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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2020
w20 marzo p. 30
Giuseppe in viaggio con una carovana di madianiti diretta in Egitto.

LO SAPEVATE?

Quali prove extrabibliche ci sono del fatto che gli israeliti furono schiavi in Egitto?

Secondo la Bibbia, diverso tempo dopo che i madianiti ebbero portato Giuseppe in Egitto, il patriarca Giacobbe e la sua famiglia si trasferirono da Canaan in quel paese. Si stabilirono in una regione chiamata Gosen, nel delta del Nilo (Gen. 47:1, 6). Gli israeliti “continuarono a moltiplicarsi [...] e a diventare sempre più forti”. Per questo motivo gli egiziani cominciarono ad avere timore di loro e li resero schiavi (Eso. 1:7-14).

Questo racconto biblico è stato messo in ridicolo da alcuni critici moderni, che lo hanno definito un mito. Eppure esistono prove del fatto che dei semitia furono schiavi nell’antico Egitto.

Ad esempio, gli archeologi hanno riportato alla luce antichi insediamenti nel nord dell’Egitto. Il professor John Bimson riferisce che ci sono testimonianze dell’esistenza di 20 o più insediamenti semitici in quella zona dell’Egitto settentrionale. Inoltre, l’egittologo James Hoffmeier dice: “Per un periodo che va grosso modo dal 1800 al 1540 a.C. l’Egitto fu una meta ambita per le migrazioni delle popolazioni dell’Asia occidentale di lingua semitica”. E aggiunge: “Questo intervallo temporale coincide con quella che tradizionalmente viene riconosciuta come l’‘epoca patriarcale’, e quindi corrisponde al periodo e alle circostanze descritti in Genesi”.

Altre testimonianze vengono dall’Egitto meridionale. Un frammento papiraceo risalente al Medio Regno (ca. 2000–ca. 1600 a.E.V.) contiene nomi di schiavi che lavoravano in una tenuta dell’Egitto meridionale. Più di 40 di questi nomi sono semitici. Quegli schiavi, o servi, lavoravano come cuochi, tessitori e braccianti. Hoffmeier osserva: “Dato che più di 40 semiti lavoravano in una sola proprietà della Tebaide [nell’Egitto meridionale], il loro numero in tutto l’Egitto, soprattutto nel delta del Nilo, doveva essere considerevole”.

L’archeologo David Rohl scrive che alcuni nomi di schiavi di quella lista “sembrano usciti direttamente dalle pagine della Bibbia”. I frammenti papiracei contengono, ad esempio, nomi simili a Issacar, Aser e Sifra (Eso. 1:3, 4, 15). “Queste sono prove concrete del fatto che in quel periodo gli israeliti furono schiavi in Egitto”, conclude Rohl.

Il professor Bimson afferma: “La tradizione biblica relativa alla schiavitù in Egitto e all’esodo ha un solido fondamento storico”.

a Il termine “semita” deriva da Sem, uno dei tre figli di Noè. I discendenti di Sem includevano probabilmente gli elamiti, gli assiri, gli antichi caldei, gli ebrei, i siri e varie tribù arabe.

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