Puoi accomodarlo da te?
“TRENTAMILA lire! L’uomo è stato qui solo mezz’ora circa e non ha fatto altro che sostituire qualche rondella!” esclamò un adirato padrone di casa riguardo al pagamento per un idraulico.
Sì, il costo delle riparazioni domestiche può essere molto alto. Quando chiami un riparatore, paghi il suo tempo e le sue esagerate spese (furgone, pubblicità e così via). Aggiungi a ciò la frustrazione di aspettare spesso per giorni la venuta di qualcuno, il lavoro scadente di alcuni riparatori, e comincerai a chiederti: “Potrei accomodarlo da me?”
Mentre a volte occorre un esperto, sovente c’è un solo ostacolo che ti impedisce di accomodare da te molte cose: la tua mancanza di fiducia. Come si supera questo timore di fare qualche cosa che non hai fatto prima? Gli esperti di lavori domestici Webb e Houseman dichiarano: “La sola differenza fra un riparatore e te è che qualcuno gli ha mostrato come si fa”. Come in qualsiasi altro campo di attività, devi prima imparare e poi farlo, cioè acquistare esperienza.
Ci sono tanti modi d’imparare a fare le riparazioni domestiche che alcuni governi stampano opuscoli sul soggetto. Le librerie e le biblioteche pubbliche hanno molti libri utili. Inoltre, conoscerai senza dubbio un amico che ti potrà dare consigli appropriati.
In alcune circostanze, le donne possono dover fare delle riparazioni e molte sono capaci di fare lavori manuali come gli uomini. Per sfortuna, alcuni riparatori approfittano della mancanza di addestramento di una donna nel campo delle riparazioni domestiche e la trattano in maniera fraudolenta. Ella è saggia se impara qualche nozione sulle riparazioni, accomodandosi qualche cosa da sé e acquistando conoscenza di ciò che ci vuole per le riparazioni che deve farsi fare da qualcun altro.
Con alcuni utensili necessari si può fare un sorprendente numero di riparazioni. È meglio comprare alcuni utensili di buona qualità anziché complessi apparecchi che non sei sicuro se ti serviranno o li userai. Che cosa potrebbe contenere una cassetta di tali utensili necessari? Le tue necessità varieranno secondo il tipo di materiale impiegato nella costruzione delle case della tua zona, ma molti di quelli indicati nel precedente elenco risulteranno utili.
Quali lavori puoi fare da te
È meglio cominciare con piccole faccende, lavoretti che per lo più richiedono il tuo tempo e non implicano materiali o apparecchi costosi (forno, frigorifero, condizionatore d’aria) che potresti danneggiare. Comunque, puoi facilmente imparare ad aggiustare una lampada, schiudere un tubo di scarico, aprire una finestra che è rimasta bloccata o chiudere un buco nella parete. E con quello che oggi costa la manodopera, il denaro che puoi risparmiare accomodando queste cose da te non è certamente trascurabile!
Considerando quali lavori compiere, devi prima pensare alla SICUREZZA. Non fare mai riparazioni elettriche tenendo i piedi nell’acqua. Non raccogliere nessun apparecchio elettrico che è immerso nell’acqua mentre la spina è ancora innestata. In genere è meglio evitare di tentar di riparare impianti elettrici ad alto voltaggio come quelli con corrente a 220 Volts. Un principio importante da ricordare: Se qualche cosa fa parte di un impianto, come quello elettrico o idraulico, chiudi la parte sulla quale lavori o stacca l’intero impianto.
Di solito, le riparazioni richiedono una sostituzione. Se puoi smontare qualche cosa, togliere la parte che non funziona e mettervene una nuova del tutto simile, spesso l’accomodi. Questo pone due problemi: come smontarlo e come sapere quale parte dev’essere sostituita. Qui occorre studiare e mettere in pratica.
Guasti idraulici che puoi riparare
“I guasti a lavandini, tubi di scarico, rubinetti e altre parti dell’impianto idraulico della casa” sono una delle principali cause dei pagamenti per riparazioni domestiche, dice un esperto. Quindi, cominciamo con il continuo “gocciolio” di un rubinetto che perde. Le perdite dei rubinetti sono causate per lo più da una rondella consumata (un cerchio di gomma o di materiale sintetico forato al centro che si trova dentro il rubinetto). Oltre al fastidio, una rondella consumata è una causa di spreco d’acqua e di più alti pagamenti del consumo dell’acqua. Che cosa fare?
Prima di tutto, devi trovare il modo di fermare la perdita d’acqua che si versa nel tubo di scarico. Di solito sotto il lavandino c’è una chiavetta per questo. Se no, nella casa c’è una chiavetta principale dell’impianto idraulico, e puoi temporaneamente chiudere l’intera fornitura d’acqua.
Quindi togli la vite che tiene a posto il volantino del rubinetto e rimuovilo. Sotto a questo è un “cappelletto” o coperchio su cui dovrai agire con una chiave per toglierlo. (Avvolgi un panno o un nastro intorno alle parti cromate per impedire che le chiavi danneggino la cromatura). Ora puoi levare il “perno” (l’asta che penetra nel rubinetto). Guardando l’estremità del perno, scorgerai una rondella di gomma o di fibra tenuta a posto da una vite. Togli questa rondella e sostituiscila con una nuova. Nei negozi di ferramenta sono a buon mercato; è meglio comprarne diverse alla volta e tenerle nella casa.
Dopo aver rimesso tutto a posto, cosa fare se continua a gocciolare? Va in un negozio di ferramenta e prendi un raschietto per pulire la sede della valvola. (Di solito costa solo un migliaio di lire). Di nuovo togli il perno. Guardando dentro il corpo della valvola, in fondo, ne vedi la base o “sede”. Con il raschietto taglia le sporgenze che sono nella “sede” in modo da farla divenire liscia. Quelle sporgenze fanno passare acqua, causando il gocciolio. Ora che la rondella può combaciare strettamente con la sede, il tuo guasto dovrebbe essere riparato.
Per accomodare i rubinetti moderni a una sola leva, dovrai forse acquistare una cassetta di utensili per quella particolare marca.
Un altro frequente guasto idraulico è il tubo di scarico otturato o il gabinetto intasato. Questi sono causati da capelli, grasso animale del cibo, pezzetti di bucce vegetali, pettini, forcelle e così via. Frequentemente sei molto vicino al guasto, poiché l’intasato di solito è nel “gomito” del tubo di scarico sotto il lavandino o nel vaso stesso del gabinetto.
Si vendono molte sostanze chimiche per sturare i tubi ostruiti, e alcuni pensano che la comodità di usarle le renda utili. Comunque, molte contengono acidi pericolosi per la pelle. La maggioranza degli esperti ritengono che, a lungo andare, i mezzi meccanici per schiudere siano migliori sia per te che per le tue tubature. Essi ti consigliano di provare prima con l’“amico dell’idraulico”, lo sturalavandini di gomma. Semplicemente mettilo sopra il tubo di scarico e per ottenere i migliori risultati copri lo sturalavandini d’acqua. (Chiudi anche l’apertura di scarico al di sopra del livello massimo, se il lavandino ne è fornito). Usa l’utensile con vigore e determinazione. Dagli circa dieci colpi, quindi lascia scendere l’acqua. Prova in questo modo parecchie volte.
Se questo non schiude il tubo di scarico, dovrai ricorrere a un trivello di drenaggio. Questo è solo un lungo, flessibile filo d’acciaio ritorto. Ficca il filo dentro finché vi penetra, e di solito con un po’ di persistenza puoi schiudere il tubo di scarico o il gabinetto.
Riparazioni elettriche che puoi fare
Sapevi che potresti riparare facilmente circa la metà dei guasti al tuo impianto elettrico? “Quasi la metà di tutti i guasti elettrici implicano una rottura del filo elettrico” o una spina difettosa. Specialmente dove il cavo entra nell’apparecchio si rompe con facilità. Come procedi se l’apparecchio non funziona? Ricorda il bisogno di stare attento quando si lavora con qualsiasi dispositivo elettrico.
Ora, innesta la spina di qualche altra cosa, diciamo di una lampada. Si accende? Allora sai che non è la valvola o un difetto nella stessa presa che è alla parete.
In seguito, innesta l’apparecchio che non funziona. Lo hai acceso? La spina è lenta nella presa o sembra che penda dalla parete? In tal caso, estraila e apri un po’ verso l’esterno i denti metallici. Questo farà aderire strettamente la spina. O, secondo il tipo di spina, puoi estrarre dall’estremità dei denti l’isolante di fibra o di plastica e guardare dentro la spina. Puoi scoprire che i fili che entrano nella spina devono essere riallacciati intorno alle viti entro la spina e che le viti devono essere strette.
Se l’apparecchio ancora non funziona, è quindi tempo di staccare di nuovo la spina dell’apparecchio e svitarne l’involucro o coperchio (a volte è difficile da togliere; spesso è utile l’opuscolo della fabbrica). Ora vedi dove il cavo si attacca all’apparecchio. Si è staccato qualche cavo? Se no, molto probabilmente un filo o dei fili si sono rotti dentro il cavo. Questo avviene spesso anche se l’involucro esterno del cavo non mostra una rottura. Poiché il cavo elettrico è così a buon mercato, puoi ben pensare a questo punto che valga la pena di mettervi un cavo nuovo. Come si fa questo?
Dentro un cavo elettrico passano due fili (a volte tre). Usando l’apposito “pelafili”, scopri parte di ciascun filo del nuovo cavo (per circa un centimetro e mezzo). Collega questi all’apparecchio dove avevi staccato i vecchi. Normalmente questo si fa avvolgendo il filo intorno alla vite sotto la testa in senso orario e avvitando la vite. Con un cavo a tre fili è importante collegare il nuovo esattamente come lo era il vecchio. Di solito ciascun filo ha un diverso involucro colorato, come nero, bianco e verde. Fa in modo di attaccare il filo verde di nuovo, per esempio, dov’era il filo verde vecchio.
Quindi metti l’altra estremità del cavo nuovo attraverso una spina, scoprendo le estremità dei fili e attaccandone una a ciascun serrafilo o vite entro la spina, come lo erano quelli vecchi.
Quando una presa elettrica alla parete non funziona, sebbene funzionino tutte le altre (indicando così che il guasto non è una valvola fusa o un’interruzione del circuito), il guasto potrebbe essere nella stessa presa di corrente alla parete. Allora che cosa potresti fare?
Ricordando la regola della sicurezza di staccare l’impianto, va al contatore della corrente nella casa e stacca la valvola che porta la corrente a quella presa, oppure togli la corrente a tutto l’impianto staccando l’interruttore generale. Rimuovi poi la vite dal coperchio della presa di corrente e leva il coperchio. Lì dentro c’è una scatola con fili attaccati. Prendi nota di dove va ciascun filo e stacca l’intera scatola e comprane un’altra proprio uguale. Quindi riattacca i fili nella scatola nuova esattamente com’erano nella vecchia. Se ancora non funziona, è tempo di farvi aiutare da qualcuno più esperto.
La stessa cosa si può fare per accomodare un portalampada o un interruttore elettrico alla parete. Quando si accomoda qualche cosa, comunque, non occorre fare sostituzioni, ma riparazioni o aggiustamenti.
Riparazioni che durano
Nella nostra casa molte cose sono fatte di legno e per lo più sul legno influisce grandemente l’umidità. Spesso questo crea problemi. Il legno si gonfia e i tiretti aderiscono; non scorrono più. Può essere utile un po’ di paraffina o di cera di api o qualche spruzzo di silicone. (Il silicone è molto utile su qualsiasi superficie che fa attrito contro altro materiale, come metallo, legno o plastica). Ma a volte dobbiamo prendere una pialla o la carta vetrata e togliere un po’ di legno lungo una superficie del fondo del tiretto, qualunque sia il lato che sembra aderire.
Un altro frequente fastidio è una porta che fa attrito. Che cosa è accaduto? Spesso le viti del cardine superiore, che fa lo sforzo maggiore quando la porta si apre e si chiude, si sono allentate facendo abbassare la porta contro l’altro lato del telaio.
Prima, cerca di stringere le viti senza togliere la porta. Se dopo un giorno o due fa attrito di nuovo, togli la porta ed estrai quelle viti che reggono il cardine superiore della porta. Ficca nei fori schegge di legno come gli stecchini dei fiammiferi dopo averne tolto le capocchie. Ora quando rimetti le viti, esse trovano qualche cosa su cui fare presa. Se questo non funziona, prova viti più lunghe.
La porta fa attrito ancora? Allora osserva la porta e vedi dove pare che ci sia più spazio e dove sembra più aderente. Puoi spostare la porta un pochino così che non fa attrito contro l’altra parte? Spesso un pezzo di cartone infilato sotto un cardine della porta dove questo si appoggia alla porta la fa sollevare o alzare abbastanza da eliminare la difficoltà. Come ultimo tentativo, se possibile, pialla un orlo o l’altro della porta o passavi la carta vetrata. E mentre ci sei, perché non dare ai cardini qualche spruzzo di silicone o un poco d’olio? Si elimina il cigolio.
È bene prendere alcuni minuti in più per fare correttamente la riparazione. Si fa presto a conficcare un chiodo, ma spesso, mentre ci vuole più tempo a praticare un foro e mettervi una vite o a incollare qualche cosa, con la vite o la colla si fa una riparazione più permanente.
Abbiamo descritto solo alcune delle cose che potrai accomodare da te, ma ce ne sono molte altre che potrai aggiustare nello stesso modo. Naturalmente, alcuni possono essere in grado di far riparare la casa ad altri, pensando che essi possano impiegare meglio il loro tempo in altre cose. Tuttavia mentre ci sono situazioni nelle quali è necessario un riparatore di professione, spesso, se vuoi, puoi fare la riparazione da te. Risparmi denaro e irritazione e provi la soddisfazione che ogni volta che accomodi qualche cosa impari. La prossima volta che ci sarà quel particolare guasto, sai di poterlo aggiustare da te.
[Riquadro a pagina 17]
UTENSILI NECESSARI
1. martello
2. pinze, regolari, a punte tonde
3. trapano elettrico o a manovella con punte
4. metro a nastro o pieghevole
5. pialla
6. smerigliatrice o carta smerigliata
7. seghe, seghetto e sega a telaio
8. cacciavite, regolare, a tubo, a croce
9. squadra
10. “pelafili”
11. scalpello
12. chiavi, regolabile, a tubo e chiave inglese
13. sturalavandini
14. trivello di drenaggio