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  • g81 22/2 pp. 22-24
  • Mangrovie: utili piante dei litorali

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  • Mangrovie: utili piante dei litorali
  • Svegliatevi! 1981
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  • Mangrovie rosse
  • Importanti per l’ecologia
  • Vitto e alloggio per la fauna selvatica
  • Fabbriche di cibo
  • Alberi che vivono nell’acqua
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Altro
Svegliatevi! 1981
g81 22/2 pp. 22-24

Mangrovie: utili piante dei litorali

CON il loro dedalo di radici aggrovigliate che afferrano il fango e la sabbia dei pantani, le mangrovie fanno uno straordinario lavoro strappando terra al mare. Costituiscono anche un importante anello nella catena alimentare di quelle creature terrestri e marine che vi trovano rifugio.

Le mangrovie sono presenti praticamente in ogni parte dei tropici: in Africa, lungo le spiagge dell’America Centrale e Meridionale e lungo i litorali dei paesi bagnati dall’Oceano Indiano e dall’Oceano Pacifico occidentale. Una delle più straordinarie foreste di mangrovie del mondo è quella che si trova nella Florida meridionale (U.S.A.), dove coprono oltre 1.800 chilometri quadrati di costa e migliaia di isole.

Dall’alto le foreste di mangrovie appaiono come una distesa sempreverde di isole ed estuari, con un labirinto di baie, lagune e insenature poco profonde.

Dalla superficie, però, se ne ha un quadro completamente diverso. Presentano una parete quasi impenetrabile di tronchi e di radici contorte e intrecciate. Nelle paludi di mangrovie più vecchie, i sistemi radicali sono grovigli di archi. Sollevandosi dalla superficie dell’acqua, le radici ricadono in così tante direzioni che è molto difficile stabilire dove finisce una radice e dove ne comincia un’altra.

Mangrovie rosse

In riva al mare il paesaggio è dominato dalla mangrovia rossa che compie la fase preparatoria in questo lavoro di costruzione. Grazie alla loro facoltà di adattarsi a diversi tipi di litorale, le mangrovie presentano un contrasto in quanto a forma e grandezza. Alcune sono alte e hanno il tronco diritto che raggiunge l’altezza di 25-30 metri. Altre sono a forma di cupola tenuta in alto dalla rete di radici. Un’altra varietà cresce in senso orizzontale, emettendo nuove radici man mano che si sposta lungo il terreno.

Dietro le mangrovie rosse e su terreno più alto crescono vari alberi che non hanno niente a che fare con le mangrovie. Ma sono anch’essi chiamati mangrovie, impropriamente.

Importanti per l’ecologia

Guardando le mangrovie da vicino ci si chiede di che utilità possano mai essere. In genere, sono infestate da orde di zanzare ed emanano un forte odore di palude. Tuttavia i primi esploratori delle Americhe, dell’India e delle Indie Orientali notarono che gli indigeni usavano la mangrovia come cibo, la corteccia come rimedio contro il diabete e le ustioni e le radici come sedativo. Dalla corteccia l’uomo ricava il tannino per tingere e col legno di mangrovia fa la carbonella.

Nello scorso decennio gli scienziati che si preoccupano per l’ambiente hanno scoperto che le foreste di mangrovie costituiscono un complesso ecosistema. Questo è servito a eliminare l’idea esistente in alcune nazioni industrializzate che le mangrovie siano una seccatura per l’uomo e un ostacolo per la valorizzazione del terreno. Ora gli scienziati sanno che le mangrovie contribuiscono a conservare ed espandere il suolo. Nello stesso tempo, queste foreste creano un ambiente importante per il benessere di un gran numero di animali terrestri, uccelli e creature marine.

Le giovani piante di mangrovia compiono il lavoro iniziale per sottrarre terra al mare. Quando si stacca dalla pianta madre, la piantina giovane è un alberello non ancora ben sviluppato. Può mettere radice nelle acque basse sottostanti o seguire la corrente marina per un viaggio che la può portare a migliaia di chilometri dalla pianta madre prima di fermarsi in un banco di ostriche o in un pantano. Se occorre, la pianticella può sopravvivere in mare per circa un anno.

Una volta che ha attecchito, emette delle dita arcuate che si moltiplicano in fretta diventando una massa di radici contorte. Queste radici sostengono il tronco dell’albero al di sopra del mare, portano su la linfa e forniscono l’ossigeno che non c’è nel fango. Servono anche a filtrare i rifiuti del mare: frammenti di conchiglie e di corallo, legno trasportato dalla corrente, alghe marine e terreno. Quando questi rifiuti si consolidano, nasce un’isola, forse di soli pochi metri quadrati. Man mano che la mangrovia solitaria produce altre pianticelle, queste mettono radice nel cumulo di rifiuti sottostanti. In tal modo le radici di sostegno si moltiplicano e sono in grado di trattenere una maggiore quantità di rifiuti.

Dopo alcuni decenni, un’isola può essere di considerevoli dimensioni, elevandosi di qualche metro sopra il livello del mare. Col passar degli anni, le mangrovie finiranno per collegare un’isola all’altra o un’isola alla terraferma. Intanto, vari esemplari di fauna selvatica cercano asilo sotto di esse.

Vitto e alloggio per la fauna selvatica

Le radici incurvate del tronco e dei rami offrono asilo. Sulle radici ci sono miriadi di ostriche dalla conchiglia bianca e pullulano granchi. Procioni lavatori, rane, tartarughe, alligatori, serpenti, gatti selvatici, cervi e altre creature trovano di che sfamarsi nella foresta. Sui rami trovano asilo sterne, pellicani, aquile, cicogne, cormorani, egrette, ibis, aironi e altri uccelli tropicali.

Un’isola formata da mangrovie nel famoso Rookery Bay Sanctuary lungo la costa sudoccidentale della Florida è diventata uno dei luoghi preferiti dagli amanti della natura per gli immensi stormi di svariati uccelli che vi trascorrono la notte. La sera c’è una tale profusione di piume bianche sull’isola che da lontano sembra coperta di neve.

Fabbriche di cibo

Oltre a offrire asilo alla fauna selvatica, le foreste di mangrovie sono vere e proprie fabbriche di cibo. I biologi della Florida hanno notato che le creature si nutrono delle foglie ancora attaccate agli alberi, ma specialmente di quelle cadute che cominciano a decomporsi.

Per affrettare la decomposizione, granchi affamati e pulci di mare non più grandi di un chicco di riso spezzettano le foglie. Le particelle di foglie si coprono di batteri e funghi ricchi di vitamine e proteine.

Mentre questi pezzetti di foglie sono sempre più sminuzzati, minuscole creature marine si nutrono dei batteri e dei funghi. La cellulosa contenuta nella foglia, che non è digeribile, viene espulsa e diventa poi un mezzo per la formazione di una nuova colonia di batteri e funghi.

Questa catena alimentare fornisce almeno l’80 o il 90 per cento del nutrimento a parecchie varietà di granchi, vermi, larve di insetti, gamberetti e pesci. A loro volta, queste creature servono di alimento a molte altre specie di pesci, incluse importanti varietà commerciali.

L’uomo è venuto a conoscenza di molte di queste cose solo abbastanza recentemente, ma il valore delle mangrovie per il ciclo vitale della terra riflette una sapienza creativa che esisteva molto tempo prima dell’uomo.

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