Corpi ‘in disgelo’
“Sospensione crionica” è chiamata la pratica di congelare il corpo di una persona al momento del decesso nella speranza di riportarla in vita quando la scienza avrà trovato la cura per la malattia che ne ha causato la morte. Nel 1971, negli Stati Uniti, erano 13 i corpi sottoposti a tale trattamento che venivano preservati in stato di congelamento mediante azoto liquido, a una temperatura di circa 195 gradi sotto zero. Sembra però che ora solo sette di quei tredici corpi originali siano ancora congelati.
“Che è accaduto agli altri?” chiede la rivista Natural History. “Pare siano stati scongelati”, risponde l’articolo, e fa notare che “ci si deve fidare della buona volontà dei propri discendenti” perché paghino le spese di manutenzione, che ora ammontano a circa 2.000 dollari l’anno. Se i posteri smettono di pagare, dice Natural History, “si profila la possibilità di un prematuro disgelo”.
L’ansia degli uomini di prolungare indefinitamente la vita è comprensibile, perché Dio ‘ha messo nel loro cuore il tempo indefinito’. Gesù indicò l’unica vera possibilità di estendere la vita a tempo indefinito, quando disse: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Eccl. 3:11; Matt. 6:27; Giov. 17:3.