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  • Il modo di “dare” cristiano

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  • Il modo di “dare” cristiano
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Svegliatevi! 1977
g77 22/5 pp. 27-28

Qual è la veduta della Bibbia?

Il modo di “dare” cristiano

QUANDO è stata l’ultima volta che qualcuno vi ha chiesto di “dare”? In molti luoghi le persone sono continuamente bombardate da richieste di denaro o di altri tipi di doni per varie cause benefiche. I probabili donatori ricevono spesso letteratura in cui si fa pubblicità all’estrazione di premi o si descrivono bambini orribilmente deformi o emaciati.

Come dovete comportarvi quando vi chiedono di dare?

Le Scritture incoraggiano la generosità. Sotto ispirazione divina Mosè consigliò agli Israeliti suoi connazionali: “Non devi indurire il tuo cuore né chiudere il tuo pugno verso il tuo fratello povero. Poiché dovresti aprirgli generosamente la mano”. — Deut. 15:7, 8.

La Bibbia contiene molti ottimi esempi sullo spirito del dare. Uno di questi riguarda una difficile situazione che venne a crearsi durante il primo secolo E.V. Quando i cristiani della Giudea si trovarono in difficoltà economiche, i compagni di fede andarono spontaneamente in loro aiuto. (Rom. 15:26; 1 Cor. 16:1, 2) A questo riguardo, i cristiani della Macedonia meritarono una speciale menzione. “La loro estrema povertà”, scrive l’apostolo Paolo, “si [è tramutata] nella ricchezza della loro generosità. Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi”. — 2 Cor. 8:2-4, La Bibbia di Gerusalemme (Ge).

Ma nessuno dovrebbe mai sentirsi costretto a dare. Riguardo alla summenzionata operazione di soccorso a favore di conservi cristiani bisognosi, l’apostolo Paolo scrive: “Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non con rancore o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. — 2 Cor. 9:7.

Che dire delle organizzazioni di beneficenza che chiedono insistentemente denaro? Chi dà a queste organizzazioni mostra forse di soddisfare l’obbligo scritturale d’essere generosi? Non necessariamente, poiché si possono fare offerte per una causa qualsiasi spinti da un motivo errato. In tali casi agli occhi di Dio anche i doni ingenti sono privi di valore. L’apostolo Paolo scrive: “Se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare, ma non ho amore, non ne ho alcun profitto”. — 1 Cor. 13:3.

Alcune organizzazioni incoraggiano effettivamente i motivi errati facendo pubblicità al nome dei donatori. Gesù consigliò di non cercare tale pubblicità, dicendo: “Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. — Matt. 6:1-3, Ge.

Un’altra cosa da considerare è che non tutti quelli che chiedono l’elemosina meritano il vostro denaro guadagnato duramente o altre cose di valore. Per esempio, le Scritture dichiarano: “A causa dell’inverno il pigro non arerà; chiederà l’elemosina al tempo della raccolta, ma non ci sarà nulla”. (Prov. 20:4) Tali pigri possono attendersi povertà e fame. “Se qualcuno non vuole lavorare”, dice la Parola di Dio, “neppure mangi”. — 2 Tess. 3:10.

In quanto alle organizzazioni di beneficenza, molte si sono dimostrate delle truffe; e anche quelle legittime di frequente devolvono alle cause meritorie annunciate solo una minima parte del denaro raccolto. “Secondo il Comitato Statale per l’Assistenza Sociale”, scrive Francis Cerral nel Times di New York, “gli istituti di carità raccolgono circa 22 miliardi di dollari all’anno negli Stati Uniti e 2 miliardi di dollari a New York. Ma in certi casi, nulla o solo il 5 o il 10 per cento del denaro viene devoluto in beneficenza, mentre il resto è intascato da quelli che l’hanno raccolto”. Nel 1974 in una campagna di beneficenza compiuta sotto gli auspici di un’organizzazione religiosa si raccolsero 3.300.000 dollari. Sorprendentemente, solo 54.000 dollari vennero devoluti per lo scopo benefico annunciato. Un’indicazione di ciò che accadde al resto è data dal fatto che 45.000 dollari se li prese un ecclesiastico di quell’organizzazione e 110.000 dollari andarono a tre suoi assistenti.

È pure importante comprendere che secondo la Bibbia, le organizzazioni di beneficenza non potranno mai eliminare o ridurre sensibilmente tutta la povertà e le altre cose che affliggono l’umanità. A causa del peccato ereditato e dell’invisibile dominio di Satana e dei suoi demoni, l’attuale sistema di cose è sempre stato tormentato da tali difficoltà. (Rom. 5:12; Efes. 6:12; Riv. 12:9) Perciò Gesù dichiarò: “I poveri li avete sempre con voi”. (Matt. 26:11) Queste cose spariranno solo quando il regno di Dio toglierà di mezzo questo sistema e stabilirà su tutta la terra un nuovo sistema sotto il dominio divino. — Dan. 2:34, 35, 44.

Vuol dire questo che i cristiani facciano male a dare a organizzazioni di beneficenza? No. Certi istituti di carità fanno del bene. Quindi è una questione personale decidere se fare donazioni per una tale causa o no.

Come si è già notato, però, le Scritture richiedono che siamo generosi e liberali. (Deut. 15:7, 8; 1 Tim. 6:18) Ciò è possibile anche quando non si ha a disposizione denaro da offrire. Come mai?

Forse il posto più importante dove manifestare uno spirito generoso è proprio nell’ambito della famiglia. I coniugi e i familiari devono trascorrere tempo insieme e usarsi delle attenzioni. State attenti quando il vostro coniuge o altri familiari vi parlano? Vi interessate sinceramente di quello che dicono e di quello che fanno?

Forse avete pochi beni materiali. Ma potreste usarli in modi più profittevoli per altri? Ecco alcuni modi efficaci per manifestare generosità cristiana: offrire un passaggio nel proprio mezzo di trasporto a coloro che non possono muoversi da soli, fare commissioni per le persone anziane o gli infermi, o anche solo trascorrere un po’ di tempo con chi è solo.

Oltre a queste cose, le Scritture esortano i cristiani ad annunciare pubblicamente “questa buona notizia del regno”, aiutando il prossimo a conoscere i propositi di Dio e ottenere la sua approvazione. (Matt. 24:14) Riguardo a questo aspetto essenziale del dare cristiano, l’apostolo Paolo dichiarò: “Se, ora, io dichiaro la buona notizia, non è per me ragione di vanto, poiché necessità me n’è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” (1 Cor. 9:16) Partecipate regolarmente a quest’attività?

Le Scritture richiedono che gli adoratori di Dio siano generosi. Ma poiché le offerte di beneficenza possono essere fatte per motivi errati o finire nelle tasche di gente avida, il dare in questo modo non si conforma sempre alle esigenze della Bibbia. Anziché limitare la generosità ai doni in denaro o sotto forma di beni materiali, la Bibbia esorta i cristiani a dare se stessi, a prodigarsi, specialmente per quelli della propria casa. — 1 Tim. 5:8.

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