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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1979
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  • Aumentano i suicidi in Italia
  • La città più cara del mondo
  • “Strumento a doppio taglio”
  • “L’anno della vergogna”
  • Il vincitore di una lotteria ci perde
  • “La famiglia moderna verso la catastrofe?”
  • L’inverno polacco ammansisce i lupi
  • Genitori, figli e televisione
  • In aumento i morti per tumore in Italia
  • Benedicono gli illegali
  • Un effetto dell’alcool
  • Laser “freddo” per il glaucoma
  • Glaucoma: il ladro della vista
    Svegliatevi! 2004
  • Glaucoma: Un male insidioso che priva della vista!
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Svegliatevi! 1979
g79 8/9 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

Aumentano i suicidi in Italia

◆ Il Messaggero dell’8 maggio 1979 riferisce che, secondo i dati dell’Istat, nel periodo gennaio-settembre 1978 si è registrato “un considerevole aumento (quasi il 9%) dei suicidi rispetto allo stesso periodo del 1977, con 2.050 eventi rispetto a 1.874”. Il quotidiano afferma inoltre che nella maggior parte si tratta di uomini (il 71 per cento). Nel 72 per cento dei casi il movente del suicidio è stata una malattia, nel 25 per cento motivi affettivi, mentre soltanto l’1 per cento motivi economici. Le regioni dove il triste fenomeno è stato più diffuso sono: Val d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna. Le regioni con frequenze più basse sono risultate quelle del Sud: Calabria e Campania.

La città più cara del mondo

◆ Qual è la città in cui il costo della vita è più elevato? Secondo una statistica presa in considerazione dall’Avvisatore Marittimo del 22 dicembre 1978 sarebbe Tokyo. L’indagine è riferita a 59 città e si basa sull’indice 100 di New York. L’indice di Tokyo è 156,6; altre città con elevati indici sono: Zurigo (139,8), Ginevra (139,1) Vienna (121,5). L’indice di Roma è 87,2; il più basso è quello di Buenos Aires: 54,4.

“Strumento a doppio taglio”

◆ Un recente Labletter, il bollettino pubblicato dal Christ Hospital Department of Laboratory Medicine di Cincinnati (Ohio) era così intitolato: “RISCHI DELLA TRASFUSIONE DI SANGUE”. Il bollettino diceva: “L’emoterapia è uno strumento a doppio taglio. Pochi altri medicamenti attualmente in uso, se pure ce ne sono, comportano un rischio di deleteri effetti collaterali tanto grande quanto le trasfusioni di sangue e di prodotti del sangue. . . . A causa dei rischi l’esortazione di Ippocrate ‘di far bene, o almeno di non far male’ dev’essere ricordata quando i rischi della trasfusione sono soppesati contro i possibili benefici”.

Dopo aver elencato sette diverse reazioni sfavorevoli all’impiego di sangue, il documento prosegue avvertendo delle possibili cause intentate dai pazienti che si aspettano “di star meglio, non peggio, in seguito alla trasfusione”. “Riassumendo”, dice il bollettino, “le trasfusioni di sangue dovrebbero essere considerate una terapia pericolosa e anche potenzialmente letale e ci si dovrebbe ricorrere solo quando i vantaggi per il paziente superano chiaramente i rischi”. — 31 gennaio 1979.

“L’anno della vergogna”

◆ Così è definito l’anno 1979 da L’Unione Sarda del 3 dicembre 1978. Perché? Ecco i commenti in proposito del citato quotidiano: “Come è noto, è stato proclamato dalle Nazioni Unite ‘anno internazionale del bambino’. . . . si è svolta nei giorni scorsi a Firenze una grande assemblea con la partecipazione dei rappresentanti di oltre cinquanta paesi e con all’ordine del giorno il tentativo di delineare una strategia mondiale di intervento per l’infanzia.

“. . . Si è trattato . . . di una agghiacciante sequela di cifre e dati che, come è stato osservato, ‘molti preferirebbero non udire né sapere’.

“Secondo l’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite creato nel 1946 per i problemi dell’infanzia, la denutrizione uccide ogni anno 15 milioni di bambini e nonostante i grandi progressi compiuti nell’ultimo trentennio, nei paesi in via di sviluppo, su 860 milioni di bambini al di sotto dei 15 anni, ancora 3 bambini su 4 soffrono la fame, vivono nell’ignoranza e nella malattia, più di un terzo in età scolare non riceve alcuna istruzione, per il 90 per cento non dispone di acqua potabile, solo 3 bambini su 10 vengono al mondo con l’aiuto di una ostetrica e di essi il 25-30 per cento muore prima di aver compiuto i cinque anni di vita. . . .

“Proprio nel momento in cui tra le grandi potenze si discute sull’uso di nuovi e sofisticati congegni di morte, come la bomba al neutrone, forse non è inutile ricordare che il bilancio dell’Unicef oggi ‘è pari a quanto si spende per armamenti nel mondo in un’ora e mezza di una giornata qualsiasi’.

“Non c’è solo la fame a decimare i bambini. Sono oltre cinquanta milioni i ragazzi che vengono sfruttati in lavori faticosi, milioni di bambine, sotto i tredici anni vengono avviate alla prostituzione; milioni di figli di emigrati vivono senza alcuna assistenza e senza identità culturale.

“. . . In Italia si ha una mortalità infantile tra le più alte di Europa, più di un milione di bambini che dovrebbero sedere sui banchi della scuola dell’‘obbligo’ lavorano ‘fuori-legge’ e vanno spesso ad ingrossare le file dei morti sul lavoro (1120 sotto i 13 anni nel 1973, secondo i dati dell’Inail), la cronaca quotidiana è piena di storie di piccoli maltrattati, emarginati, repressi, prigionieri di città inospitali e disumane.

“. . . Per la tragedia che ci presenta, le responsabilità che chiama in causa, le domande che ci rivolge, diventa per tutti ‘l’anno della vergogna’”.

Il vincitore di una lotteria ci perde

◆ Tra i quaranta biglietti acquistati da Hiromi Kiyokawa in una lotteria giapponese di fine d’anno ce ne fu uno vincente del valore di dieci milioni di yen (quasi quaranta milioni di lire). “Ma la gente cominciò a pettegolare sulla sua improvvisa ricchezza”, scrive il Daily Yomiuri, “e i suoi rapporti con le persone si fecero tesi poiché alcuni si rifiutavano perfino di parlargli”. Era troppo per il vincitore della lotteria. Portò il biglietto vincente nel luogo di lavoro e lo bruciò sotto gli occhi dei colleghi ammutoliti. Ma alcuni dissero ancora con invidia che aveva bruciato uno degli altri 39 biglietti e non quello vincente. Secondo il Mainichi Daily News, Kiyokawa “appare troppo scioccato per condurre una vita normale dal tempo dell’incidente. ‘Non posso uscire né giocare a mah-jong a causa di tutto quel chiasso’, ha detto con rammarico”.

“La famiglia moderna verso la catastrofe?”

◆ L’articolo a cura di Luciano Curino, apparso sulla Stampa del 2 febbraio 1979, pone nel titolo la suindicata domanda, commentando una conferenza tenuta dal sociologo e storico americano Edward Shorter dell’Università di Toronto. L’articolo fra l’altro commenta: “Ma soprattutto vi è nella famiglia post-moderna un alto grado di instabilità coniugale, che porta le coppie a rompersi frequentemente e a riformarsi in altre coppie proprio ‘come i vagoni merci in uno smistamento’. C’è un tasso di divorzio in continua crescita. Si ritiene che, fra i matrimoni ora in via di formazione nell’America settentrionale, uno su quattro finisca in divorzio (contro uno su sei-sette nell’Europa occidentale e settentrionale).

“. . . In altre parole, dice il professor Shorter, il motivo della crisi è che tutto è basato sul sesso. ‘La fine del desiderio è anche la fine del matrimonio. Finito il sesso, non c’è altro’.

“. . . Il matrimonio com’è adesso non è più un matrimonio per bambini ma per se stessi. Nella famiglia post-moderna lo sconfitto è l’uomo. Anche la donna va incontro a frustrazioni, aumentano le delusioni. Nella famiglia post-moderna la condizione dei figli ‘non è ottima’. . . . Domanda: quale sarà il futuro della famiglia? Risposta: può succedere di tutto”.

L’inverno polacco ammansisce i lupi

◆ Evidentemente non solo le persone hanno sofferto a causa del peggiore inverno che ci sia stato in Polonia e in buona parte dell’Europa negli ultimi 25 anni. I giornali polacchi Polityka e Zycie Warszawa hanno scritto che da otto a dieci lupi per volta si presentavano alle case dei villaggi e nelle fattorie per elemosinare cibo. La moglie di un contadino ha detto che due lupi affamati hanno grattato la sua porta, poi quando ha aperto si sono seduti e l’hanno guardata “con occhi imploranti”. Per proteggere il bestiame dalle bestie affamate, ogni giorno gli abitanti dei villaggi e i contadini raccoglievano a turno gli avanzi di cibo in tutte le case e li mettevano fuori per i lupi, che in Polonia sono una specie protetta.

Genitori, figli e televisione

◆ Fra gli enti che si occupano di svariati campi di interesse esiste l’AIART, un’associazione per la rappresentanza e la tutela degli interessi morali e materiali dei radioascoltatori e telespettatori. Qualche tempo fa, riferisce La Nazione del 27 febbraio 1979, l’AIART ha indetto a Firenze un convegno nel corso del quale un relatore ha dichiarato: “Molti spettacoli . . . sono deleteri, perché distolgono i fanciulli dalla loro naturale ed istintiva fiducia verso il mondo. Spesso i bambini sono spettatori di servizi radio-televisivi, che pur con rappresentazioni parziali dissacrano i valori in cui essi credono, punti di riferimento fissi di personalità ancora in formazione”. Il quotidiano parlando del distacco fra genitori e figli, determinato dalle trasmissioni televisive, afferma: “Che tale distacco tra genitori e figli ci sia, è confermato, tra l’altro, anche dai primi risultati di un’indagine che l’AIART ha avviato nelle famiglie degli scolari di alcune scuole private della città e tuttora in corso di svolgimento. Stando ad un sommario esame dei primi 250 formulari esaminati finora, sono numerosi i genitori che dichiarano di non sapere, perché assenti spesso da casa, quali trasmissioni televisive seguano i figlioli, specie nelle ore pomeridiane”.

In aumento i morti per tumore in Italia

◆ Secondo ISIS del 10 febbraio 1979, nel 1978 i morti per tumore in Italia sono stati oltre 200 su 100.000 abitanti. Si è passati infatti da 195,6 (sempre su centomila) nel 1975, a 201,4 nel 1978. I deceduti per tumore sono pari al 22 per cento di tutte le persone morte.

Benedicono gli illegali

◆ Un recente numero del Weekend Magazine di Toronto ha descritto l’omicidio di un importante personaggio della malavita di Montreal e il suo funerale, una messa solenne di requiem “celebrata da tre sacerdoti e un coro di sette uomini”. L’articolo faceva notare che “il lungo corteo funebre di 35 automobili che portavano stravaganti corone di fiori ha suscitato commenti di ammirazione mentre sfilava sulla neve fino alla chiesa della Madonna della Difesa, la più importante nella comunità italiana”. Omaggi floreali sono stati inviati da personaggi della malavita di tutto il mondo, incluso quello di un criminale in prigione “considerato un tempo il capo di tutti i capi della mafia”.

“Sul lato destro della chiesa, in alto, sopra la folla di 3.000 persone che facevano lutto”, scrive la rivista, “c’era il ritratto di [Benito] Mussolini, in un posto d’onore fra gli affreschi di papi e santi, perché per molti siciliani e calabresi è un grand’uomo che ha fatto molto per migliorare il tenore di vita nell’Italia meridionale”. — 20 genn. 1979, pagg. 4, 6.

Un effetto dell’alcool

◆ Il Corriere della Sera del 25 gennaio 1979 afferma che “quando l’uomo beve troppo rischia di femminilizzarsi”. Il quotidiano continua dicendo: “Parecchi anni di ricerche e di sperimentazioni hanno portato il professor Roger Lester gastroenterologo presso l’Università di Pittsburgh (Pennsylvania), e la sua équipe, a risultati estremamente interessanti in questo campo.

“. . . Le misurazioni ormonali eseguite dall’équipe di Lester su pazienti maschi alcolisti, in fase di astinenza, hanno rivelato un tasso molto inferiore al normale di testosterone e un concomitante apparire di caratteri femminili (ginecomasia, insufficienza sessuale), nonostante la misurazione dell’estradiolo (l’ormone femminile più forte), desse risultati normali”.

Laser “freddo” per il glaucoma

◆ L’oculista sovietico dott. Mikhail Krasnov afferma di poter curare quasi tutti i casi di glaucoma con il suo eccezionale sistema del “laser freddo”. Il glaucoma è una malattia causata da aumento della pressione all’interno dell’occhio prodotto dai liquidi endoculari, malattia che danneggia l’occhio. “Con il nostro metodo pratichiamo semplicemente un foro con il laser, lasciando defluire i liquidi”, dice Krasnov. “Non ci sono sfavorevoli effetti collaterali, e il paziente si trattiene nello studio solo per un’ora circa”. Altri specialisti hanno utilizzato il laser per eseguire un’operazione simile, ma Krasnov dice che questi laser “caldi” bruciano effettivamente il foro praticato nell’occhio e accrescono la possibilità che si formi tessuto cicatriziale. Il suo laser “freddo” farebbe vaporizzare i tessuti senza bruciarli perché i suoi impulsi sono molto più potenti e di breve durata. Egli afferma che il trattamento col “laser è molto più sicuro” delle gocce usate di solito da chi è affetto da glaucoma, “e non c’è il fastidio di portare con sé le gocce e rispettare un orario”.

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