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  • Erba medica, un foraggio straordinario
  • Svegliatevi! 1980
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  • Molteplici impieghi
  • Coltivazione e taglio di erba medica di ottima qualità
  • Per combattere l’erosione
  • Perché così tanti soffrono di febbre da fieno?
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Altro
Svegliatevi! 1980
g80 22/1 pp. 20-22

Erba medica, un foraggio straordinario

IL PROFUMO dell’erba medica appena tagliata si spande sui campi, dolce e caldo. Caldo? Proprio così! Camminando alla piena luce del sole fra le stoppie, si sente sotto i piedi il calore della scura terra vellutata del Minnesota, e anche la brezza è calda, per cui si mette in relazione il calore anche con il profumo del fieno.

Quello del fieno non è un soggetto che mi è sempre piaciuto. Lo collegavo a insetti, duro lavoro e mucche rumorose che agitavano la coda per la fame. I miei ricordi in relazione col fieno risalgono ai tempi dell’infanzia nel Tennessee orientale dove il trifoglio era tagliato con una macchina dal suono metallico trainata da muli. Il carro del fieno arrivava e, borbottando e sbuffando, vi caricavamo col forcone fasci di fieno.

Si litigava sempre su chi doveva salire sul carro, perché in cima era più facile sistemare il fieno di quanto non fosse lanciarlo su. L’unica volta in cui riuscivamo a vendicarci era quando, senza saperlo, prendevamo su col forcone una grossa serpe insieme al fieno, ed essa finiva fra le gambe del conducente. Mi pare ancora di vederlo balzar giù dal carro con un grido rauco, anche se si trattava di un salto di tre metri.

Ma questo accadeva tanto tempo fa e lontano. Qui nel Minnesota mio cognato, Quen, coltiva, compra e vende fieno da trent’anni. Ma in giro non si vedono né muli né carri né forconi. L’erba medica, soffice e verdeggiante, ondeggia come il mare all’orizzonte e copre estensioni di oltre 40 ettari. Laggiù davanti a noi una gigantesca falciatrice rossa taglia il prezioso fieno verde che lascia in andane sul terreno.

Molteplici impieghi

“L’erba medica produce più proteine per ettaro che una qualsiasi delle altre 25 colture comunemente coltivate negli Stati Uniti per foraggio e cereali”, mi informa mio cognato. Poiché abitiamo così distanti, in tutti questi anni è la prima volta che vengo a trovarlo nel periodo della fienagione. Camminiamo fra un’andana e l’estremità del campo dove l’erba medica non è stata ancora tagliata. Ci arriva ai ginocchi, è fitta eppure sensibile alla brezza, e qua e là occhieggia un fiore purpureo.

“Preferiamo tagliarla prima della fioritura”, spiega. Ne tira su una manciata con le mani a coppa. “Ora gli steli sono piccoli e le foglie tenere. A questo punto è del 40 per cento circa più nutriente, di un terzo più digeribile, e non ha nemmeno metà della fibra grezza che avrà pochi giorni più tardi quando è completamente in fiore e gli steli sono duri”.

Egli va avanti: “Più tenero e più verde è il fieno, più ne mangeranno e più latte daranno le mucche. Oppure” — infila un piede sotto il fieno e ne getta un po’ per aria — “quando l’agricoltore alimenta il bestiame con il 40 per cento di erba medica insieme a granturco conservato in silo, il bestiame cresce meglio e più in fretta; e quattro chili di erba medica producono un chilo di carne”.

È una rivelazione sentirgli decantare i meriti e i pregi dell’erba medica. “Si chiama anche erba spagna, e in altri paesi viene chiamata lucerna e alfalfa. L’arabo al-fac, facah significa ‘il miglior foraggio’”.

Apprendo che l’erba medica è un foraggio che va bene per quasi tutti gli animali di allevamento. Una mucca, quando non è nutrita di cereali, può mangiare buona erba medica in ragione del 3 per cento del suo peso (e dare circa 22 litri di latte). Questo è una volta e mezzo tanto quanto può ottenere col granturco conservato in silo. Quando i maiali sono alimentati interamente o in parte con erba medica in qualche forma (pellets, trinciato, ecc.) nascono più maialini, se ne salvano di più, e i costi dell’allevamento delle scrofe da riproduzione e dei maiali da vendere calano. L’erba medica consente di ridurre le spese sostituendo certi cereali nell’alimentazione degli agnelli e assicura una razione migliore. I cavalli crescono più vigorosi con l’erba medica che con qualsiasi altro foraggio. Il trinciato d’erba medica per il pollame costituisce un’economica fonte di proteine, vitamine, minerali e alcuni elementi della crescita non ancora compresi. Nella produzione delle uova, provvede una pigmentazione 10 volte maggiore che non la varietà gialla del granturco.

L’Università dello Stato del South Dakota ha riscontrato che c’è più valore alimentare in cinque tonnellate di erba medica che in 3.665 litri di grano, in 3.982 litri di granturco o in 8.210 litri di avena. I professori Rohweder e Smith della Facoltà di Agronomia presso l’Università del Wisconsin hanno calcolato che un buon acro di erba medica produce oltre il doppio di proteine di un acro coltivato a soia e tre volte di più di un acro coltivato a granturco.

Tali fatti sono più significativi se si considera che il Department of Animal Husbandry dell’Università del Minnesota calcola che in America i costi annui per il foraggio di una mucca sono saliti da 64 dollari nel 1955 a 94 dollari nel 1965 e a 301 dollari nel 1977.

La falciatrice trainata dal trattore sta ricomparendo e si lascia dietro un’altra tortuosa andana di fieno dal delicato profumo. Il conducente, sudato e sorridente, accosta e si ferma. Quen fa notare sull’interno giallo della falciatrice un aggeggio lungo e spesso e scuro come una traversina delle ferrovie, solo che è scanalato come un’enorme vite con l’erba medica maciullata nei solchi. “Quel rullo di gomma schiaccia la fibra e stira le foglie per condizionarle. È come pressare una rosa in un libro per conservarla. Si evita così che le foglie si rompano e vadano perdute e si risparmia circa il 20 per cento dell’energia alimentare”.

Coltivazione e taglio di erba medica di ottima qualità

Coltivare e tagliare un’ottima varietà di erba medica è una scienza oltre che un affare. Da dove si comincia? Da semi di qualità superiore. Ce n’è un’infinita varietà. Una può produrre il 40 per cento in più dell’altra. Se scegliete la varietà giusta, la concimate bene e la tagliate prima che raggiunga la completa fioritura, il contenuto proteico per acro può essere dell’80 per cento superiore a quello di una varietà più scadente.

Piantatela dunque nel momento giusto, in terreno fertile e ben drenato. Proteggetela con insetticidi dalle oltre 60 malattie conosciute a cui l’erba medica va soggetta. E vi deve essere mischiato meno del 25 per cento di erba e praticamente niente erbacce.

Oltre al suo insuperato valore nutritivo l’erba medica è ottima per consolidare il terreno. Le sue profonde radici depositano fino a 70 chili di azoto per acro nel suolo. E per combattere l’erosione gli agricoltori non hanno trovato nulla di meglio dell’erba medica e di altre foraggere. L’erosione è un fatto che suscita grave preoccupazione.

Per combattere l’erosione

Si calcola che negli Stati Uniti si coltivi solo un quinto del foraggio necessario come l’erba medica. Pertanto il paese è più che mai soggetto ai danni della siccità. Gli agronomi (specialisti nell’arte e nella scienza della coltivazione delle messi) ritengono che l’esaurimento di gran parte delle riserve di umidità del terreno sia da attribuire ai metodi di produzione in serie nell’estesa Cintura del granturco. Secondo uno studio effettuato su 3.600.000 ettari di terra che nel 1973-1974 furono convertiti da coltivazione a fieno ad altre colture, più di metà soffrirono a causa della cattiva utilizzazione del suolo e delle riserve d’acqua.

Nella maggior parte dei casi si fece poco o nulla per frenare l’erosione. Il suolo andava perduto in ragione di 12 tonnellate per acro. Gli esperti ritengono che una perdita di suolo superiore alle cinque tonnellate per acro sia già grave. Secondo il Soil Conservation Service della Cintura del granturco negli Stati Uniti, il suolo è soffiato e lavato via al pericoloso ritmo di 15-100 tonnellate per acro (0,4 ettari).

Mentre ci allontaniamo dai campi, Quen osserva con sguardo indagatore il cielo. Spera che il sole avrà il tempo di essiccare il fieno finché questo abbia un contenuto di umidità del 20 per cento circa prima di imballarlo a macchina. Se piove prima, fino a un quinto del valore proteico può andare perduto.

Una volta in silo, l’erba medica ha bisogno di una buona ventilazione per impedire che si riscaldi e faccia la muffa, ciò che potrebbe distruggere un altro quinto delle proteine.

“Sei un agronomo”, concludo, “perché ci vuole un esperto nell’arte e nella scienza della coltivazione delle messi per far crescere questa roba nelle migliori condizioni”.

“Qualunque cosa io sia, ne vale la pena”, risponde. “Nel nostro ambiente l’erba medica è chiamata oro verde”. — Da un collaboratore.

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