Epilessia: prospettive di oggi
ERA mezzogiorno in una scuola superiore di California. Un’attraente fanciulla della decima classe scendeva le scale, insieme a molti suoi compagni di scuola. All’improvviso ella cadde a terra. I muscoli del suo corpo si tesero. Per breve tempo smise di respirare, e i suoi muscoli si contrassero, facendo sussultare il suo corpo con scatti violenti. Molti compagni di scuola la osservarono con ansia, del tutto sorpresi da ciò che vedevano accadere alla fanciulla. Era un attacco epilettico.
Come avreste reagito voi se la fanciulla fosse stata una vostra compagna di scuola o una vostra conoscente? Avreste continuato a trattarla come un’amica? O avreste pensato ora che era alquanto indesiderabile? Ne avreste avuto timore e avreste cercato di evitarla?
Vedute precedenti e attitudini attuali
Per migliaia d’anni si credette comunemente che nell’epilessia ci fosse qualche cosa di magico o di demonico. Gli epilettici erano accusati di stregoneria e venivano ostracizzati. Si praticavano fori nella loro testa ed erano bollati con ferri roventi per cacciarne gli spiriti maligni. Il loro male era considerato una “tara familiare” ereditaria, che causasse ritardo mentale.
Tali vedute persisterono nei tempi moderni e furono scritte nelle leggi del paese. Nei recenti anni cinquanta circa un terzo degli stati negli Stati Uniti d’America avevano leggi che limitavano il matrimonio degli epilettici. Molti stati avevano anche leggi sulla sterilizzazione che si potevano applicare loro. Era proibito agli epilettici guidare l’automobile. E poche ditte li impiegavano.
Pertanto l’ex direttore dell’Istituto Nazionale per le Malattie Neurologiche e la Cecità, dott. Pearce Bailey, fu spinto a osservare: “L’epilessia è il solo disordine in cui il sofferente è più ostacolato dall’attitudine della società che non dalla sua invalidità”.
Felicemente le prospettive son migliorate nei recenti anni passati. Quasi tutti gli stati hanno abrogato le leggi sulla sterilizzazione applicabili agli epilettici e anche le leggi che proibivano loro di sposarsi. Gli epilettici possono ricevere la patente di guida di automezzi in tutti gli Stati Uniti; la Danimarca, sin dal 1937, permetteva agli epilettici di ottenere la patente di guida di automezzi. E i datori di lavoro sono ora più inclini ad assumerli.
Conforme alle migliorate prospettive è il cambiamento di attitudine del pubblico in genere, come si riflette nelle inchieste dell’Istituto Americano della Pubblica Opinione. Nel 1949, il 57 per cento delle persone interrogate dissero che non avrebbero obiettato se il loro figlio avesse giocato con gli epilettici, in paragone con l’81 per cento che, nel 1969, dissero che non avrebbero obiettato. Quando si chiese loro se pensavano che l’epilessia fosse una forma di pazzia, nel 1949 il 59 per cento disse di “No”, ma, nel 1969, l’81 per cento rispose di “No”. E nel 1949 solo il 45 per cento pensava che gli epilettici dovessero essere assunti a lavorare, mentre, nel 1969, il 76 per cento pensarono che dovessero essere assunti a lavorare.
Qual è la vostra opinione su questa questione? Esitereste ad associarvi con gli epilettici o a permettere che i vostri figli vi si associassero, pensando, forse, che tale disordine sia necessariamente causato dagli spiriti malvagi?
La Bibbia e l’epilessia
La Bibbia non sostiene la veduta che l’epilessia sia necessariamente causata dai demoni. In Matteo 4:24 si dice che condussero da Gesù “tutti quelli che si sentivano male, afflitti da varie malattie e tormenti, persone possedute da demoni ed epilettici e paralitici, ed egli li guarì”. Notate che dice che Gesù guarì le persone che erano “possedute da demoni ed epilettici”. Così, la Bibbia fa una distinzione fra i posseduti da demoni e gli epilettici.
La Bibbia mostra in realtà che i demoni possono causare l’epilessia. È narrato un caso in cui un demonio faceva periodicamente cadere a terra un ragazzo, lo faceva rotolare in giro con violenza, gli faceva venire la schiuma alla bocca e avere altri sintomi di epilessia. (Mar. 9:14-29) Tuttavia la Bibbia mostra pure che i demoni potevano far diventare muti, dicendo: “Condussero [a Gesù] un muto posseduto da un demonio; ed espulso il demonio il muto parlò”. La Bibbia spiega pure che la cecità di un uomo era causata da un demonio. — Matt. 9:32, 33; 12:22.
Ma mostrando che i demoni hanno il potere di causare disturbi fisici, la Bibbia non indica in nessun modo che la cecità, il mutismo e l’epilessia siano in genere causati da spiriti malvagi, o demoni. La maggioranza di questi disturbi ha cause fisiche.
Che cos’è l’epilessia
Epilessia è un termine che include varie fondamentali condizioni. Tutte queste condizioni, comunque, hanno in comune un sintomo predominante: gli attacchi ricorrenti. E si è riscontrato che le varie forme di epilessia hanno in comune anche il cattivo funzionamento di alcune cellule cerebrali.
Esaminando il cervello apprendiamo che le sue cellule emettono impulsi elettrici. L’eccitazione elettrica delle cellule cerebrali è normalmente ritmica e forma delle specie di onde. È stata inventata una macchina che può captare queste onde e registrarle su una striscia mobile di carta. Ma in alcuni l’attività elettrica del cervello s’interrompe temporaneamente, e sono trasmessi ai centri attivi del corpo messaggi imperfetti. Come risultato si ha un attacco epilettico. Ma nel cervello il disturbo, detto a volte “tempesta”, passa subito, e l’attacco finisce.
Si può pertanto capire perché il dott. Louis D. Boshes spiegò: “L’epilessia non è una malattia. È un sintomo che nel cervello qualche cosa non va, così come la febbre non è una malattia o un’indisposizione in se stessa ma un sintomo che in qualche parte del corpo c’è un’infezione”.
Lungi dall’essere un disturbo raro, l’epilessia è molto comune. Si crede che circa una persona su cento ne sia colpita, essendo la maggioranza bambini. Ciò equivale a oltre due milioni di epilettici negli Stati Uniti! Per di più, altri milioni di persone hanno avuto una volta o l’altra attacchi isolati, ma questo non è classificato come epilessia, poiché gli attacchi non sono ricorrenti.
Benché gli attacchi variino notevolmente nelle loro manifestazioni, ci sono tre forme principali frequentemente elencate dagli esperti. Ciascuna è associata a caratteristiche onde cerebrali, che rispecchiano il tipo di “tempesta” elettrica nel cervello. La forma più grave è quella della ragazza descritta nell’introduzione dell’articolo. Ella aveva un accesso di grande male, ciò che la maggioranza considera un vero attacco epilettico.
Sebbene un accesso di grande male possa spaventare chi guarda, giacché la vittima è inconscia non è doloroso e di rado causa danno. Gli scatti e i movimenti del corpo durano solo un minuto circa, benché a chi sta a guardare possa sembrare di più. Poi la persona si rilassa, e dopo pochi minuti sarà in piedi e in grado di riprendere le normali attività come se nulla fosse accaduto.
Una seconda forma principale è l’accesso di piccolo male, comune dai cinque ai dodici anni. Comunque, questa forma di rado persiste nella vita adulta. È caratterizzata da brevi interruzioni della coscienza che di solito durano solo da cinque a dieci secondi. Possono verificarsi di frequente, fino a cento volte o più al giorno. La persona può girare gli occhi indietro, e fare piccoli scatti con la testa o con le braccia, ma non cade. Immediatamente dopo la crisi, è mentalmente desta e in grado di continuare le sue attività.
Gli attacchi psicomotorii sono la terza maggiore forma di epilessia. Sono caratterizzati da automatici movimenti innaturali o da comportamento strano. La vittima “si interromperà” all’improvviso per svolgere un’attività del tutto diversa. Può tormentarsi o tirarsi gli abiti, esaminare gli oggetti che lo circondano o camminare intorno. Una volta fu visto un paziente in una sala di attesa che raccolto un portacenere andò da una persona all’altra offrendo a ciascuna mozziconi di sigaretta.
L’attacco psicomotorio dura di solito solo due o tre minuti. Dopo in genere si ricorda poco o niente dell’accaduto. Solo se la persona è fisicamente trattenuta può apparire adirata o divenire turbolenta.
Benché il cattivo funzionamento delle cellule cerebrali sia la causa della difficoltà, l’intelligenza non ne risente. La maggior parte degli epilettici ha un’intelligenza media, alcuni sono pieni di talento e, come in qualsiasi settore della popolazione generale, alcuni sono al di sotto della media.
Cause fisiche
Che cosa causa le periodiche “tempeste” elettriche nel cervello, con i conseguenti attacchi? Il fatto è che nella maggioranza dei casi di epilessia la causa è sconosciuta. Comunque, si dice che qualunque cosa danneggi le cellule nervose del cervello può esserne la causa.
Pertanto la causa può essere un colpo che il cervello ha ricevuto, o un tumore cerebrale. Anche le infezioni possono causarla. I virus che causano morbillo, meningite e altre malattie possono risalire attraverso il midollo spinale e colpire il cervello. Oppure uno squilibrio nella chimica organica può causare il disturbo. Per esempio, nel corpo di una persona può mancare un certo enzima, ciò che può causare un’irritazione delle cellule cerebrali. O la causa può essere l’insufficienza di piridossina, la vitamina B6.
Benché non sia noto che i turbamenti emotivi causino l’epilessia, frequentemente provocano attacchi nelle persone già soggette ad essi. Preoccupazioni economiche o domestiche, il timore di attacchi o altri fattori emotivi possono favorire gli accessi. Nelle ragazze, gli attacchi avvengono talvolta solo in relazione al ciclo mestruale, generalmente prima delle mestruazioni.
Pare che alcuni siano predisposti all’epilessia. È questa tendenza che sembra sia trasmessa da una generazione all’altra, come anche la predisposizione a mali quali il cancro e i disturbi cardiaci pare venga trasmessa nelle famiglie. Ma l’epilessia stessa non è ereditaria. Pertanto le leggi che proibiscono agli epilettici di sposarsi sono state largamente annullate. Una veduta generalmente accettata è che l’epilettico ha una probabilità su cinquanta d’avere un figlio epilettico, e un non epilettico ha una probabilità su duecento.
Prospettive incoraggianti
È incoraggiante che i bambini epilettici frequentemente guariscono dall’epilessia man mano che passano gli anni. Inoltre, almeno metà di tutti gli epilettici possono ora evitare gli attacchi. In un altro 35 per cento, gli attacchi possono essere notevolmente ridotti. E anche il restante 15 per cento degli epilettici può essere aiutato. In che modo?
Principalmente per mezzo di farmaci anticonvulsivi. Ora ne sono disponibili una ventina o più, essendo i derivati sodici del fenobarbital e della difenilidantoina i più largamente usati. La terapia richiede di trovare la dose di un farmaco, o di una combinazione di farmaci, necessaria per eliminare gli attacchi, mentre si cerca nella misura possibile di evitare sfavorevoli effetti collaterali. I farmaci agiscono per integrare i naturali equilibri chimici del corpo e così sopprimere l’anormale attività elettrica del cervello. Ma i farmaci non guariscono. Sono presi regolarmente per evitare attacchi, così come i diabetici prendono regolarmente l’insulina per mantenersi in salute.
Ma per ottenere il massimo beneficio dalla terapia a base di farmaci, sono essenziali una sana attitudine mentale e un sano modo di vivere. I timori, le frustrazioni e le ansietà che possono provocare attacchi si devono attenuare. E la miglior medicina per questo è l’AMORE. L’epilettico deve sentirsi desiderato e deve sentire che gli altri si interessano veramente di lui.
Pure importanti sono adeguata alimentazione, riposo, esercizio e moderazione in ogni aspetto della vita. Alcuni epilettici hanno tenuto sotto controllo i loro attacchi integrando l’alimentazione con vitamina B6 e magnesio.
Quando tiene sotto controllo gli attacchi, l’epilettico si comporta in modo normale come chiunque altro. Pertanto, negli Stati Uniti dopo un periodo senza attacchi, di solito di uno o due anni, gli epilettici possono prendere la patente di guida. È solo giusto che sia loro permesso anche d’avere un conveniente impiego. Dopo un profondo studio, il dott. Melvin M. Udell disse di non avere trovato “nessuna sostanziale evidenza per provare che ci fosse qualche reale differenza nel lavoro svolto da epilettici e da altri”.
Come essere d’aiuto
Se siete parente, amico o solo conoscente di un epilettico, certo volete rendervi utile. Forse il modo migliore in cui vi potete rendere utile è di trattare l’epilettico il più normalmente possibile. Non cercate assolutamente di evitarlo o di trattarlo come se fosse in qualche modo indesiderabile. Ricordate che l’epilessia è dovuta semplicemente a cattivo funzionamento organico, così come i disturbi cardiaci e di altro genere.
Per quanto riguarda i bambini epilettici, non siate troppo protettivi. Lasciate che svolgano le attività degli altri bambini. Effettivamente gli attacchi si verificano di rado durante l’attività fisica, per cui mentre giocano il pericolo è minimo. Certo, ai bambini soggetti a frequenti attacchi è prudente proibire attività come andare a cavallo e arrampicarsi sugli alberi.
Che fare se assistete a un attacco? Mantenete la calma. Non potete fare nulla per fermarlo. Togliete gli oggetti intorno alla persona così che non si faccia male, ma non cercate di ostacolare i suoi movimenti. Se ha la bocca aperta, potete mettergli fra i denti laterali qualche cosa di soffice come un fazzoletto pulito ripiegato, per impedire che si morda la lingua. Ma nel far questo state attenti a non farvi mordere le dita. E quando l’attacco cessa, potete essere lì al suo fianco e parlargli con calma e in modo incoraggiante.
Oltre a ciò possiamo far poco. Ma felicemente c’è uno che può fare di più. Diciannove secoli fa Gesù Cristo mostrò il suo potere di guarire l’epilessia, e come re del regno di Dio eserciterà presto tale potere per il bene di tutti, inclusi gli epilettici.