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  • g71 22/2 pp. 8-12
  • Il costo dei preparativi militari

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  • Il costo dei preparativi militari
  • Svegliatevi! 1971
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Svegliatevi! 1971
g71 22/2 pp. 8-12

Il costo dei preparativi militari

NEL muro di pietra che fiancheggia la Piazza delle Nazioni Unite è scolpita una citazione biblica. Tratta da Isaia capitolo 2, dice: “Trasformeranno le loro spade in vomeri, e le loro lance in falci; nazione non leverà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. — Authorized Version.

Tuttavia, il più alto singolo stanziamento nei bilanci della maggioranza dei paesi è oggi quello delle spese militari. Mentre le nazioni parlano dunque di pace, spendono di più per la guerra che per qualsiasi altra cosa.

Il costo

Negli scorsi sei anni furono spesi più di 620 bilioni (L. 620.000.000.000.000) di lire nei preparativi militari. Nel 1969 il costo fu il più elevato. Furono spesi 124 bilioni (L. 124.000.000.000.000) di lire. Ciò significa circa 14.260.000.000 di lire per ogni ora di ogni giorno dell’anno intero!

L’anno scorso gli Stati Uniti sostennero una spesa enorme, circa 49.600 miliardi (L. 49.600.000.000.000) di lire. Con l’aggiunta dei versamenti ai veterani di altre guerre, l’interesse sul debito nazionale (causato principalmente da precedenti spese militari) e le spedizioni di armi ad altri paesi, il totale salì a ben più di 62 bilioni (L. 62.000.000.000.000) di lire. Oltre il 55 per cento di tutte le spese fu in relazione alla guerra! Ciò supera il costo combinato dei programmi per l’istruzione, la salute, gli alloggi, lo spazio, l’agricoltura, le strade, l’assistenza sociale, le pensioni e la disoccupazione.

Anche il bilancio dell’Unione Sovietica è molto appesantito dalle spese militari. E le spese militari dei paesi poveri crescono circa due volte più rapidamente della media mondiale. Mentre il loro tenore di vita si mantiene allo stesso livello, il denaro che spendono negli armamenti sale vertiginosamente. Il Times di New York disse riguardo a ciò:

“In tutte le nazioni in via di sviluppo, in Asia, Africa e America Latina, la corsa dei poveri agli armamenti acquista velocità. Per ragioni di prestigio e difesa, i cosiddetti paesi sottosviluppati acquistano tutto dalle pistole ai più perfezionati e costosi cacciabombardieri, missili, carri armati, sistemi radar, perfino sottomarini. . . .

“Le spese militari dei paesi sottosviluppati crescono più rapidamente del totale dei loro prodotti nazionali, il che significa che una crescente parte delle loro esigue risorse viene usata per le armi.

“Le interviste avute con gente del mestiere e dotti analisti del campo fanno pensare che la corsa agli armamenti è praticamente incontrollata”.

Secondo la stima fatta dal suo defunto presidente Gamal Abdel Nasser, l’Egitto spende molto più di 620 miliardi di lire all’anno nei preparativi militari, spesa che a malapena può permettersi. E si calcola che il governo israeliano spenda una buona metà del suo denaro per la stessa ragione. Newsweek disse: “Per il piccolo Israele queste e tutte le altre spese imposte dall’aumento delle ostilità nel Medio Oriente sono pressoché rovinose”.

Molto spreco

I componenti del Congresso degli Stati Uniti hanno accusato che molti programmi relativi agli armamenti sono mal diretti e rappresentano uno spreco. Per esempio, l’Aviazione aveva lavorato per lanciare in orbita un laboratorio spaziale con uomini a bordo. Quindi il programma fu annullato. Ma erano già stati spesi 806.000.000.000 di lire!

Un gravoso programma per la costruzione di carri armati in via di attuazione doveva venire a costare quasi 49 miliardi e 600 milioni di lire; ha già superato i 186 miliardi e non è ancora uscito dallo stadio di sviluppo. Dodici nuove navi per il ricupero di sottomarini dovevano costare 22 miliardi e mezzo di lire; ora solo sei costeranno 297.600.000.000 di lire. Il programma dei cacciabombardieri F-111 doveva costare 1.812.880.000.000 di lire; ma ora il Dipartimento della Difesa ammette che costerà 3.881.200.000.000 di lire. Una nuova serie di siluri doveva costare 466.240.000.000 di lire; ma ora costerà in effetti cinque volte tanto!

C’è la continua richiesta di armi più nuove e più potenti, ciò che rende antiquate quelle vecchie. I più recenti missili nucleari dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti possono spazzar via parecchie volte entrambi i paesi. Tuttavia, entrambi lavorano per migliorare i loro missili così che portino parecchie testate nucleari invece di una. Il professor George Wald dell’Università Harvard, vincitore del premio Nobel, disse:

“Ci è detto che gli U.S.A. e la Russia hanno fra tutt’e due riserva di armi nucleari che ha approssimativamente un potere esplosivo di 15 tonnellate di TNT per ogni uomo, donna e bambino della terra. E ora si suggerisce che se ne produca dell’altro”.

Che cosa si potrebbe fare?

Quando sulla terra c’è tanto da fare, è tragico che una parte così immensa della ricchezza del mondo sia spesa in improduttivi armamenti. Che cosa si potrebbe fare se le nazioni vivessero in armonia e usassero tutto questo denaro e questa energia per il bene del genere umano?

Se ciò fosse possibile, con il denaro speso nel 1969 in tutto il mondo per i preparativi militari si sarebbero potute costruire venti milioni di case del costo di 6.200.000 lire ciascuna. Nella maggioranza dei paesi sarebbero di lusso. Con tante case si sarebbero ospitate più persone di quelle rappresentate dall’aumento della popolazione di quell’anno. Pensate quanto lavoro ciò avrebbe procurato per compensare l’inattività causata dalla chiusura degli stabilimenti di armi.

Ci sono molte persone disoccupate che non sanno fare un lavoro, perfino negli Stati Uniti. Lì ci vogliono 1.800.000 lire circa per addestrare una persona inesperta a fare un lavoro. Tale costo include spesso assistenza medica, trasporto e cura dei figli a carico. Per una frazione della sua spesa annua degli armamenti, coloro che sono quasi sempre disoccupati nel paese avrebbero potuto essere addestrati a fare un lavoro. Tale addestramento renderebbe la persona un utile, produttivo componente della società.

Con il denaro speso nel 1969 nel mondo per i preparativi militari si sarebbero potute costruire 200.000 scuole del costo di 620 milioni di lire ciascuna, più che adeguate nella maggioranza dei paesi. Scuole migliori permetterebbero d’avere classi più piccole e gli insegnanti potrebbero prestare più attenzione personale ai ragazzi.

Migliaia di scienziati usano il loro tempo per preparare armi distruttive. Che cosa fare se usassero i loro talenti per escogitare i modi di eliminare l’inquinamento? E con tutto quel denaro, quanti ettari di terreno potrebbero essere bonificati per coltivare messi con cui saziare gli affamati del mondo? I contadini potrebbero ricevere addestramento e mezzi per migliorare i loro raccolti. Si potrebbero notevolmente espandere le aree di ricreazione all’aperto e i parchi. Si potrebbe provvedere a un maggior numero di persone decente assistenza sanitaria.

Ma il fatto è che tutto ciò non viene fatto. E non c’è assolutamente nessuna indicazione che sarà fatto in questo sistema di cose. In effetti, la rivista Atlas dell’aprile 1970 riferì:

“Orribile notizia direttamente dalle N.U.: Alla fine degli anni sessanta c’erano nel mondo più bambini malati, più bambini denutriti e più bambini non istruiti che non dieci anni fa. Il futuro? Il cinquanta per cento di quelli viventi non metteranno mai piede in un’aula”.

Ostilità del pubblico

Un crescente numero di persone sono adirate per le continue spese militari delle nazioni quando c’è bisogno di fare tante altre cose. Alla fine del 1969 ci fu a Washington, nel Distretto di Columbia, una grandissima dimostrazione contro la guerra. Alcuni calcolano che vi partecipassero da 250.000 a 500.000 persone. Detta la ‘Marcia su Washington’, fu la più grande protesta contro la guerra che ci fosse mai stata nella capitale degli U.S.A.

Molti giovani trovano ora ripugnante il servizio militare invece che eroico come lo consideravano in passato. U.S News & World Report notò: “L’istituzione militare, principalmente l’Esercito, è ora tormentata da casi di ammutinamento, disubbidienza, lotta razziale, diserzione e da un sempre crescente numero di assenze senza licenza”. Dichiarava che “non c’è mai stato nulla di simile nella storia americana”. Migliaia di giovani sono fuggiti dagli Stati Uniti piuttosto che essere chiamati sotto le armi.

Il generale Earle Wheeler, allora presidente dei Capi Uniti di Stato Maggiore, notò la crescente ostilità del pubblico verso il ‘complesso militare–industriale’ e disse che se l’attitudine non cambiava “condurrà al caos, alla disintegrazione dei servizi [militari]”.

Quanta ostilità sia sorta in molti si può notare dal seguente mordace articolo di fondo in Eagle Rock Sentinel di Los Angeles. Esso dichiarò:

“La cruda, incontestabile verità è che tutte le potenti nazioni della terra, compresa la nostra, sono clandestinamente impegnate a promuovere le guerre e provvedere le risorse materiali per combatterle. Nello stesso tempo queste nazioni mantengono una ingannevole immagine di amanti della pace e fanno ufficiali osservazioni sulla moralità e la libertà. . . .

“La guerra è un grosso affare, forse il più grosso affare del mondo. Si potrebbe fermare se le grandi potenze volessero fermarla. È improbabile che ciò avvenga quando sono in gioco profitti materiali”.

Quanta sicurezza?

La corsa agli armamenti dà realmente la sicurezza alle nazioni di questo mondo? Commentando l’enorme costo delle spese militari, il Times di New York del 31 marzo 1970 disse: “È pazzesco. La proliferazione delle armi nel nome della sicurezza riduce in effetti la sicurezza di tutti accrescendo il pericolo di un conflitto”.

Il Province di Vancouver, dopo aver osservato che le spese militari furono la voce più costosa del bilancio canadese, disse:

“Che bene ci ha fatto come nazione? Ha ridotto le possibilità che il Canada sia assalito da una nazione ostile? Niente affatto. Nei nostri arsenali militari non c’è nulla che possa arrestare un moderno attacco abbastanza a lungo da permettere al nostro capo di fare il discorso di addio. . . . Sarebbe divertente, se non fosse così costoso”.

Secondo l’Accademia Norvegese delle Scienze, ci sono stati 1.656 corse agli armamenti dall’anno 650 a.E.V. Essa disse che solo sedici di esse non finirono nella guerra, aggiungendo: “Le altre finirono con il crollo economico dei paesi interessati”. Come è avvenuto questo nel nostro ventesimo secolo! Esso ha visto la più grande corsa agli armamenti della storia. Ha pure visto il maggior numero di guerre, le peggiori guerre e la peggiore depressione economica.

Che dire del prossimo futuro? U Thant, segretario generale delle Nazioni Unite, disse: “Dalle informazioni che ho come segretario generale posso solo pensare che i membri delle Nazioni Unite hanno forse ancora 10 anni in cui subordinare le loro vecchie dispute e formare un’associazione mondiale per frenare la corsa agli armamenti, migliorare l’ambiente umano, spegnere l’esplosione della popolazione e provvedere il necessario slancio per gli sforzi di sviluppo del mondo”.

Ci vuole un nuovo sistema

Ovviamente il mondo si trova in una pessima situazione. Certo ci vuole un nuovo sistema. La pubblicazione World Union dell’Aia, nei Paesi Bassi, dichiarò: “È ora indubitabile che si deve stabilire, appena possibile, un governo mondiale, riconosciuto e accettato come autorità politica superiore ai governi nazionali”.

Ma un altro sistema degli uomini può forse dare risultati migliori di quelli che sono stati provati? Dove sono i capi che possono rendere migliore il mondo? Sono stati provati tutti i tipi di uomini e di governi. La storia conferma il fatto che nessuno di essi è riuscito a portare la pace universale e il disarmo.

Tuttavia, c’è un governo che immancabilmente recherà la pace e il disarmo universali! Assumerà anche il completo controllo delle attività della terra, operando per il beneficio del genere umano. E non è un sogno. È un governo i cui sudditi hanno già ‘trasformato le loro spade in vomeri e le loro lance in falci. Essi non levano più la spada contro altri, né imparano più la guerra’. — Isa. 2:4.

Tale governo è quello per cui Gesù Cristo insegnò ai cristiani di pregare, il regno di Dio. (Matt. 6:9, 10) I fatti che adempiono la profezia biblica mostrano che domina già dai cieli. Tra breve annienterà questo intero corrotto sistema di cose, facendolo sparire. (Dan. 2:44) Quindi, dice la profezia biblica, “dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. — Isa. 9:7.

I testimoni di Geova sono leali sudditi del celeste governo di Dio. Pertanto, pur non immischiandosi nelle attività delle nazioni dove vivono, essi ubbidiscono personalmente al comando divino di trasformare le loro spade in vomeri, e le loro lance in cesoie per potare e non imparano più la guerra’. Il disarmo universale è già stato attuato fra loro. In oltre 200 paesi, essi hanno ottenuto pace totale fra persone di ogni nazionalità e razza.

Questa è la condizione che regnerà in tutta la terra dopo la fine dell’attuale sistema di cose malvagio. Perché? Perché solo a quelli che rispettano la pace Dio permetterà di vivere in tale nuovo ordine. (Prov. 2:21, 22) Quindi, non ci saranno più corse agli armamenti, poiché Geova Dio promette che egli “fa cessare le guerre fino all’estremità della terra”. Essendo l’Onnipotente Dio è in grado di farle cessare, benché gli uomini ne siano incapaci. — Sal. 46:9.

Come sarà piacevole nel nuovo ordine di Dio quando non ci saranno più né guerre né preparativi di guerra! Allora tutte le risorse della terra e le energie dell’uomo saranno impiegate in attività costruttive, per l’eterno beneficio del genere umano.

[Immagine a pagina 8]

Le nazioni spendono di più per la guerra che per qualsiasi altra cosa

14.260.000.000 di lire all’ora

[Immagine a pagina 9]

Le spese relative alla guerra nel 1969 costarono agli Stati Uniti più del costo combinato di istruzione, salute, alloggi, agricoltura, spazio, strade, pensioni o di altri programmi

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