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  • La “Settimana Santa” si addice ai cristiani?

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  • La “Settimana Santa” si addice ai cristiani?
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g71 22/2 pp. 29-30

“La tua parola è verità”

La “Settimana Santa” si addice ai cristiani?

MENTRE a El Salvador si avvicina la “Settimana Santa”, persone di ogni età ne parlano. Per alcuni, questi otto giorni di “quaresima”, che nei paesi dell’America Centrale cadono nei mesi di marzo e aprile, sono di gran lunga i giorni più sacri dell’anno. Perciò suscitano in molte persone religiose un temporaneo sentimento di devozione. Per altri, comunque, questo è solo un tempo per dedicarsi a svaghi che spesso portano a condotta dissoluta.

È degno di nota che durante questa settimana la morale scende molto in basso, e illegalità e disordine sono all’ordine del giorno. Per esempio, un importante giornale, La Prensa Gráfica, nel numero del 27 marzo 1967, riferì: “70 MORTI, 986 FERITI DURANTE LA SETTIMANA SANTA”. Queste sono sorprendenti statistiche per un paese così piccolo come El Salvador, specialmente giacché questo fu il numero delle vittime in un periodo di soli quattro giorni.

Inoltre, gli adoratori cominciano a risparmiare denaro mesi prima della “Settimana Santa” per acquistare costosa stoffa, di solito color porpora e nera, per farsi lunghe vesti simili a tonache. Vengono indossate in occasione delle principali fastose cerimonie religiose del “giovedì santo” e del “venerdì santo”, essendo quest’ultimo il giorno più importante della “Settimana Santa”. Anche i giovani e meno devoti risparmiano, ma pensano particolarmente ai giorni di vacanza che vanno di solito da giovedì alla “domenica di Pasqua”.

La cerimonia del “venerdì santo” comincia con la rimozione dell’immagine di Gesù da una croce che è in chiesa. Il corpo dell’immagine viene unto con profumo molto costoso e posto, con le ferite ben visibili, in una cassa di vetro. Ora comincia la processione. Migliaia di persone in lutto seguono l’immagine, attentamente sistemata in cima a una pesante piattaforma di legno. Più pesante è la piattaforma, migliore è considerato il sacrificio fatto da quelli che la portano per le strade.

La processione dura tutto il giorno facendo il giro della città, e quelli che fanno cordoglio, vestiti di lunghe vesti nere, sfilano dietro. Isolato dopo isolato i portatori, che possono essere fino a cinquanta, sono sostituiti da altri. Ciascun portatore paga fino a duemilacinquecento lire per avere il privilegio di portare l’immagine di Gesù per un isolato. A ciascuna fermata della processione, e in un isolato ne fa parecchie, la gente fa esplodere petardi, mescolando i sospiri a grida di allegrezza.

Pure interessanti sono i colorati disegni di segatura per i quali anche si fanno grandi spese. Città come Antigua nel Guatemala e Sonsonate a El Salvador sono famose per i loro enormi, colorati “tappeti” di segatura dai bei disegni. Più sono grandi e costosi, più la famiglia davanti alla cui casa si fa il “tappeto” è stimata. Quando passa la processione, i partecipanti al corteo calpestano il “tappeto” fino a distruggerlo completamente. Apparentemente la gente trae soddisfazione dal preparare un così imponente disegno di segatura, richiamando l’attenzione su di loro e sulla loro casa.

Comunque, si dovrebbero considerare le domande: L’osservanza religiosa della “Settimana Santa” si addice ai cristiani? Tale celebrazione e i suoi riti si basano sulla Parola di Dio, la Bibbia? Che cosa dice la Bibbia riguardo alla festa della “Settimana Santa”? Sarebbe saggio determinare le risposte.

Anzitutto, sorgono domande circa l’illegalità, l’immoralità e il disordine relativi alla “Settimana Santa”. Sarebbe una celebrazione veramente cristiana essendo rovinata da tale generale mancanza di riguardo per gli insegnamenti di Gesù Cristo e della Sacra Bibbia? In realtà, tale frutto non è compatibile con ciò che è cristiano, ciò che è veramente eccellente e degno di lode. — 2 Cor. 6:14; Giac. 3:11, 12.

Come ci si potrebbe aspettare, nella Bibbia non troviamo nessuna ingiunzione circa l’osservanza di una tale festa della “Settimana Santa”. Infatti, le usanze e i riti seguìti durante la celebrazione sono in effetti contrari agli insegnamenti biblici.

Gesù Cristo disse che Dio si adora correttamente “in spirito e verità”. (Giov. 4:24, La Sacra Bibbia di Fulvio Nardoni) Si possono mettere in armonia tali parole di Gesù con la pratica della “Settimana Santa” di tenere una processione religiosa in cui si dà risalto a un’immagine di Gesù? Al contrario, l’onore e l’omaggio resi a un’immagine materiale e fisica violano chiaramente il principio biblico: “Camminiamo per fede e non per visione”. — 2 Cor. 5:7, Nardoni.

Comunque, alcuni osservanti della “Settimana Santa” possono asserire che non sia onorata l’immagine, ma colui che l’immagine rappresenta, Gesù Cristo. Tuttavia gli espliciti comandi di Dio escludono anche tale relativa adorazione delle immagini. Egli dice: “Non ti fare nessuna scultura, né immagini delle cose che sono sù nel cielo, o sulla terra, o nelle acque sotto la terra . . . Non adorare tali cose”. “Non vi fate idoli, non vi erigete simulacri o cippi e non collocate nel vostro paese pietre con figure scolpite per adorarle”. “Figliuoli, guardate voi stessi dagli idoli”. — Eso. 20:4, 5; Lev. 26:1; 1 Giov. 5:21, Nardoni.

Considerate la mancanza di saggezza dell’onorare una cosa inutile fatta di legno, pietra o pietre preziose. È senza vita, semplicemente opera delle mani di un uomo. Non può ragionare come ragiona una persona. Non può parlare, come una bambola non può conversare con un bambino. Non può ascoltare le suppliche, né vedere i sovrastanti pericoli e quindi gridare un avvertimento. C’è poco da meravigliarsi, perciò, che la Parola di Dio mostri la stoltezza di onorare un’immagine come si fa durante la “Settimana Santa”. — Isa. 44:9-20; 46:5-7; Sal. 134:15-18, Nardoni.

La Bibbia comanda ai cristiani di osservare solo una celebrazione, ed è la commemorazione della morte di Gesù. Notate come questa celebrazione fu istituita e richiesta dai cristiani. La Bibbia spiega: “E quando fu venuta l’ora, egli [Gesù] giacque a tavola, e gli apostoli con lui. E, accettando un calice, rese le grazie e disse: ‘Prendete questo e passatelo l’uno all’altro fra voi . . .’ E, preso un pane, rese le grazie, lo spezzò, e lo diede loro, dicendo: ‘Questo significa il mio corpo che sarà dato in vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me’”. — Luca 22:14, 17-19.

Il vero cristiano deve osservare questa celebrazione annua e non la festa della “Settimana Santa” con le sue usanze e i suoi riti non scritturali. Per i cristiani, questa commemorazione della morte di Gesù è un mezzo che li unisce nella vera adorazione e con cui riconoscono debitamente il misericordioso provvedimento di Geova Dio che inviò Cristo per riscattare il genere umano.

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