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  • g82 8/2 pp. 16-19
  • I giovani d’oggi sono convinti dell’esistenza di Dio?

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  • I giovani d’oggi sono convinti dell’esistenza di Dio?
  • Svegliatevi! 1982
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  • Perché alcuni dubitano mentre altri credono
  • Credono, ma non sono ‘fermamente convinti’
  • “La Chiesa”: “Un fattore che si frappone tra Dio e l’uomo”
  • Aiutano i giovani ad acquistare forte fede
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Svegliatevi! 1982
g82 8/2 pp. 16-19

I giovani d’oggi sono convinti dell’esistenza di Dio?

Wiesbaden, Germania

8 febbraio 1982

Caro Alan,

Capisco la preoccupazione che esprimi nella tua lettera. Dato che vivi in un paese religioso, che ti hanno insegnato a credere in Dio e che tu stesso sei giovane, ti è difficile credere che qui in Germania tanti giovani si rifiutino di credere nell’esistenza di Dio. Per lo meno così dice riguardo a molti di loro l’articolo che hai letto di recente.

Certo, le cifre di un sondaggio, come quello citato nell’articolo, non ci dicono sempre tutto quello che dovremmo sapere. Il presidente di una ditta di sondaggi di opinione con sede a New York ha spiegato recentemente che i sondaggi “non dicono se il pubblico . . . ha riflettuto molto su un soggetto o meno”. Non “rivelano se i cittadini sono nella vaga fase iniziale, nella turbolenta fase intermedia o nella fase conclusiva del processo di prendere una decisione”.

Nondimeno esistono segni specifici indicanti che la fede in Dio fra i giovani tedeschi (e forse anche fra i giovani del tuo paese) è veramente in declino. Negli anni che ho vissuto in Germania ho parlato a un gran numero di giovani su questo soggetto. Ma per poterti fornire dei dati aggiornati ho chiesto ad alcuni miei amici di aiutarmi a intervistare un campione rappresentativo di giovani. Abbiamo appurato che molti di loro hanno idee ben precise, mentre altri sono veramente indecisi sull’esistenza di Dio. I loro commenti sono piuttosto significativi. Lascia che te ne riferisca alcuni.

Perché alcuni dubitano mentre altri credono

I giovani sollevano quattro principali obiezioni al credere in Dio. Una comune obiezione è questa: “Dato che Dio non l’ho mai visto, non posso credere che esista”. Ma Joachim, un cattolico quindicenne, ha detto: “Le cose che vedo nella natura sono una ragione sufficiente per credere”. Ulrike, una sua compagna di classe, ha espresso un parere concorde, e ha detto che Dio “si può vedere attraverso le sue opere”.

Un secondo argomento — presentato però senza prove a sostegno — è stato che “la scienza ha dimostrato che Dio non esiste”. “Al contrario”, hanno detto altri, le investigazioni scientifiche rivelano “ordine e regolarità” nell’universo, “opere di precisione” che “non avrebbero potuto venire all’esistenza da sé”. Sascha, un cattolico adolescente, afferma che, avendo “la scienza . . . dimostrato che tutto ha avuto un principio”, dev’esserci qualche Grande Causa Prima che ha dato inizio a tutto, cioè Dio.

Un’altra ragione per cui alcuni dubitano è più una lamentela che un argomento. “Dicono che Dio ti aiuta, ma non ti aiuta mai”, si è lamentata una ragazza. Non tutti però sono d’accordo. Si potrebbe usare questo esempio per sottolineare la debolezza del suo argomento: Non è capitato a tutti, qualche volta, di non ricevere da amici o parenti l’aiuto di cui pensavamo d’avere bisogno? Se non ci hanno aiutato può essere stato per svariate ragioni, ma non certo perché non esistessero. Può darsi benissimo che la colpa sia stata più nostra che loro.

La quarta obiezione è stata la più comune: “Se ci fosse un Dio non permetterebbe guerre, omicidi e tutte le altre cose terribili che succedono”. Uno studente di Amburgo ha affermato: “Se esiste una potenza superiore, perché non proibisce tali cose?” È chiaro che questo studente aveva trascurato un fatto: secondo la Bibbia, Dio proibisce queste cose. Ma ciò non impedisce agli uomini di farle. Eppure è logico concludere che Dio non esiste per il fatto che l’uomo disubbidisce? La disubbidienza di un figlio prova forse che non abbia un padre?

È capitato che alcuni assistessero a terribili delitti senza far nulla per impedirli. Possiamo chiederci se tali individui abbiano agito bene o meno, ma dubiteremmo della loro esistenza? Allo stesso modo, molti si chiedono se Dio abbia fatto bene a permettere la malvagità, ma questa non è una ragione per dubitare della sua esistenza.

Forse sembra difficile chiarire questo punto. Ma una volta trovata, la risposta è davvero soddisfacente. Si deve capire che è stata sollevata una controversia in cui la legittimità del dominio di Dio e la veracità della sua parola sono state messe in discussione. Comprendendo che, per definire in modo convincente la controversia, è necessario un periodo di tempo, siamo pure aiutati a capire perché Dio ha permesso la malvagità. Il libro biblico di Giobbe (capitoli 1 e 2), a mio avviso, dà un’ottima spiegazione.

Credono, ma non sono ‘fermamente convinti’

Molti giovani non hanno un solido fondamento su cui basare le loro opinioni. Alcuni dicono di credere, ma non sono ben sicuri del perché; forse dicono semplicemente: “Perché ci credono i miei genitori”. Altri non credono. Spesse volte dicono: “Quello che ho sentito riguardo a Dio non mi convince”. Ma si sono interessati di indagare per scoprire se quello che hanno sentito è vero? Hanno considerato il soggetto con diligenza?

In un gruppo di 66 studenti, 29 hanno ammesso di non sapere se i genitori credono in Dio o no. Evidentemente in casa loro Dio non è oggetto di frequente conversazione. Non avendo riflettuto molto sull’argomento, questi giovani si trovano ancora “nella vaga fase iniziale . . . del processo di prendere una decisione”.

Questo vale anche per molti che sono più avanti con gli anni. Un articolo pubblicato recentemente dalla rivista Der Spiegel ammetteva che fra i tedeschi è “più una questione di speranza che di fede, di vaga supposizione che di ferma convinzione”. Ma perché esiste una situazione del genere in una nazione cosiddetta cristiana?

“La Chiesa”: “Un fattore che si frappone tra Dio e l’uomo”

Molti giovani fanno distinzione tra credere in Dio e credere nella “religione organizzata”. Infatti, molti pensano che le chiese ortodosse abbiano fatto ben poco per incoraggiare a credere in Dio. Non è strano che solo nello scorso decennio oltre 2.000.000 di persone si siano ritirate dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Luterana in Germania.

Uno studente che si stava specializzando in scienze politiche e storia, pur essendo cresciuto in un’atmosfera religiosa, ha detto: È “solo attraverso riflessioni personali che sono giunto alla convinzione che c’è un Dio”. In effetti questi giovani dicono: “Dio sì; la chiesa no”.

Nel 1968 la rivista Stern conteneva già l’avvertimento: “Un terzo dei cristiani della Repubblica Federale rischiano di perdere [la fede in] Dio”. E poi, puntando un dito accusatore, aggiungeva: “I ministri [religiosi] vi contribuiscono”.

È vero. Nel corso degli anni questi ministri hanno sostenuto la teoria secondo cui “Dio è morto”. Hanno dato troppa importanza a un “vangelo sociale” e trascurato il regno di Dio, il mezzo con cui Egli risolverà i problemi dell’uomo. Hanno insegnato, nel nome di Dio, dottrine irragionevoli e chiaramente antiscritturali. Come gruppo, hanno dato un misero esempio. “La Chiesa stessa non segue il modello della Bibbia”, osserva un giovane della Germania settentrionale. Perché allora dovrebbero farlo gli altri?

Un giovane ha espresso il parere di molti affermando con sdegno che “tutto quello che ha a che fare con la Chiesa è una truffa”. Nel suo caso, “tutto” includeva il “credere in Dio”. Le chiese, pur asserendo di rappresentare il Creatore, lo hanno in realtà presentato sotto falsa luce, e come risultato molti loro fedeli hanno finito per dubitare della Sua esistenza.

La cosa non è passata inosservata. Un giovane studente africano di Amburgo, il cui sguardo nascondeva a malapena il fatto che si sentiva tradito, ha esclamato: “Voi europei avete un bel coraggio! Siete venuti in Africa e ci avete convertito dalle cosiddette religioni pagane al culto di un Dio al quale, ho scoperto, nessuno di voi crede!”

Nel tentativo di riguadagnare i membri perduti, la Chiesa Cattolica e quella luterana stanno prendendo in seria considerazione la possibilità di lanciare una campagna pubblicitaria che consiste nel mescolare tra gli annunci delle saponette e dei dentifrici pubblicati dalle riviste annunci pagati dalle chiese ‘che fanno propaganda alla fede’. Secondo le notizie dei giornali, gli esperti pubblicitari che preparano la campagna sono del parere “che la ‘buona notizia’ [è] venduta in veste antiquata, anziché nel linguaggio dell’uomo d’oggi”. Per ovviare a questa mancanza, hanno preparato slogan intelligenti e foto allettanti per vendere il loro prodotto.

Ma non è sufficiente cercare di vendere la fede avvolgendola in una confezione attraente. Il prodotto è più importante della confezione. Le persone — specialmente i giovani  — vogliono sapere a cosa si deve credere, perché ci si deve credere, perché è logico crederci e quali vantaggi possono derivare dal crederci. In breve, vogliono una risposta alle loro domande.

Le chiese della cristianità e i loro ministri, invece di imitare l’ottimo esempio di Gesù nel dare risposte chiare e franche basate sulla Parola di Dio, sono ricorse a spiegazioni stiracchiate ed evasive che hanno indotto un esperto di pubblicità a osservare: “La Chiesa è un fattore che si frappone tra Dio e l’uomo”.

Aiutano i giovani ad acquistare forte fede

I testimoni di Geova fanno tutto il possibile per compiere ciò che il clero della cristianità ha mancato di fare. Lasciando che sia la Parola di Dio a rispondere alle domande indagatrici dei giovani, essi hanno successo. La seguente esperienza di una persona che ora è un testimone di Geova è tipica:

“Quando andavo a scuola e al corso per la cresima e facevo domande agli ecclesiastici, o ricevevo risposte inesatte e insoddisfacenti o non mi rispondevano affatto, per cui non ero in grado di negare l’esistenza di Dio, ma non ero neppure pienamente convinto. Però non davo molto peso alla cosa. Dopo tutto, perfino dotti teologi avevano opinioni diverse su Dio e la Bibbia. ‘Se gli ecclesiastici che studiano teologia all’università non riescono a capire la Bibbia, dev’essere un libro che non si può capire e che si contraddice’. Di questo ero pienamente convinto”.

Queste parole ben esprimono i sentimenti di migliaia di giovani d’oggi. Il desiderio e il bisogno di credere sono presenti in molti; il fondamento logico per credere spesso manca. Sono ancora “nella vaga fase iniziale . . . del processo di prendere una decisione”. Questo è ben illustrato dalle parole di un giovane che spiega perché è diventato testimone di Geova.

“Avevo sempre creduto nell’esistenza di Dio, ma non avevo nessuna idea del suo proposito riguardo alla terra o all’uomo. Ero nelle complete tenebre per quanto riguarda il vero significato della vita. Facevo una domanda dopo l’altra al Testimone che veniva a visitarmi tutte le settimane. Cercavo di pensare domande particolarmente difficili, convinto che non sarebbe riuscito a darmi una risposta. Avveniva il contrario. Rimaneva imperturbabile e per ogni domanda aveva una risposta basata sulla Bibbia. Nessun sacerdote mi aveva mai fatto capire il significato della Bibbia come ha fatto quel Testimone”.

È veramente un piacere sentire come le risposte della Bibbia possono fortificare la fede nell’esistenza di Dio e infondere la fiducia che presto Dio interverrà per risolvere i problemi dell’uomo mediante il Suo regno! E sono sicuro, Alan, che sei felice di sapere che, sebbene molti giovani in Germania non credano all’esistenza di Dio, moltissimi altri ci credono. Si spera che molti giovani che sono ancora “nella vaga fase iniziale” o “nella turbolenta fase intermedia . . . del processo di prendere una decisione”, e che credono più per “vaga supposizione” che per “ferma convinzione”, si avvalgano dell’istruttivo programma offerto gratuitamente dai testimoni di Geova e trovino così le risposte alle loro domande bibliche.

È stata una vera gioia, Alan, conversare con te, anche se solo mediante carta e penna. Spero di ricevere presto tue notizie. Ti invia affettuosi saluti cristiani il tuo amico

[firmato, Johann]

[Testo in evidenza a pagina 18]

Le chiese fanno perdere la fede a molti

[Testo in evidenza a pagina 19]

‘Il Testimone che veniva a farmi visita aveva una risposta basata sulla Bibbia per ogni domanda che gli facevo’

[Immagine a pagina 16]

“Dio non l’ho mai visto”

[Immagine a pagina 17]

“Dio non mi ha mai aiutato”

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