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  • g83 22/2 pp. 6-7
  • Non c’è modo di evitare la guerra nucleare?

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  • Non c’è modo di evitare la guerra nucleare?
  • Svegliatevi! 1983
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Svegliatevi! 1983
g83 22/2 pp. 6-7

Non c’è modo di evitare la guerra nucleare?

La terra sarà ridotta in rovina dalla guerra nucleare?

QUELLO che abbiamo scritto qui non sono i discorsi catastrofici di qualche setta religiosa fondamentalista. Sono le gravi conclusioni a cui sono pervenuti alcuni dopo aver impiegato anni a compilare studi autorevoli e rapporti governativi sugli effetti catastrofici che la guerra nucleare avrebbe su ogni vita sopra la terra.

Prendiamo Hiroshima come pietra di paragone e moltiplichiamola per l’urto globale di 1.000 megabombe sganciate sulle nazioni: ecco cosa si intende con olocausto nucleare.

È una cosa così sconvolgente, così paralizzante, che la maggioranza delle persone cerca di togliersela dalla mente, di far finta che il pericolo non esista, di continuare a vivere secondo la filosofia del ‘mangiamo e beviamo poiché domani morremo’. Diventano insensibili ai comuni disastri. Pare non sia possibile tornare indietro. È come se qualche forza sovrumana spingesse l’uomo verso l’autodistruzione.

Gli scienziati non possono dubitare minimamente che l’uomo ha in suo possesso il potere di distruggersi. Ma con l’umanità scomparirebbero anche la fauna terrestre e i volatili. I più probabili superstiti potrebbero essere alcune forme di insetti che allora si moltiplicherebbero in maniera incontrollata affrettando la propria morte. La vegetazione, tra cui cereali e verdure, sarebbe devastata. Gli alberi per primi, le piante erbacee per ultime. A causa dell’erosione del suolo i minerali finirebbero nei corsi d’acqua dove l’eccessivo sviluppo di alghe e organismi microscopici esaurirebbe il contenuto di ossigeno con conseguente morte della fauna marina sopravvissuta. Insieme a tutte le cose costruite dall’uomo — rifugi, fabbriche, servizi pubblici, governi — l’ambiente naturale verrebbe alterato enormemente.

Un olocausto di tale portata non si limiterebbe alle zone colpite. Per esempio, che accadrebbe se le settantasei centrali nucleari degli Stati Uniti fossero tra i 10.000 obiettivi bombardati dai russi? Secondo la rivista Scientific American, la distruzione di una sola gigantesca centrale atomica libererebbe un tipo di radiazione di lunga durata che impedirebbe di abitare una vasta zona per decenni. Diventerebbe parte della radioattività che si accumulerebbe nella stratosfera per circolare attorno alla terra finché mesi e anni dopo cadrebbe sull’intera superficie del globo. Ma molto prima di ciò, la radiazione iniziale avrebbe avvelenato terra, aria e acque, penetrando nei tessuti, nelle ossa, nelle radici, negli steli e nelle foglie degli organismi viventi.

Dalle spaccature nel terreno emergerebbero nuvole di polvere che si innalzerebbero nella stratosfera oscurando il pianeta e possibilmente raffreddando la superficie terrestre. Nello stesso tempo potrebbe soffrirne lo strato di ozono che avvolge la terra e che filtra i livelli letali della radiazione ultravioletta del sole. Nel 1975 l’Accademia americana delle Scienze calcolò che l’esplosione di bombe nucleari per complessivi 10.000 megaton nell’emisfero settentrionale impoverirebbe il sovrastante strato di ozono del 70 per cento in questo emisfero, e di ben il 40 per cento nell’emisfero meridionale. Il Dipartimento della Difesa e l’Ente per le Ricerche e lo Sviluppo dell’Energia negli U.S.A. concordano nel dire che “se non fosse perché gran parte della radiazione solare ultravioletta è assorbita dall’ozono, la vita come attualmente la conosciamo non potrebbe esistere tranne, forse, nell’oceano”.

Gli organismi viventi e il loro ambiente privo di vita, come si stanno rendendo conto gli scienziati, sono in stretta interdipendenza. Mentre suolo, acqua e aria costituiscono l’ambiente per la vita, sembra che la vita costituisca l’ambiente per il suolo, l’acqua e l’aria. Il dottor Michael McElroy, fisico presso il Centro di Fisica Terrestre e Planetaria della Harvard University, crede che i processi della nascita, del metabolismo e della putrefazione siano ciò che più contribuisce a mantenere l’equilibrio di elementi atmosferici importanti come ossigeno, carbonio e azoto, e la quantità di ozono della stratosfera.

Il “metabolismo” stesso della terra dipende dalla qualità della vita che c’è su di essa.

L’ecosfera è un sistema globale in cui un’intera costellazione di specie forma un tutto equilibrato in grado di riprodursi. L’ecosfera del pianeta Terra è attentamente regolata. È equilibrata e si perpetua da sé. L’unica cosa che la sconvolge è l’uomo. Al presente egli sta decimando le forme di vita in ragione di tre al giorno come media. Ne inquinerà o ne sconvolgerà ogni angolo spinto dall’avido guadagno. E ora ne minaccia non una piccola parte ma tutta.

L’uomo può rovinare completamente la terra.

[Riquadro a pagina 6]

MILLE MODI DI MORIRE

● Inceneriti dalla palla di fuoco o dall’impulso termico

● Irradiati dalla radiazione iniziale

● Schiacciati dall’onda d’urto o colpiti dalle schegge che essa ha sollevato

● Per le letali radiazioni della ricaduta radioattiva (fallout) locale

● Per un’epidemia

● Per avvelenamento da raggi ultravioletti del sole quando lo strato di ozono si è esaurito

● Per avvelenamento da radiazione residua

[Immagine a pagina 7]

Vittime impotenti dell’avidità umana

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