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  • Taccheggio: infrazione da poco o reato grave?
  • Svegliatevi! 1981
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  • Proporzioni senza precedenti
  • Misure severe
  • Cosa può fare un genitore
  • Taccheggio: Chi paga?
    Svegliatevi! 2005
  • Come porre fine al taccheggio
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Svegliatevi! 1981
g81 8/10 pp. 21-23

Taccheggio: infrazione da poco o reato grave?

IN UN grande magazzino degli Stati Uniti sudorientali, un uomo curvo dai capelli bianchi è fermo davanti al banco della cancelleria e carezza nervosamente una confezione di penna e matita. Guarda su e giù ansiosamente. Il suo esile corpo fa un lento mezzo giro e i suoi occhi scrutano tutt’intorno. La mano destra si abbassa lungo il fianco e con un rapido movimento di un dito la sottile scatoletta finisce nella manica del cappotto. A passi lenti si allontana e casualmente mette la mano in tasca dove deposita la scatola. Prima che l’uomo anziano possa guadagnare l’uscita, però, viene afferrato da una mano decisa e i due scompaiono dietro una porta che si richiude alle loro spalle.

Ventitré minuti dopo due ragazzine non ancora adolescenti esaminano con noncuranza delle maglie esposte sotto un grande cartello: SI RIAPRONO LE SCUOLE. Un maglione ha ovviamente colpito la loro fantasia. A turno ciascuna se lo appoggia addosso per vedere se è la misura giusta. Accarezzano la soffice maglia. Guardano il cartellino del prezzo. Costa parecchio. Si scambiano un’occhiata d’intesa, ridacchiano un po’ e la decisione è presa. Notano che l’addetto alle vendite non c’è. Una ragazzina si solleva rapidamente la gonna, si lega goffamente la maglia attorno alla vita e lascia ricadere la gonna. Prima che raggiungano l’uscita suona l’allarme e, come se tutto fosse prestabilito, un detective prende in custodia le ragazze nervose e perplesse. Anche dietro di loro si richiude la porta.

Quasi contemporaneamente una ragazza poco più che ventenne, con un pacchetto in mano, esamina attentamente una radiosveglia elettrica. Le sue dita accarezzano il fine oggetto. Farebbe una magnifica figura sulla toeletta di qualsiasi donna. Con la sveglia in mano fa alcuni passi lungo il banco, con noncuranza, e quando ricompare la sveglia è sparita. È finita nel doppio fondo del pacco confezionato! All’ingresso principale c’è un po’ di confusione. La ragazza si fa strada e raggiunge la macchina che l’attende. Due poliziotti privati afferrano lei e il conducente. I quattro scompaiono dietro una porta che si richiude.

Proporzioni senza precedenti

Quelli che avete appena letti sono episodi veramente accaduti. Tutti taccheggiatori! Si calcola che tra le piccole imprese costrette a dichiarare fallimento, una su tre lo sia come diretta conseguenza del taccheggio. È il reato di natura finanziaria di più vaste proporzioni negli U.S.A.

Nel 1978 i rapinatori di banca portarono via dalle casse e dai sotterranei delle banche americane la strabiliante somma di 25 milioni di dollari in contanti e titoli negoziabili. Nel 1977 le perdite dovute a taccheggio furono calcolate in circa 8.000 milioni di dollari: 20 milioni di dollari al giorno. Gli esperti prevedevano che nel 1979 questa cifra sarebbe salita a più di diecimila milioni di dollari.

I due terzi di tutti i taccheggiatori arrestati nella maggioranza degli stati degli U.S.A. hanno meno di ventun anni. I giovani, però, non hanno il monopolio del taccheggio. L’uomo attempato menzionato in apertura d’articolo aveva 90 anni. D’altra parte, le due ragazzine avevano 10 e 11 anni. Infatti, secondo alcuni esperti, i taccheggiatori principianti più giovani vengono dalla quinta elementare.

Spesse volte, quando sono coinvolte due persone, come nel caso delle due ragazzine menzionate prima, il motivo è una sfida. Per altri, può essere un requisito per entrare a far parte di un club, o essere il frutto delle insistenze dei compagni, o un mezzo per richiamare l’attenzione su di sé. A quanto si dice, pochissimi sono coloro che taccheggiano perché hanno veramente bisogno di un dato oggetto ma non sono in grado di pagarlo.

Questi sono i dilettanti. Sono persone di ogni età, estrazione sociale e rubano per svariate ragioni. Sono molto più numerosi dei professionisti. E sono la rovina dei commercianti.

Il taccheggiatore professionista si guadagna da vivere trasformando in denaro gli oggetti rubati. Per cui le cose che lui ruba sono più costose di quelle rubate dal dilettante. Molti taccheggiatori professionisti rubano su ordinazione televisori, radio, vestiti da uomo, scarpe, e chi più ne ha più ne metta. Ah, se solo le pareti degli stanzini di prova potessero parlare!

Quando un poliziotto di un grande magazzino arresta un professionista si considera fortunato. Ma è col professionista che l’agente deve stare attento. Il più delle volte il ladro è armato e come ultima risorsa userà l’arma. Al momento dell’arresto il taccheggiatore professionista può diventare pericoloso.

Misure severe

Per arginare l’ondata di taccheggi, la maggioranza dei grandi magazzini degli Stati Uniti stanno ora attuando una severa politica. Sono stati spesi milioni di dollari in sofisticate apparecchiature elettroniche di sorveglianza. Il novantenne sorpreso a rubare la penna e matita fu tenuto d’occhio con una telecamera e poi per mezzo di un walkie-talkie l’investigatore più vicino fu indirizzato fino a lui. Anche la donna con la radiosveglia fu presa nello stesso modo. Nel caso delle due ragazzine con la maglia, una piccolissima targhetta elettronica nascosta nell’indumento, che l’addetto alle vendite deve staccare al momento dell’acquisto, fece scattare l’allarme quando fu oltrepassato un dispositivo elettronico.

Molti grandi magazzini hanno intrapreso speciali programmi per addestrare i dipendenti a individuare e riconoscere i manierismi e le tecniche del taccheggiatore. In alcuni grandi magazzini vengono assunti perfino attori che si fingono taccheggiatori per inscenare arresti affinché i clienti vedano che lì sono adottati provvedimenti severi. Il taccheggiatore deve anche ricordarsi che nel magazzino c’è il “compratore” dall’aspetto innocente, uno dei vari detective che molto spesso spinge un carrello.

Quando il novantenne fu portato negli uffici venne prima di tutto perquisito per vedere se era armato. Poi gli furono letti i suoi diritti, cosa che però non è obbligatoria. Appurato che era al suo primo reato, e data l’età avanzata, fu invitato a firmare una confessione della sua colpa e ricevette ordine di non rimettere mai più piede lì. Le due ragazzine, di 10 e 11 anni, non solo furono arrestate nel locale sotto gli occhi di tutti, con loro grande vergogna, ma i genitori dovettero andare a prenderle e pagare la cauzione per farle rilasciare, e furono avvertite di ciò che sarebbe accaduto se fossero state di nuovo sorprese a rubare. Si spera che questo basti per far capire alle ragazzine che il taccheggio è un reato grave.

Nel caso della giovane donna, però, non furono altrettanto clementi. Perquisendo la macchina fu scoperta merce rubata per un valore di parecchie centinaia di dollari, merce rubata in quello e in altri magazzini della città. La donna faceva parte di una piccola banda che rubava articoli “su ordinazione”. Lei e l’uomo al volante erano al terzo reato e saranno processati.

Cosa può fare un genitore

Siete preoccupati per i vostri figli? Dite loro che il taccheggio è un reato grave. I negozianti stanno adottando severi provvedimenti contro i taccheggiatori, indipendentemente da valore dell’oggetto rubato, sesso, età, razza o condizione sociale della persona. Spiegate che una condanna penale per taccheggio sporca la fedina penale e questo può impedire di trovare lavoro, di vincere una borsa di studio o anche di ottenere prestiti. Può influire su qualsiasi cosa richieda un normale controllo del curriculum di una persona.

Cosa avrebbe detto ai genitori la ragazzina che avesse portato a casa la maglia rubata? Che aveva fatto uno scambio con un’amica? Questo può essere un alibi “perfetto” per il genitore ignaro. Esitereste a chiedere a vostra figlia o a vostro figlio da dove provengono abiti o accessori sconosciuti se sapeste che costano più di quanto gli date? Se vostra figlia o vostro figlio “trovasse” sempre qualcosa, andreste a fondo nella cosa? Se fanno affari che sono troppo buoni per essere veri il vostro senso dei valori può essere messo alla prova; data la spirale dei prezzi, come mai una gonna da 40 mila lire è stata ribassata a 5 mila? Un segnale d’avvertimento potrebbe essere quell’impermeabile preferito o quella borsa troppo grande. Non abbiate paura di chiederne il perché. È meglio che sia il genitore a fare domande piuttosto che la polizia privata dei magazzini.

Nell’Oregon (U.S.A.) è in vigore da oltre un anno una legge che autorizza i negozianti a scrivere ai taccheggiatori per chiedere la restituzione della merce rubata, oltre al costo degli articoli e a una multa. Il rifiuto di pagare è seguito da procedimento legale con richiesta di risarcimento. La maggioranza dei trasgressori paga. Se il trasgressore è minorenne, sono ritenuti responsabili i genitori. Alcuni si sentono indignati. Un genitore ha scritto a un negozio: “Sarete felici di sapere che il ragazzo colpevole di taccheggio è ora imbavagliato e legato con una corda nella nostra cantina dato che questo è l’unico modo in cui si può essere sicuri d’avere completo controllo dei propri figli”. Altri genitori però sono riconoscenti e ringraziano i negozianti perché li mettono a conoscenza del problema e costringono i figli a pagare le multe col denaro che si guadagnano facendo la consegna dei giornali e con quello che ricevono dai genitori.

Incoraggiate i vostri figli a resistere alle sfide e alle insistenze dei cosiddetti amici. Cedendo ad esse possono solo avere gravi conseguenze. Questo vecchio mondo con la sua avidità passa in fretta. Incoraggiate i vostri figli a non prendere le cose appartenenti ad altri, abitudine oggi così comune nel mondo. ‘I ladri non erediteranno il regno di Dio’. (I Cor. 6:10) Inculcate in loro l’odio per ciò che è male e l’amore per ciò che è bene, e nel giusto nuovo ordine che presto Geova Dio stabilirà avranno più beni di quanto possano immaginare. — Prov. 8:13.

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