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  • g82 22/6 pp. 20-23
  • I giapponesi, gente laboriosa

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  • I giapponesi, gente laboriosa
  • Svegliatevi! 1982
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  • Alto grado di istruzione
  • Attenzione ai particolari
  • Esercizi mattutini
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  • Giorni di lavoro e giorni liberi
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Altro
Svegliatevi! 1982
g82 22/6 pp. 20-23

I giapponesi, gente laboriosa

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Giappone

SI SA che i giapponesi sono grandi lavoratori. Ma spesso la gente non sa altro di loro. Generalmente i giapponesi non hanno rivelato al mondo come sono veramente.

Non c’è però nulla di misterioso nei giapponesi o nella loro operosità. Il Giappone non sarebbe dov’è oggi se non fosse per la diligenza del suo popolo. Vi piacerebbe conoscerli meglio?

Alto grado di istruzione

In Giappone il futuro dell’individuo dipende in larga misura dalla scuola che frequenta. Certe ditte scelgono i dipendenti da una o due università soltanto. Ed è naturale che la maggioranza dei genitori vogliono mandare i figli a una buona università. È ovvio che le università possono accogliere solo un limitato numero di studenti, i quali sono scelti per mezzo di difficili esami di ammissione. Questo severo criterio scolastico viene seguito sin dalla scuola elementare. Lo studente che non comincia sin d’allora a studiare molto non riuscirà a ricuperare poi. Per cui gli studenti sono sotto pressione sin dalla tenera età.

Mentre il giovane studente sale la scala accademica, la pressione aumenta e il tempo libero diminuisce. Alla fine studierà fino alle 11 o a mezzanotte e forse prima degli esami non andrà neppure a letto. Dopo le normali ore di scuola molti studenti prendono lezioni private di matematica, inglese o di qualsiasi materia in cui i genitori li considerino deboli.

Attenzione ai particolari

Per tutti gli anni della scuola lo studente coltiva il senso delle priorità per quanto riguarda i desideri personali e le realtà della vita. Riscontra che non si ottiene nulla senza duro lavoro. Così si forma il laborioso giapponese.

Egli impara a prestare attenzione ai particolari. Sviluppa questa qualità specialmente quando impara a scrivere. Nel primo anno imparerà 76 dei caratteri cinesi usati nella scrittura giapponese. Si tratta di caratteri molto complicati. Ciascuno è fatto di vari tratti che bisogna scrivere in un certo ordine. Scordare uno di questi tratti equivale a perdere un voto!

Forse pensate che non sia troppo difficile imparare 76 caratteri il primo anno. Ma oltre ad essi, sempre nel primo anno, lo studente deve imparare gli altri due sistemi di scrittura giapponese: l’hira-kana e il kata-kana. Ciascuno di questi sistemi ha 50 caratteri. Il numero dei nuovi caratteri introdotti aumenta ogni anno finché lo studente conoscerà i 2.000 caratteri circa che gli permetteranno di leggere il giornale.

Esercizi mattutini

Nelle varie parti del mondo la gente fa diversi tipi di esercizi fisici, come saltellare su un piede, su due piedi, saltare la corda o fare jogging. I giapponesi fanno ginnastica. Cinquant’anni fa la radio giapponese cominciò a trasmettere quotidianamente un programma di esercizi. Questa trasmissione continuò per tutti gli anni della guerra ed è ancora molto popolare. In qualsiasi parte del Giappone vi troviate, alle 6,17 del mattino potete accendere la radio e ascoltare il familiare accompagnamento al pianoforte per i dieci minuti di esercizi.

Molte ditte hanno registrato questa musica e la trasmettono attraverso l’altoparlante negli uffici o nella fabbrica, prima o dopo la sirena. In tal modo tutti, dal presidente in giù, possono migliorare la propria circolazione sanguigna prima di accingersi a una giornata di lavoro.

Gli studenti sono incoraggiati ad alzarsi presto e a esercitarsi anche durante le vacanze estive. Viene scelto un parcheggio o un altro luogo adatto dove essi — e i vicini che desiderano unirsi a loro — possono riunirsi alle 6,17, accendere la radio e fare ginnastica insieme. Questo buon inizio permette agli studenti di fare la montagna di compiti assegnati loro per le vacanze.

Coscienza di gruppo

L’istruzione obbligatoria comincia a sei anni, ma molti genitori mandano i loro figli all’asilo due anni prima. In tal modo i bambini cominciano presto a partecipare ad attività di gruppo. I bambini delle scuole elementari si incontrano a un’ora e in un luogo stabilito e vanno a scuola in piccoli gruppi dietro quello che hanno scelto come loro capo. Il pasto di mezzogiorno è provveduto a scuola, il che aiuta ulteriormente i ragazzi a sentirsi parte di un gruppo.

Il sistema di apprendimento e il modo di fare le cose variano poco da un’estremità all’altra del paese. Questo è utile, dato che molte famiglie si spostano quando le ditte trasferiscono i dipendenti da una filiale all’altra. I ragazzi imparano ad adattarsi e cercano di inserirsi rapidamente nel nuovo gruppo.

L’importanza data al gruppo, in contrasto con l’individualismo, non significa che sia vietato avere ambizioni personali. L’ambizione, se mai, è incoraggiata. Ma le ambizioni vengono realizzate attraverso metodi ortodossi riconosciuti dal gruppo.

Un giapponese, una volta che è stato assunto da una società, si aspetta di rimanerci per tutta la vita. La sua fedeltà è presa per scontata. La sua sopravvivenza dipende dalla sopravvivenza della ditta. Quindi ci si aspetta che la metta prima di tutto, anche della famiglia. In Giappone è molto raro che qualcuno abbandoni un impiego per trovarne uno migliore. Quelli che lasciano il lavoro sono considerati indegni di fiducia. Se il lavoratore non è disposto a unire la sua sorte a quella della ditta, non lo vogliono.

Ma una volta che è stato assunto, se è fedele, la ditta si occuperà di lui. Vien fatto tutto il possibile per non licenziarlo, anche durante difficili periodi di depressione. Quando il progresso tecnologico rende superate le capacità del lavoratore, la ditta gli insegnerà le nuove tecniche. La ditta organizza regolarmente gite e concede generose gratifiche. In certi casi offre alloggi agli sposati e dormitori ai non sposati. Molte ditte hanno alberghi e altri servizi in famose stazioni termali.

La ditta può provvedere lezioni di inglese e in altre materie, offrire vari tipi di svago e concedere altre indennità. Man mano che il dipendente invecchia, la sua posizione migliora e il suo stipendio aumenta. Si sente sicuro come parte permanente di un gruppo di lavoratori. Sa che la ditta si prenderà cura di lui.

Giorni di lavoro e giorni liberi

Preoccupandosi soprattutto dell’immagine che possono presentare all’estero, molte grandi ditte hanno adottato la settimana lavorativa di cinque giorni. Altre concedono due sabati liberi. Alcune piccole aziende continuano a lavorare sette giorni la settimana, ma, in linea di massima, la domenica è considerata un giorno di libertà.

In effetti, se i lavoratori si avvalessero di tutti i giorni di libertà cui hanno diritto per legge, incluse le ferie annuali e le feste nazionali, potrebbero avere da 80 a 130 giorni liberi all’anno. Ma la maggioranza dei giapponesi non si prende che una parte di quel tempo.

I lavoratori giapponesi parlano di “lavoro straordinario”. In molti casi lavorano fino a tarda notte o nel fine settimana, senza paga extra. Quando hanno molto da fare, continuano a lavorare finché il lavoro non è a un punto tale che sentono in coscienza di poter interrompere e andarsene a casa. Molte famiglie non sanno a che ora tornerà a casa il capofamiglia e sono abituate a vederlo lavorare anche la domenica.

Di regola, dato lo spazio ristretto, può essere difficile per un uomo riposare a casa. Ogni mattina coperte e lenzuola vengono piegate e messe via e la camera da letto si trasforma in soggiorno. In queste circostanze, dormire un po’ più del solito non è facile. Di solito i bambini si alzano presto e la stanza dev’essere disponibile per le attività della giornata. Un uomo può dover scegliere fra essere d’intralcio in casa e andar fuori a spendere denaro nei divertimenti. Spesso il fastidio minore è quello di andare a lavorare come di consueto!

D’estate inoltre la piccola casa può essere molto calda in paragone con l’ufficio, dove di solito c’è l’aria condizionata. E anche d’inverno l’ufficio riscaldato può essere più confortevole.

Igiene personale

Il famoso bagno giapponese — una faccenda quotidiana, o quasi — è importante per l’uomo che lavora quasi quanto mangiare e dormire. Se volete provare, vi occorre una vasca d’acqua piuttosto calda in cui immergervi fino al mento. Il bagno di stile occidentale non è la stessa cosa, dato che ci si deve poter lavare fuori della vasca.

Prima sciacquatevi il corpo poi entrate nella vasca e restate in acqua per una decina di minuti. Quindi uscite e insaponatevi bene e fatevi un buon massaggio con la salvietta. Sciacquatevi bene e tornate nella vasca. Man mano che passano i minuti sentite che i muscoli si sciolgono e cominciate a chiedervi perché non l’avete mai fatto prima.

Quando andate a letto provate una sensazione di benessere e di calore e dormite sodo. Il giorno dopo, quando vi alzate, vi sembra d’essere un’altra persona, sì, un giapponese. Se vi abituate a questo tipo di bagni, capite perché è così importante per il laborioso giapponese.

L’igiene potrebbe essere considerata un effetto secondario del bagno. Un corpo ben lavato contribuisce a un’atmosfera piacevole, dà un senso di benessere ed è indice di considerazione per gli altri.

Operosi in tutte le cose

Il giapponese si impegna a fondo non solo nell’occupazione secolare, ma anche nello svago. Immaginate ad esempio che voglia imparare a sciare. Prima compra tutta l’attrezzatura: sci, scarponi da sci, speciali indumenti impermeabili, guanti, berretto, occhialoni, tutto. Poi farà brevi escursioni in qualche famosa stazione sciistica tutte le volte che il tempo e le tasche glielo permettono.

Per sfruttare al massimo il fine settimana farà il viaggio venerdì notte, scierà tutto il sabato e la domenica e la notte farà il viaggio di ritorno per essere puntualmente al lavoro il lunedì mattina. Il lunedì è stanco e con le ossa rotte, ma soddisfatto.

Anche nelle attività religiose si nota a volte la stessa operosità. Per esempio, i testimoni di Geova sono ben noti per la loro zelante predicazione evangelica, ma in Giappone questo zelo è particolare. Il manipolo di Testimoni che c’erano in Giappone trent’anni fa è cresciuto diventando un esercito di 64.000 persone. Un terzo di loro dedicano da 60 a 150 ore al mese per insegnare la Bibbia agli interessati e compiere l’attività missionaria di casa in casa.

Avendo studiato la Bibbia e conoscendo quello che dice su come Dio considera la famiglia, molti Testimoni mettono ora la famiglia prima della ditta. Alcuni hanno rifiutato una promozione o rinunciato anche a lavori redditizi per dedicare più tempo alla famiglia e partecipare ad altre attività cristiane.

Molti figli di Testimoni hanno riscontrato di rendere di più a scuola studiando la Bibbia insieme ai genitori. Invece di imparare semplicemente a memoria una gran quantità di informazioni per gli esami, studiano in modo sistematico e ragionano sulle cose che imparano. Quindi anche molti giovani mostrano grande zelo per le attività religiose.

No, non c’è nulla di misterioso nell’operosità dei giapponesi. Essi nascono in un sistema in cui lavorano sodo sin da piccoli. Niente riposo a scuola, non troppo riposo durante le vacanze; ce la mettono tutta nel fare le cose, stirano i muscoli pigri all’inizio della giornata, fanno attenzione ai particolari, sono scrupolosi nell’igiene, fedeli alla ditta che si prende cura di loro, e, alla fine della giornata, quel delizioso bagno caldo!

Vi piace questo tipo di vita? Forse in parte sì e in parte no. Comunque sia, probabilmente siete d’accordo che c’è molto da imparare dai laboriosi giapponesi.

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