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  • Filippini intraprendenti si danno al commercio
  • Svegliatevi! 1979
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  • Che tipo di impresa?
  • Il governo dà una mano
  • Come viene finanziata l’impresa
  • Fa per voi?
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Altro
Svegliatevi! 1979
g79 22/1 pp. 10-12

Filippini intraprendenti si danno al commercio

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Filippine

PREFERITE lavorare per un certo numero di ore in un ufficio in città sotto un buon principale? Molti lo preferiscono. Un tale impiego offre maggiore sicurezza che non avviare un’impresa per conto proprio.

Nelle Filippine, comunque, alcuni preferiscono correre questo rischio. Vogliono adattare ai propri bisogni il numero delle ore lavorative. Naturalmente non avranno promozioni né periodici aumenti di salario né la possibilità di ricevere un orologio d’oro quando vanno in pensione. Ma non si preoccupano particolarmente di tali cose. Provano soddisfazione guadagnandosi da vivere con le proprie capacità e buon senso negli affari. Per loro non c’è nulla che valga di più della possibilità di lavorare tutto il giorno con la moglie e i figli e, quando scende la sera, riflettere insieme sulle cose buone che hanno.

Molte volte i filippini avviano un piccolo commercio in casa propria. Considerate alcune possibilità.

Che tipo di impresa?

Avete un passatempo che potrebbe diventare un lavoro a tempo pieno? Forse fate giocattoli per i vostri figli. In tal caso, non potreste farli anche per i figli degli altri? Nella città filippina di Cebu, la produzione di chitarre giocattolo non è un semplice passatempo ma un’impresa redditizia. Gli artigiani lavorano a domicilio, producendo chitarre giocattolo, ukulele, banduria e anche ottime chitarre professionali vendute negli aeroporti e nei negozi di strumenti musicali. Spesso alla fine della giornata lavorativa, le colline si animano della musica di migliaia di strumenti a corda, mentre le varie famiglie suonano insieme.

Gli operosi bicol producono borsette, pantofole e numerosi accessori per signora con la fibra di abacà. Nelle province di Bulacan e Quezon mani abili fanno cappelli di buntal, fibra ricavata dalla nervatura principale delle foglie di còrifa, un tipo di palma. Ecco, provate questo. Fresco e serio, vero? Eccone un altro. Vi fa sembrare di 10 anni più giovane!

Attorno a Zamboanga, sotto le tranquille e azzurre acque, si trova il corallo nero con le tipiche “ramificazioni”. Gli artigiani di Quezon City e di Manila lavorano il corallo, facendone fermacravatte, gemelli, anelli, orecchini, braccialetti e collane. Nei sabbiosi fondali marini attorno a Surigao, Samar, Leyte e Panay, si trovano preziose conchiglie, tra cui Cypraea Tigris, Strombus giga, lupo e kapis. Mani agili le trasformano in divisori, lampadari, vetri per finestre e candelieri, che gli abitanti di Parigi, Londra o New York sarebbero fieri d’avere in casa propria.

La fabbricazione delle scarpe potrebbe sembrare un’impresa rischiosa. Ma nel 1884 il giovane Kapitan Moy comprò un robusto paio di scarpe inglesi. Tornato a casa cominciò a interessarsi delle scarpe. Le disfece e poi le rimise insieme. Ben presto aprì una bottega di calzolaio e fece conoscere ai suoi vicini le cose nuove che aveva imparate. Quasi un secolo dopo, la città di Marikina fa affari d’oro con la produzione di calzature. In moltissime case di questa cittadina, nonni e nonne, padri e madri e bambini al ritorno da scuola sono indaffarati a fabbricare scarpe. “Oggi”, dice il capo della Commissione per il Commercio delle Calzature di Marikina, “esportiamo scarpe in molti paesi, tra cui quello dove Kapitan Moy comprò le scarpe nel 1884”.

Lo sviluppo del commercio delle calzature a Marikina ha dato lavoro ad altre città. Per esempio, Meycauayan nella provincia di Bulacan fornisce a Marikina molto cuoio per le calzature. A loro volta, Marinduque, Masbate, Mindoro, Palawan, Romblon e altre isole forniscono a Meycauayan pelli di bue e di bufalo acquatico. Forniscono inoltre pelli di coccodrillo, capretto, cinghiale e serpente per scarpe, borsette e cinture.

Molti filippini aprono piccoli negozi o gestiscono banchi nei pubblici mercati. I componenti della famiglia lavorano a turno in questi banchi nei mercati di Kamuning, Cubao, Tondo, ecc. Il mercato di Divisoria a Manila è considerato il più grosso mercato del genere nelle Filippine. Non è un immenso supermercato di proprietà di e gestito da una sola persona o società, ma consiste di migliaia di piccole botteghe familiari sotto un sol tetto. Essi sono maestri nell’arte di discutere sul prezzo.

Il governo dà una mano

Consapevole delle possibilità di queste industrie a livello casalingo, il governo assiste gli intraprendenti filippini. Sono offerti corsi gratuiti su vari rami. Si insegna anche a coltivare funghi.

L’assistenza governativa viene data anche per aiutare a migliorare la qualità dei prodotti. Ad Albay, per esempio, molti che facevano vasi di terracotta ora studiano ceramica. A Ilocos Norte, la gente sta imparando a fare mattoni e tegole.

Il Daily Express filippino, in un articolo di fondo del 17 agosto 1974, riferiva che il Comitato Nazionale per lo Sviluppo delle Scienze ha inviato esperti in 39 province filippine, “per insegnare diversi metodi di lavorazione dei generi alimentari, al fine di utilizzare sul piano commerciale prodotti come latte di cocco, eccedenze di ortaggi, frutti di stagione e pesci piccoli”. Come risultato sono state formate a livello casalingo 18 cooperative industriali.

Cooperative? Sì, diverse piccole imprese si uniscono insieme per proteggersi a vicenda e dividersi gli utili formando una cooperativa. Esse sono debitamente registrate presso il competente ufficio governativo. Il governo incoraggia la formazione delle cooperative concedendo loro l’esenzione dalle tasse e varie forme di protezione. Queste cooperative possono acquistare a prezzo di fabbrica, vendere a prezzi inferiori di quanto non sarebbe possibile a una sola impresa e quindi dividere i profitti.

A coloro che preferiscono ugualmente avere un’impresa per conto proprio, viene data assistenza tramite l’Istituto Nazionale per lo Sviluppo delle Industrie Casalinghe (NACIDA). Questo organo dà utili suggerimenti sull’artigianato filippino. Il governo concede anche l’esenzione dalle tasse per cinque anni a quelli che denunciano la propria “industria casalinga”, cosa che permette a molti di rimanere negli affari e prosperare.

Come viene finanziata l’impresa

Ma da dove viene il denaro per avviare l’impresa? In effetti può volercene pochissimo. Per esempio, un giovane vendette un anello. Col ricavato avviò una piccola oreficeria. Oggi egli può vendere non solo i gioielli, ma anche la polvere del suo laboratorio e guadagnarci. Perché? Ogni pizzico di polvere contiene oro!

Un altro uomo discusse la cosa con i parenti di sua moglie. L’idea piacque loro e ognuno di essi anticipò 200 pesos (poco più di 25.000 lire). Ora egli guadagna bene con la lavorazione del corallo, e tutti partecipano agli utili.

Nei pubblici mercati alcune banche tengono agenzie di prestito per assistere finanziariamente tutti i proprietari di chioschi. I filippini accorti evitano gli usurai privi di scrupoli i cui alti tassi di interesse composto possono rapidamente divorare non solo gli utili ma l’intero capitale dell’impresa.

Fa per voi?

Un’impresa per conto proprio offre certi vantaggi. Di solito si è più liberi di stabilire il proprio orario quotidiano di lavoro e di svago. Non si deve rendere conto a nessun datore di lavoro e si può avere più tempo da trascorrere con la famiglia. Scegliendo un tipo di lavoro interessante si evita d’essere legati a un’occupazione noiosa solo per guadagnarsi da vivere. Un’impresa per conto proprio stimola anche l’iniziativa e questo può essere piacevole.

Ma ci sono dei rischi. Si può perdere il capitale investito con una cattiva amministrazione o a causa di problemi imprevisti. La concorrenza o l’inflazione può decurtare i profitti. C’è poi la preoccupazione di riuscire, dato che un’impresa per conto proprio può non offrire la sicurezza che si ha lavorando alle dipendenze di altri. E può anche darsi che l’impresa richieda più tempo del previsto.

Che dire di voi? Ovunque abitiate, dopo averne considerato i pro e i contro, vi piacerebbe avviare un commercio per conto vostro, come fanno gli intraprendenti filippini?

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