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  • g79 8/11 pp. 8-10
  • Cresce in Italia l’interesse per la Bibbia

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  • Cresce in Italia l’interesse per la Bibbia
  • Svegliatevi! 1979
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  • La conoscenza del nome di Dio illumina
  • Il messaggio biblico della vita attira molti
  • Anche le persone anziane desiderano servire Dio
  • È giusto cambiare religione?
  • Perché persone d’ogni genere diventano testimoni di Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
  • Ricompensata la loro ricerca della vera religione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
  • Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova
    Annuario dei Testimoni di Geova del 1976
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    Annuario dei Testimoni di Geova del 1975
Altro
Svegliatevi! 1979
g79 8/11 pp. 8-10

Cresce in Italia l’interesse per la Bibbia

MOLTI italiani sinceri investigano la Parola di Dio per avere la soluzione dei problemi della vita. Sono felici di trovare questa soluzione e intraprendono il servizio di Dio, proclamando la buona notizia del suo regno messianico. Alcune tipiche esperienze di vita vissuta mostrano il vivo desiderio di queste persone di conoscere meglio Dio, e quali ostacoli hanno superato per riuscirvi.

Per molti è spesso una cosa nuova vedere o leggere la Bibbia, anche se sono cristiani di nome. Questa era la situazione di una persona sincera che dice:

“Ero un cattolico non molto assiduo alla chiesa, ma quando ci andavo lo facevo con una certa convinzione e serietà. Però cresceva sempre più nel mio cuore un senso di vuoto e nutrivo il vivo desiderio d’essere un più degno adoratore di Dio. Non conoscevo la Bibbia; così pensai di leggerla. Siccome ho un fratello prete, gli chiesi di procurarmi una Bibbia. Me ne regalò una copia, dicendo: ‘Leggila e poi ne parleremo’. Non appena mi misi a leggerla notai il contrasto fra gli insegnamenti della Bibbia e quelli della Chiesa. Nel frattempo, un amico mi parlò di certi testimoni di Geova che aveva conosciuti a Torino. Li cercai e disposi di fare uno studio biblico con loro. Naturalmente, mio fratello mi scoraggiò e, sebbene temporaneamente ci riuscisse, ripresi ben presto a fare lo studio, progredii, e nel 1974 fui battezzato. Ora provo gioia nella vita e non ho quel senso di vuoto che provavo quando ero all’oscuro della Parola di Dio”.

La conoscenza del nome di Dio illumina

Uno degli aspetti della “buona notizia” è quello di far conoscere il nome di Dio, Geova. Un uomo dell’Italia settentrionale narra gli effetti che questa conoscenza ebbe su di lui, dicendo:

“Il primo contatto con i testimoni di Geova lo ebbi molti anni fa. Allora ero cattolico professante e il solo pensiero di mancare alla messa la domenica era per me un grave peccato. Così non volli ascoltare i Testimoni quando vennero alla mia porta. Ma alla fine accettai una conversazione biblica. Una delle prime cose che imparai fu il nome di Dio, Geova. Ciò che mi colpì maggiormente fu il numero di volte che le Sacre Scritture riportavano il nome di Dio, e il fatto che lo stesso Gesù (nella preghiera modello data ai discepoli) pose in primo piano la santificazione di questo nome. Ben presto mi convinsi che molti degli insegnamenti in cui avevo creduto erano antiscritturali, essendo soltanto il frutto delle tradizioni di uomini. Così feci i cambiamenti necessari nella mia vita. Mi staccai dalla Chiesa, abbandonai il circolo sportivo della parrocchia e feci altri cambiamenti. In seguito, mia moglie e io fummo battezzati in acqua come servitori di Geova e di suo Figlio Gesù Cristo”.

Il messaggio biblico della vita attira molti

Il desiderio della vita eterna promessa nella Bibbia è uno dei motivi che spingono molti a esaminare la Parola di verità di Dio. Dalla Toscana un uomo scrive:

“La mia vita era un po’ come quella di tanti cattolici. Credevo nell’esistenza di Dio e seguivo i tradizionali insegnamenti della Chiesa. Un giorno vennero alla mia porta due testimoni di Geova e una loro domanda mi colpì in maniera particolare: ‘Le piacerebbe vedere i suoi figli sposarsi, i suoi nipoti e i suoi pronipoti divenire tutti grandi e forti?’ Immaginatevi se la cosa poteva interessarmi dal momento che sono padre di 13 figli. Inoltre, come custode del locale cimitero, avevo passato quasi tutta la mia vita in mezzo ai morti. Perciò la vita eterna di cui parla la Bibbia mi sembrava impossibile malgrado la mia religione. Accettai subito uno studio biblico. Ben presto cominciarono i guai con l’opposizione familiare. Anche i sacerdoti locali fecero la loro parte nel creare difficoltà. Vennero altre prove, una delle quali fu la minaccia di licenziamento. Ma ho perseverato e questo ha dato buoni frutti. Mia moglie si interessa della ‘buona notizia’ e la mia famiglia è strettamente unita. I miei figli seguono regolarmente uno studio familiare della Bibbia per edificare la loro fede. Ringrazio Geova per avermi aiutato a ottenere pace interiore, una buona relazione con lui e una fondata speranza”.

Anche le persone anziane desiderano servire Dio

La “buona notizia” proclamata dai testimoni di Geova in Italia attira persone di ogni età, anche anziani che, com’è logico, pensano molto seriamente alla vita e desiderano una speranza. Una signora sui 60 anni narra la sua esperienza, dicendo:

“Dall’età di 10 anni, quindi per 50 anni di seguito, avevo partecipato alla messa facendo la comunione ogni mattina. La mia figlia maggiore, pure devota cattolica, aveva avuto dei contatti con i testimoni di Geova. Siccome erano sorte delle domande, sentimmo il bisogno di chiarire certi punti dottrinali con un sacerdote qualificato. Fui molto sorpresa quando il teologo interpellato dichiarò esplicitamente che né il limbo né il purgatorio esistevano. Mi sentii crollare tutto intorno. Capii che ciò che avevo fatto per una vita forse era stato tutto vano, come tutte le preghiere e le messe per i morti. In una successiva conversazione chiedemmo spiegazioni sulla trinità e mia figlia domandò: ‘Se Gesù era Dio, perché Satana, sapendo che era lo stesso Dio, lo tentò? Non sapeva che sarebbe stato inutile?’ La risposta del sacerdote fu davvero inaccettabile. Disse: ‘Satana non sapeva che Gesù era Dio’. Decidemmo quindi di accettare delle conversazioni con i testimoni di Geova, ma soltanto con l’aiuto della Bibbia. Ben presto io e sei altri familiari abbiamo accettato la verità e ora sono battezzata, una vera adoratrice di Geova Dio, felice di servirlo secondo la verità della sua Parola”.

È giusto cambiare religione?

Uno che è arrivato al punto di entrare in un ordine religioso può cambiare religione ed essere approvato da Dio? Un ex frate cattolico narra la sua storia, dicendo:

“Il giorno in cui compii 35 anni fu una giornata memorabile perché coincise col giorno in cui decisi di abbandonare il convento dopo esservi vissuto per molti anni. Perché presi questa decisione? Per le delusioni che avevo avute. La fredda atmosfera che regnava in quell’ambiente, l’uso del ‘voi’ o del ‘lei’ nei confronti dei superiori, i ritiri spirituali e le penitenze, i voti di una povertà e ubbidienza spinte oltre il naturale semplicemente per mortificarci, tutto rendeva infelice quella vita. Un altro aspetto della mia insoddisfazione: convinto che la Bibbia era la Parola di Dio, la leggevo ma non la capivo; alle domande che facevo ai sacerdoti ottenevo questa risposta: ‘Non puoi capire queste cose’. Dopo tutti quegli anni decisi infine di andarmene. Il superiore mi concesse la dispensa dai voti e disse con rabbia contenuta: ‘Prendi il tuo passaporto per l’inferno!’

“Trovai quindi in città un posto di lavoro e una famiglia presso cui abitare. Una sera, rientrando tardi, nel dare la buona notte ai padroni di casa, fui invitato alla conversazione che si svolgeva con due signori. Capii che stavano studiando la Bibbia. ‘Oh, mamma mia!’ pensai a torto. ‘Sono capitato in una casa di protestanti!’ Accettai comunque l’invito. In seguito decisi di accettare uno studio biblico. Cominciai a esaminare la mia religione con molta attenzione, ma tutto mi risultò come essa era in effetti, una Chiesa vuota e fredda. Assistei allora a un’adunanza in una Sala del Regno dei testimoni di Geova. Che differenza! Si salutavano tutti, si conoscevano tutti, veniva impartita vera istruzione. Ebbi presto la forza di mancare alla prima messa domenicale. In seguito assistei a un’assemblea di distretto dei testimoni di Geova e osservai attentamente: volevo constatare se le altre congregazioni avessero un identico spirito e una stessa fede: rimasi conquistato nel vedere l’unità e l’identità di spirito, di fede e di amore fraterno. Infine, esattamente un anno dopo essere uscito dal convento, fui battezzato”.

L’apostolo Paolo scrisse: “La parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e del loro midollo, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. (Ebr. 4:12) Può trasformare la vita. La sua verità illumina la mente e il cuore, dando uno scopo nella vita e una speranza. Chi la studia sinceramente impara ad amare il prossimo. Questo amore è molte volte la prima cosa che attira coloro che cercano sinceramente Dio. Gesù fece notare che questo sarebbe accaduto quando disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:35.

Pertanto la “buona notizia” proclamata dai testimoni di Geova è accolta prontamente da molti italiani. Le 44 congregazioni dei testimoni di Geova di Roma, e le quasi 1.300 congregazioni che ci sono in tutta Italia, prosperano e aumentano. Ai 18 congressi tenuti dai Testimoni in Italia nel 1979 ci sono stati 117.163 presenti! E 2.515 sono stati battezzati; anch’essi hanno intrapreso la divulgazione della “buona notizia” fra le molte persone timorate di Dio che ci sono in Italia.

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