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  • Cosa succede nelle scuole?
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Svegliatevi! 1982
g82 8/9 pp. 17-20

Cosa succede nelle scuole?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Canada

SE ABITATE nell’America del Nord o in Europa probabilmente pagate forti tasse per dare ai vostri figli un’istruzione. In alcune zone ci sono nuove scuole, un’impressionante quantità di attrezzature moderne nelle aule e numerosi corsi su nuove materie. Ma significa questo che oggi i ragazzi che vanno a scuola siano istruiti meglio che in passato? Non necessariamente.

Il fatto è che nell’America del Nord molti studenti che frequentano l’ultimo anno delle superiori (dodicesima classe) non sanno leggere meglio di quelli della quinta. È anche vero che alcuni studenti non capiscono molto di quello che leggono. Un sorprendente numero d’essi non ha una calligrafia leggibile. Di conseguenza le loro probabilità di diventare elementi produttivi della società sono notevolmente limitate.

Perché questi cattivi risultati? Cosa sta succedendo nel campo dell’istruzione scolastica?

Cosa succede

Una ragione per cui i genitori e altri contribuenti non riescono a capire quello che sta succedendo è che suppongono che le scuole siano ancora come quando essi le frequentavano anni fa. Ma le condizioni sono cambiate in maniera drastica. Il genitore medio rimarrebbe sconvolto da quello che è oggi il comune comportamento nelle scuole.

No, non ci riferiamo a qualche innocua ragazzata. Parliamo del traffico e dell’abuso di droga, del consumo di alcolici, della condotta immorale — anche fornicazione — nell’ambito della scuola. Parliamo delle risse e delle coltellate — incluse le aggressioni a insegnanti e presidi — entro gli stessi edifici scolastici. Parliamo dei vergognosi, insensati atti di vandalismo che distruggono il costoso patrimonio scolastico.

Né finisce tutto qui. In alcune aule si combattono battaglie quotidiane fra insegnanti e giovani irrispettosi. Insegnanti scrupolosi cercano di far proseguire le lezioni nell’interesse di coloro che vogliono imparare, ma gli studenti ribelli interrompono, contestano l’autorità e creano disordine. Gli altri hanno la tendenza a lasciarsi trascinare dai turbolenti, così che a volte un’intera classe può rivoltarsi contro l’insegnante. (In un caso tutti gli studenti si misero in fila lungo il muro con la faccia girata verso la parete e si rifiutarono di parlare con l’insegnante). Alla fine della giornata gli insegnanti sono frustrati, snervati, nello sforzo di mantenere l’equilibrio e la dignità. In tal modo opportunità, ingegno e denaro — il vostro denaro — vanno sprecati.

Se a ciò si aggiunge che i criteri seguiti nel dare i voti e negli esami sono tali che quasi chiunque può essere promosso, l’atmosfera che ne risulta dà poco incentivo a imparare o applicarsi. Peggio ancora, gli studenti che si sforzano di fare il loro dovere sono angariati, minacciati, picchiati e scherniti. Enormi sono le pressioni a tenere un comportamento indisciplinato e immorale.

Pensate alla triste situazione di quel giovane che frequentava il primo anno della scuola superiore e il cui tesserino scolastico fu rubato da altri studenti i quali scrissero la parola “GAY” (omosessuale) ben in grande sopra la sua fotografia. Perché? Perché non aveva voluto commettere fornicazione. Quegli studenti telefonarono perfino ai genitori di questo particolare giovane, e, fingendo di credere che parlavano con il ragazzo, dissero che la sua ordinazione di marijuana era pronta; questo per indebolire la fiducia dei genitori nel figlio e creargli problemi in famiglia. In alcune occasioni gli distrussero i compiti, i libri e i lavori di elettronica, e giunsero al punto di aggredirlo nei corridoi della scuola. Quanti resisterebbero a lungo in queste condizioni?

‘Questi sono episodi che si verificano in certe scuole dei bassifondi’, direte, ‘ma non è così nella scuola dei miei figli’. Ne siete certi? ‘Be’, non mi hanno mai detto nulla del genere’, risponderete. Glielo avete chiesto? Certo, speriamo che la situazione in cui si trovano i vostri figli non sia così grave, ma potrebbero essere troppo imbarazzati per dirvi quello che avviene, o forse qualcuno li ha minacciati. ‘Ma dove sono gli insegnanti quando accadono queste cose?’ chiederete.

Che dire degli insegnanti?

È comprensibile che genitori e altri adulti preoccupati facciano questa domanda. Per fortuna, la maggioranza degli insegnanti sono ancora persone serie e con il senso della responsabilità. Perché non parlate con gli insegnanti nella scuola dei vostri figli? Se hanno questi problemi, fate sapere a questi insegnanti che non approvate lo spirito ribelle e i tentativi di interferire nei loro sinceri sforzi di fare un buon lavoro. In qualsiasi caso, sappiano quali norme avete stabilito per la vostra famiglia e cosa esigete dai vostri figli che sono nelle loro classi. In tal modo possono essere incoraggiati a sopportare lo sforzo emotivo e a resistere agli attacchi fisici.

Gli insegnanti hanno bisogno del vostro incoraggiamento. Considerate come devono sentirsi frustrati vedendo che i sobillatori sono lasciati andare con qualche parola di rimprovero o una sospensione di qualche giorno dalle lezioni. Nel corso di un colloquio un insegnante disse: “Una volta andai nei gabinetti dei maschi a scuola e ne sorpresi tre che dividevano la marijuana in sacchetti di plastica. Li accompagnai in segreteria e mostrai le prove al vicedirettore. . . . Il giorno dopo andai dal vicedirettore e gli chiesi quali provvedimenti erano stati presi nei confronti di questi studenti. Disse che erano stati mandati a casa per tre giorni”.

Influisce questo sulla mentalità dei ragazzi in quanto a ciò che pensano di poter fare impunemente? Senz’altro, come si comprende da quel che disse un delinquente minorile a uno psicologo riguardo a un’accusa di reato: “Inezie. Si limiteranno a portarmi in tribunale e a farmi la predica per qualche minuto”. Quindi alcuni giovani ostentano disprezzo per ogni autorità e per il sistema giudiziario. Il loro atteggiamento, a sua volta, accresce la pressione esercitata sui compagni. Gli studenti espulsi bighellonano attorno alla scuola e convincono altri a unirsi loro nel combinare guai. Diventano degli eroi!

Altre cattive condizioni

Quanto è stato detto finora è sufficiente per indicare perché i ragazzi possono andare a scuola senza imparare molto, siano essi o no direttamente responsabili del comportamento cattivo. Per molti, la scuola è solo un luogo di incontro per bere, drogarsi e avere rapporti sessuali. Ma ci sono altre situazioni che impediscono ai vostri figli di farsi un’istruzione migliore.

Purtroppo alcuni insegnanti sono conosciuti dagli studenti come drogati e persone di facili costumi. Tutto questo non spinge certo i giovani a seguire la strada giusta. Pensate che effetto può avere su uno studente di sedici anni un’insegnante, ventenne, che si siede sul suo banco e gli chiede: “Come mai non sei venuto a trovarmi come fanno gli altri ragazzi di questa classe?” Più frequenti, forse, sono i problemi che alcune studentesse lamentano, cioè le proposte fatte loro da professori con la promessa di assicurare la promozione.

C’è poi quell’esiguo numero di insegnanti i quali evidentemente pensano di avere qualche specie di “missione speciale”, quella di far conoscere ai giovani “altri stili di vita”. Forse invitano prostitute e omosessuali a scuola per parlare agli studenti del loro modo di vivere. O forse insistono che gli studenti leggano o guardino letteratura pornografica, ritenendolo necessario per l’istruzione dell’individuo. In alcune scuole canadesi è inclusa fra le “letture richieste”. Se coloro che promuovono tali letture sono interrogati in merito, assicureranno all’interlocutore che nessuno è costretto a leggere tali libri. Ma è proprio vero?

Alcuni anni fa, nell’Ontario, una ragazza si rifiutò di leggere un romanzo che trattava le esperienze di un giovane introdotto da una prostituta a varie forme di perversione sessuale. Il padre della studentessa sostenne la sua decisione. Ma l’insegnante insisteva che la ragazza leggesse il libro, e il preside fu d’accordo con l’insegnante! Infine giunsero a un compromesso: La ragazza doveva leggere altri due libri di sua scelta. In pratica fu punita perché aveva le sue idee e una coscienza!

Cosa possono fare i genitori?

Ora che sapete in un certo qual modo qual è la situazione in cui si trovano a scuola i vostri figli e i loro insegnanti, che farete? Cosa potete fare? Ricordate che i figli sono dei genitori e nascono nell’ambito della famiglia. Non sono il frutto dello stato o di qualche istituzione governativa. Qualsiasi tipo di istruzione sia provveduta dallo stato dovrebbe sempre essere considerata supplementare e non dovrebbe mai essere presa dai genitori come un pretesto per sottrarsi alle proprie responsabilità. I figli sono vostri. Quindi avete voce in capitolo (e dovreste interessarvi) quando si tratta di ciò che viene loro insegnato e come. Stando così le cose, come vi regolerete?

Primo, prendete da parte i vostri figli e parlate apertamente di quello che avviene nella loro scuola. Quali sono i loro bisogni e i loro problemi? I genitori che danno importanza ai principi cristiani vorranno sapere se quello che viene insegnato ai loro figli o se quello che si esige da loro in quanto a letture è in contrasto con tali principi. Altri genitori, comprensibilmente, si preoccuperanno della salvaguardia di certi concetti etnici e culturali cari al loro cuore.

Se avete sempre tenuto aperto il dialogo coi vostri figli, quanto abbiamo detto sopra non presenterà un grave problema. Se, però, in passato questo fatto è stato un po’ trascurato, ci vorranno tempo e pazienza per colmare il vuoto e migliorare il dialogo. Ricordate che i forti vincoli familiari vi mettono in una posizione di vantaggio. I vostri figli vi amano e saranno rincuorati dal vostro sincero interesse. Alla fine si apriranno di più. Può darsi quindi che dobbiate fare qualcosa per migliorare la situazione, ma il tempo e gli sforzi saranno senz’altro spesi bene.

Ma non basterà parlare loro una volta. Dovete mostrar loro un interesse costante, continuo. Regolarmente, forse la sera a cena o in qualche altro momento appropriato, chiedete come sono andate le cose a scuola quel giorno. Cos’hanno imparato? Quando rispondono, ascoltate attentamente. Non interrompete se non è necessario. Se notate che c’è qualcosa di discutibile in quello che è stato loro insegnato, non vi fate prendere dal panico. Non reagite male e non sgridateli aspramente. Non farebbero altro che chiudersi. Chiedete loro ciò che essi pensano di quanto gli è stato detto. Appurate perché lo hanno accettato o rifiutato. Potreste essere piacevolmente sorpresi vedendo come hanno egregiamente risolto la situazione. In tal caso, lodateli!

D’altra parte, se notate che l’istruzione dei vostri figli è stata in qualche modo compromessa, avete il diritto e il dovere di parlarne con loro. È più facile eliminare le idee errate in questo primo stadio, prima che la famiglia debba soffrire a causa di conseguenti azioni cattive. Ragionate con i vostri figli sugli effetti a lunga scadenza dell’insegnamento che ricevono. Quelle idee sono in armonia con la verità dimostrata? Additate i pericoli dell’accettare in fretta quelle idee che incontrano temporaneamente il favore popolare e mostrate quanto è meglio attenersi alla sapienza collaudata dal tempo e sopravvissuta a quelle culture che la rifiutano.

Inoltre, per vedere personalmente qual è la situazione a scuola, fateci una visita. Passateci alcune ore o un giorno, se potete. Agli insegnanti non dispiace. Anzi la maggioranza ne sarà contenta. Se a breve scadenza è in programma una riunione in cui insegnanti e genitori possono parlare, assistetevi. In entrambi i casi parlate con gli insegnanti per vedere come vanno i vostri figli. Ascoltate quando l’insegnante vi parla. Non siate troppo frettolosi nel formarvi un’opinione. Fate capire quello che volete per i vostri figli. Se avete interessi religiosi, culturali o etnici, rendeteli noti. Quasi tutti gli insegnanti sono abbastanza tolleranti di questi tempi, ma non possono indovinare queste cose. Per esempio, potrebbero concludere che la riluttanza di vostro figlio a partecipare a qualche attività o cerimonia scolastica sia un semplice capriccio puerile.

Se ogni anno andate a trovare i nuovi insegnanti dei vostri figli avrete l’occasione di dire a quegli insegnanti cosa vi aspettate in quanto all’istruzione dei vostri figli. Così avrete anche il tempo di esaminare i libri di testo e parlare delle vostre preferenze. Questo sarà utile sia all’insegnante che ai vostri figli.

Pertanto, anche se non andate a parlare con l’insegnante per avere uno scontro, o con l’idea di modificare l’intero sistema educativo, potete far molto per accertarvi che i vostri figli traggano beneficio dalla scuola. Non basta pagare le tasse. Né alcun insegnante può prendere il posto di genitori premurosi. Quello di cui i vostri figli hanno bisogno per farsi un’istruzione migliore è in gran parte disponibile. Ma la parte più essenziale del programma siete VOI.

[Immagine a pagina 19]

Ragionate con i vostri figli di ciò che avviene a scuola

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