Ripetizione della Scuola di Ministero Teocratico
Le seguenti domande saranno considerate oralmente alla Scuola di Ministero Teocratico la settimana che inizia il 23 febbraio 2004. Il sorvegliante della scuola condurrà una ripetizione di 30 minuti basata sulle informazioni trattate dalla settimana del 5 gennaio a quella del 23 febbraio 2004. [Nota: Laddove le domande non sono seguite da riferimenti, occorrerà fare ricerche per trovare le risposte. — Vedi Scuola di Ministero, pp. 36-7].
QUALITÀ ORATORIE
1. Cosa possiamo fare per evidenziare il valore pratico del materiale presentato affinché l’uditorio ne tragga vero beneficio? [be p. 158 §§ 2-4] (1) Possiamo presentare il materiale in modo che coinvolga gli ascoltatori sin dall’inizio. (2) Dovremmo fare applicazioni pratiche durante l’intero svolgimento del discorso, non solo in poche brevi osservazioni alla fine. (3) L’applicazione del materiale va fatta in modo da incoraggiare l’uditorio e da “incitarci all’amore e alle opere eccellenti”. — Ebr. 10:24.
2. Perché dovremmo scegliere bene le parole? [be p. 160 § 1 e secondo riquadro] Le parole sono un efficace strumento espressivo. Possono causare pena o incoraggiare. (Prov. 12:18, 25) Dato che la nostra scelta delle parole può influire su come gli altri reagiscono a ciò che diciamo, dovremmo essere consci del bisogno di cercare “parole dilettevoli”. — Eccl. 12:10.
3. Quale requisito fondamentale del parlare bene è messo in risalto in 1 Corinti 14:9, e come possiamo applicare questo principio al nostro insegnamento? [be p. 161 §§ 1-4] Chi ci ascolta dovrebbe comprendere facilmente ciò che diciamo. Parole semplici ma ben scelte, frasi brevi ed espressioni semplici sono efficaci e facilmente comprensibili. Così facendo mostriamo considerazione per gli ascoltatori e rendiamo loro più facile ricordare quanto è stato detto.
4. Come si nota in Matteo 5:3-12 e Marco 10:17-21, qual era una notevole caratteristica dell’insegnamento di Gesù che possiamo imitare? [be p. 162 § 4] Gesù insegnava con semplicità. Possiamo imitare il grande Insegnante esprimendoci in maniera concisa. Ciò che diciamo dovrebbe rendere chiari i concetti, non oscurarli. Se evitiamo la verbosità sarà più facile per altri ricevere e ritenere l’accurata conoscenza.
5. Sia nel ministero che quando commentiamo alle adunanze di congregazione, perché dovremmo sforzarci di usare parole che esprimono vigore, sentimento e colore? (Matt. 23:37, 38) [be p. 163 § 3–p. 164 § 1] Le parole che trasmettono vividamente pensieri e impressioni mentali inducono gli ascoltatori a essere assorti nelle cose che diciamo e a riviverle con noi. Le parole ben scelte raggiungono il cuore, infondono speranza, confortano chi è scoraggiato e riaccendono l’amore per il Creatore.
PARTE N. 1
6. Cos’è il tema di un discorso, e in che modo tenerlo presente può aiutarci a scegliere e organizzare efficacemente il materiale per il discorso? [be p. 39 § 6–p. 40 § 1] Il tema del discorso non è un argomento generale ma, piuttosto, l’idea centrale o l’aspetto specifico del soggetto che sarà trattato. Analizzando le parole significative del tema e facendo ricerche nelle pubblicazioni tenendo presente il tema saremo aiutati a organizzare il materiale tenendo a mente l’obiettivo.
7. (a) Cosa significa essere spiritualmente puri, e perché la purezza spirituale può essere considerata la più importante forma di purezza? Essere spiritualmente puri significa sostenere la pura adorazione e rimanere separati dalla falsa adorazione non praticandola né mescolandola alla pura adorazione. Le nostre prospettive di vita eterna dipendono dal mantenerci spiritualmente puri. (2 Cor. 6:17; Riv. 18:4) (b) Come possono i cristiani evitare di cedere all’impurità morale che è comune nel mondo? [w02 1/2 pp. 5-6] La scelta dello svago e dell’abbigliamento può rivelare se cediamo all’impurità morale. I cristiani dovrebbero evitare gli svaghi che implicano una condotta che viola le norme bibliche sulla moralità. Dovrebbero anche evitare di indossare abiti che mettono inutilmente in risalto le forme fisiche, preferendo un abbigliamento che rifletta la modestia.
8. Fra tutti i princìpi contenuti nella Bibbia, quali sono i più importanti? [w02 15/2 p. 5 §§ 1, 4, 6] I princìpi chiave delle Scritture sono quelli che influiscono direttamente sulla nostra relazione con Geova. Una delle verità fondamentali contenute nella Bibbia è che Geova è il nostro Creatore, l’Iddio Onnipotente, l’Altissimo. (Sal. 83:18) Questo fa sì che eserciti un’influenza determinante nella nostra vita. — 1 Cor. 10:31.
9. Cos’è l’empatia, e come la manifestò Gesù? [w02 15/4 p. 25 §§ 4-5] L’empatia implica il provare la sofferenza altrui nel proprio cuore. Quando Gesù guarì un sordo che aveva un impedimento di lingua, lo fece in privato, probabilmente per non metterlo in imbarazzo o spaventarlo. (Mar. 7:32-35) Comprendendo il dolore di una vedova che stava per seppellire il suo unico figlio, Gesù usò il suo potere in armonia con la volontà di Dio risuscitando il giovane. (Luca 7:11-16) Oggi, quale Sommo Sacerdote, Gesù ‘compatisce le nostre debolezze’. — Ebr. 4:15.
10. Come si applica Proverbi 11:11 alle congregazioni del popolo di Geova? [w02 15/5 p. 27 §§ 1-3] Geova benedice le congregazioni simili a città in cui esercitano influenza persone spirituali che gli recano onore. Pertanto dovremmo rifiutarci di ascoltare discorsi negativi, diffamatori e degradanti sforzandoci di operare per la pace e mantenendo l’integrità.
LETTURA BIBLICA SETTIMANALE
11. Cosa rappresentava “l’albero della vita” menzionato in Genesi 2:9? L’albero rappresentava la garanzia di vita eterna a coloro ai quali sarebbe stato concesso di mangiarne il frutto. Pertanto, dopo che Adamo ed Eva ebbero peccato, fu necessario espellerli dal giardino di Eden e impedire che vi rientrassero. — Gen. 3:22-24. [it-2 p. 1202 § 2; w99 15/4 pp. 7-8]
12. Perché la moglie di Lot perse la vita? (Gen. 19:26) [w90 15/4 p. 18 § 10] Evidentemente il suo attaccamento per la casa e i beni materiali che aveva a Sodoma era più forte dell’amore per Dio. — Luca 17:31, 32.
13. Nel dramma profetico di Genesi capitolo 24, chi raffigurano (a) Abraamo, (b) Isacco, (c) Eliezer, il servitore di Abraamo, (d) i dieci cammelli e (e) Rebecca? (a) Abraamo raffigura Geova; (b) Isacco raffigura l’Agnello di Dio, Cristo Gesù; (c) Eliezer raffigura lo spirito santo; (d) i dieci cammelli raffigurano la completa e perfetta Parola di Dio; (e) Rebecca raffigura la moglie dell’Agnello, i membri della classe della sposa, che sono 144.000. [w89 1/7 pp. 27-8]
14. Dio predestinò Giacobbe ed Esaù? (Gen. 25:23) Geova era in grado di leggere il programma genetico dei gemelli che dovevano nascere. Può averne tenuto conto nel prevedere le caratteristiche che ciascuno dei due ragazzi avrebbe sviluppato e nel predire l’esito. (Sal. 139:16) Ma in questo brano non c’è nessuna indicazione che Dio prestabilisse il loro destino eterno o l’esito di ciascun avvenimento della loro vita. [rs p. 102 § 1]
15. In che modo Rachele diede un ottimo esempio sforzandosi sinceramente ed essendo benedetta da Geova? (Gen. 30:1-8) [w02 1/8 pp. 29-30] Rachele aveva a cuore la sua eredità. Sapeva bene che Geova aveva promesso di benedire Giacobbe. Sua sorella Lea, la prima moglie di Giacobbe, era stata benedetta con quattro figli mentre lei era ancora sterile. (Gen. 29:31-35) Anziché commiserarsi, continuò a supplicare Geova in preghiera e compì passi positivi in armonia con la volontà di Dio e con le sue preghiere.