Edificazione mediante le adunanze
1 Mentre vediamo “avvicinarsi il giorno” siamo esortati dall’apostolo Paolo a ‘non abbandonare la nostra comune adunanza’ onde essere incoraggiati a perseverare e a compiere opere eccellenti. — Ebr. 10:24, 25.
2 Le adunanze meritano la nostra massima attenzione. Desideriamo essere presenti coi nostri familiari per tempo a tutte le adunanze e parteciparvi attentamente coi nostri commenti, cogliendo l’occasione per avere una buona ed edificante associazione coi fratelli e gli interessati. Specialmente significative sono le adunanze di fine settimana, cioè il discorso pubblico e lo studio Torre di Guardia. Sono le adunanze alle quali partecipano maggiormente gli interessati, oltre ai fratelli e alle sorelle. Ma qual è il giorno più adatto per queste due importanti adunanze? Il sabato sera o la domenica pomeriggio?
3 Si comprende che le circostanze possono variare da congregazione a congregazione e ciò che è appropriato per una può non esserlo per un’altra. Comunque, nello stabilire il giorno in cui tenere tali adunanze è necessario prendere in considerazione diversi fattori. Il libro Organizzazione, pagina 103, ultimo paragrafo, stabilisce che è la congregazione a scegliere gli orari più adatti. Quindi, la congregazione è invitata a esprimersi a questo riguardo.
4 Naturalmente, ogni proclamatore che fa la sua scelta dovrebbe chiedersi: Se decido per il sabato, gli interessati con cui studio potranno essere presenti alle adunanze? Se l’adunanza si terrà di sabato, sarò regolare alla comitiva della domenica o piuttosto sarò portato a trascurare l’attività di campo dedicando quel giorno completamente allo svago? La mia decisione influirà sui miei familiari e specialmente sui giovani proclamatori della congregazione? Non darò loro la possibilità di non essere sufficientemente impegnati nell’opera teocratica la domenica? E come useranno questo tempo libero? Forse in attività che potrebbero allontanarli dalla verità o ostacolarli nella corsa cristiana? È appropriato farsi queste e altre domande per essere in grado di decidere per il bene di tutti e specialmente dei nuovi e dei più deboli. (Filip. 2:4) Naturalmente questi princìpi si applicano a ogni altra adunanza.
5 Si è notato ultimamente che in diverse congregazioni le adunanze di fine settimana sono state spostate dalla domenica al sabato. Anche se in alcuni casi ciò può essere stato appropriato a causa di lavori stagionali, abbiamo riscontrato che non sempre i motivi addotti hanno pienamente giustificato il cambiamento. Sorelle con mariti increduli, giovani che desiderano essere liberi la domenica per divertirsi, l’influenza negativa di proclamatori spiritualmente deboli sono alcuni dei motivi del cambiamento.
6 Ma sono questi motivi sufficientemente validi? A un attento e profondo esame si è spesso notato ad esempio, che le sorelle con mariti contrari erano solo due o tre, e non sempre erano ostacolate dal frequentare le adunanze la domenica. Siamo naturalmente spiacenti per la loro condizione che riteniamo meriti l’attenzione degli anziani, ma è giusto costringere decine di proclamatori e interessati a cambiare programma solo per soddisfare il desiderio di due o tre persone?
7 E che dire dei giovani? Risulta che giovani proclamatori, alcuni nemmeno battezzati, abbiano fatto opera di convincimento presso ogni singolo proclamatore perché facesse a sua volta pressione sugli anziani per far spostare le adunanze al sabato. E in diversi casi è stata esercitata notevole pressione sugli anziani. Tale comportamento da parte di questi giovani è da biasimare e gli anziani non dovrebbero sentirsi costretti a cambiare l’orario delle adunanze quando hanno la certezza che alcuni hanno cercato di influenzare la congregazione unicamente per soddisfare i propri desideri.
8 Quindi, prima di interpellare la congregazione per un eventuale cambiamento di orario delle adunanze è bene che gli anziani si assicurino che vi siano buoni motivi per farlo e che il cambiamento, se effettuato, non danneggi in alcun modo la spiritualità e l’attività della congregazione. Se i motivi non sono validi gli anziani faranno bene a parlare privatamente a coloro che hanno suscitato il problema per aiutarli a capire perché il cambiamento desiderato non è appropriato, senza che sia necessario consultare la congregazione.
9 Da sondaggi opportunamente fatti e dall’esperienza acquisita col tempo risulta che il tempo migliore per le adunanze è la domenica pomeriggio, perché sia i proclamatori che gli interessati sono generalmente liberi da ogni impegno. E questo non solo per la maggiore partecipazione alle adunanze, ma anche perché si è riscontrato che quasi tutte le congregazioni che hanno trasferito le adunanze al sabato hanno risentito notevolmente per quanto riguarda l’attività di predicazione. Le comitive della domenica non sono ben sostenute come in passato e coloro che vi partecipano sono spesso indotti a interrompere il servizio prima del solito avendo in vista una gita, degli appuntamenti, ecc., per cui si devono preparare per tempo.
10 L’opera di predicazione è importante. È un compito che ci è stato affidato da Cristo Gesù ed è ora più che mai urgente predicare la buona notizia del Regno. Perciò, senza togliere nulla al nostro diritto allo svago, vogliamo agire con equilibrio cristiano dedicando all’opera di casa in casa tempo ed energie per adempiere così lo scopo della nostra dedicazione a Geova Dio nel modo più completo. — Matt. 6:33; 1 Cor. 9:16.
11 Gli anziani della congregazione hanno quindi la responsabilità di valutare attentamente la situazione e agire con realismo negli interessi dell’opera teocratica, senza sottostare a pressioni esercitate da persone spiritualmente deboli. Suggeriamo pertanto agli anziani le cui congregazioni tengono le adunanze il sabato di valutare attentamente la condizione dell’attività di campo. Se risulta che l’attività della domenica ne soffre o che è in qualche modo in pericolo la spiritualità dei giovani, quali pastori del gregge essi vorranno considerare la cosa con la congregazione proponendo, se necessario, il trasferimento delle due adunanze alla domenica. Dove questo è stato fatto si sono ottenuti notevoli risultati sia nell’opera di predicazione che nella spiritualità. — 2 Cor. 13:11.
12 Questo non significa che si debbano per forza trasferire le adunanze alla domenica, ma se dopo aver fatto una saggia considerazione ci sono le basi per prevedere che ciò migliorerà la condizione della congregazione, è senz’altro la cosa da farsi. Così anche le adunanze diverranno un mezzo ‘per riscattare il tempo opportuno’ a beneficio di ognuno di noi, dell’attività che compiamo e alla gloria del nostro Padre celeste. — Col. 4:5.