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  • Perché ora i vescovi si oppongono

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  • Perché ora i vescovi si oppongono
  • Svegliatevi! 1984
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  • Cambierà qualcosa?
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Svegliatevi! 1984
g84 22/8 pp. 4-8

Perché ora i vescovi si oppongono

“MAI prima la razza umana è stata così vicina come ora alla totale autodistruzione”. Con queste parole la sesta assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese, riunitosi la scorsa estate a Vancouver, in Canada, ha dato l’allarme contro l’atomica. Raccomandando il disarmo nucleare, ha dichiarato: “La deterrenza nucleare è moralmente inaccettabile perché si basa sulla credibilità dell’intenzione di usare le armi nucleari”.

Alcuni mesi prima, nel maggio del 1983, i vescovi cattolici degli Stati Uniti avevano pubblicato il testo finale di una lunga lettera intitolata “La sfida della pace: La promessa di Dio e noi”. Raccomandavano la riduzione degli arsenali nucleari esistenti nonché la cessazione di “esperimenti, produzione e spiegamento di nuove armi nucleari”. E insistevano: “Non si deve fraintendere in alcun modo il nostro profondo scetticismo circa l’accettabilità morale di qualsiasi impiego delle armi nucleari”.

Queste sono due delle più rimarchevoli dichiarazioni contro le armi nucleari fatte di recente da capi religiosi. Alcuni hanno accolto con piacere la partecipazione dei vescovi alla causa antinucleare. Un ministro presbiteriano, citato dal New York Times, ha detto della lettera dei vescovi americani: “In essa si ode la voce della coscienza morale che parla non solo ai cattolici, ma che parla a noi come americani e come esseri umani dignitosi . . . Dio benedica i vescovi cattolici”.

Altri hanno espresso un parere piuttosto critico. Il filosofo Sidney Hook ha detto: “L’atteggiamento dei vescovi è disinformato, poco realistico e moralmente irreprensibile”. E l’attivista conservatrice Phyllis Schlafly avrebbe detto che la dichiarazione dei vescovi è pericolosa perché conduce i cattolici sulla strada del “pacifismo . . . e del disarmo e dell’amore per i russi”.

Comunque, se si considera che da lungo tempo il clero si immischia nelle guerre e se si tien conto delle dichiarazioni fatte da capi religiosi a favore dell’atomica negli anni trascorsi dalla seconda guerra mondiale, queste recenti dichiarazioni contro la bomba costituiscono un sorprendente voltafaccia. Perché c’è stato questo cambiamento?

In ritardo di quarant’anni

La lettera dei vescovi americani offre una certa spiegazione: “Oggi il potenziale distruttivo delle potenze nucleari minaccia la persona umana, la civiltà che abbiamo lentamente costruito e la natura stessa”. Ma questo poteva dirsi in qualsiasi momento dopo che erano esplose le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki quasi quarant’anni fa. Perché non si levò nessun grido d’allarme contro la bomba allora?

Il Consiglio Ecumenico delle Chiese dice: “Crediamo che qualsiasi intenzione di usare armi di distruzione in massa sia una violazione assolutamente disumana della mente e dello spirito di Cristo che dovrebbero essere presenti in noi”. Ma ciò non valeva anche quando centinaia di migliaia di civili venivano massacrati durante l’ultima guerra mondiale? Eppure allora pochi capi religiosi parlarono francamente.

Il fisico nucleare Harold M. Agnew ha espresso crudamente la sua opinione: “Penso siano ipocriti in quanto danno l’impressione che si possa approvare la guerra convenzionale ma non la guerra nucleare. Per la prima volta nella storia, a causa della potenza delle armi nucleari, coloro che prendono le decisioni di scatenare una guerra corrono lo stesso rischio dei giovani che tradizionalmente sono mandati a eseguire le decisioni degli anziani. Quindi, nell’eventualità di una guerra nucleare, le chiese, nonché le cantine, le ricchezze e tutti i possedimenti di coloro che prendono le decisioni non sono più immuni. Siamo tutti nella stessa barca”.

Forse i commenti del giornalista James Reston ci aiutano a capire. Egli ha detto: “La chiesa sostiene il movimento pacifista, e il movimento dà nuova forza e nuove finalità alla chiesa mentre lotta per avere voce in capitolo nel mondo secolare”. (Il corsivo è nostro) È possibile che i vescovi tentino anche di riconquistare l’ascendente e il prestigio perduti, mettendosi alla testa del movimento antinucleare la cui popolarità è in aumento?

Dobbiamo fare un’altra domanda:

Cambierà qualcosa?

“Come documento da usare nel magistero, la lettera dei vescovi [americani] è destinata a esercitare un’influenza morale sul problema della guerra e della pace”. Così scrive il teologo Richard B. Miller nella rivista Bulletin of the Atomic Scientists. Ma quanta “influenza morale” avranno effettivamente i capi religiosi?

I capi dell’URSS ascolteranno gli avvertimenti dei vescovi? O forse gli Stati Uniti cambieranno improvvisamente rotta? Anche mentre i vescovi stanno preparando la loro lettera, l’amministrazione avrebbe cercato di persuaderli a renderla più consona alla politica del governo!

E che dire di quelli il cui lavoro ha a che fare con la fabbricazione di armi nucleari? I vescovi americani hanno lasciato coloro che le producono liberi di continuare a farlo, se lo desiderano. E non hanno incoraggiato coloro che sono nelle forze armate a rifiutare l’addestramento nell’uso di armi nucleari? Perciò la maggioranza di coloro che sono impegnati nella produzione e nell’uso di armi nucleari con tutta probabilità troveranno ragioni per continuare a farlo.

Ciò che hanno dimenticato

Il fatto è che i vescovi hanno dato la risposta sbagliata alla domanda sbagliata. La corsa agli armamenti nucleari è solo un sintomo. Il vero male che affligge la razza umana è molto più profondo. Anche se i vescovi riuscissero in qualche modo a persuadere i politici a far cessare la minaccia nucleare, sorgerebbero altri pericoli a meno che non venisse eliminato il problema di fondo.

Che il problema sia molto più complicato di quanto non pensi la maggioranza è indicato da un’affermazione dell’apostolo Giovanni, che disse: “Tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (I Giovanni 5:19) Bisogna quindi fare i conti con delle persone invisibili, incluso Satana il Diavolo che la Bibbia chiama “l’iddio di questo sistema di cose”. — II Corinti 4:4.

È vero che oggi molti non credono in Satana. Ma i vescovi ci credono e sanno senz’altro che, secondo la Bibbia, Satana si è servito dello spirito ribelle dell’umanità per promuovere i suoi fini, come un abile giocatore di scacchi che muove i pezzi sulla scacchiera. Gli uomini che cercano di portare pace duratura nel mondo per mezzo della politica sono come i pedoni in una partita di scacchi che cercano di fare la pace fra loro ignorando l’oscura figura del giocatore di scacchi che li sovrasta. Gran parte di quello che succede oggi sulla terra è causato da Satana, e qualsiasi soluzione venga proposta che non tien conto di lui è destinata a fallire. — Rivelazione 12:12.

Che dire del commento: ‘Il potenziale distruttivo delle potenze nucleari minaccia la natura stessa’? È vero che gli uomini hanno il potere di causare grandi devastazioni su questa terra, ma i vescovi pensano che sarà usato? Hanno forse dimenticato che Dio, mediante l’apostolo Giovanni, profetizzò che avrebbe ridotto “in rovina quelli che rovinano la terra”? — Rivelazione 11:18.

Quasi duemila anni fa Dio previde che l’uomo sarebbe arrivato al punto di poter rovinare la terra e disse che non lo avrebbe permesso. Anzi, abbiamo la promessa: “Egli ha fondato la terra sui suoi luoghi stabiliti; non si farà vacillare a tempo indefinito, o per sempre”. — Salmo 104:5.

Il vero problema, e la soluzione

Nella seconda bozza della loro lettera, i vescovi americani parlano di “un mondo di stati sovrani, privo di autorità centrale”. Con queste parole si avvicinano al vero problema, e alla soluzione! La questione verte sul governo.

Si pensi a tutte le difficoltà in cui versa il genere umano perché si trova sotto governi egoistici e nazionalistici, che ‘giacciono tutti nella potenza del malvagio’. (I Giovanni 5:19) Se l’umanità fosse unita sotto un solo governo retto da Colui che è giusto, Geova Dio, non ci sarebbe la minaccia della distruzione nucleare, e anche molti altri problemi verrebbero risolti.

Una cosa del genere sarà mai possibile? Gesù disse di sì quando ci insegnò a pregare con le parole che la maggioranza degli scolaretti conoscono a memoria: “Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”. (Matteo 6:10, CEI) I capi religiosi parlano a volte del Regno di Dio. Ma di solito non spiegano che il Regno di Dio è un vero governo investito di vera autorità e che è già al potere. Tra breve agirà con decisione verso i governi di questa terra. “Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. . . . Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Daniele 2:44.

Dio ha il potere di far cessare le attività di Satana, e lo farà per mezzo del suo Regno. (Rivelazione 20:1-3) Inoltre ha il potere di far cessare le insensate attività delle nazioni. È in grado di rendere e “renderà per certo giudizio fra molti popoli, e metterà le cose a posto rispetto a potenti nazioni lontane”. (Michea 4:3) Farà cessare la minaccia nucleare? Sì, e anche la minaccia stessa della guerra. “Fa cessare le guerre fino all’estremità della terra. Frantuma l’arco e taglia a pezzi la lancia; brucia i carri [da guerra] nel fuoco”. — Salmo 46:9.

Più di qualsiasi cosa successa prima d’allora, le micidiali palle di fuoco che si innalzarono sopra Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945 ci rammentarono che l’uomo ha bisogno del Regno di Dio. Non siamo in grado di dire se nella loro ira le nazioni useranno altre armi nucleari. Ma sappiamo che Dio non permetterà che la razza umana sia annientata, e non permetterà all’uomo di distruggere la terra. Non permetterà che la razza umana sia annientata, e non permetterà alle nazioni di continuare a terrorizzare l’umanità per sempre. — Isaia 45:18.

È realistico sperare nel Regno di Dio? Evidentemente i vescovi pensano di no, dato che offrono soluzioni politiche. Ciò nondimeno vi invitiamo a esaminare personalmente la questione per vedere quali cose potete fare ora per agire in armonia con la sola vera soluzione.

Solo Dio è in grado di salvarci da questa pericolosa situazione. Ed ha annunciato il suo proposito di farlo.

[Riquadro/Immagine a pagina 6]

La teoria della “guerra giusta”

La cristianità ha tradizionalmente incoraggiato la guerra, e i suoi teologi hanno elaborato la cosiddetta teoria della “guerra giusta”. Secondo alcune spiegazioni della teoria, una guerra è da considerarsi “giusta” se è:

● Dichiarata da un’autorità legittima (cioè da un governo riconosciuto)

● Combattuta per una causa giusta

● Combattuta con la giusta intenzione (cioè al fine di giungere alla riconciliazione e senza ricorso ad atti inutilmente distruttivi)

● Combattuta come ultima risorsa

● Combattuta con una probabilità di successo

● E se gli eventuali danni sono proporzionati ai buoni risultati previsti. In una guerra “giusta” è anche vietata la diretta uccisione di civili.

Molti capi religiosi ritengono che la bomba nucleare renda superata qualsiasi teoria della “guerra giusta” perché una guerra nucleare causerebbe spaventose devastazioni. Ma questa teoria viene messa in dubbio soltanto ora?

Che dire della seconda guerra mondiale, per citare solo un esempio? In quella guerra i capi religiosi benedissero entrambe le parti della guerra. Certo ambo le parti non avrebbero potuto combattere per una causa giusta o con la giusta intenzione. Furono bombardati centri urbani come Londra, Dresda e Tokyo, e uno spaventoso numero di innocenti rimasero uccisi. Tuttavia i capi religiosi continuarono a sostenere la guerra.

Il fatto è che i capi della cristianità sono stati sempre pronti a dichiarare “giusta” una guerra se era combattuta dal paese in cui vivevano, anche se come risultato gli appartenenti al loro gregge combattevano e uccidevano i correligionari di altre nazioni. In ciò non hanno manifestato lo spirito di Cristo ma quello del patriota americano Stephen Decatur, famoso per aver detto: “Il nostro paese, a ragione o a torto!”

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