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  • Sri Lanka: Vista con gli occhi di un turista
  • Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 8/6 pp. 21-24

Sri Lanka: Vista con gli occhi di un turista

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nella Germania Occidentale

I PRIMI visitatori diedero all’isola tropicale che state per visitare nomi melodiosi. I Persiani la chiamarono “Paese dei giacinti”. Per i Cinesi, era “l’Isola gioiello” e gli Indiani la definirono “Laghetto del fior di loto rosso”. Nel 1972, però, i Singalesi diedero alla loro isola il nome ufficiale di Sri Lanka, ed è stata chiamata “Isola splendente”. Ma per molto tempo è stata conosciuta col nome di Ceylon.

Dapprima, l’unica cosa che sapevo di Ceylon, o Sri Lanka, era che il tè famoso in tutto il mondo veniva da lì. Ma essendo stato invitato a visitare l’“Isola splendente” scrissi al Ceylon Tourist Board che si trova a Colombo, la capitale. Ricevetti subito dei depliant contenenti una descrizione delle rovine della città che risalgono a 2.000 anni fa, dei laghi artificiali nella giungla e dei monti dove il clima è piacevolmente fresco. Qual è la maggiore attrattiva? I parchi nazionali, dove vivono elefanti, leopardi, sambar e uccelli esotici! Un gran numero di rettili, 109 diversi mammiferi e quasi 400 specie di uccelli popolano questa isola verde e lussureggiante. Vi sono anche uccelli migratori che vengono qui a ottobre e rimangono fino a marzo e aprile.

L’isola di Sri Lanka è lunga oltre 440 chilometri e larga 230. Sebbene sia situata vicino alla punta meridionale dell’India, solo poche centinaia di chilometri a nord dell’equatore, la temperatura media sulla costa varia da 26 a 30 gradi centigradi.

Sri Lanka ha tre zone climatiche. La parte nordorientale di questa isola è asciutta e calda. Nel sud-ovest, però, è umida e calda, sebbene il calore sia mitigato da una fresca brezza marina. Gli altipiani centrali offrono un clima che si potrebbe definire “europeo”. Ciascuna di queste tre zone climatiche ha la propria caratteristica vita vegetale e animale.

Come uno smeraldo

Immaginiamo ora di vedere quest’isola verdeggiante con gli occhi di un turista. Quando ci si avvicina a Sri Lanka in aereo, l’isola emerge come uno smeraldo dalle acque azzurre dell’Oceano Indiano. Il nostro ospite ci dà un cordiale benvenuto e ci sentiamo subito a nostro agio. In automobile attraversiamo un villaggio di pescatori con le case dal tetto di paglia. Che piacere passare sotto ombrose palme e lungo viali fiancheggiati da alberi in fiore! Quando siamo partiti da Francoforte, i tetti erano coperti di neve. Qui troviamo belle orchidee in fiore. È vero che l’“inverno” c’è pure qui, ma anche allora la temperatura è simile a quella di una bella giornata estiva in Germania.

Siamo diretti a Wattala, un sobborgo di Colombo, e passiamo davanti agli autobus rossi a due piani. Osserviamo i grossi elefanti che lavorano e magri bovini gibbosi che tirano carri. Qui c’è ancora la guida a sinistra, usanza che risale all’epoca coloniale.

Apprezzano il regno di Dio

Il nostro ospite ci ha invitati ad andare con lui a uno studio biblico nella locale Sala del Regno dei Testimoni di Geova. In questo luogo di adorazione incontriamo molte persone amichevoli. Le donne indossano lunghi sari variopinti e sono graziose come tante principesse. Nonostante il caldo, gli uomini indossano camicia bianca, cravatta e pantaloni.

Dopo l’adunanza alcuni dei nostri fratelli spirituali ci danno il benvenuto con un amichevole Ayubowan, un saluto singalese che significa “Ti auguro lunga vita”. Chiedo a un padre se posso fotografare la sua famiglia davanti al palco, meravigliosamente abbellito con orchidee. Con un sorriso amichevole, fa un lieve cenno con la testa, da destra a sinistra, per cui suppongo voglia dire che non desidera essere fotografato. Tuttavia, Ranjit, figlio del nostro ospite, spiega: “Quando un Singalese muove la testa in quel modo, vuol dire di sì”.

La sincera cordialità manifestata da queste persone ci fa subito dimenticare che veniamo da un paese distante parecchie migliaia di chilometri. Alle adunanze dei Testimoni di Geova fra i Singalesi e i Tamil regnano pace e armonia. I loro sforzi di imitare le splendide qualità di Geova, come l’amore, hanno avuto un buon effetto sulla loro vita quotidiana. — 1 Giov. 4:7, 8.

Facciamo interessanti esperienze visitando le persone di casa in casa o di capanna in capanna nel corso della nostra attività di predicazione della Bibbia. Per esempio, un amichevole musulmano menziona la Vetta di Adamo. Molti lo considerano il monte più sacro della terra. I seguaci di tre diverse religioni vanno in pellegrinaggio sulla vetta di questo monte alto 2.241 metri. Perché? A motivo di un incavo che vi si trova, lungo approssimativamente un metro e mezzo e largo meno di un metro, e somigliante a un’orma. I buddisti credono che sia un’orma di Budda. Secondo gli indù, fu lasciata da Siva, mentre i musulmani sono dell’opinione che si tratti dell’orma di Adamo, lasciata dopo l’espulsione dal paradiso d’Eden.

Fra parentesi, l’amabile musulmano appena incontrato ha manifestato riconoscenza per il fatto che Geova Dio si è proposto di ristabilire quel paradiso perduto, dove infermità, fame e persino la morte non esisteranno più. Questa è veramente una buona notizia, poiché sebbene a Sri Lanka il panorama sia paradisiaco, alcuni dei suoi abitanti sono malati o addolorati.

Sempre più persone riflessive mostrano vera gratitudine per la promessa del Creatore. Fanno conoscere ad altri le buone cose imparate sul suo meraviglioso proposito. Una giovane donna, scelta per rappresentare Sri Lanka come campionessa di nuoto della sua specialità, rinunciò allo sport. Perché? Per dedicare una maggior parte del suo tempo all’opera di far conoscere ad altri la Bibbia.

Gita sui monti

Ora partiamo per un viaggio sugli altipiani. Oltrepassiamo i campi di riso verdeggianti, le “foreste piangenti” e le piantagioni di alberi della gomma. Attraversando gole coperte di felci, saliamo verso gli altipiani. I colli sono coperti di risaie a terrazza in lieve pendenza. Le verdi alture e le cascate gorgoglianti di acqua limpida come cristallo sono una delizia per gli occhi.

Le alture fittamente ammantate di cespugli di tè sembrano coperte di velluto verde. La produzione annua di tè supera i 250 milioni di chilogrammi.

Kandy, incantevole città sui monti. Sugli altipiani della provincia centrale, a oltre 530 metri sopra il livello del mare, c’è Kandy. Circondata da foreste tropicali e affacciata su un lago artificiale, è davvero una città incantevole. La sua principale caratteristica è il Dalada Maligawa, o Tempio del Dente. Sotto una volta speciale in una camera interna di questo tempio è conservato quello che molti considerano un dente di Budda. L’odore dell’incenso e del gelsomino, offerto a questa reliquia, riempie la stanza.

Da questo tempio parte pure una spettacolare processione detta Perahera. Per dieci notti, in luglio e agosto, ballerini del tempio, elefanti, suonatori di tromba e portatori di fiaccole formano una lunga processione. A volte vi partecipano più di ottanta elefanti. Sono riccamente ornati con variopinte coperte di seta e raso, campanelli d’argento e fiocchi colorati.

Orto botanico di Peradeniya. A circa cinque chilometri da Kandy c’è un orto botanico. Vi troviamo una sorprendente quantità di alberi tropicali, splendidi viali fiancheggiati da palme e cespugli esotici. Vi si possono trovare quasi tutte le piante tropicali. Vale veramente la pena di visitare la serra delle orchidee e la coltivazione delle spezie, tra cui si possono trovare noce moscata, chiodo di garofano, cinnamomo e vaniglia.

Ratnapura, la città delle pietre preziose. Il nome “Isola splendente” è veramente appropriato per Sri Lanka, sotto più di un aspetto. Sapevate che Ratnapura è da molto tempo il centro di un’industria per l’estrazione delle pietre preziose?

Tra le pietre preziose trovate in questi paraggi, possiamo menzionare zaffiri, rubini, tormaline, ametiste, crisoberilli e la rara alessandrite. Se non siete esperti, però, fate attenzione quando vi offrono un presunto affare. Tante volte un souvenir si è rivelato tutt’altro che quello che la persona pensava d’avere comprato. Ma il Tourist Board può fornire un elenco dei gioiellieri autorizzati, da cui si può acquistare un bel ricordo, una pietra preziosa garantita.

Nuwara Eliya, stazione climatica di montagna. Durante il viaggio andiamo anche a Nuwara Eliya. Questo nome singalese significa “Città di luce”. Questa stazione climatica è situata a più di 1.900 metri sopra il livello del mare e la temperatura media sale di rado al di sopra dei 16 gradi centigradi. Il governatore inglese vi fece costruire la sua residenza. Sir Samuel Baker, famoso esploratore del Nilo, fece venire architetti e operai su questo altipiano a costruire un villaggio di tipico stile inglese. Le case e i recinti bianchi dei giardini fanno senz’altro venire in mente le belle cittadine inglesi della regione dei laghi. Da Nuwara Eliya si raggiunge facilmente il monte Pidurutalagala, alto 2.527 metri. È la vetta più alta dell’isola.

Giardino degli altipiani. Non lontano da Nuwara Eliya c’è Hakgala. Il giardino botanico che c’è qui è uno dei pochi luoghi dei tropici dove si possono coltivare fiori importati dall’Europa. Il suolo fertile, le abbondanti precipitazioni e il calore del sole sono proprio quello che ci vuole per narcisi, gladioli, garofani, crisantemi e violette.

Fra parentesi, nella regione montuosa si trovano il leopardo di Ceylon, il porcospino, il cervo e lo scoiattolo gigante. Fra gli uccelli che è più probabile vedere sugli altipiani, vi sono la gazza di Ceylon, il pigliamosche e il pettirosso europeo.

Rovine di una città nella giungla. Come le piramidi furono importanti per gli antichi Egiziani, così la città di Anuradhapura è importante per i Singalesi. Inoltre, è stata per molto tempo un centro religioso dei buddisti, come Benares lo è stato per gli indù.

Nel cuore dell’antica città di Anuradhapura, con le sue molte antiche rovine, c’è l’albero di Sri Maha Bodhi. Si afferma sia un ramo dell’albero dell’India sotto cui Budda sarebbe stato illuminato. Secondo la tradizione questo giovane albero fu portato a Ceylon nel terzo secolo avanti l’Èra Volgare dalla principessa indiana Sanghamitta. Oggi è uno dei luoghi più sacri del buddismo. Dal 1966 l’albero è circondato da una transenna dorata.

Sistemi d’irrigazione

Mentre sui monti la precipitazione annua è di circa 500 centimetri, nei bassopiani piove solo tre mesi all’anno. Le piogge monsoniche scendono sulla terra con l’effetto di un’inondazione. Poi per molti mesi prevale la stagione asciutta.

Per questa ragione, oltre duemila anni fa i Singalesi cercarono di conservare la preziosa acqua piovana. In tutto il paese c’è una rete di dighe e canali. I wewas, o serbatoi, sono collegati fra loro per mezzo di un ingegnoso sistema. Alcune di queste dighe sono molto alte e lunghe alcuni chilometri. Il re Parakramabahu di Polonnaruwa raccomandò: ‘Neppure una goccia di acqua piovana deve finire nell’oceano senza che l’uomo l’abbia utilizzata’.

Parco nazionale di Ruhunu

A oltre 280 chilometri da Colombo, nella parte sudorientale dell’isola, c’è uno dei più bei parchi di Sri Lanka. Il parco nazionale di Ruhunu è popolato da elefanti, bufali selvatici e pavoni. Ogni anno migliaia di visitatori si deliziano alla vista dei pacifici branchi di cervi nobili, cervi pomellati, alci e sambar. Stormi di aironi, cicogne, fenicotteri e pellicani sono soggetti interessanti per la vostra macchina fotografica.

Vorremmo scendere dalla macchina per carezzare gli animali. Quelli che sono dentro questo recinto da anni sembrano docili. Riusciamo ad avvicinarci a un elefante fino a venti metri di distanza senza difficoltà. Ma sarebbe pericoloso uscire dall’auto. Gli animali si spaventano con facilità e allora sono imprevedibili. Quindi, rimaniamo prudentemente nella macchina.

L’importante palma del cocco

È difficile immaginare la vita su quest’isola tropicale senza la versatile palma del cocco, che abbiamo visto così spesso durante il nostro viaggio. Dal tronco si ricava il legname con cui vengono costruite le capanne dei villaggi. I tetti sono coperti con foglie di palma. Ma che si fa con la noce di cocco? L’acqua della noce acerba fornisce una bevanda pura e rinfrescante, ricca di sostanze minerali. Inoltre, il ‘recipiente’ non inquina l’ambiente quando viene gettato via. Dalla polpa bianca si ricava un olio che si può usare per cucinare e fare dolci. Molti lo usano come brillantina, che fa scintillare i riccioli neri.

Con la dolce linfa del kitul, della palma del cocco e degli alberi di borasso si fa un delizioso dolce caramellato. Il succo ricavato dai fiori di questi alberi è pure l’ingrediente fondamentale del miele di palma che ha un sapore così squisito quando viene mischiato con cagliata acida di bufala. Questa linfa fermenta rapidamente e allora è simile a una buona birra. Il più delle volte, però, viene distillata per fare l’arrack, una bevanda forte come la vodka e chiamata spesso ‘whisky dei poveri’.

I laboriosi abitanti di questa splendida isola ricavano non solo lo zucchero dalla palma, ma producono anche il sale con metodi antichi. Lungo la costa, notiamo che l’acqua dell’oceano viene fatta affluire in laghetti poco profondi, chiusi con piccole dighe. Il calore del sole e il vento fanno evaporare l’acqua e restano i cristalli di sale. Il procedimento si ripete finché lo strato di sale non è abbastanza spesso da poterlo raccogliere.

Al visitatore di Sri Lanka, il paradiso sembra più vicino che mai. Questa è veramente un’isola di smeraldo. Le spiagge assolate, i prati, le verdi giungle, gli scintillanti laghi artificiali, le risaie verdeggianti, le piantagioni di tè color verde oliva e l’abbondanza di animali selvatici, tutte queste cose insieme fanno di Sri Lanka un’isola splendente.

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