Il nido della vespa
NASCOSTI sotto la corteccia di un albero ci sono cinque diversi vasetti d’argilla, grandi ciascuno quanto una ciliegina. Una vespa li ha fatti e li ha riempiti per la sua progenie. C’è voluto molto lavoro.
Solo per trovare e trasportare l’argilla ha percorso in volo da 160 a 320 chilometri. Se l’argilla era troppo secca, la bagnava rigurgitando dell’acqua. Con l’argilla ha fatto delle palline e le ha usate per fare un disco che costituisce la base del vasetto. Man mano che i lavori procedevano, le altre palline venivano trasformate in strisce e usate per formare una sfera cava. Girando in fuori l’interno dell’estremità superiore della sfera ultimata ha ottenuto un recipiente con il collo che in cima si allarga. La superficie esterna del vasetto è ruvida, ma l’interno è liscio.
Poi ci voleva una provvista di cibo. Per riempire il vasetto ha paralizzato piccoli bruchi col suo pungiglione e li ha infilati nel vasetto. Dato che i bruchi non sono morti, la larva della vespa che uscirà dall’unico uovo depositato in ciascun vasetto avrà cibo fresco.
L’uovo è appeso a un sottile filo che pende dalla cima del vasetto. Come ha fatto l’uovo a trovarsi in questa posizione? Mentre lo deponeva, la vespa ha toccato l’interno del recipiente con la punta del suo addome, secernendo un liquido. Quando ha tirato indietro l’addome si è formato un filo induritosi immediatamente. Così, quando l’uovo è uscito, era attaccato al filo.
Per le femmine ci vogliono più bruchi che per i maschi: lo stadio larvale delle femmine dura uno o due giorni di più. Come faccia la vespa a sapere che da un particolare uovo uscirà una larva di femmina e avrà bisogno di più cibo è un mistero.
Con una pallina d’argilla la vespa ha chiuso il vasetto contenente l’uovo e i bruchi e ha spianato il collo del vasetto. Sigillato l’ultimo vasetto il lavoro della vespa è terminato.
[Immagini a pagina 16]
Uovo di vespa sospeso a un filo
Vespa che trasporta una pallina d’argilla per chiudere il vasetto