BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g76 22/2 pp. 25-28
  • Le difficoltà economiche delle chiese

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Le difficoltà economiche delle chiese
  • Svegliatevi! 1976
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Effetto delle difficoltà economiche
  • Più che un problema finanziario
  • Danno importanza al denaro
  • Dov’è il cibo spirituale?
  • Le chiese tedesche sono in difficoltà
    Svegliatevi! 1971
  • Milioni hanno abbandonato le chiese: Dovreste abbandonarle voi?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
  • Il vostro ministro si interessa di voi o del vostro denaro?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
  • Il marchio dello spirito
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
Altro
Svegliatevi! 1976
g76 22/2 pp. 25-28

Le difficoltà economiche delle chiese

IN QUESTI giorni di difficoltà economiche, di solito si spende il denaro solo per quello di cui c’è reale bisogno. Il bisogno della religione è sentito? Ebbene, le statistiche mostrano che la gente spende meno per la religione. Di conseguenza, molte chiese e altre organizzazioni religiose hanno guai finanziari.

In generale, la percentuale del denaro offerto dagli Americani alle loro organizzazioni religiose è calata. Nel 1964, le chiese ricevettero quasi il 50 per cento di tutto il denaro offerto in beneficenza. Nel 1973, ricevettero solo il 41 per cento di tale somma, o 6.400 miliardi di dollari. Nel 1974 accadde la stessa cosa. Questa è davvero una considerevole diminuzione.

Mentre la maggioranza delle entrate delle chiese diminuisce, le spese delle chiese aumentano. L’Arcidiocesi cattolica di San Francisco, in California, riferisce che per ogni dollaro extra ricevuto negli ultimi anni, ha speso cinque dollari per costi più elevati. E una notizia proveniente da Liverpool, in Inghilterra, dice: “Le collette non aumentano di pari passo con la spirale dei costi”.

Effetto delle difficoltà economiche

Il cardinale Jean Villot, segretario di stato pontificio, ha avvertito di una possibile riduzione del personale del Vaticano, a causa delle crescenti spese. Tra le misure di austerità già messe in atto sono i prezzi più alti al supermercato e alla stazione di servizio del Vaticano. Nel 1974 la situazione finanziaria del Vaticano non migliorò di certo, quando nello scandalo delle banche di Sindona in Italia perse circa 36 miliardi di lire.

Molte chiese protestanti sono pure prese nella stretta fra le offerte in declino e i costi più elevati. Di conseguenza, nel 1974 la Chiesa Battista del Calvario di Denver dichiarò fallimento; la Chiesa Battista di Thomas Road a Lynchburg, in Virginia, fu affidata praticamente a un curatore fallimentare, e la popolare Cattedrale di Domani di Rex Humbard ad Akron, nell’Ohio, evitò a malapena il fallimento.

La famosa rivista evangelica Christianity Today ha scritto di recente nell’editoriale: “Per la prima volta in dieci anni la Società Biblica Americana ha fatto una vigorosa richiesta di fondi sei settimane prima della fine dell’anno . . . Retaggio Religioso d’America ha comunicato i cambiamenti apportati per ridurre le spese e sopravvivere. Billy Graham ha annunciato i progetti per una riduzione”.

Generalmente parlando, le sedi centrali delle chiese ne risentono ancor più delle chiese locali. Perché? Perché le chiese locali si tengono tutto quello che possono per le proprie spese, riducendo così l’appoggio che danno alle “chiese madri”.

Pure le sinagoghe ebraiche si chiedono da che parte girarsi per uscire dalla stretta finanziaria. “Le nostre congregazioni stanno attraversando un momento molto difficile”, dice il rabbino Bernard Ducoff, presidente del Comitato dei rabbini della California settentrionale e direttore esecutivo del Comitato per l’istruzione ebraica. Egli aggiunge: “Molti di essi hanno sostanziali deficit. Hanno ritenuto necessario ridurre il personale e chiedere accresciute contribuzioni”.

Anche i singoli pastori si sentono oppressi da problemi di denaro. Uno studio condotto per un anno fra diciannove denominazioni protestanti dall’Ufficio per la direttiva ecclesiastica del Consiglio nazionale delle chiese rivela che il 22 per cento dei pastori delle parrocchie svolge anche un lavoro secolare. Ciò rappresenta un aumento del 15 per cento rispetto a dieci anni addietro. Ora il 45 per cento delle loro mogli ha un’occupazione, il doppio che dieci anni fa.

Più che un problema finanziario

Ma questa triste situazione finanziaria delle religioni è proprio dovuta solo all’attuale stretta economica? No. Pare che vi siano molte altre ragioni.

Per esempio, nonostante i problemi economici, il pubblico spende sempre più denaro negli svaghi e nelle attività del tempo libero. In altre parole, la gente ha abbastanza denaro per divertirsi, per le cose che vuole fare, ma non per la religione. Pertanto Business Week cita Orville Slutzky, che gestisce un vasto centro sciistico presso New York, e che guardando i villeggianti di Pasqua avrebbe detto: “Moltissimi di loro sono disoccupati, ma ricevono l’indennità di disoccupazione e la spendono per divertirsi”. I cinema fanno affari d’oro.

In realtà, che cosa c’è alla base della penuria di denaro delle chiese?

È evidente che il comune frequentatore della chiesa non ritiene importante fornire denaro alla sua chiesa!

Pare che molti siano di questa opinione perché hanno perso il rispetto per le chiese e, di conseguenza, le chiese hanno rinunciato a esercitare un freno sui loro greggi. La rivista cattolica Commonweal confessa: “Quando parla il papa parla a un numero di seguaci in continua diminuzione. . . . Non si curano di lui . . . essenzialmente perché il papato non è più considerato una potente forza morale”.

Agli occhi di molti la chiesa non è più diversa da qualsiasi altra istituzione del mondo. Quando i politici hanno dichiarato guerra, l’hanno dichiarata anche le chiese. Quando è venuto di moda il permissivismo sessuale, le chiese l’hanno incoraggiato. Quando la “scienza” critica la Bibbia e dice che non è valida, il clero si unisce al coro. Le persone hanno dunque pensato che non c’è nessuna differenza tra le chiese e il resto del mondo.

Danno importanza al denaro

E poi nelle chiese si dà importanza al denaro. Le lotterie e il gioco d’azzardo nelle chiese hanno ricevuto impulso mentre si sforzano di raccogliere fondi. Contrariamente all’insegnamento biblico, le chiese hanno fatto molte insistenti richieste di fondi, e questo ha allontanato molti.

Per esempio, in alcune chiese si dà importanza alla decima. È vero che in passato, come ad esempio sotto la legge mosaica data all’antica nazione d’Israele, Dio richiedeva che il suo popolo desse almeno un decimo di quello che guadagnava ai Leviti, i quali prestavano servizio presso il santuario. Ma questa esigenza terminò con la morte e risurrezione di Gesù Cristo. (Col. 2:14) Nella vera congregazione cristiana, mostra la Bibbia, ciascuno deve fare contribuzioni in denaro “come ha deciso nel suo cuore” e non “per forza”. — 2 Cor. 9:6, 7.

Tuttavia, Robert Schuller, pastore della Chiesa della Comunità di Garden Grove in California, avrebbe consigliato: “Crediamo proprio che chi paga sinceramente la decima riceverà eccezionali benedizioni economiche . . . per avere fedelmente contribuito a favore dell’opera di Dio”. E John Durkee, che tiene corsi di insegnamento su ‘efficace amministrazione’ per gruppi di ecclesiastici, dice che “per avere una vita ricca in tempi come questi costruitevi con la decima la strada della prosperità”. Aggiunge: “Quelli che danno e che si impegnano non hanno mai problemi di avversità o rovesci economici”.

Hugh McNatt, di Miami, in Florida, non è d’accordo. Egli ha citato la sua chiesa, sostenendo che ‘Dio non ha ricompensato gli 800 dollari versati in decime’. Egli asserisce che, nonostante le parole del predicatore, non ha ricevuto ‘né benedizioni né ricompense nei tre anni trascorsi dopo la sua offerta’.

Dov’è il cibo spirituale?

Le difficoltà economiche esistono per un’altra ragione ed essa riguarda gli insegnamenti errati. Il pubblico si rende conto sempre più che le chiese non hanno offerto ai loro seguaci veri vantaggi spirituali.

Questa è senz’altro la ragione per cui negli ultimi mesi alcuni periodici religiosi sono falliti e hanno cessato la pubblicazione. The Christian Century dice: “Il fatto è che il generale periodico religioso è quasi estinto in seno al protestantesimo americano”.

Ma c’è un gruppo religioso che non dà risalto all’aspetto materiale delle cose? Ci sono pubblicazioni che fanno abbandonare abitudini e pratiche e pensieri errati e che realmente aiutano a rinnovare la propria mente per renderla simile a quella di Dio?

Ebbene, considerate: Nel 1879, nel secondo numero de La Torre di Guardia (allora chiamata La Torre di Guardia di Sion), si leggeva:

“‘La Torre di Guardia di Sion’, come noi crediamo, ha per suo sostenitore GEOVA, e mentre le cose stanno così non elemosinerà né chiederà mai l’aiuto degli uomini. Quando Colui che dice: ‘Tutto l’oro e l’argento dei monti è mio’, non provvederà i fondi necessari, capiremo che sarà tempo di sospendere la pubblicazione”.

Quel numero della rivista costava cinque cent (circa trenta lire). Oggi La Torre di Guardia costa ancora cinque cent negli U.S.A., nonostante i costi di produzione e di spedizione molto più elevati. La sua tiratura è aumentata da alcune migliaia a quasi dieci milioni di copie ogni due settimane. Non indicherebbe questo che ha avuto davvero un potente effetto per cambiare in meglio la mentalità delle persone? Sì, essa ha dato risalto ai valori spirituali, non a quelli materiali.

Durante oltre novantasei anni di pubblicazione, La Torre di Guardia ha sostenuto di continuo gli alti princìpi di Geova Dio, insegnati nella Bibbia. Molti leggono da decenni La Torre di Guardia. Logicamente, hanno riconosciuto che essa dà risalto alla Bibbia. È vero che essi, come ogni altro, hanno personalmente la propria parte di problemi finanziari. Ma non è forse di conforto per loro sapere che nella locale congregazione dei testimoni di Geova non sarà mai chiesto di cedere una percentuale del loro guadagno? Né saranno loro imposti metodi non scritturali di raccolta di denaro. Nella Sala del Regno c’è una cassetta per le contribuzioni, in un punto discreto, a disposizione di quelli che desiderano offrire volontariamente denaro per l’opera della congregazione. Anche le offerte spedite alla sede centrale della Società Torre di Guardia non sono richieste e sono del tutto volontarie.

Sembra dunque che le difficoltà in cui le chiese sono venute a trovarsi non siano solo il risultato degli attuali problemi economici. Non è evidente che hanno perso il sostegno dei seguaci perché non cercano più le ricchezze spirituali, ma, piuttosto, quelle materiali? Perché dare loro il vostro aiuto? Invece, associatevi a coloro che godono di un vero e duraturo benessere spirituale.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi