vaud e dovette essere risolta in tribunale. Nell’ottobre del 1956 tre proclamatori furono denunciati dalla polizia. Questa volta l’accusa principale non era per la vendita ambulante senza licenza, ma per la violazione della legge federale sui commessi viaggiatori. Così l’attacco venne da un altro lato. Fu mirato all’offerta dell’abbonamento alla rivista. Ai proclamatori fu imposta una multa di 30 franchi ciascuno. I fratelli rifiutarono di pagare le multe e la questione fu riportata alla corte distrettuale.
La polizia per rafforzare la propria posizione elencò nella sua accusa otto testimoni, e fra questi anche la moglie del pastore protestante. Quando la data del processo si avvicinò noi chiedemmo alla corte di citare tutti questi testimoni ed anche altri cinque. Così al processo vi furono ben tredici testimoni. Ma la moglie del pastore testimoniò a favore del proclamatore ed il pastore stesso l’accompagnò al tribunale e durante la sessione, sebbene egli non fosse indicato come testimone, si alzò e disse di essere favorevole alla libertà di adorazione e di non essere di mente così ristretta da pensare che non si dovrebbe permettere a nessun altro di predicare in quel luogo. Anche altri testimoni deposero a favore dei proclamatori accusati, ed il giudice, che presiedeva al processo in modo molto amichevole ed obiettivamente, ricevette una buona impressione sulla nostra opera.
Con la sua sentenza il giudice assolse tutti e tre i proclamatori e dichiarò che né la legge sulla vendita ambulante, né la legge sui commessi viaggiatori poteva essere applicata in tale occasione, poiché non vi era implicato alcun commercio e l’intera attività serviva soltanto per propaganda religiosa.