Il grosso pesce di Argungu
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Nigeria
Argungu è già piena di visitatori. Essi non sono però attratti da questa cittadina nigeriana, ma da ciò che avrà inizio l’indomani: La festa della pesca di Argungu.
‘Cos’è?’ chiederete. Ebbene, è qualcosa che ebbe inizio nel 1934 come gara di pesca in onore della visita del sultano di Sokoto. Quella gara ebbe un’accoglienza così buona che divenne un avvenimento annuale! In seguito vennero aggiunte altre manifestazioni e nel 1970 cominciò anche una fiera agricola e del bestiame. In programma di solito nel mese di febbraio, nel 1983 la festa è stata invece tenuta in marzo.
Il rinvio fu causato da un harmattan particolarmente forte. L’harmattan è un vento freddo, secco e spesso carico di polvere che da dicembre a febbraio spira dal Sahara in direzione sud-ovest. Durante il nostro viaggio verso Argungu, forti venti sollevano ancora polvere dalla terra brulla e la trasportano avanti formando una densa e scura nebbia. Il vento secco ci fa screpolare le labbra e le narici. Uomini dagli abiti svolazzanti, seduti in alto sui cammelli, tirano su la parte inferiore del turbante per coprirsi bocca e naso così che solo gli occhi rimangono esposti ai turbini di polvere. Gli automezzi avanzano lentamente finché il vento cessa. Presto, comunque, la gente comincia ad arrivare, ansiosa che la festa abbia inizio.
Per prima cosa viene data una dimostrazione dei successi ottenuti nell’agricoltura e nell’allevamento del bestiame. Diamo un’occhiata alla gara della scuoiatura delle capre. Al segnale, ciascun concorrente taglia una zampa posteriore dell’animale ucciso e infila un piccolo tubo fra la pelle e la carne. Quindi soffia in questa apertura per gonfiare l’intero animale, ciò che facilita la separazione della pelle dal corpo. Il vincitore è riuscito a separare la pelle intatta in appena tre minuti!
Sulle rive del fiume
Venerdì e sabato ci sono gare sul fiume e cominciano con lo spettacolo “Kabanci”: consiste di varie prove eseguite nel Matan Fada, un fiumiciattolo che scorre nei pressi della cittadina. Gli spettatori sono allineati lungo gli argini del fiume che offrono convenienti punti di osservazione. Le ragazze partecipano a gare di pesca con la lenza e a corse di canoe ricavate da tronchi di palme. Gli uomini partecipano a prove simili o d’altro genere, inclusa una gara in cui vince chi riesce a trattenere il respiro più a lungo sott’acqua. I contendenti escono uno dopo l’altro dall’acqua, delusi vedendo che altri resistono di più. Il vincitore è rimasto sott’acqua quattro minuti e mezzo, e avrebbe potuto continuare se i suoi assistenti preoccupati non l’avessero fatto smettere.
Il pesce grosso
Il programma di sabato, la gara di pesca di Argungu, è il clou della festa. I suonatori di tamburo e i cantori con la loro musica ritmica danno il tono alla manifestazione. Folle di pescatori sono allineati sui due lati del fiume, muniti di enormi zucche e di reti da pesca triangolari. Ciascuna zucca è aperta da un lato e viene usata sia come boa su cui il pescatore può galleggiare sia per metterci il pesce.
Fra gli spettatori che allungano il collo per vedere aumenta l’aspettativa. Molti si chiedono se il pesce che vincerà quest’anno sarà più grosso di quello preso nel 1979, che pesava 98 chili. Dall’ultima festa nel 1982, in questo tratto di fiume la pesca è stata vietata. Durante la stagione secca il livello dell’acqua si è abbassato di parecchio e ora brulica senz’altro di pesci.
Al rumore di uno sparo, la carica dei pescatori ha inizio. A ondate gli uomini equipaggiati di zucche e reti da pesca scendono giù per gli argini del fiume. Nel giro di pochi minuti le basse acque grigiastre pullulano di uomini. Si ode un grido: Il primo pesce è stato preso!
Ogni qualvolta un pescatore prende un grosso pesce, gli altri concorrenti vanno in suo aiuto. Uomini a bordo di una barca prendono i pesci per pesarli e contrassegnarli. Il ritmo della gara si intensifica, ma pochi pesci superano i 30 chili. Molti prendono pesci non più grossi di sardine. All’improvviso ne viene pescato uno di oltre 40 chili! Dato che la maggioranza dei concorrenti sono già usciti dall’acqua, il pescatore pensa che il suo pesce abbia vinto e fa un gesto da campione. Alcuni, però, continuano a pescare, sperando di prendere qualcosa di più grosso. La loro perseveranza è ricompensata. Prima dello scadere dell’ora si ode un grido di trionfo! È un bukuiki, come si chiama questo pesce nella lingua haussa, ed è lungo un metro e trenta. Pesa 50 chili, molto meno di quello pescato nel 1979, che fu un record, ma è senz’altro il vincitore del 1983.
La festa di Argungu, durata tre giorni, presto giunge al termine. È seguita dalle piogge di maggio, che per un po’ rivestono la terra riarsa di erba verde e di piante rampicanti e arbusti da fiore di vari colori. Il fiume si riempirà nuovamente d’acqua, e di pesci. E i pescatori ne staranno lontani, aspettando fino all’anno dopo l’occasione di pescare uno dei grossi pesci di Argungu.