Domande dai lettori
● Come possiamo mettere in armonia il consiglio scritturale che dice: “Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza stare a investigare a motivo della coscienza” (1 Cor. 10:25, Na), con il suggerimento dato da La Torre di Guardia, di fare domande ragionevoli nei luoghi dove si compra la carne per esser certi che sia stata dovutamente dissanguata? (La Torre di Guardia del 1º marzo 1962, pagina 141) — N. Q., Stati Uniti.
Queste ammonitrici dichiarazioni devono essere considerate entrambe nel loro contesto. Il decimo capitolo di 1 Corinzi contiene una considerazione sui cibi che sono stati offerti agli idoli. Esso indica che i cristiani non possono essere “in comunione coi demoni” partecipando a cerimonie religiose in cui l’adoratore condivide un pasto con qualche dio demonico. (1 Cor. 10:18-21, Na) Infatti, sarebbe stato un male che il cristiano mangiasse in qualunque luogo la carne se l’avesse mangiata ‘come sacrificata all’idolo’, cioè con sentimenti di riverenza verso l’idolo. (1 Cor. 8:7, Na) Per proteggere i cristiani dall’idolatria fu dato il comando di “astenervi cioè dalle carni immolate agli idoli”. (Atti 15:29, Na) Tuttavia, l’offrire del cibo a un idolo non produce alcun cambiamento nella carne stessa che la renderebbe inadatta per essere mangiata. Perciò se parte di un animale offerto in sacrificio a un idolo fosse venduta in un mercato, essa sarebbe stata buona quanto qualsiasi altra carne. Certamente il cristiano non avrebbe mai chiesto questa carne anziché altra, ritenendola “carne sacra”, ma, d’altra parte, non aveva l’obbligo di fare domande per sapere se proveniva da un tempio religioso o da un normale macello. Quindi l’argomento considerato in 1 Corinzi 10:25 era l’acquisto di carne in un mercato che otteneva parte della sua merce da un tempio religioso.
Ai cristiani è anche comandato di astenersi “dal sangue degli animali soffocati”. (Atti 21:25, Na) Le Scritture indicano che si può mangiare carne, ma non si deve farlo come atto di idolatria; tuttavia, la Bibbia non dice in alcun punto che i credenti possano mangiare sangue in qualche circostanza. Inoltre, la proibizione inerente all’uso del sangue è rivolta non solo a coloro che uccidono essi stessi gli animali, ma a tutti “i credenti”. Perciò quei credenti che non uccidono essi stessi gli animali, volendo mangiar carne, dovranno informarsi per trovare un luogo appropriato in cui fare acquisti. Se sapete per esperienza o perché vi siete informati che nella vostra località vi è l’abitudine di scolare il sangue dagli animali macellati e dal pollame ucciso per essere mangiato, e fate acquisti presso una persona fidata, forse non è necessario fare ulteriori domande al riguardo quando si compra la carne. Ciononostante, chi compra carne dalle persone del mondo in quelle comunità dove le leggi di Cesare non specificano che il sangue dev’essere scolato dagli animali macellati non potrebbe evitare di mangiare il “sangue degli animali soffocati” senza fare domande.
Perciò questi consigli sono in armonia e d’accordo con il resto della Parola di Dio.