Uno sguardo al mondo
“Chiuso: rivolgersi al parroco vicino”
◆ In un articolo così intitolato il mensile cattolico Jesus del mese di novembre 1980, traendo spunto dall’annuncio della chiusura della cattedrale di Marsiglia (Francia), definito “una notizia clamorosa e allarmante”, ha esaminato il fenomeno della chiusura delle chiese in Italia affermando: “A Torino, il duomo è ormai solo un’attrattiva per i turisti e gli stranieri. Dopo l’ostensione della Sindone, che lo aveva in un certo senso ‘rilanciato’, per rivederlo un po’ animato bisogna attendere le tradizionali feste di Natale, di Pasqua e di San Giovanni (a cui è dedicato) o qualche ordinazione sacerdotale”.
“Per far fronte ai problemi del duomo di Milano, gemellato con quello di Colonia, l’arciprete, mons. Angelo Majo, 54 anni, accanto ai servizi tradizionali offerti dalla cattedrale ha promosso una serie di attività collaterali. Sono sorte così l’‘Associazione amici del duomo’, una Casa editrice, ed è in fase di allestimento un Centro di documentazione fotografica. Se per la sopravvivenza delle cattedrali qualche ingegnoso rimedio, per il momento, è stato trovato, per moltissime chiese, alcune delle quali veri monumenti d’arte, ci si è dovuti arrendere chiudendole al culto o, in casi più fortunati, destinandole ad altri usi.
“Don Luigi di Liegro, 50 anni, responsabile del Centro di animazione pastorale del Vicariato di Roma ci conferma questa realtà. ‘Attualmente, nella capitale’, dice, ‘le chiese chiuse per restauri o per mancanza di fondi sono numerosissime’”.
“Nelle zone di montagna, sempre meno popolate, sono invece i santuari, soprattutto quelli minori, che vengono abbandonati. Non meno di trecento dei 1.500 eretti in Italia sarebbero quelli chiusi per mancanza di clero, di custodia o di fondi per il loro esercizio. Numerosi altri santuari, in particolare al Sud, rimangono invece attivi solo nelle feste mariane o durante i movimenti stagionali”.
“C’è una soluzione? Risponde un giovane prete a cui è stata affidata la cura di una chiesa non parrocchiale: ‘Un solo sacrestano, tra stipendio, contributi ed oneri vari, costa dalle 600 alle 900 mila lire al mese poi ci sono le altre spese (riscaldamento, luce, ecc.). Una chiesa come quelle del centro circondata da palazzi adibiti esclusivamente ad uffici e comunque frequentata da un numero esiguo di fedeli come può sostenersi? Che introiti dovrebbe avere? Dobbiamo rassegnarci: purtroppo, la chiusura al culto, per molte chiese, è una sorte inevitabile”.
Vittime del ring
◆ Il giornalista James Wechsler, scrivendo per il Post di New York, fa notare che la boxe causa ora quasi una vittima al mese. Egli dice: “Dal 1945, riferisce ora un sondaggio dell’Associated Press, 330 pugili professionisti e dilettanti sono morti per le percosse subite”. Ha fatto notare che “la boxe è il solo cosiddetto sport in cui l’unica prova di rendimento è quella di infliggere all’avversario il massimo danno fisico”. E aggiunge: “Proibendo la boxe non si renderà il mondo più sicuro. Tutt’al più servirebbe ad affermare che l’omicidio non è sancito dalla legge solo perché è commesso in un’arena col patrocinio di ditte commerciali”.
Vietato fumare al volante?
◆ È probabile che il divieto di fumare al volante assuma forza di legge in Italia se, come riferisce La Provincia di Cremona del 28 novembre 1980, “la proposta, formulata da un gruppo di ricercatori europei, avrà il consenso dei tecnici del ministero dei Trasporti”. “Secondo gli studi compiuti da questi ricercatori, il cinque per cento degli incidenti che si deplorano ogni anno in Europa avrebbero come causa principale e secondaria il fatto che il conducente stava fumando”. Il quotidiano prosegue dicendo: “La casistica è molto ampia. . . . Ai primi posti negli incidenti provocati dal fumo c’è la disattenzione del conducente per la brace del tabacco caduta sul vestito, oppure per la sigaretta scivolata sui sedili e sui tappeti della vettura. Nel tentativo di recuperarla, il guidatore toglie lo sguardo dalla strada, con effetti a volte assai gravi. In ordine di importanza quantitativa, troviamo poi l’abbagliamento causato dalla fiammella del cerino o dell’accendisigari”.
In aumento le malattie trasmesse per via sessuale
◆ Oltre alle ‘classiche malattie veneree, come la gonorrea la sifilide, l’ulcera molle, il linfogranuloma venereo ed il granuloma inguinale’, afferma il Corriere Medico del 24-25 settembre 1980, “numerose altre malattie possono essere trasmesse per via sessuale”. “I trattati odierni”, aggiunge il giornale medico, “elencano ormai ventun agenti patogeni che vengono frequentemente trasmessi per via sessuale e molti di essi possono provocare più di una malattia o sindrome”. Alcune di queste malattie a possibile trasmissione per via sessuale sono epatite virale, dissenteria amebica, setticemia, mononucleosi, tracoma e meningite.
Il Mozambico vieta le preghiere
◆ Stando a quanto dice un articolo del Chronicle dello Zimbabwe, in Africa, il governo del Frelimo ha stabilito che “nel Mozambico è illegale per una madre dire le preghiere con suo figlio in casa propria”. Tuttavia, come fa notare l’articolo, “il Consiglio Ecumenico delle Chiese elargì ingenti somme di denaro al Frelimo” quando le chiese pensavano che l’ex governo del Mozambico “fosse razzista e il popolo dovesse essere liberato”. L’ingerenza delle chiese nella politica a quanto sembra ha avuto un effetto contrario a quello desiderato.
Conseguenze a lungo termine
◆ Oltre trentacinque anni dopo l’esplosione delle bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, in questi luoghi la vita è ancora in pericolo. Le autorità di Hiroshima affermano che, nei dodici mesi terminati lo scorso agosto, in quella città sono morte 2.279 persone per malattie attribuibili alla bomba atomica. Il prof. Shunzo Okashima della Scuola di Medicina di Nagasaki dice che, sebbene il livello di radiazioni dirette non sia considerato pericoloso, i cittadini potrebbero essere contaminati da tracce di plutonio 239, che è una sostanza tossica e che, secondo lui, rimarrà per 24.360 anni. Kenji Watanabe del servizio di assistenza sociale di Nagasaki fa notare che, oltre a rappresentare una possibile minaccia per la salute, “si crede comunemente che le radiazioni causino mutazioni genetiche e le vittime e i loro figli sono spesso respinti come coniugi”.
Fatto apposta
◆ I neonati prematuri godono di miglior salute se vengono nutriti non semplicemente con latte materno, ma con il latte delle madri di neonati prematuri. Perché? Scienziati canadesi di Toronto hanno scoperto che sotto alcuni importanti aspetti questo latte è diverso da quello delle madri che portano a termine la gravidanza. Esso contiene circa il 30 per cento in più di grassi, per cui “il neonato prematuro è maggiormente in grado di utilizzare le proteine e altre sostanze nutritive del latte materno che favoriscono la crescita”, dice l’articolo del Journal of the American Medical Association; ma oltre a ciò “il latte delle madri di neonati prematuri ha un contenuto di azoto — sotto forma di proteine, urea e amminoacidi liberi — superiore a quello del latte materno maturo”. Esso viene rapidamente utilizzato nei piccoli prematuri per fabbricare proteine per i tessuti. Come spiega il suddetto periodico tale evidente prova di sapienza? “Sembra che la natura adatti il latte materno per soddisfare le esigenze del bambino”. “La natura”? O Colui che ha progettato l’organismo umano?
Decisioni dei governi
◆ Perché sembra che tante decisioni prese dai governi non producano buoni risultati? Una ragione potrebbe essere quella indicata dal giornalista G. K. Reddy di The Hindu dell’India: “Molti ministri [del governo] si sono rovinati seguendo ciecamente il consiglio degli astrologi invece di affidarsi al proprio migliore giudizio nei momenti critici”. Si potrebbe senz’altro dire la stessa cosa dei capi di governo di molti altri paesi.
Un nesso tra la concentrazione di vitamine e il cancro?
◆ Il periodico medico inglese The Lancet comunica i risultati di uno studio quinquennale che stabilisce un legame tra il cancro e l’insufficienza di vitamine. Lo studio, effettuato su 16.000 uomini, fa notare il fatto che chi aveva le più basse concentrazioni di vitamina A nel sangue era due volte più soggetto a contrarre il cancro di chi aveva concentrazioni più elevate. Il nesso era particolarmente evidente in relazione al cancro del polmone, dello stomaco e dell’intestino. La scoperta potrebbe far adottare un nuovo metodo per individuare le probabili vittime del cancro. Si ritiene di poter forse ridurre l’incidenza del cancro incoraggiando coloro che hanno concentrazioni di vitamina A straordinariamente basse a nutrirsi nel modo appropriato. Carote, fegato, uova e latticini sono ricchi di vitamina A.
Per tenere il diabete sotto controllo
◆ Un rapporto di una sezione dell’Istituto Nazionale della Sanità degli U.S.A. afferma che la maggioranza dei diabetici, e specialmente quelli grassi, possono imparare a tenere il proprio disturbo sotto controllo e alleviare le proprie sofferenze. Il sistema: ridurre il peso, fare ragionevoli esercizi fisici e avere un’alimentazione controllata ricca di carboidrati. Da qualche tempo si sa che la massima incidenza di questo disturbo si verifica probabilmente tra coloro che hanno dei diabetici in famiglia, e se sono anche obesi il rischio aumenta ancor più. Perdendo quei chili in eccesso si potrebbe prevenire o almeno ritardare l’insorgenza della malattia.
Il secondo suggerimento riguarda l’esercizio; esso infatti favorisce l’azione dell’insulina nel corpo del soggetto: ridurre lo zucchero nel sangue. In quanto al terzo suggerimento, la dieta, un rappresentante dell’Associazione Canadese dei Diabetici raccomanda di “mangiare carboidrati più complessi (cereali interi, pane e ortaggi ricchi di amido) anziché zuccheri semplici (zucchero raffinato, frutta dolcificata, succhi di frutta, latte e certi ortaggi come piselli e carote) perché i carboidrati complessi vengono assorbiti più lentamente degli zuccheri semplici”. Il consumo di carboidrati dovrebbe essere distribuito nell’arco della giornata, in due o tre piccoli pasti.
L’inglese puro è il migliore?
◆ Il linguista inglese Geoffrey Leech, servendosi di un calcolatore, ha fatto un paragone fra pubblicazioni inglesi e americane per stabilire il corretto uso dell’inglese. Sorprendentemente, confrontando un milione di parole, il professore ha riscontrato che negli scritti americani c’era la tendenza a usare un inglese migliore che non nelle pubblicazioni inglesi. “Noi inglesi abbiamo la tendenza a pensare d’essere i custodi della lingua per cui non andiamo troppo per il sottile”, osserva. “Secondo le prove, gli americani sono più accurati di noi”. Leech fa pure notare che l’inglese parlato nelle due nazioni “è sempre più simile. Vi stiamo imitando”.
Le mummie non sono più esposte
◆ Dal 1881 il Museo del Cairo esponeva le mummie di 27 antichi faraoni egiziani, ma ora i visitatori del museo non possono più vederle. Questo perché il presidente Sadat ha ordinato che le mummie siano infine sepolte per rispetto verso l’islam. Le mummie saranno sepolte nuovamente nelle tombe originali nella Valle dei Re o saranno sepolte tutte insieme in un luogo speciale.
Cifre allarmanti sull’aborto
◆ Dai dati pubblicati dall’ISTAT (Istituto centrale di statistica) si rileva che nel 1979 ci sono state in Italia oltre 187.000 interruzioni volontarie di gravidanza. In percentuale, su 1.000 bambini nati vivi sono state soppresse 280 vite. Le regioni in cui l’aborto è stato più praticato sono Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio. Quelle in cui è invece meno diffuso sono Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna.
Pittoreschi ma pericolosi
◆ I famosi Champs Élysées di Parigi sono da lungo tempo uno dei luoghi preferiti dai turisti per le loro passeggiate. Piuttosto ampi, si stendono in lunghezza da Place de la Concorde all’Arco di Trionfo, poco più di un chilometro e mezzo. Vi si trovano molti caffè e ristoranti. Tuttavia i turisti, per i quali questo era “il più pittoresco boulevard del mondo”, non lo considerano più tanto sicuro. I rapporti della polizia indicano che, in media, vi si commettono ora un furto, un furto con scasso o una rapina a mano armata ogni due ore. I turisti, spesso giapponesi, sono frequenti vittime dei ladri parigini. In qualsiasi grande città bisogna stare all’erta, per quanto la zona sia pittoresca.