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  • “Conosco bene le pene che soffre”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2009
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2009
w09 1/3 p. 15

Accostiamoci a Dio

“Conosco bene le pene che soffre”

Esodo 3:1-10

“SANTO, santo, santo è Geova”. (Isaia 6:3) Queste parole ispirate indicano che Geova Dio è santo e puro in sommo grado. Forse vi chiedete: ‘La sua santità lo rende freddo e distaccato? Può un Dio così santo interessarsi di me, un essere umano imperfetto e peccatore?’ Esaminiamo le parole rassicuranti che Dio rivolse a Mosè, riportate in Esodo 3:1-10.

Un giorno, mentre badava alle pecore, Mosè notò qualcosa di veramente straordinario: un roveto che ardeva ma “non si consumava”. (Versetto 2) Incuriosito, si avvicinò per vedere meglio. Tramite un angelo, Geova parlò a Mosè di mezzo al fuoco: “Non ti avvicinare qua. Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo dove stai è suolo santo”. (Versetto 5) Pensate, Dio era solo rappresentato, eppure la sua santità rendeva il suolo santo!

L’Iddio di santità aveva un motivo per parlare a Mosè. Gli disse: “Incontestabilmente ho visto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito il grido a causa di quelli che lo costringono al lavoro; perché conosco bene le pene che soffre”. (Versetto 7) Dio non era cieco da non vedere le sofferenze del suo popolo né sordo alle sue suppliche. Al contrario il dolore che questo provava era diventato il suo dolore. Si noti che Dio disse: “Conosco bene le pene che soffre”. In merito al verbo “conosco”, un’opera di consultazione spiega: “Il termine chiama in causa i sentimenti, la tenerezza e la compassione”. Le parole che Geova rivolse a Mosè rivelano che è un Dio molto premuroso e attento ai nostri bisogni.

Cosa avrebbe fatto Dio? Non si limitò semplicemente a guardare o ad ascoltare con compassione. Fu spinto ad agire. Decise di liberare il suo popolo dall’Egitto e di portarlo in ‘un paese dove scorreva latte e miele’. (Versetto 8) A tal fine, Geova disse a Mosè: “Fa uscire il mio popolo . . . dall’Egitto”. (Versetto 10) Adempiendo fedelmente quell’incarico, nel 1513 a.E.V. Mosè condusse Israele fuori dall’Egitto.

Geova non è cambiato. I suoi odierni adoratori possono essere sicuri che egli vede le loro avversità e ode le loro grida di aiuto. Conosce bene le pene che soffrono. Ma Geova non solo prova compassione per i suoi devoti servitori. È un Dio amorevole e agisce a loro favore “perché egli ha cura” di loro. — 1 Pietro 5:7.

La compassione di Dio ci dà motivo di sperare. Con il suo aiuto, pur essendo esseri umani imperfetti possiamo raggiungere un certo grado di santità e avere la sua approvazione. (1 Pietro 1:15, 16) Una cristiana che ha dovuto fare i conti con la depressione e lo scoraggiamento è stata confortata da ciò che accadde a Mosè presso il roveto. Ha detto: “Se Geova può rendere santo persino il suolo, forse c’è qualche speranza anche per me. Questo pensiero mi ha aiutato moltissimo”.

Vi piacerebbe conoscere meglio Geova, l’Iddio di santità? Avere un’intima relazione con lui è possibile dato che “conosce bene come siamo formati, ricordando che siamo polvere”. — Salmo 103:14.

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