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  • g71 8/1 pp. 19-20
  • “Mi dispiace che sia passato tanto tempo”

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  • “Mi dispiace che sia passato tanto tempo”
  • Svegliatevi! 1971
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  • Scrivere può essere piacevole
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Svegliatevi! 1971
g71 8/1 pp. 19-20

“Mi dispiace che sia passato tanto tempo”

VOLEVATE scrivere una lettera ma avete continuamente rimandato? Poi quando cominciate in realtà a pensarci sul serio, il ritardo può essersi prolungato per settimane, forse mesi. Nessuna meraviglia se allora la vostra lettera è cominciata con le scuse: “Mi dispiace che sia passato tanto tempo”!

Non siete il solo in tali circostanze. Indubbiamente avete ricevuto lettere da altri che si scusavano per il lungo silenzio. Altri si sono resi conto come voi che avrebbero dovuto rispondere più prontamente. E maggiore è il ritardo più imbarazzante diventerà la situazione, tanto che alcuni hanno rinunciato all’idea di rispondere. Perché c’è questa comune tendenza a rimandare?

Molte cose richiedono il nostro tempo e la nostra attenzione. Ma troviamo effettivamente il tempo per attività essenziali come il nostro lavoro, mangiare, fare la spesa e dormire ogni notte. Quindi, si tratta spesso di trovare il tempo di rispondere ad amici le cui lettere abbiamo apprezzate.

Perché scriviamo

Forse saremo aiutati ad affrontare il problema considerando alcune ragioni per cui scriviamo lettere ad amici e parenti. In tempi precedenti le famiglie vivevano nelle stesse immediate vicinanze. Non c’era lo stesso bisogno di scrivere lettere. Ma oggi la situazione è molto diversa. Non è affatto insolito che membri della stessa famiglia siano sparsi in luoghi distanti del paese, o anche in lontane nazioni.

Non c’è l’obbligo morale di interessarsi gli uni degli altri, il genitore del figlio, il figlio del genitore? Certo la mancanza d’interesse in tali circostanze potrebbe essere interpretata come mancanza d’affetto naturale!

Ma anche a parte l’idea dell’obbligo, si prova un caratteristico piacere servendo i bisogni altrui. È anche più soddisfacente che ricevere un dono da qualcuno. I vostri amici e parenti sarebbero senz’altro edificati ricevendo qualche prova che voi state bene, un’allegra lettera ricca di notizie scritta da voi. Ne dubitate? Allora pensate solo alla vostra esperienza.

Poche cose si ricevono con tanto piacere come una bella lettera. Di solito c’è piacevole eccitazione. Ci fa felici, non è vero, felici che qualcuno abbia pensato a noi? E c’è viva aspettazione mentre apriamo la busta. Fino a quel momento è una specie di mistero. Che cosa vi troveremo? Possono essere le interessanti esperienze di qualcuno, la sua espressione d’amore per noi, o un’espressione di gentilezza e di premura.

Certo, allora, vorremmo recare a qualcun altro la stessa eccitazione e lo stesso piacere che derivano dal ricevere una lettera!

Ciò che possiamo fare

Anche se siete straordinariamente occupato, non potete fare qualche cosa per tenervi a contatto coi vostri amici e parenti? Che dire di mandare un biglietto postale o una cartolina illustrata? Potete anche mandare solo un breve biglietto. Non occorre scrivere una lunga lettera. In realtà, le lunghe lettere possono stancare, specialmente se anche le persone a cui scrivete sono occupate. Il libro Along the Road esprime la cosa in questo modo:

“Ci sono molti che non scrivono praticamente mai ai vecchi amici, perché pensano che se scrivono devono scrivere a lungo. Ma questo è un grande sbaglio; e con questa indolente reticenza si infrangono molti buoni legami. Il punto è la lettera, non la lunghezza o la qualità letteraria della lettera. E pensare che alcune parole scarabocchiate su un pezzo di carta tre o quattro volte l’anno potrebbero salvare una buona amicizia dal perire inutilmente per mancanza di alimentazione”.

No, non c’è bisogno di aspettare finché abbiate abbastanza materiale per riempire una lunga lettera. In realtà, può darsi che la persona che attende la vostra lettera si interessi primariamente di sapere se state bene, fisicamente e spiritualmente. Perché dunque non farglielo sapere subito? E, ad ogni costo, esprimete il vostro interesse per sapere come sta il corrispondente.

Le amicizie sono preziose. Gli amici sono ansiosi di conoscere e comunicarsi gli avvenimenti e le cose che li riguardano. Figli e genitori hanno uno stretto legame. I giovani che sono lontani da casa vorranno senz’altro far sapere ai genitori come stanno. E i genitori possono scrivere alla giovane generazione buoni consigli.

Scrivere può essere piacevole

Lo scrivere non dev’essere una cosa noiosa o faticosa. Potete buttar giù ogni tanto su un notes le cose che volete includere nella vostra prossima lettera. Forse avete qualche divertente storia da raccontare o un’esperienza. Le esperienze che recano piacere a voi recheranno piacere anche ad altri. Fate anche in modo che la vostra lettera sia una cosa incoraggiante.

E potete sempre abbandonarvi ai ricordi. Questo avvicina di più gli amici. Se scrivete ai genitori, è bene far loro sapere che non avete dimenticato i molti interessanti aspetti della vita a casa: quella pianta nel soggiorno di cui la mamma era così fiera o quel ciliegio in fiore appena fuori della finestra della cucina. Papà si sta ancora occupando di quel lavoro nel seminterrato? Tocca ora al fratello minore fare i lavori intorno a casa? Facendo domande mostrate di curarvene.

Sì, una lettera può rallegrare la giornata di qualcuno come avviene per voi. Ogni volta che siete incline a tardare troppo a scrivere una lettera, solo pensate a tutto il bene che la vostra breve lettera può fare. Evitate di dover cominciare le vostre lettere con “Mi dispiace che sia passato tanto tempo”. Invece, scrivete subito!

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