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  • I più grandi oggetti mobili costruiti dall’uomo

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  • I più grandi oggetti mobili costruiti dall’uomo
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Svegliatevi! 1971
g71 8/1 pp. 16-19

I più grandi oggetti mobili costruiti dall’uomo

NEL 1577 Francis Drake partì per il suo famoso viaggio intorno al mondo, a bordo della Golden Hind, nave lunga solo ventitré metri. In paragone con gli odierni giganti delle rotte marittime, essa è come un pesciolino accanto a una balena. Le navi si distinguono ancora come i più grandi oggetti mobili costruiti dall’uomo, senza fare eccezione per alcuna sua prodigiosa impresa.

Le grandi navi del mondo stanno rapidamente divenendo una cosa comune che entra nel fiume Tago di Lisbona. Ma finché non se ne vede una da vicino non si è realmente meravigliati dalla mole di una moderna petroliera. Con una portata lorda di 312.000 tonnellate, questi colossi sono sconcertanti per la loro medesima imponenza. Lunghi oltre 320 metri, a volte pare che ostruiscano il fiume stesso. In un solo viaggio, dal Medio Oriente all’Europa settentrionale, le loro immense stive contengono 245.700.000 litri di petrolio grezzo.

Mentre ci fermiamo a osservare uno di questi giganti scivolare dolcemente sul fiume, ci chiediamo come si provveda alla loro manutenzione. Che cosa ci vuole per riparare una nave di questa grandezza? Si può tirar fuori dell’acqua dopo che è stata varata? In tal caso, come?

Giacché il più grande bacino di carenaggio per le riparazioni si trova nel porto di Lisbona, decidemmo che una visita al cantiere navale sarebbe stata molto interessante. Attraversando il fiume sull’alto Ponte Salazar, abbiamo un’imponente veduta del porto. Ha una spaziosa area per le manovre, cosa tanto essenziale per le grandi navi. Qui inoltre la temperatura media di 15 °C. per tutto l’anno offre buoni condizioni di lavoro in ogni stagione. La baia non gela mai.

Un fattore geografico rende la penisola iberica un’eccellente località per un cantiere navale per riparazioni. Attualmente si calcola che il 70 per cento del traffico mondiale di petroliere e di navi che trasportano minerali passi per questa zona, diretto all’Europa settentrionale dal Mediterraneo orientale o dai pressi del continente africano.

Avete notato che le petroliere che abbiamo viste navigano tutte in alto sull’acqua, con parti visibili del timone e dell’elica? Ciò è dovuto al fatto che sono interamente vuote. Solo dopo aver scaricato il carico nell’Europa settentrionale e durante il viaggio di ritorno in Medio Oriente sono in condizioni adatte per essere riparate. Ora comprendiamo perché il porto di Lisbona è scelto per accogliere un sempre crescente numero di navi.

Il cantiere navale Lisnave si trova nella parte meridionale del porto in una conveniente baia che offre riparo contro i forti venti e il mare grosso. È interessante che la banchina e i bacini di carenaggio sono stati costruiti nella direzione dei venti predominanti, fattore di non piccola importanza nella manovra di navi così grandi.

Visita a un bacino di carenaggio

Appena entriamo nel cantiere navale posiamo lo sguardo su due grandi bacini di carenaggio, l’uno accanto all’altro. Che bacini straordinariamente grandi! Il bacino più grande è lungo circa 350 metri, largo 55 metri e profondo 13 metri. Al tempo della nostra visita l’Esso Northumbria, l’ultima e più grande nave inglese, è nel bacino di carenaggio per l’ultima ispezione prima di entrare in servizio. Che lunghezza ha, 347 metri, equivalente alla lunghezza complessiva di tre campi di calcio, e rimane spazio per le tribune dei tifosi!

La denominazione bacino di carenaggio è molto appropriata. Le riparazioni e la riverniciatura delle navi al di sotto della linea di galleggiamento si possono fare solo togliendole dall’acqua. Quando il bacino di carenaggio è pieno d’acqua e si apre la porta, l’acqua nel bacino arriva al normale livello del mare. La nave è attentamente portata al centro del bacino di carenaggio. La porta del bacino viene chiusa e poi l’acqua è estratta per mezzo di pompe. È interessante il fatto che più grande è la nave, meno è l’acqua da togliere. Mentre si fa uscire l’acqua, la carena della nave resta su una fila di blocchi centrali e due serie di puntelli di bacino mobili che sostengono i bordi esterni del fondo della nave. A volte i blocchi su cui poggia la carena possono sostenere un peso di 300 tonnellate per metro lineare.

Un comune lavoro è di riverniciare la nave sotto la linea di galleggiamento circa una volta all’anno. Lo scafo è prima lavato con acqua ad alta pressione. Se sulla nave si sono accumulati cirripedi o si sono formate molte incrostazioni di organismi, viene pulita con un processo di pallinatura. In questo cantiere navale si fa uso di un getto di granelli di rame sotto pressione per asportare gli elementi corrosivi. Una volta pulito lo scafo, lo si vernicia.

Ma con che rapidità si fa il lavoro! Ci vogliono solo una dozzina di uomini per verniciare la nave in meno di dodici ore. Essi si muovono su torri metalliche mobili di altezza regolabile e possono verniciare circa 500 metri quadrati all’ora. La vernice si secca completamente in un’ora. Potete immaginare quanta vernice si usa per questo lavoro in una grande nave cisterna? Oltre sette tonnellate!

Non ci rendevamo conto dell’importanza di una buona verniciatura. L’effettiva esperienza mostra che su una nave della portata lorda di 115.000 tonnellate, c’è stata una perdita di 1.000 cavalli vapore a causa di una cattiva verniciatura. Da alcune navi sono state staccate dieci tonnellate di cirripedi o particelle corrosive. Ridotta al minimo la generale incrostazione o resistenza d’attrito, immaginate il risparmio che ciò rappresenta in termini di denaro.

I lavori nel bacino di carenaggio possono includere la rimozione del timone o dell’elica. Questo non è un lavoro insignificante quando vedete la mole di queste parti di una super nave cisterna. Infatti, solo il timone della Esso Northumbria pesa 115 tonnellate ed è alto quanto un palazzo di quattro piani. La sola elica a sei pale pesa 56 tonnellate ed è attaccata all’albero portaelica con un enorme dado. Talvolta le navi sono anche spaccate a metà e ne è aggiunta una sezione prefabbricata completamente nuova. Questa specie di lavoro di riparazione può richiedere centinaia di tonnellate d’acciaio.

Solo nella sezione di un bacino di carenaggio dove si costruiscono le navi si può vedere la prua di una nave. Che sorpresa vedere un così enorme naso sporgente. Questo tipo di “prua a bulbo” è ora adattata a molte navi più vecchie giacché può aumentare di un nodo la velocità di alcune navi. Può sembrare insignificante, ma per una nave con una velocità di nove nodi, può rappresentare un guadagno d’oltre il 10 per cento.

Benché i lavori compiuti richiedano tempo, abbiamo notato quanto poco tempo relativamente sia impiegato nel bacino di carenaggio. In media in questo cantiere una nave rimane nel bacino di carenaggio solo quattro giorni. Ci vogliono solo cinque ore da quando terminano i lavori su una nave a quando iniziano i lavori nella nave successiva nello stesso bacino di carenaggio. La guida ci ha detto che gli armatori hanno una perdita di almeno L. 15.500.000 per ogni giorno in cui una grossa nave cisterna è fuori esercizio. Quindi c’è grande interesse a fare lavori efficienti e rapidi.

Facendo il giro del cantiere navale vediamo gru di 50 e 100 tonnellate di portata. Non abbiamo mai visto prima pistoni così grandi! Tre di essi hanno un diametro di oltre un metro con cilindri lunghi tre metri. Nel laboratorio meccanico cilindri lunghi 25 metri si possono lavorare azionando un tornio da 12 tonnellate insieme a un tornio da 40 tonnellate. Il laboratorio elettrico ha macchine per la compensazione elettrodinamica per la riparazione e la manutenzione dei motori diesel e una sezione per ricaricare gli statori. Il laboratorio delle tubature è provvisto di altiforni e forni di riscaldamento usati per fare nuovi rivestimenti metallici a giganteschi cuscinetti. Il laboratorio delle lamiere e le aree di prefabbricazione sono impegnati in ogni tipo di lavoro in acciaio da costruzione.

Tutte le cisterne di una petroliera si devono pulire periodicamente. L’abitudine di gettare in mare l’acqua oleosa dopo il lavaggio delle cisterne è assai biasimevole. La Commissione Nazionale contro l’Inquinamento del Mare è impegnata a eliminare questo nocivo e deliberato inquinamento dei mari. Fu incoraggiante sapere che questo cantiere navale ha adattato due vecchie navi come stazioni per la pulizia delle cisterne. Sono impiegati i più recenti processi tecnologici per pulire le navi cisterna che entrano nell’estuario del Tago. Tutti i residui oleosi sono completamente bruciati e distrutti a bordo di queste stazioni per la pulizia delle cisterne, e solo l’acqua pulita viene rimessa in mare. Tale metodo aiuta a salvaguardare le spiagge locali, oltre che a offrire la necessaria protezione ai pesci e all’industria della pesca.

Le navi di domani

Si possono costruire navi più grandi di quelle di oggi? I cantieri navali giapponesi sono agli ultimi stadi delle trattative per iniziare la costruzione di navi cisterna con una portata lorda di 500.000 tonnellate. L’ingegnere capo della più grande società inglese costruttrice di navi ci ha detto: “Guardiamo al futuro. Non mi sorprenderei se entro pochi anni vedessimo ordinare navi da 750.000 o anche un milione di tonnellate”.

Il cantiere navale Lisnave si prepara all’avvento della nave cisterna da un milione di tonnellate. È in corso l’effettiva costruzione di un terzo bacino di carenaggio che accoglierà navi da 500.000 tonnellate, con una seconda fase di ampliamento per accogliere quelle da 750.000 e, nello stadio finale, le navi da un milione di tonnellate. Le dimensioni finali di questo bacino di carenaggio sono 549 metri di lunghezza. Si prevede che la prima fase cominci ad operare nel 1972 con un’ampiezza di 84 metri.

Per dare un’idea della grandezza di un bacino di carenaggio, facciamo un’illustrazione. La capacità delle cinque pompe che saranno impiegate per estrarre l’acqua è sufficiente per provvedere a tutto il consumo quotidiano d’acqua dolce dei Paesi Bassi, il paese dove sono costruite!

Per tenere una nave in assetto c’è da fare molto di più di quello che avevamo immaginato. Non è un’attenuazione dei fatti dire che tutto ciò che riguarda le navi odierne è colossale. Le navi progettate per il domani superano l’immaginazione. Ma in realtà, per quanto le navi di domani siano colossali, non sono granelli di polvere in paragone con l’immensità degli oceani in cui navigano? I più grandi oggetti mobili costruiti dall’uomo sono oscurati dall’opera del Creatore, il mare che li circonda.

[Immagine a pagina 17]

Enormi navi cisterna nei cantieri navali Lisnave alla foce del fiume Tago

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