Apprendiamo intorno all’amicizia
Perché essere amichevoli, e con chi? Come potete evitare le amicizie pericolose?
NONOSTANTE i cambiamenti scientifici che si sono avuti nel mondo nei recenti anni, le persone hanno bisogno di persone. Per la maggioranza delle persone questo bisogno non è soddisfatto dalle semplici conoscenze, ma va assai oltre. Giunge fino a un amico a cui si possono confidare i più preziosi pensieri. Ha bisogno di un confidente che sia responsabile, degno di fiducia e che risponda in caso di bisogno.
La situazione ideale si ha quando la maggioranza dei propri bisogni emotivi sono soddisfatti entro la cristiana relazione familiare. I figli che hanno genitori devoti e fratelli e sorelle amorevoli hanno buona ragione d’essere abbastanza contenti. Sostenuto da questo calore e da questa associazione, un fanciullo può crescere felice e ben equilibrato senza dover sempre guardare altrove per soddisfare i suoi bisogni emotivi.
Comunque, anche quando nella casa l’amicizia non manca, i figli possono sentire il desiderio di cercare nuove amicizie. Lo stimolo provveduto da altri fanciulli press’a poco della loro età può essere benefico. D’altra parte, la mancanza di amicizia entro la relazione familiare e fuori di essa fa sentire soli molti ragazzi. Questo è un problema comune fra gli adolescenti.
I genitori che se ne rendono conto cercano di soddisfare il crescente bisogno d’amicizia dei loro figli. Un modo in cui possono far questo è quello di sviluppare fra loro una più stretta relazione confidenziale. Specialmente gli adolescenti riscontrano che la vita prende un tono più felice quando i genitori danno loro l’opportunità di esprimere le proprie vedute, aiutandoli a superare i loro dubbi e incertezze. In franche conversazioni i figli possono essere fortificati con incoraggiamenti e consigli.
Ci sono anche delle volte nelle quali l’amicizia di un altro giovane può provvedere il necessario incoraggiamento. Un uomo di mezza età scrisse dei giorni quando era più giovane: “Da adolescente ero spesso di cattivo umore, per ragioni che non ricordo più. Una settimana particolarmente cattiva in cui ero più che mai abbattuto, pensavo d’esser brutto, incompreso e indesiderabile, squillò il telefono. Un ragazzo della scuola superiore . . . mi chiamava. ‘Cosa c’è che non va?’ chiese gentilmente quando ebbe udito la mia voce. ‘Pare che tu non abbia un amico al mondo; io non sono morto ancora!’ Una frase forse corrente, garbata, ma dopo venticinque anni non l’ho ancora dimenticata. Mi misi a sedere eretto, sorrisi e quella sera mi sentii di nuovo in vita”.
Come divenire amico
Sembra che alcuni abbiano talento per divenire amici. Altri devono imparare l’arte dell’amicizia e la imparano. Altri ancora non sono né dotati nell’amicizia né solleciti a impararne le maniere. Hanno bisogno d’aiuto. Qualunque sia la circostanza, per essere amico bisogna interessarsi della gente, di ciò che pensa, di come si sente e di perché soffre. Bisogna essere sensibilmente interessati a ciò che la gente fa. Se ne devono accettare sia le manchevolezze che le virtù. Si deve avere la volontà di fare sacrifici e di aiutare altri a raggiungere la loro mèta.
Il poeta e saggista americano Ralph W. Emerson una volta disse: “L’unico modo di avere un amico è quello di esserlo”. Aiutate qualcuno, se volete un amico. Questo dovrebbe esser facile, perché oggi ci sono tanti che hanno bisogno d’aiuto. Dove c’è lavoro da fare, offritevi di compierlo. Il lavoro accomuna le persone.
Invitate delle persone a casa vostra per un pasto o semplicemente a fare con voi una conversazione e prendere una tazza di tè o di caffè. Semplicemente dite: “Che ne direste di venire da noi sabato sera?” Anche se per loro non è conveniente venire a quell’ora, almeno sapranno che vorreste conoscerle meglio.
Forse il medesimo inizio di un’amicizia è la volontà di dire prima “Salute”. Dovete mostrare che la gente vi piace. Se la salutate con un sorriso e un’espressione allegra, potrebbe sorprendervi la risposta che ne avrete.
Ciò che occorre per mantenere l’amicizia
L’amicizia può paragonarsi a una pianta che si deve coltivare. Si deve innaffiare e curare perché produca dolci e sani frutti.
L’amicizia non si mantiene automaticamente. Ci vuole predisposizione. Nel nostro elenco settimanale delle cose da fare potremmo ben indicare opere di amicizia. Potremmo scrivere i nomi di quelli che vorremmo visitare o ai quali vorremmo fare una telefonata o mandare una nota o un dono. Com’è facile trascurare gli amici solo perché sono amici. Molti che conoscono l’arte dell’amicizia dispongono di pranzare una volta la settimana o una volta al mese con certi amici.
Un aiuto per preservare le amicizie è quello di fare le cose insieme. Un’amica insegnò a un’altra come cucinare. Dopo ciò, il piacere di cucinare arricchì le loro conversazioni e la loro vita. Altri hanno incoraggiato i loro amici ad andare con loro in certi luoghi a fare delle cose insieme, come visitare musei, passeggiare in giardini o fare colazione all’aperto.
La distanza può impedire agli amici di stare insieme, ma una calorosa lettera può colmare il vuoto. Una telefonata rammenterà loro che pensate a loro. Può essere possibile trascorrere le vacanze con un vecchio amico e rinnovare l’amicizia. Spesso le riunioni sono le più rincoranti.
Soluzione dei problemi
Fra amici sorge a volte il problema della gelosia. Alcuni possono volervi tutto per sé. Ma amicizia significa anche condividere l’amico con altri. Questo richiede umiltà. Esige la capacità di controllare il risentimento anziché lasciare che persista e avveleni lo spirito. I buoni amici non sono né tiranni né indifferenti; mostrano un felice equilibrio.
L’amicizia implica anche disciplina. C’è il pericolo di divenire ciò che l’apostolo Pietro chiama un “intromettente nelle cose altrui”, e questo può presto rovinare un’amicizia. È dunque profittevole esaminare la propria conversazione. — 1 Piet. 4:15.
Inoltre, questi sono tempi nei quali si è occupati, e non ci possiamo attendere che altri vengano a farci visita o a intrattenerci di continuo. L’ispirato Proverbio (25:17) dice: “Rendi raro il tuo piede nella casa del tuo prossimo, affinché non ne abbia abbastanza di te e per certo ti odii”.
E quando sei invitato per una sera, è saggio non tenere in piedi il padrone di casa finché sia troppo tardi. Di solito c’è molto da fare dopo che gli ospiti se ne sono andati, e se è tardi, può causare difficoltà al padrone di casa. Alcuni se ne vanno via così tardi che non sono invitati così spesso come potrebbero. E parecchi, che non possono stare in piedi fino a tardi, a causa dell’età o della salute o perché si devono alzare di buon’ora, non sono così ospitali come vorrebbero dato che gli ospiti spesso non sanno quando andare a casa.
La specie di amici da coltivare
Forse il fattore più essenziale per un’amicizia durevole è la scelta che facciamo in primo luogo. Molti fanno lo sbaglio di scegliere gli amici per la loro convenienza. Scelgono gli amici per ciò che hanno o possono offrire e non realmente per ciò che sono. In genere tali amicizie non fioriscono.
Altri sono puramente arrivisti e opportunisti. La loro amicizia è macchiata da uno scopo egoistico. “Bada di accompagnarti con quelli che contano, se no non arriverai in nessun posto”, dicono. Questo è lungi dalla pratica cristiana. (Giac. 2:1) Le amicizie basate sull’egoismo sono vuote, prive di significato, non rimunerative. — Luca 14:12-14.
Quando scegliete gli amici, fate la scelta in maniera santa. Anche Dio sceglie gli amici in modo selettivo. Dio chiamò Abraamo suo amico, perché Abraamo fu fedele. (Giac. 2:23) E il quindicesimo Salmo mostra che Dio stabilisce alte norme per quelli ‘che sarebbero ospiti nella sua tenda’, non tutti sono accolti. Gesù Cristo pure pose delle norme per quelli che sarebbero divenuti suoi amici. Ai suoi seguaci, egli disse: “Voi siete miei amici se fate quello che vi comando”. — Giov. 15:14.
Che dire di voi? Scegliete i vostri amici? Avete una guida degna di fede? Poiché subiremo fino a un certo punto l’influenza degli amici che manterremo, sarebbe bene sceglierli.
Badando alla qualità, certo non faremo nessuno sbaglio se sceglieremo quelli che Dio e Cristo chiamano amici. Possiamo aspettarci che eccellano in amore, longanimità, benignità, bontà e padronanza di sé. (Gal. 5:22, 23) Quelli che possiedono queste eccellenti, buone qualità saranno davvero ottimi amici! E nulla avvicina gli amici più strettamente del loro reciproco amore verso Dio. Come Rut, di cui si parla nella Bibbia, disse a Naomi: “Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio”. — Rut 1:16, 17.
Il dedicato cristiano deve considerare questo soggetto dell’amicizia tenendo presenti come salvaguardia parecchi princìpi biblici. Per esempio, c’è quello che dice: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. E un altro che dice: “Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. (1 Cor. 15:33; Giac. 4:4) Vediamo così che la corretta scelta delle amicizie non solo influirà sulle nostre abitudini quotidiane ma avrà anche un diretto effetto sulla nostra relazione con Dio.
In vista della salvaguardia della propria relazione con Dio, è saggio prestare ascolto al consiglio della sua Parola ‘allontanandoci’ dalla compagnia di certi tipi di persone. Chi sono? L’apostolo Paolo menziona gli “amanti del denaro”, quelli i cui pensieri sono sempre volti ai possedimenti materiali. Egli elenca anche quelli che sono “disubbidienti ai genitori”, quelli che sono “superbi” e “senza padronanza di sé” e le persone che sono “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. (2 Tim. 3:2-5) Con tali persone non si dovrebbe stabilire nessuna amicizia. Questo consiglio biblico, se è seguito, può essere una vera protezione.
Dato che un vero amico è un confidente fidato, dovremmo anche esser sicuri che il nostro amico non sia della sorta che pettegoli su di noi, a nostro danno. Di tali amici la Bibbia dice: “Chi copre la trasgressione cerca amore, e chi continua a parlare di una questione separa quelli che son familiari l’uno con l’altro. Il vero compagno ama in ogni tempo”. “Esistono compagni disposti a spezzarsi l’un l’altro, ma esiste un amico che si tiene più stretto di un fratello”. — Prov. 17:9, 17; 18:24.
È anche importante che gli amici condividano gli stessi interessi e mète. Se scegliete per amico qualcuno i cui interessi vi conducano in un’altra direzione potreste perdere la vostra mèta della vita. Questo può dirsi specialmente di chi vuole mostrarsi fedele come servitore di Dio.
Così dalla Parola di Dio la Bibbia apprendiamo ciò che è la vera amicizia, che essa conduce all’amore cristiano, che promuove l’aperta comunicazione, che reca conforto in tempo di difficoltà e offre l’opportunità di operare a favore di altri. L’amicizia arricchisce la propria vita dotandola di maggior felicità. Siate dunque amichevole, siate un amico.
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Un buon modo di edificare amicizie è quello di invitare altri a condividere del cibo con voi