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  • g74 22/2 pp. 12-14
  • Così queste sono le Filippine!

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  • Così queste sono le Filippine!
  • Svegliatevi! 1974
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Altro
Svegliatevi! 1974
g74 22/2 pp. 12-14

Così queste sono le Filippine!

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Filippine

L’AEREO di linea s’abbassa sopra verdi colli e pianeggianti risaie. All’improvviso scende su un’ampia baia, quasi rasentando i tetti di una città dall’aspetto moderno, ed eccolo sulla pista. Il portello si spalanca, e siete in Oriente, su un’isola delle Filippine, a soli 800 chilometri dalla costa cinese.

Secondo qualsiasi criterio le oltre 7.000 isole tropicali che formano le Filippine sono splendide. E c’è una tale varietà! A nord ci sono i monti ammantati di pini e aria fresca e pulita, mentre a sud si trovano torride giungle. Al centro di Luzon, la maggiore isola del gruppo, larghi fiumi attraversano serpeggiando magnifiche pianure. Questo è uno dei grandi bacini asiatici del riso, una delle zone più fertili della terra. Ma ciò che piace specialmente a molti visitatori sono le spiagge coperte di palme, lunghe strisce di sabbia baciata dal sole e bagnate da un caldo mare tropicale.

Ci sono anche altre attrazioni. Torreggianti vulcani attivi che fumano perennemente, sorgenti abbastanza calde da cuocere un uovo sodo e luoghi dove il suolo è così caldo che non ci si può quasi camminare sopra. Qui in alcuni luoghi si impiega il vapore naturale come fonte di energia. E ci sono cascate, stupendi tramonti tropicali e orchidee esotiche, orchidee e ancora orchidee, di cui ne fiorisce quasi un migliaio di specie sull’isola!

Vicino a Manila, la città più grande, si può avere una sorprendente vista del vulcano Taal dalla catena Tagaytay. Un eccitante viaggio lungo le rapide, partendo dalle cascate di Pagsanjan, consente di dare un’altra occhiata al panorama. Proprio a Manila c’è il ‘Nayong Pilipino’ — il ‘Villaggio Filippino’ — dove sono presentate in ambienti naturali le diverse culture delle Filippine. A coloro che hanno un tempo limitato per il viaggio, questo “villaggio” permette di farsi un’idea generale del paese.

I Filippini

Quando Ferdinando Magellano visitò le Filippine nel lontano 1521, trovò una razza di persone snelle e attraenti. Avevano la pelle di color bruno acceso e i capelli di un nero scintillante. Benché la maggioranza degli Spagnoli se ne sia andata, i discendenti dei precedenti abitanti dell’isola sono ancora qui. Sono quelli che controlleranno il passaporto del visitatore, gli chiederanno se ha qualcosa da dichiarare, quindi lo condurranno all’albergo in taxi, autobus o jeepney.

I Filippini sono rappresentati da diversi gruppi etnici. Sui monti a nord dell’isola di Luzon abitano gli Igoroti, o “nativi”. Molti di essi adorano ancora dèi pagani, e alcuni non indossano abiti di stile occidentale.

Molti visitatori delle Filippine percorrono centinaia di chilometri su impervie strade di montagna per andare a vedere una grande opera di questi Igoroti. Lassù in un luogo chiamato Banaue, gli Ifugao, una delle loro tribù, in un periodo di 1.500 anni, hanno trasformato intere pendici di monti in enormi serie di campi terrazzati dove coltivano ancor oggi il riso. Si dice che questi campi terrazzati abbiano un’estensione equivalente a metà della circonferenza terrestre. Sono stati pazientemente costruiti dagli Ifugao con l’impiego dei più semplici utensili. Davvero un meraviglioso trionfo dell’ingegneria, paragonabile a qualsiasi grande opera di altre nazioni antiche!

Ci sono anche molti altri popoli filippini con cui fare la conoscenza. Ci sono i calorosi, ospitali Bicolano delle magnifiche regioni meridionali di Luzon, e gli attraenti ed espansivi Cebuano abitanti ancora più a sud. Anche gli intelligenti e progressivi Tagalog, e i pazienti e tenaci Ilocano. Forse avete già incontrato alcuni Ilocano del nord di Luzon, poiché sono un gruppo che viaggia parecchio.

Un’indicazione della grande diversità di gruppi etnici è data dalle oltre ottanta lingue e dialetti parlati nelle isole. Se visitate le Filippine, perché non parlate alle diverse persone che incontrate? Scoprite da dove vengono e quali usanze e abitudini hanno.

Le comunicazioni sono possibili

Ma direte: “Che cosa? Con tutte quelle lingue? Come pensi che possa sia pure parlare loro?”

Nonostante tutte le lingue e i dialetti in uso, si parla comunemente l’inglese. Risale al periodo del dominio americano. Se dunque parlate l’inglese, non è un grande problema comunicare.

In effetti, l’esistenza di decine di diverse lingue ha contribuito a dare alla nazione linguisti molto competenti. Qualsiasi Filippino che viaggia dev’essere preparato a imparare la lingua del posto, e di solito le persone parlano correntemente tre o quattro lingue. Un missionario dei testimoni di Geova narra di avere assistito a un’adunanza biblica nella bella città di Zamboanga, nell’estremo sud. Studiavano una pubblicazione in inglese, e colui che presiedeva lo studio il più delle volte parlava in inglese. Poi una donna alzò la mano per fare un commento, e parlò nella lingua hiligaynon. Un altro uomo fece un commento in cebuano. Un altro parlò in tagalog, e un altro ancora si espresse in chabacano. Sembrava che tutti capissero, e pareva che nessuno notasse il fatto che si parlavano diverse lingue.

Che cosa aspettarsi

Se venite nelle Filippine per la prima volta, forse è bene menzionare alcune cose. Ad esempio, se siete un bianco che parlate inglese, siete un “Americano”. Potete essere inglese, olandese o tedesco, ma, mentre siete qui, verrete temporaneamente considerato un “Americano”.

Un’altra cosa che dobbiamo menzionare è l’eccezionale ospitalità dei Filippini. E qui l’ospitalità è strettamente collegata al mangiare. Vi serviranno gustose pietanze locali come kari-kari, o lapu-lapu, un pesce locale. O, per fare uno spuntino, c’è il popolarissimo pancit, o un po’ di bibingka. Una deliziosa bevanda fresca è l’halo-halo. Qui è popolare anche il cibo cinese, e pare che quello che preparano sia fra il migliore nel mondo. O, se lo preferite, preparano di frequente pietanze americane o spagnole.

In alcune parti di Manila è comune vedere stranieri ed essi passano inosservati. Ma in alcuni luoghi più remoti, come nei mercati attorno a Cubao e nell’antica città di Pasig, sarete oggetto d’interesse per la gente locale quanto essa lo è per voi. Il fatto è che gli Occidentali tendono a distinguersi un po’ in Oriente, sia per l’insolita statura che per la pelle di colore pallido. Non vi sorprendete, dunque, se esaminando la merce in qualche negozietto, vi girate e scoprite un Filippino al vostro fianco che paragona la sua statura con la vostra, con grande divertimento dei suoi compagni.

O forse si raccoglierà attorno a voi un gruppo di ragazzi che si limiteranno a guardarvi con gli occhi spalancati per lo stupore. Alcuni giovani più coraggiosi vi chiameranno: “Hi, Joe”, o: “Victory Joe”, a ricordo del tempo in cui due decenni e mezzo fa tutti i soldati americani erano “Joe”. Allora le truppe erano molto comuni nelle strade di Manila, avendo recentemente ottenuto la vittoria sulle forze giapponesi d’occupazione.

Una cosa da ricordare è che tutti sono amichevoli. Quel sentimento di ostilità verso gli stranieri che si può avvertire in alcuni altri paesi è molto attenuato. I bambini cominceranno anche a carezzarvi un braccio, perché provano piacere a toccare i soffici peli che avete sulla pelle. Non potrebbero essere molto più amichevoli di così, non è vero? Se entrate nello spirito, proverete piacere nel carattere intimo, nell’assenza di tensione e nella cordialità che distinguono il posto.

Se visitate le Filippine, perché non abbandonate la ‘zona dei turisti’? Viaggiate con il caratteristico jeepney o con la peculiare rete di autobus. Vedete come vive il Filippino, non per criticare, ma, piuttosto, accettando semplicemente che qui le cose si fanno così. Sono diversi, certo, ma se siete disposti ad accettarli come sono, potete essere sicuri che le ridenti Filippine vi daranno un cordiale benvenuto.

[Immagine a pagina 13]

I campi terrazzati dove gli Ifugao coltivano il riso

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