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  • g84 8/10 pp. 14-17
  • Quanto è nocivo lo smog elettromagnetico?

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  • Quanto è nocivo lo smog elettromagnetico?
  • Svegliatevi! 1984
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  • Cos’è lo “smog elettromagnetico”?
  • Fino a che punto sono nocivi?
  • Perché le informazioni date sono contraddittorie?
  • Qual è la soluzione?
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Svegliatevi! 1984
g84 8/10 pp. 14-17

Quanto è nocivo lo smog elettromagnetico?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Canada

→ “Nell’Unione Sovietica i disturbi causati da microonde o radioonde sono riconosciuti come malattia del lavoro”.

→ “Di un gruppo di 17 uomini che lavoravano a un sistema di generazione sperimentale di EMP [impulsi elettromagnetici], a partire dal 1967, cinque hanno sviluppato il cancro entro i successivi sette anni”.

→ Ricercatori medici dell’Università del Colorado hanno riscontrato che l’indice di mortalità dovuta a certi tumori, ad esempio la leucemia, era superiore alla media nelle case che si trovavano in un raggio di 40 metri dalle linee dell’alta tensione.

QUESTE informazioni vi sorprendono? Se sì, probabilmente siete tra i molti milioni di persone che consideravano l’elettricità una fonte di energia pulita e non inquinante.

Abbiamo sentito parlare molto dell’inquinamento ambientale sin dalla fine degli anni ’60 e dall’inizio degli anni ’70. Per migliorare la situazione, alcuni scienziati ed ecologi raccomandano che in un maggior numero di moderne apparecchiature che consumano energia si faccia uso di ‘elettricità, che è energia pulita’, anziché di combustibili fossili. Ma sulla base di prove che si vanno accumulando, molti ricercatori ora chiedono: In realtà quanto è “pulita” l’elettricità? Parlano di “smog elettromagnetico”.

Da piccoli inizi verso la metà del XVIII secolo, con l’invenzione del generatore di corrente, l’elettricità è stata destinata a un sempre crescente numero di impieghi. Negli ultimi decenni è stata resa disponibile in quantità illimitate e relativamente a poco prezzo. Canada e Stati Uniti sono fra le nazioni più elettrificate del mondo. Nei soli Stati Uniti sono in funzione qualcosa come centosessantamila chilometri di linee aeree di trasmissione ad alta tensione. E naturalmente sono in funzione migliaia di chilometri di linee a tensione inferiore che sono necessarie per distribuire l’elettricità agli utenti.

Non c’è dubbio che l’elettricità rende più agevoli le condizioni di vita in casa nostra. Con il semplice scatto di un interruttore riscaldiamo, raffreddiamo, illuminiamo la casa e mettiamo in funzione gli elettrodomestici. Le massaie sono felici quando dispongono di un fornello o di un forno elettrico per cucinare. Gli innumerevoli apparecchi elettrici, pensano, danno loro la possibilità di avere una cucina pulita e ordinata. Ora si parla di installare nelle case computer e videoterminali affinché le cuoche indaffarate possano fare la spesa senza recarsi al supermercato. Anche negli uffici viene installato un crescente numero di apparecchi elettrici. Copiatrici, computer e videoterminali sono fra le ultime novità in fatto di dispositivi che permettono di risparmiare tempo e fatica.

Come possono questi dispositivi elettrici ed efficienti inquinare? Cos’è lo “smog elettromagnetico” a cui fanno riferimento i ricercatori?

Cos’è lo “smog elettromagnetico”?

Si ammette da lungo tempo che tutti gli apparecchi elettrici emettono radiazioni e creano campi elettromagnetici. Naturalmente di questi campi i più importanti sono quelli creati dalle centrali produttrici di energia e dai loro sistemi di trasmissione. Ma ora l’umanità è avvolta da un’estesa varietà di campi a diversi livelli di energia, campi che l’uomo stesso ha creati. In questo modo l’ambiente è inquinato da campi di elettricità statica alternata e da elettromagnetismo. Bastano alcuni esempi per illustrare la portata del problema.

In una notte senza luna un gruppo di persone che abitano vicino alla linea elettrica dell’alta tensione nello stato di New York portarono fuori delle lampade fluorescenti. A ben 60 metri dalla linea elettrica, queste lampade cominciarono a emanare bagliori, solo per l’elettricità presente nell’aria!

Senza dubbio vi è capitato di attraversare una stanza in cui c’era un tappeto sintetico, e di toccare poi la maniglia metallica di una porta. Cos’è successo? Un rumore secco, e una scintilla — forse piuttosto dolorosa — è passata dalle vostre dita alla maniglia. Si trattava di elettricità statica.

All’aeroporto un campo magnetico vi perquisisce invisibilmente, e il vostro bagaglio è sottoposto ai raggi X per scovare eventuali armi nascoste. Quando uscite da una biblioteca o da un grande magazzino un rivelatore fa suonare un allarme se non avete pagato gli articoli che sono in vostro possesso. Cosa fa funzionare questi rivelatori? Il campo magnetico in cui dovete passare mentre uscite dall’edificio.

Ovunque andiamo, qualunque cosa facciamo, sembra che non possiamo evitare questi campi elettromagnetici. La domanda che ora ci interessa è questa: I campi elettromagnetici sono nocivi?

Fino a che punto sono nocivi?

Il dott. Joseph H. Battocletti, nel suo libro Electromagnetism, Man and the Environment (L’elettromagnetismo, l’uomo e l’ambiente), fa questa dichiarazione: “È stato già stabilito al di là di ogni dubbio che alcune fonti producono effetti estremamente deleteri. Probabilmente è pure vero che alcune fonti non producono nessun effetto; . . . nel caso di molte fonti gli effetti sono ancora sconosciuti”.

Riguardo a certi effetti di cui è nota la gravità, il dott. Milton M. Zaret dell’Università di New York dichiara in Medical Research Engineering (Volume 12, n. 3): “Sembra che certi raggruppamenti di popolazione in generale . . . siano stati messi in pericolo”. Per illustrare il suo argomento egli fa riferimento alla Carelia settentrionale, una regione a est della Finlandia. Sull’altra sponda del lago Ladoga la Russia ha installato il suo potente sistema di radar a microonde d’allarme avanzato in caso di un eventuale attacco di missili intercontinentali. Di conseguenza la popolazione è bombardata 24 ore su 24 sia da onde di terra che da onde magnetiche disperse. In questa zona la mortalità per infarto è tra le più elevate del mondo. Dati medici indicano pure un crescente aumento dei casi di cancro.

Il dott. Felix Gad Sulman, del Centro Medico dell’Università di Hadassah a Gerusalemme, ben riassume la preoccupazione di alcuni medici circa gli effetti negativi delle microonde emesse dai radar: “Dobbiamo ora accettare il fatto che il radar danneggia il corpo umano. Specialmente sensibili sono i seguenti organi: il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino incluse le gonadi [gli organi della riproduzione], il torrente sanguigno, gli occhi, gli orecchi e i geni”.

Che dire degli elettrodotti delle centrali elettriche? Nella zona di Denver e dintorni (Colorado, USA), venne effettuato uno studio sull’effetto che le reti delle linee elettriche dell’alta tensione potevano avere sull’incidenza dei casi di cancro (specialmente di leucemia) tra la popolazione. Secondo i risultati, le abitazioni dei bambini che avevano contratto il cancro erano spesso vicino a linee dell’alta tensione. D’altra parte un simile studio condotto nel Rhode Island (USA) diceva che “non era stato riscontrato nessun nesso fra i casi di leucemia e la rete delle linee elettriche”. Numerosi studi mostrano tuttavia che l’indice di crescita di ratti e topi risente di questi campi elettromagnetici. Un’indagine mostra che sotto le linee dell’alta tensione le api avevano problemi a produrre il miele, diventavano aggressive e d’inverno il loro indice di sopravvivenza era molto basso. In alcuni casi sigillavano addirittura gli alveari.

È stato dimostrato che i campi elettromagnetici possono ostacolare la sincronizzazione dei nostri orologi interni. Di conseguenza i nostri normali ritmi biologici tendono ad adattarsi agli impulsi artificiali dello smog elettromagnetico anziché al campo magnetico naturale della terra. Il risultato è che il corpo umano è sottoposto a stress, e la generale resistenza a varie malattie si indebolisce.

Alcuni tecnici della marina americana che sono stati esposti per lunghi periodi a radiazioni emesse da trasmittenti a bassissima frequenza avevano livelli insolitamente alti di trigliceridi nel siero, sintomo questo che accompagna i disturbi coronarici e i colpi apoplettici. Questi uomini non erano più neppure in grado di eseguire semplici addizioni. Persino le antenne interrate di alcune trasmittenti emettevano abbastanza radiazioni da disorientare gli uccelli acquatici che volavano sopra.

Anche gli elettrodomestici emettono radiazioni, sia pure in minore quantità. Alcuni possono avere poco o nessun effetto negativo, ma altri sì. La lampada a raggi ultravioletti, usata per abbronzare, è considerata la più pericolosa fonte di radiazioni in casa. Sono stati dati avvertimenti anche circa gli asciugacapelli e perfino le termocoperte. Questi tre oggetti, a motivo del loro uso prolungato, sono quelli che potrebbero avere gli effetti più nocivi, sebbene alcuni li usino per anni senza riscontrare alcun effetto negativo.

Come ha mostrato Svegliatevi! in passato, anche l’esposizione alle radiazioni emesse da elettrodomestici come i forni a microonde possono avere un effetto specifico sulla salute.a Da un seminario tenuto nel 1977 presso l’Università del Maryland, con la collaborazione dell’Ente per le Ricerche Navali, risultò che l’esposizione a microonde a bassa intensità ha effetti negativi osservabili sul processo di produzione del sangue nell’organismo e potrebbe provocare cambiamenti nel sistema immunologico del corpo umano.

Perché le informazioni date sono contraddittorie?

Perché si parla ancora di esperimenti indicanti che lo smog elettromagnetico non causa nessun danno agli uomini o ad altre creature? Può darsi che sia come ha detto una ricercatrice: “Purtroppo quasi tutte le ricerche attualmente in corso, nonché la maggioranza degli studi pubblicati, sono direttamente o indirettamente finanziati dall’industria elettrica. Sarebbe poco realistico aspettarsi che i risultati emersi da queste ricerche finanziate dall’industria presentassero chiari fatti contrari ai grandi elettrodotti”. Fece quindi un paragone citando il caso dell’industria del tabacco che finanzia ricerche per dimostrare che il fumo delle sigarette non è nocivo nonostante che le ricerche della scienza medica abbiano dimostrato ampiamente il contrario.

Fatto degno di nota, la rivista Environment del novembre 1978 presenta il riassunto di 45 ricerche scientifiche effettuate da vari istituti di ricerca e università. Tutte, senza eccezione, dimostrano gli effetti negativi che la radiazione emessa dalle linee elettriche produce sia sugli animali che sugli uomini.

Qual è la soluzione?

Si stanno prendendo in considerazione leggi per esercitare un controllo più rigido su ogni forma di radiazione elettromagnetica. Si chiedono fondi per approfondire il problema. Si suggerisce alle società elettriche di interrare le linee ad alta tensione, indipendentemente dal costo. Ma queste cose sarebbero nella migliore delle ipotesi solo una soluzione temporanea.

Tutte queste informazioni, naturalmente, danno di che pensare, anche se non c’è motivo di allarmarsi. I possibili pericoli e rischi dello smog elettromagnetico devono essere confermati e poi attentamente soppesati alla luce dei molti vantaggi che tutti noi traiamo dall’attuale utilizzo dell’energia elettrica. Innegabilmente nelle attuali condizioni imperfette in cui si trovano la terra e le attività umane ci sono molte cose che presentano certi pericoli. Ciò nondimeno, non possiamo andarcene dalla terra né possiamo interamente evitare gli spiacevoli effetti collaterali dell’ambiente che l’uomo si è creato.

Occorre che le attività dell’uomo siano amministrate da governanti in grado di capire perfettamente gli effetti di tutte le influenze ambientali e di salvaguardare imparzialmente il benessere di tutti. Solo Geova Dio, il Creatore, può provvedere tale governo, e ha promesso che per mezzo del suo Regno purificherà la terra da tutto l’inquinamento che la sta rovinando, e ‘farà ogni cosa nuova’. — Rivelazione 11:18; 21:1-5.

[Nota in calce]

a Svegliatevi!, 8 ottobre 1981, pagine 12-15.

[Testo in evidenza a pagina 16]

“Dobbiamo ora accettare il fatto che il radar danneggia il corpo umano”. — Dott. Felix Gad Sulman, del Centro Medico dell’Università di Hadassah a Gerusalemme

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