VII PARTE
Perché diventano tossicomani?
“UN FATTO sorprendente è che secondo vari studi condotti negli U.S.A. le casalinghe bianche della media borghesia sono le prime candidate all’abuso di tranquillanti”. — “Maclean’s”.
PERCHÉ COMINCIANO A DROGARSI?
È interessante notare che, come indicano esperimenti fatti su animali, “il vizio della droga non è tanto una debolezza della carne quanto una reazione allo stress, all’isolamento e alle privazioni sociali . . . Chi si sente solo, disadattato, chi si sente in fondo alla scala sociale è molto più soggetto a diventare un regolare consumatore di droga e con tutta probabilità a prendere il vizio”. — Editoriale, “Star” di Toronto.
Comprovando questa opinione, il dott. Stanton Peele, autore di “Love and Addiction” (Amore e vizio), dice che ‘la sola alternativa al vizio è di assumere la propria responsabilità; il solo rimedio è l’amor proprio’.
“Tutti si drogano, sia papà che viene a casa dopo aver bevuto qualche birra, sia la mamma che va dal medico a farsi prescrivere il Valium ‘solo per arrivare fino a sera’ . . . Non ci facciamo più tanto caso come dieci anni fa. È incredibile quanta apatia ci sia ora da parte dei genitori”. — Assistente sociale.
PROTEGGETE I VOSTRI FIGLI DANDO UN BUON ESEMPIO
In un sondaggio condotto fra 14.000 studenti dell’Ontario (Canada) si è riscontrata una stretta relazione fra vita familiare e abuso di droga.
“Se la madre usa ogni giorno tranquillanti leciti prescritti dal medico, i figli sono tre volte e mezzo più soggetti a usare marijuana; cinque volte più soggetti a usare LSD o amfetamine; sette volte più soggetti a usare tranquillanti illeciti; e dieci volte più soggetti a usare narcotici”.
D’altra parte, “le famiglie [dove pochi figli avevano problemi con la droga] . . . non erano permissive, ma stavano bene insieme e si divertivano insieme. Il padre era energico e la madre tenera, ma erano entrambi affettuosi. I genitori avevano una religione, sapevano cosa credevano e non avevano paura a far conoscere ai figli i propri valori. I ragazzi avevano faccende da sbrigare, orari da rispettare, erano disciplinati, e i genitori si interessavano di tutte le loro attività. I padri non erano alcolizzati e le madri non erano propense a usare tranquillanti. I genitori erano visti come buoni ascoltatori che consultavano i figli ma era chiaro che le decisioni le prendevano loro”. — “Star” di Toronto.