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  • g73 22/11 pp. 16-26
  • Ciò che le registrazioni ufficiali del Canada ora rivelano

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  • Ciò che le registrazioni ufficiali del Canada ora rivelano
  • Svegliatevi! 1973
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • La soppressione fu richiesta dal clero
  • Le Chiese abbandonano Cristo
  • La posizione dei Testimoni di Geova
  • Il clero del Canada non riesce a fermare la diffusione della verità
  • Prodotte altre pubblicazioni
  • Le accuse vengono meno
  • Risposta cristiana
  • I cristiani sono vincitori
  • I Testimoni di Geova al bando
  • Comincia l’ondata di persecuzione
  • Si esprime il comitato governativo
  • Il ritardo fa aumentare l’ira
  • La vera ragione viene alla luce
  • Gli archivi governativi rivelano la verità
  • Sollecita risposta
  • Che cosa si può imparare?
  • “Odiati da tutte le nazioni”
    I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
  • ‘Difesa e stabilita legalmente la buona notizia’
    I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
  • Parte XVIII: Neutralità cristiana nel Commonwealth Britannico durante la . . .
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
  • “La battaglia non è vostra, ma di Dio”
    Svegliatevi! 2000
Altro
Svegliatevi! 1973
g73 22/11 pp. 16-26

Ciò che le registrazioni ufficiali del Canada ora rivelano

IL CANADA è considerato uno dei paesi più liberi del mondo. Le sue libertà civili sono protette dalla legge e la sua forma di governo è democratica.

Il Canada ha avuto per molto tempo tale reputazione fra le nazioni del mondo. Ma ciò che non è altrettanto noto è il modo in cui sia i funzionari governativi che i comuni cittadini han dovuto a volte lottare per mantenerlo tale.

In due passate occasioni ci furono controversie sulla questione della libertà religiosa. Questa implicava il diritto dei testimoni di Geova di svolgere la loro pacifica opera quali ministri cristiani. Per risolvere questa contesa sono state emanate alcune eccellenti decisioni costituzionali dalla Corte Suprema del Canada. Queste hanno dato un importante contributo verso la protezione delle libertà ora concesse ai Canadesi.

Ma chi furono i responsabili che sfidarono i diritti i quali sono ora apprezzati come parte delle libertà canadesi? Da quale fonte vennero le pressioni che cercavano di negare a questi cristiani le loro libertà?

Le due occasioni si ebbero nel 1918 e nel 1940, in tempo di guerra. Ma poiché questa è storia passata, perché la questione sorge ora, nel 1973? Perché di recente le registrazioni ufficiali del governo canadese sono state aperte all’ispezione pubblica nella Biblioteca degli Archivi Pubblici nella città capitale, Ottawa. Ora, la vera storia della ragione per cui fu sfidata la libertà religiosa è disponibile per la prima volta negli archivi dello stesso governo!

La soppressione fu richiesta dal clero

Il primo atto di soppressione contro i testimoni di Geova (allora chiamati Studenti Biblici Internazionali) si ebbe verso la fine della prima guerra mondiale, nel 1918.

In quel tempo, il Canada Gazette, un giornale ufficiale del governo, riportò un’ordinanza che proibiva certe pubblicazioni dei testimoni di Geova. Queste erano il libro Il mistero compiuto e certi numeri del Mensile degli Studenti Biblici. Il solo possesso di queste pubblicazioni avrebbe potuto assoggettare a un’ammenda di $5.000 [L. 2.925.000] e alla prigione per cinque anni!

Quando si indicò che era stato il clero a istigare onde fosse emanata questa ordinanza di censura, ciò fu negato. Comunque, la recente apertura degli archivi ufficiali rivela che proprio in quel tempo, il capo censore col. Ernest Chambers aveva nel suo archivio una lettera della Prima Chiesa Congregazionale di Vancouver, nella Columbia Britannica. L’autore della lettera era il ministro della chiesa “rev”. A. E. Cooke. L’ecclesiastico Cooke aveva scritto al censore quanto segue:

“Ho ricevuto istruzione dall’Associazione Generale dei Ministri di Vancouver di portare alla sua attenzione una questione che in questo tempo ci sembra di considerevole importanza pubblica. Come ella sa i seguaci del defunto ‘pastore’ Russell . . . si chiamano ‘Studenti Biblici Internazionali’ . . .

“Non sarebbe anche bene proibire la letteratura propagandistica di questo corpo che è pubblicata negli Stati Uniti ed è inviata nel Canada per la distribuzione ad opera di queste persone?”

Il capo censore, col. Chambers, rispose. Nella sua lettera, che portava la scritta “Riservata”, egli diceva all’ecclesiastico Cooke:

“Reverendo e caro signore, . . . la sua comunicazione, avendo le vedute di un gruppo così influente come l’Associazione dei Ministri di Vancouver, è risultata molto utile per assicurare l’azione in questa importantissima questione. . . .

“Considero che gli accesi attacchi di queste pubblicazioni alle Chiese di tutte le denominazioni, senza distinzione, siano degne di nota, anche se le dichiarazioni incluse in questi attacchi non si possano descrivere come ‘militarmente riprovevoli’”.

Così, questi documenti riservati del passato, ora finalmente aperti all’esame pubblico, rivelano che nel 1918 fu il clero a istigare l’azione contro questa minoranza di cristiani veramente seri. Ai testimoni di Geova furono negate delle libertà perché avevano osato, come Gesù Cristo, parlare della Parola di Dio senza timore, smascherando l’ipocrisia del clero.

Ma perché le chiese avevano tanto timore di ciò che i testimoni di Geova dicevano di loro?

Le Chiese abbandonano Cristo

Esse avevano abbandonato il loro compito di predicare la Parola di Dio e di seguire il Principe della Pace, Gesù Cristo. Invece, il clero si era volto in tutti i paesi a servire ad oltranza l’iddio della guerra. Avevano cercato di raffigurare la prima guerra mondiale come una guerra “santa” anziché come ciò che era, una lotta brutale per il dominio politico del mondo.

L’attitudine guerrafondaia del clero fece disgustare molte persone riflessive. Esse compresero che quella di promuovere la guerra non era la giusta funzione di coloro che asserivano di rappresentare il Principe della Pace. Nell’ottobre del 1914, dopo lo scoppio della guerra, il rabbino Wise di New York fece questo commento sul corso che le chiese avevano intrapreso:

“La mancanza delle chiese e delle sinagoghe di mantenere la direttiva sul popolo è stata la causa dell’attuale guerra. Esse hanno intronizzato un diavolo della guerra in luogo di Dio. Sono soddisfatte d’essere un semplice mezzo di organizzazione sociale e di difendere i loro paesi e i loro governanti, giusti o ingiusti”.

Un ben noto Canadese che fece obiezione a ciò che le chiese compivano fu J. S. Woodsworth. Egli era un ordinato ministro metodista e in seguito divenne membro del Parlamento. In una lettera a sua moglie, Lucy, pubblicata in seguito nella sua biografia, egli narrò d’aver assistito una domenica sera dell’ottobre 1915 a Montreal a una funzione ecclesiastica:

“La sera andai alla Chiesa Metodista di S. Giacomo a un’adunata di reclutamento. In realtà, Lucy, se io non fossi per principio contrario ai metodi spettacolari, mi sarei alzato e avrei denunciato l’intera funzione come una perversione, una dannata perversione, se preferisci, degli insegnamenti di Gesù, e una profanazione del giorno e della casa riservati all’Adorazione Divina. . . .

“Il culmine fu raggiunto quando il pastore in un appassionato appello dichiarò che se qualche giovane poteva andare [alla guerra] e non ci andava non era né un cristiano né un patriota. No! Il culmine fu l’annuncio che i sergenti del reclutamento erano alle porte della chiesa e che qualsiasi uomo di spirito, qualsiasi amante del suo paese, qualsiasi seguace di Gesù, avrebbe dovuto prendere lì per lì la sua decisione!”

Woodsworth disse a sua moglie nella conclusione: “Mi sentii di fare qualche cosa di disperato, di rinunciare a frequentare la chiesa, di ripudiare la mia relazione con la chiesa”. In seguito, nel 1918, egli fece proprio questo! Si allontanò dalla chiesa, dichiarando:

“Per me, gli insegnamenti e lo spirito di Gesù sono assolutamente irriconciliabili con la difesa della guerra. . . . Le chiese sono state mutate in efficacissime agenzie di reclutamento. Risulta che il successo di un ministro è giudicato dal numero di reclute fatte nella sua chiesa anziché dal numero dei convertiti”.

Finita la prima guerra mondiale, la stessa Chiesa Metodista (allora nota come Chiesa Unita) confessò pubblicamente che in tempo di guerra la sua condotta era stata non cristiana! Nel febbraio del 1924, il suo giornale ufficiale, The Christian Guardian, dichiarò:

“In tutto il mondo non è rimasto di sicuro nessun uomo intelligente, civile, il quale pensi che nella guerra ci sia alcuna virtù o bontà o grazia di salvezza. E noi in maggioranza siamo stati trascinati assai oltre quella negativa posizione alla molto positiva e inevitabile credenza che la guerra, per il nostro giorno e per il nostro tempo, è un crimine orrendo, completamente anticristiano, imperdonabile.

“E in quanto non ci sentimmo proprio in questo modo al riguardo solo alcuni brevi anni fa, alcuni di noi, molti di noi, siamo pronti a riconoscere la nostra mancanza nella più vera umiltà e a cercare perdono per la nostra ignoranza e per la nostra privazione dello Spirito del nostro Signore”.

La posizione dei Testimoni di Geova

Comunque, quale posizione avevano assunto i testimoni di Geova riguardo a questa contesa? Non dopo che la guerra era finita, quando sarebbe stato facile fare professione di pace, ma in un tempo quando ci voleva coraggio per parlare, i testimoni di Geova fecero pubblicamente conoscere la verità sulla questione.

Per esempio, notate ciò che Il mensile degli Studenti Biblici, edito dai testimoni di Geova, disse nel settembre del 1917:

“Il clero è stato in sostanza dalla parte dei re, dicendo: ‘Mandate avanti la vostra opera di distruzione; Dio è con voi, e noi pregheremo che le Sue benedizioni siano sul vostro esercito’. In Germania il clero prega Dio che Egli benedica i loro eserciti e permetta loro di distruggere gli Inglesi; in Gran Bretagna il clero prega Dio che benedica gli eserciti britannici, affinché siano in grado di spazzare via i Tedeschi dalla faccia della terra. Quale classe di ecclesiastici Egli ode? . . .

“Le Scritture indicano che sia i re che il clero sono responsabili di questa guerra, ma che il clero è anche più riprensibile, perché era suo compito conoscere il Piano di Dio e annunciarlo al popolo. Ma si è rifiutato d’apprenderlo e ha mancato di annunciarlo ad altri”.

Fu questa condotta dei testimoni di Geova, che resero esplicitamente nota la verità, a essere intollerabile per il clero. Esso tentò dunque di sopprimere la verità. Ma ci riuscì?

Il clero del Canada non riesce a fermare la diffusione della verità

IL TENTATIVO del clero del Canada di arginare la diffusione della verità fu così futile come lo sforzo di fermare l’oceano agitato. È vero che trovarono facile far proscrivere certe pubblicazioni dei testimoni di Geova. Ma cercar d’impedire la divulgazione della verità era un’altra cosa.

Prima di tutto, la pubblicità fatta a questa controversia dalla stampa canadese contribuì a diffondere il messaggio, anziché a nasconderlo. Il censore della stampa per la parte occidentale del Canada, J. F. Livesay, scrisse riguardo alla proscrizione:

“Questa propaganda sta ottenendo oggi più pubblicità gratuita nei quotidiani canadesi di quanta non potesse averne con il più lauto versamento di denaro nelle colonne della pubblicità”.

Inoltre, un giornale occidentale, The Chinook, osservò in un editoriale sulla proscrizione del libro Il mistero compiuto:

“Quando il governo mise al bando questo libro, fece molto per pubblicizzarlo e suscitò la curiosità del popolo sul suo contenuto. Come risultato delle azioni governative, migliaia di copie in più del libro saranno probabilmente messe in circolazione e centinaia di nuovi convertiti potranno farsi agli Studenti Biblici Internazionali. . . .

“I ministri regolari invocarono ogni sorta di condanna sulla testa di Russell [primo presidente della Società Torre di Guardia] e il risultato fu che gli aderenti delle chiese desiderosi di avere informazioni si procurarono alcune pubblicazioni di Russell, esse piacquero loro, e si unirono al movimento. Ora che il Governo canadese va contro i Russelliti, potete attendervi una rapida espansione del movimento”.

Prodotte altre pubblicazioni

Per giunta, mentre alcune pubblicazioni dei Testimoni erano state proibite, questo non impediva loro di produrne altre. Una proposta pubblicazione intitolata “Il messaggero del mattino” fu presentata per l’approvazione del censore governativo della stampa occidentale di Winnipeg, J. F. Livesay. Egli l’approvò, poiché trattava argomenti puramente religiosi.

Questa pubblicazione fu quindi stampata e inviata a diversi centri in tutto il Canada. Il 10 giugno 1918, i testimoni di Geova ne fecero una rapida e massiva distribuzione in ogni città, tutto nello stesso giorno.

Mentre questa pubblicazione non trattava argomenti relativi al governo, criticava le chiese. Come c’era da aspettarsi, il clero reagì violentemente.

Ma perché il sig. Livesay aveva approvato Il messaggero del mattino? Lo spiegò in una lettera che scrisse al capo censore:

“Ho letto per intero la cosa con molta attenzione . . . e poiché non faceva nessun riferimento . . . alla continuazione della guerra, non ho potuto vedere come potesse essere proibito per il fatto che attaccava la religione, non essendo questo, a mia idea, compito della Censura della Stampa”.

Lo stesso capo censore, col. Chambers, disse: “In quanto alla questione medesima, è vero che non c’è nulla contro i Britannici, nulla contro gli Alleati o nulla di pacifista”.

Pertanto, gli archivi governativi ora aperti al pubblico in Ottawa rendono abbondantemente chiaro che le pubblicazioni religiose in questione non erano “compito della Censura della Stampa”. È anche chiaro che il capo censore si era allontanato dal giusto compito del suo incarico a causa dell’interferenza del clero nel governo.

Le accuse vengono meno

Cercando di fermare la diffusione della verità, il clero provò grande frustrazione. Quando furon compiuti sforzi per accusare i testimoni di avere in loro possesso letteratura proibita, il capo censore spesso non poté farsi prendere sul serio dai tribunali! Egli riferì i suoi problemi al segretario di stato canadese:

“Molte di queste persone sono pacifiche e vivono una vita pura e in genere con buona reputazione di onestà, ecc., nella comunità in cui abitano. . . .

“L’azione di alcuni magistrati del Manitoba che hanno respinto con tanta leggerezza chiare cause contro queste persone, secondo le dichiarazioni fattemi da funzionari militari, ha fatto della censura di guerra un oggetto di risa”.

Immaginate di mettere in carcere “persone pacifiche [che] vivono una vita pura . . . con buona reputazione di onestà”! Quale colpa ha il clero per aver fatto pressione su un funzionario nel tentativo di marchiare come criminali dei cristiani decorosi e onorevoli e per aver cercato di mandarli in prigione! Il re Salomone dei tempi antichi, amministratore di grande capacità, ebbe una parola per il clero. Egli disse:

“Chi dichiara malvagio il giusto e chi dichiara giusto il malvagio, sì, tutt’e due sono qualche cosa di detestabile a Geova”. — Prov. 17:15.

Le registrazioni ufficiali del Canada pure rivelano che il complotto del clero contro i Testimoni non cessò con la censura e le accuse. Fu anche mandata una spia nei loro servizi religiosi. Il suo nome era Sig.ra Jeckel. Che cosa trovò ella? Qualche segreta cospirazione per rovesciare il governo? La relazione del suo spionaggio sui servizi cristiani di questi veri credenti afferma questo:

“Odo che hanno fatto i piani di qualche cosa che dovrà accadere a Pasqua, essi parlano di questo nelle loro adunanze, ma non sono stata in grado di capire che cos’è, poiché, nelle loro adunanze parlano in linguaggio simbolico”.

Anche i bambini sanno che nelle chiese della cristianità ‘fanno i piani di qualche cosa che deve accadere a Pasqua’. Mentre i testimoni di Geova non fanno una celebrazione pasquale, commemorano la morte di Gesù Cristo, usando gli emblemi del pane e del vino, il “linguaggio simbolico” che rappresenta il corpo e il sangue di Cristo. Quale specie di mentalità cercherebbe di fare d’una pratica così universalmente e biblicamente riconosciuta un sinistro complotto?

Risposta cristiana

Mentre si esercitava contro i testimoni di Geova ogni pressione, dalla loro sede principale situata a Brooklyn, in New York, si facevano proteste. Una lettera aperta fu mandata al segretario di stato. Questa lettera, pure negli archivi ufficiali, in parte diceva:

“Ella è troppo occupata nei suoi affari ufficiali in questo tempo per fare un’attenta lettura di queste pubblicazioni e si sarà fidato di qualcun altro perché la informasse sul loro contenuto. Lo sappia o no, una certa classe di ecclesiastici del Canada sono gli uomini che conducono questa campagna di calunnie e libelli contro le suddette pubblicazioni. . . .

“Quando Gesù fu ingiustamente condannato dinanzi a Pilato, quel governante non credette che Gesù fosse colpevole, ma nella sua azione di condannarlo fu influenzato dal clero di quel giorno. La storia in una certa misura si ripete. . . .

“La grande maggioranza del clero, satura del desiderio di popolarità e approvazione fra gli uomini, pare abbia interamente trascurato i doveri dell’alto compito che si è assunto. Invece d’aiutare nell’opera d’illuminare dovutamente il popolo riguardo agli insegnamenti della Bibbia lega più ceppi sul genere umano e lo tiene ulteriormente nell’ignoranza”.

Un’altra lettera fu scritta dalla sede principale dei testimoni di Geova alcune settimane dopo. Questa fu mandata al capo censore. Essa gli indicava l’ingiustizia di condannare le pubblicazioni senza osservare l’elementare diritto di udire l’accusato. La lettera dichiarava:

“Per giustizia, prima di mettere al bando una pubblicazione interamente dedicata alla considerazione di domande bibliche, i responsabili della sua divulgazione avrebbero dovuto riceverne notifica ed essere convocati in udienza, e si sarebbe dovuto permettere di portare all’attenzione dei funzionari governativi il vero motivo che si nascondeva dietro di esso”.

Questa lettera dimostrava la vera attitudine cristiana di totale fiducia nel Grande Giudice, Geova Dio, poiché inoltre affermava:

“Con umiltà portiamo il messaggio che il Signore ha provveduto nella Sua Parola, e richiamiamo su di esso l’attenzione del popolo; e se quelli che sono in autorità ritengono appropriato privarne il popolo, dovranno portarne la responsabilità, e questa responsabilità dovranno portarla dinanzi a Dio, non dinanzi all’uomo. E Dio nella Sua perfetta sapienza, li tratterà nella Sua propria buona maniera”.

I cristiani sono vincitori

La storia mostra come la questione fu infine risolta. Dopo la fine della guerra nel 1918, il bando contro questi cristiani fu abolito, con sgomento del clero. I loro intrighi nelle cose di governo furono respinti da funzionari del governo canadese i quali valutarono la libertà e operarono coscienziosamente per preservarla a tutti i Canadesi, incluse le minoranze religiose.

La veduta dei testimoni di Geova che “Dio nella Sua perfetta sapienza, li tratterà nella Sua propria buona maniera” fu più che giustificata. Con rinnovata libertà di parola, l’opera dei testimoni di Geova si diffuse rapidamente dopo quel tempo nel Canada. La loro ferma determinazione a favore dei princìpi biblici divenne una parola d’ordine nel paese, e si impose al rispetto di molti cittadini riflessivi, compresi i funzionari governativi. Il loro ministero pubblico che annunciava il regno di Dio come sola speranza dell’uomo recò enormi benedizioni e permise a molti altri Canadesi di prendere parte alla loro opera.

Questa prosperità e attività spirituale cominciò a notarsi in contrasto con la condizione del clero e delle loro chiese. Le chiese cercarono di nuovo di far sopprimere i Testimoni. Gli archivi di Ottawa ne smascherano il ruolo. Quindi, che cosa accadde?

I Testimoni di Geova al bando

L’ESTATE del 1940 fu un tempo di tenebre per le nazioni occidentali che sostenevano la causa alleata nella seconda guerra mondiale. Gli eserciti di Hitler avevano percorso la maggior parte d’Europa. La Francia era caduta nel volgere di settimane.

Il crollo della potenza alleata in Europa suscitò ondate di sorpresa in tutto il Canada. Eccitazione, timore e sospetto fecero presa sul popolo.

In questa atmosfera di tensione il ministro della giustizia canadese Ernest Lapointe, un cattolico romano della Città di Quebec, si levò nella Camera dei Comuni il 4 luglio 1940 per annunciare:

“Desidero porre sulla tavola della camera un’ordinanza del consiglio che dichiara illegale l’organizzazione nota come Testimoni di Geova”.

Comincia l’ondata di persecuzione

Il bando immediatamente suscitò un’ondata di persecuzione contro questi innocenti cristiani. Proprio il giorno dopo la Polizia a Cavallo cominciò a fare irruzione in case e sale private. I testimoni di Geova furono arrestati e messi in prigione solo perché avevano in loro possesso letteratura biblica che faceva parte da molti anni delle loro biblioteche personali!

In alcune zone, la persecuzione si mutò in una vera caccia alle streghe. Un’adunanza per celebrare la Cena del Signore (quella che le chiese chiamano la “santa comunione”) fu interrotta nella Città di Quebec. I fanciulli furono espulsi dalle scuole e allontanati dai loro genitori timorati di Dio. Molti Testimoni furono processati e messi in carcere.

Ma in tutta questa persecuzione, questi cristiani non furono accusati di nessuna cattiva azione. Furono condannati semplicemente perché erano testimoni di Geova.

John Diefenbaker, membro del Parlamento proveniente dal Saskatchewan, portò questo all’attenzione della Camera dei Comuni, dicendo:

“Credo che ci siano stati circa cinquecento processi a Testimoni di Geova, nessuno dei quali aveva a che fare con attività sovversive, tutta la violazione era quella di appartenere a un’organizzazione al bando secondo le regole sulla difesa del Canada”.

Il bando suscitò molta viva critica da parte del pubblico. Era ovvio a molti cittadini canadesi, compresi alti funzionari governativi, che la perversa campagna contro questi umili cristiani era totalmente ingiusta. Angus MacInnis, membro del Parlamento proveniente da Vancouver, disse alla Camera:

“Desidero dire con tutta la convinzione di cui sono dotato che il processo e la persecuzione dei Testimoni di Geova secondo i regolamenti della difesa del Canada sono una vergogna per questo paese, per il Dipartimento della Giustizia e per il popolo canadese.

“Ho nel mio archivio una lettera che riferisce un avvenimento accaduto a Montreal a un’adunanza religiosa dove queste persone si erano radunate per compiere il rito della santa comunione. Nel luogo hanno fatto irruzione dieci appartenenti alla polizia a cavallo. . . .

“Supponete che una tal cosa fosse avvenuta quando la chiesa cattolica romana teneva non molto tempo fa una celebrazione nelle vie di Ottawa. Come avremmo fatto risuonare proteste [dal cielo]!

“Qualsiasi diritto che è concesso a una qualsiasi organizzazione religiosa nel paese si deve concedere a tutti; altrimenti non abbiamo nel Canada nessuna libertà religiosa. Io non so; non posso capire, perché ci debba essere questa continua persecuzione dei Testimoni di Geova”.

Un altro membro del Parlamento, il sig. A. W. Neill proveniente dalla Columbia Britannica, pure parlò in base alla sua propria conoscenza dei testimoni di Geova:

“Conosco parecchie di queste persone, abito non lontano da loro, e non ho mai sentito che ci fosse fra loro alcuna slealtà, né conosco nessun altro che avesse qualche accusa di tal genere contro i Testimoni di Geova. Essi hanno particolari credenze religiose con le quali non sono d’accordo, ma questo non le rende dannose o sovversive. . . .

“Quindi in base alla mia considerevole conoscenza di queste persone, posso dire che ce ne sono parecchie nel distretto che io rappresento e che sono persone decorose, rispettabili. Qualunque sia la loro credenza religiosa, questo esula dall’argomento”.

Nonostante gli sforzi per sopprimere i testimoni di Geova, essi continuarono a compiere il ministero che Dio ha loro affidato. Privati di letteratura biblica, predicarono di casa in casa usando la Bibbia, leggendo le scritture per confortare le persone con la splendida speranza del nuovo ordine di Dio. Continuarono a tenere adunanze, ma in case private anziché in sale pubbliche.

Inoltre, malgrado l’oppressione, gli arresti e gli abusi, molte persone riflessive in tutto il Canada furono in grado di vedere oltre le menzogne dell’opposizione. Videro che qui erano fedeli cristiani che sostenevano con vigore le leggi di Dio. Come risultato, il numero dei testimoni di Geova in Canada aumentò più rapidamente che mai!

Si esprime il comitato governativo

Il bando era stato imposto dal cattolico romano ministro della giustizia, Lapointe, nella maniera più arbitraria. I Testimoni non avevano ricevuto nessuna notifica, non era stata concessa loro nessuna udienza o opportunità di difendersi.

Lapointe aveva agito da pubblico ministero, giudice e giuria. Benché fosse stato nominato un comitato di membri del Parlamento per raccomandare cambiamenti nei Regolamenti sulla Difesa del Canada, Lapointe scavalcò il comitato e il 4 luglio 1940 fece imporre il bando.

Ma nel 1942 uno scelto Comitato della Camera dei Comuni tenne udienze per rivedere ciò che si faceva secondo i Regolamenti sulla Difesa del Canada. Dopo un’equa udienza, il Comitato, il 23 luglio 1942, raccomandò unanimemente di abrogare il bando. Ecco alcuni commenti del Comitato come furono presi direttamente dai dibattiti ufficiali della Camera dei Comuni del Canada:

“Nessuna prova è stata presentata al comitato dal Dipartimento di Giustizia per indicare che in alcun tempo i Testimoni di Geova dovessero essere dichiarati un’organizzazione illegale”.

“È una vergogna per il Dominio del Canada che persone siano processate per le loro convinzioni religiose nel modo in cui è stata processata questa povera gente”.

Il ritardo fa aumentare l’ira

L’unanime raccomandazione fu fatta al governo canadese nel luglio del 1942. Ma il ministro della giustizia non ne tenne conto!

È vero che il dipartimento in quel tempo aveva un nuovo ministro della giustizia, Louis S. St. Laurent. Egli era entrato nel dipartimento in precedenza, nel dicembre del 1941. Ma St. Laurent era pure cattolico romano, proveniente dalla Città di Quebec. E ostinatamente egli si rifiutò di abrogare il bando!

I membri dello scelto Comitato le cui raccomandazioni non erano state tenute in nessun conto si irritarono. Essi fecero alte proteste quando il soggetto fu di nuovo in discussione nella Camera. Le registrazioni ufficiali riportano la seguente dichiarazione del membro del Parlamento Angus MacInnis:

“Rimane ancora questo fatto; cioè, che non è stata posta dinanzi a questo comitato nessuna prova che giustifichi la dichiarazione secondo cui i Testimoni di Geova sono un’organizzazione illegale. Secondo la mia opinione il bando è mantenuto per chiaro, puro pregiudizio religioso”.

Il sig. Victor Quelch, membro del Parlamento proveniente da Acadia, aggiunse le proprie osservazioni:

“Ci si chiede se l’azione contro i Testimoni di Geova sia compiuta in gran parte a causa della loro attitudine verso i cattolici romani, anziché per la loro attitudine di natura sovversiva. . . .

“Questa domanda viene fatta in tutto questo paese. Mi viene rivolta da un’estremità all’altra del Canada”.

Questi commenti si avvicinavano alla verità. E presto si formò un’ondata di accuse. Queste accuse dicevano che i testimoni di Geova erano perseguitati su richiesta della Chiesa Cattolica Romana.

La maschera si andava assottigliando. Ma la Chiesa non poteva permettersi di far scoprire i suoi intrighi politici. Il ministro della giustizia St. Laurent ritenne dunque di dover agire per coprire la questione. Così, il 14 ottobre 1943, al colmo della seconda guerra mondiale, il bando fu abrogato!

Tale rovesciamento di posizione in quel cruciale periodo della storia fu davvero sorprendente. In realtà fu un’ammissione che non c’era proprio nessun motivo per le misure che erano state prese contro i Testimoni.

Ma avrebbe l’abrogazione del bando nascosto la verità di ciò che realmente avveniva dietro la scena? No, non l’avrebbe potuta nascondere.

Ora, l’apertura degli archivi ufficiali del Canada rivela ciò che veramente accadde. E quale fu la vera ragione di tutta la persecuzione?

La vera ragione viene alla luce

QUALE fu la vera ragione della persecuzione dei testimoni di Geova nel Canada durante la seconda guerra mondiale? Che cosa accadeva in effetti dietro le quinte? Perché i ministri della giustizia avevano entrambi spinto il governo in tale imbarazzante posizione?

Si ricorderà che entrambi questi ministri della giustizia, Ernest Lapointe e Louis St. Laurent, erano cattolici romani provenienti dalla città di Quebec. E un ben noto autore canadese, Hugh MacLennan, sul potere nel Quebec osservò:

“Il vero potere non era nell’assemblea legislativa ma nella chiesa cattolica”.

L’uomo che poteva in realtà dettar legge era il cardinale cattolico romano Rodrigue Villeneuve. Quando Ernest Lapointe divenne ministro della giustizia canadese, le persone informate riconobbero che egli era primariamente il rappresentante della Chiesa Cattolica.

Gli archivi governativi rivelano la verità

Gli archivi governativi, ora resi pubblici, rivelano la verità. Essi mostrano che prima ancora che la guerra cominciasse, Lapointe era mitragliato dalle richieste delle organizzazioni cattoliche perché mettesse fine ai testimoni di Geova. La guerra provvide un conveniente camuffamento dietro cui il ministro della giustizia sperava di nascondere gli intrighi della Chiesa Cattolica Romana.

Il punto chiave fu raggiunto quando la seguente lettera, in francese, fu mandata dal palazzo del cardinale al segretario privato di Lapointe. Fu scritta il 27 giugno 1940 da Paul Bernier, segretario dell’archidiocesi di Quebec:

“Caro Signore,

“Sua Eminenza il Cardinale sarebbe felice se ella richiamasse all’attenzione del molto onorevole sig. Ernest Lapointe, Ministro della Giustizia, l’accluso principale articolo di fondo del Quebec, circa le pubblicazioni de la Torre di Guardia o dei Testimoni di Geova.

“Certi libri e opuscoli di nuovo indirizzati recentemente per posta, e in particolare il periodico Consolazione, sono quanto vi è di più demoralizzante e distruttivo della forza spirituale del paese.

“Ringraziandola in anticipo, caro Signore, per la gentile attenzione che presterà a questa lettera, la saluto molto sinceramente.

Paul Bernier

Segretario”.

Il “principale articolo di fondo” che l’ufficio del cardinale accluse alla loro lettera era del giornale L’Action Catholique. Questo giornale era la voce ufficiale della gerarchia del Quebec. L’articolo di fondo asseriva:

“Si parla molto del sabotaggio.

“Con buona ragione si esercita attenta vigilanza su quelli che potrebbero far saltare in aria navi in costruzione, depositi di esplosivi, ecc., ecc. Ma ci sono agenti di sabotaggio ancor più pericolosi; sono quelle persone che preparano la mente e il cuore all’attività sovversiva disseminando idee rivoluzionarie e accendendo sentimenti di rivolta.

“Fra questi nemici pubblici, non ce ne sono di più ipocriti e di più dannosi che i Testimoni di Geova e i loro agenti.

“In qualsiasi ora del giorno, in una parrocchia o l’altra, in campagna o in città, questa pericolosa setta diffonde i suoi velenosi opuscoli. . . .

“Qualunque sia il caso, dichiariamo senza nessuna esitazione che le autorità dovrebbero fare di più per proteggere il pubblico in questo dominio”.

Questo articolo di fondo, e la lettera di accompagnamento inviata al segretario privato di Lapointe, erano in realtà una richiesta del cardinale affinché Lapointe dichiarasse illegali i testimoni di Geova. Lapointe sapeva che il suo potere dipendeva dal cardinale. Perciò fu sollecito a rispondere.

Sollecita risposta

La successiva documentazione in questo dramma di segretezza e intrigo è la lettera che segue mandata al palazzo del cardinale una settimana dopo, il 4 luglio 1940. Proveniva dal segretario privato del ministro della giustizia, Lapointe. Indirizzata al segretario Paul Bernier, essa diceva:

“Sig. Segretario,

“Ricevuta la sua lettera del 27 giugno, mi assunsi il compito di adempiere il desiderio di Sua Eminenza il Cardinale, richiamando l’attenzione del Ministro sulle sue accuse e anche sull’articolo di fondo stampato da L’Action Catholique in merito alla Torre di Guardia, ai Testimoni di Geova e a Consolazione.

“Il sig. Lapointe mi diede permesso di farle sapere per telefono la notizia privata che la detta organizzazione dei Testimoni di Geova sarebbe stata dichiarata illegale da oggi, con la richiesta che Sua Eminenza il Cardinale ne sia informata.

“Questa lettera è per confermare ciò che le ho appena detto per telefono.

“Capisco che Sua Eminenza il Cardinale sarà debitamente informato dell’ordine del dipartimento circa i Testimoni di Geova.

“Voglia accettare, Sig. Segretario, la mia espressione di ringraziamento e i miei più calorosi saluti”.

La lettera fu firmata dal segretario privato di Lapointe. Quindi dal tempo della richiesta del cardinale, erano passati appena sette giorni per far imporre il bando ai testimoni di Geova!

Così, dalle stesse registrazioni ufficiali del governo, è ora rivelata la verità. Il bando contro i testimoni di Geova fu architettato direttamente dal palazzo del cardinale cattolico romano della Città di Quebec.

Quale vergognosa registrazione fece fare il clero in questa questione! Ci furono false accuse da nemici religiosi, archivi segreti, influenza nascosta, nessuna opportunità di rispondere, e decreti arbitrari volti a distruggere la libertà di adorare Dio. Tutte quelle odiose ed empie pratiche della malfamata Inquisizione furono usate nei tempi moderni dalla Gerarchia Cattolica Romana nel Canada per danneggiare persone innocenti che osavano proclamare le verità della Parola di Dio!

Che cosa si può imparare?

Tutte le precedenti informazioni, ora rivelate dagli stessi archivi del Canada, mostrano come può avvenire la persecuzione di persone completamente innocenti. Nessun governo che si renda conto del suo basilare dovere di far giustizia vorrebbe essere responsabile di tale crimine sotto il manto della legge. L’ingiustizia verso una minoranza reca mancanza di reputazione sia alla legge che al governo.

È un credito per uomini dotati di spirito pubblico in Parlamento che si rendessero conto dell’errore e che verificassero l’abuso del potere ufficiale. La fermezza di quelli che si espressero per la giustizia è da lodare. C’è da rammaricarsi che venne troppo tardi per impedire che molte vergognose ingiustizie derivassero dal bando.

Questi avvenimenti additano il fatto che non è compito del governo umano scegliere fra le religioni. La fede non può essere sottoposta a leggi o decreti. Così, quando funzionari pubblici sono soggetti a pressione perché interferiscano nella libertà di adorazione, dovrebbero esercitare restrizione. Essi dovrebbero adottare lo spirito del filosofico giudice Holmes, il quale disse: “La migliore prova della verità è il potere del pensiero d’essere accettato nella competizione del mercato”.

Questo è simile alla saggezza contenuta nel consiglio di un giudice di un tempo molto precedente, Gamaliele, che si assise per udire le accuse contro gli apostoli di Gesù Cristo. Gamaliele disse agli associati membri della corte:

“Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto e quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. — Atti 5:38, 39.

E questo è esattamente ciò che è accaduto nel Canada: i capi ecclesiastici han combattuto in realtà contro un’opera ordinata da Dio e, pertanto, contro Dio. Chiunque combatte contro Dio è costretto a perdere. Se ne può vedere la prova nel fatto che oggi le chiese del Canada, specialmente la Chiesa Cattolica Romana, sono in uno stato di rapido declino. Sacerdoti, monache, ministri, studenti di seminari e persone comuni smettono in gran numero di seguire le chiese. Ripetute volte i capi ecclesiastici urlano e gridano per il declino che ha luogo. Essi esprimono la profonda preoccupazione che le chiese, e il clero, possano fra non molto estinguersi.

La domanda che si presenta a molti Canadesi è ora questa: Continueranno a sostenere queste religioni e ne approveranno così i crimini contro la libertà, sì, contro il popolo che cerca di fare la volontà di Dio? Un gran numero di persone vuole liberarsi da tale colpa.

Oggi l’opera dei testimoni di Geova nel Canada prospera come non mai! Non hanno mai avuto tante persone che si uniscono a loro nelle loro adunanze. Perché? Perché sono divenuti ben noti come persone che in realtà studiano e insegnano ciò che è nella Bibbia applicandone sinceramente i princìpi alla propria vita.

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