La durevole qualità della Bibbia
● Il prof. Oscar Paret, nel suo libro The Bible, Its Preservation in Print and in Writing, attribuisce la preservazione della Bibbia all’adempimento della promessa di Dio: “La parola del Signore [Geova] dura in eterno”. — 1 Piet. 1:24, Na.
“In breve, i risultati della nostra considerazione sono questi: La Bibbia è il libro dell’antichità meglio preservato. È vero che le Scritture della Bibbia furono scritte da uomini e tramandate per mezzo di uomini e che perciò hanno sentito l’influenza delle imperfezioni e degli errori umani. Ma, come cristiani, scorgiamo la guida della mano di Dio dietro i destini umani della Bibbia, poiché malgrado tutti gli assalti degli uomini, essa ha preservato la Bibbia per duemila anni, in un periodo di severissima persecuzione. Innumerevoli e preziose creazioni della mente umana sono state perdute e dimenticate. La Bibbia tuttavia, che ancora oggi guida una vittoriosa marcia mondiale, che è ancora stampata e distribuita annualmente a milioni di copie, tradotta in tutto o in parte in millecento lingue, non sarà mai né perduta né dimenticata, perché, come testimonianza della rivelazione di Dio, è compresa nella promessa: La Parola del Signore dura per sempre. Poiché la Parola di Dio ospita, per così dire, bei tesori in vasi di terra, il che spiega perché essa ha avuto sull’umana civiltà un’influenza molto più grande ed estesa di qualsiasi altro libro della letteratura mondiale, poiché si esprime mediante la poesia (canti di Lutero e Paul Gerhardt, lingua dei classici), o mediante l’arte pittorica (Grünewald, Dürer, Riemenschneider) e anche mediante la musica (Johann Sebastian Bach), la Bibbia è sempre rimasta e sempre rimarrà IL LIBRO DEI LIBRI!”