“Un paniere di frutti estivi”
A volte Geova Dio trasmetteva messaggi ai suoi profeti per mezzo di semplici illustrazioni. Se ne ha un esempio in Amos 8:1-3, dove leggiamo: “Questo è ciò che il Signore Geova mi fece vedere, ed ecco, c’era un paniere di frutti estivi. Quindi disse: ‘Che cosa vedi, Amos?’ Dunque dissi: ‘Un paniere di frutti estivi’. E Geova continuò a dirmi: ‘È venuta la fine per il mio popolo Israele. Non lo scuserò più. “E i cantici del tempio saranno effettivamente un urlare in quel giorno”, è l’espressione del Signore Geova. “Ci saranno molti cadaveri. In ogni luogo si getteranno: taci!”’”
Nel testo ebraico le espressioni “frutti estivi” (“qayits”) e “fine” (“qets”) sono molto simili, per cui ne risulta un gioco di parole. Il “paniere di frutti estivi” indica che la mietitura, e, quindi, l’anno agricolo, stavano per finire. Anche l’infedele Israele era prossimo alla sua fine. Geova Dio non avrebbe più scusato o perdonato i peccati del popolo. Al tempo dell’esecuzione del suo giudizio, i cantici di lode cantati nel tempio sarebbero diventati un ‘urlo’, un lamento alto e amaro sui molti uccisi. Di fronte alla prospettiva di questa spaventosa manifestazione della disapprovazione di Dio, solo il silenzio era appropriato.