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  • g76 8/12 pp. 5-8
  • Uno sguardo al mondo degli omosessuali

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  • Uno sguardo al mondo degli omosessuali
  • Svegliatevi! 1976
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  • Vedi anche
  • Chi sono gli omosessuali?
  • Quanti ce ne sono?
  • Un mondo che si allarga
  • La vita degli omosessuali è felice?
    Svegliatevi! 1976
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  • La moderna “liberazione” degli omosessuali
    Svegliatevi! 1980
  • L’omosessualità è una cosa così sbagliata?
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Altro
Svegliatevi! 1976
g76 8/12 pp. 5-8

Uno sguardo al mondo degli omosessuali

OMOSESSUALITÀ: Che cosa vi fa venire in mente questa parola? La maggioranza ha un intendimento piuttosto limitato del soggetto. Ora come non mai gli omosessuali chiedono considerazione e comprensione per il loro punto di vista, ma pochi sono disposti a guardare nel loro mondo e scoprire perché gli omosessuali sono quello che sono.

Molti sanno in sostanza cos’è un omosessuale. Ma non sanno altro. La prima parte del termine omosessuale viene dalla parola greca hómoios, che significa “lo stesso”. Omosessuale è pertanto colui che preferisce avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Gli uomini omosessuali preferiscono altri uomini. Le donne omosessuali o lesbiche desiderano avere rapporti sessuali con altre donne anziché con uomini. Ma ci sono molte altre cose da imparare sul soggetto.

Bisogna vedere il mondo degli omosessuali proprio per quello che è: un mondo a sé, una cultura o modo di vivere tutto particolare. Non si tratta solo di preferenze sessuali. Chi è estraneo a questo mondo può capirlo solo parzialmente. Nondimeno, negli ultimi anni si è fatta sempre più luce su di esso. Particolarmente negli scorsi cinque anni gli omosessuali hanno rivelato qualcosa di più sul loro conto.

Chi sono gli omosessuali?

Anzitutto è saggio chiarire alcune distinzioni. Non tutti gli omosessuali sono da confondere con i travestiti. Travestito è colui che vorrebbe essere del sesso opposto e che si veste e si comporta addirittura come se lo fosse. Alcuni arrivano al punto di sottoporsi a un’operazione chirurgica per subire una trasformazione fisica. Gli uomini prendono ormoni per ingrossare il petto e ammorbidire la pelle; si fanno asportare chirurgicamente l’organo sessuale e formare una vagina artificiale, a volte con il sensibile tessuto del pene o dello scroto. Naturalmente non possono avere figli, ma nella relazione sessuale possono raggiungere un certo orgasmo.

Alcune donne hanno preso il testosterone per far crescere più abbondantemente i peli sul viso e sul petto. In certi casi è stato provocato l’ingrossamento della clitoride o è stato loro provveduto un pene artificiale con cui possono portare la loro compagna alla massima eccitazione sessuale.

Tuttavia, la maggioranza degli omosessuali non è così. Alcuni si offendono se li mettete nella stessa categoria dei travestiti e di coloro che hanno cambiato sesso; secondo loro, questi sono la feccia del mondo omosessuale. Gli omosessuali maschi, per la maggior parte, diranno che sono lieti di essere uomini e che non desiderano essere donne. Sul piano sessuale però preferiscono la compagnia di altri uomini.

Apparentemente, alcuni omosessuali preferiscono certe occupazioni, quali parrucchiere, arredatore, disegnatore di moda e artista. Dicono che nella stagione teatrale di Broadway (New York) del 1967-68 almeno il 31 per cento dei 58 spettacoli fu prodotto da omosessuali; il 38 per cento ebbe registi omosessuali.

Ma gli omosessuali non svolgono di certo solo queste professioni. Uno scrittore omosessuale ammette: “La maggioranza degli omosessuali che ho conosciuti svolgevano occupazioni normali: affari, finanza, professione legale e medica, sacerdozio, polizia, e parecchi erano atleti professionisti”. È interessante che certi omosessuali preferiscono in effetti occupazioni prevalentemente maschili, forse affinché gli altri non si accorgano facilmente che sono omosessuali.

Quanti ce ne sono?

Molti desiderano tenere nascosto il fatto che sono omosessuali, e per questo è impossibile stabilire il loro numero esatto. Negli Stati Uniti, la massima concentrazione d’essi si trova nella città di New York; ci sono varie stime, e si pensa che in quella città il loro numero vada da cinquantamila a parecchie centinaia di migliaia. Il Dipartimento di polizia di New York, quando è stato chiesto il numero degli omosessuali di quella città, ha detto che ‘non azzardavano neppure una congettura’. Si afferma che in una città del Texas con oltre 800.000 abitanti ci sia una comunità di 50.000 omosessuali, sebbene vi abitino solo 600 omosessuali “conosciuti”.

Perché tanti omosessuali tengono segreto il fatto che sono tali?

Le ragioni sono molteplici. Essi temono di perdere il lavoro o la famiglia e di dover subire forti pressioni sociali. Tali omosessuali non dichiarano pubblicamente d’essere tali. Molti riescono a nascondere la loro doppia vita perfino al coniuge; sono detti “bisessuali” perché sono disposti ad avere rapporti sessuali con persone di entrambi i sessi.

Più di venticinque anni fa il dott. A. Kinsey scoprì che il 25 per cento degli Americani da lui intervistati avevano avuto “più di un’occasionale esperienza omosessuale”. Oggi, il dott. Wardell Pomeroy, uno dei ricercatori originali dell’équipe di Kinsey, insiste che la percentuale effettiva degli omosessuali in realtà non è aumentata, ma che più persone che un tempo tenevano nascosto il fatto di essere omosessuali ora lo manifestano apertamente. Non si può discutere il fatto che negli scorsi cinque anni essi hanno agito più allo scoperto. Ma, nello stesso tempo, sembra altrettanto difficile credere che proprio perché agiscono allo scoperto non vi sia stato un corrispondente aumento nell’effettivo numero degli omosessuali. Che cosa ha spinto gli omosessuali a manifestarsi apertamente, causando indubbiamente l’aumento?

Pare che un fattore principale sia il vasto appoggio che stanno ottenendo. Durante gli anni sessanta e al principio degli anni settanta negli Stati Uniti e in altre nazioni si fece molto per garantire i diritti civili di varie minoranze. Ciò influì non solo sui gruppi razziali e su altri gruppi etnici, ma anche sugli omosessuali.

I mass media hanno parlato delle loro dimostrazioni di protesta e talvolta hanno presentato sotto una luce favorevole le loro rimostranze. Si è fatta pubblicità al diverso trattamento accordato loro in campi come alloggio e lavoro. Alcuni hanno indicato che questo trattamento sembra incoerente se si considera che drogati e prostitute sono ufficialmente tollerati.

Contemporaneamente noti professionisti come medici, scrittori e avvocati hanno apertamente dichiarato d’essere omosessuali. Agli occhi di molti, ciò ha dato un certo credito al movimento.

In anni recenti, inoltre, sono stati fatti molti esperimenti in campo sessuale, come parte della cosiddetta “rivoluzione sessuale”. Giovani uomini e donne hanno provato quasi tutto nella ricerca di eccitazione. Non è sorprendente scoprire che un considerevole numero d’essi ha avuto anche esperienze omosessuali. Per molti questo è cominciato con la masturbazione, soli dapprima, e con persone dello stesso sesso poi, forse nel dormitorio di una scuola o nella doccia di una palestra. Dopo di che sono stati gradualmente e maggiormente coinvolti nell’ambiente omosessuale.

Infine essi si sono trovati prigionieri non solo di certe abitudini sessuali, ma di un’intera cultura omosessuale. A poco a poco il numero dei loro amici omosessuali è aumentato. Questo a sua volta ha influito sul loro modo di vestire, sulla musica che ascoltavano, e così via. Sì, infine si sono trovati pienamente integrati nel mondo omosessuale.

Un mondo che si allarga

Quel mondo è divenuto così esteso che ora quando un omosessuale va in una città di una certa grandezza riesce di solito a trovare persone che vivono come lui. Per esempio, in molte grandi città vi sono decine di bar, ristoranti e circoli esclusivamente per omosessuali. Negli Stati Uniti vi sono agenzie di viaggio, luoghi di villeggiatura e servizi di “appuntamenti” per omosessuali. Questi possono leggere giornali per omosessuali, alcuni dei quali hanno una tiratura di decine di migliaia di copie. O possono leggere libri scritti da e per omosessuali e consultare perfino un dizionario, The Queen’s Vernacular, per trovare il significato dei termini relativi al loro modo di vivere.

Ci sono state anche mostre d’arte e sfilate di moda per omosessuali. Gli omosessuali che sono negli affari sanno che il loro non è un mondo di poveri. Non molto tempo fa After Dark, rivista americana destinata a lettori omosessuali, riferì che i suoi abbonati avevano un reddito medio di 18.000 dollari (15.000.000 di lire). Il sessantatré per cento era laureato e oltre il 70 per cento possedeva titoli e azioni. Circa il 40 per cento aveva fatto viaggi in Europa nei precedenti cinque anni. Fra parentesi, di recente in un solo anno la tiratura della rivista è salita da 49.500 a 71.300 copie.

Inoltre l’omosessuale, sia che dichiari apertamente di esserlo o no, avrà probabilmente contatti con altri omosessuali nelle sue attività quotidiane. Forse l’avvocato, il medico e il dentista che consulta sono omosessuali. E gli omosessuali hanno anche la propria chiesa. La Metropolitan Community Church diretta da Troy Perry afferma che il numero dei presenti alle sue funzioni è uno dei più elevati a Los Angeles; ora essa ha una cinquantina di filiali negli Stati Uniti, nel Canada e in Gran Bretagna.

Pertanto si può vedere che il “mondo degli omosessuali” non si limita alle tendenze sessuali di una persona. È tutto un modo di vivere. Ogni aspetto di questo mondo è condizionato per far credere all’omosessuale che la sua è una bella vita.

Ma è realmente bella? Gli omosessuali stessi ci credono? Chi ha appena intrapreso questa vita può pensare di sì. Ma è giusto chiedere: L’omosessualità renderà la vita più soddisfacente? Offre la promessa di un avvenire sicuro? Queste sono domande essenziali. In tutta onestà si dovrebbe dare agli omosessuali stessi la possibilità di rispondere.

Che cosa dicono essi? E che cosa hanno rivelato le loro esperienze?

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