“Signori, si sale”
I TEDESCHI lo chiamano Fahrstuhl, gli inglesi lift, gli americani elevator. Per gli italiani è un ascensore. Ma qualunque nome usiate si tratta di quell’impianto che di solito in un edificio alto vi procura una strana sensazione allo stomaco.
Ma dove saremmo senza ascensori? Avete mai pensato come sarebbe diverso il mondo se non ci fossero? Senza ascensori, i grattacieli sarebbero poco pratici. E che dire dei milioni di persone in tutte le parti del mondo che abitano in edifici di molti piani? Come farebbero?
Questo fa venire in mente un proverbio inglese: “Non si sente la mancanza dell’acqua finché il pozzo non si secca”. Si può dire la stessa cosa degli ascensori. Non se ne sente veramente la mancanza o non si apprezzano fino a che non si guastano e smettono di funzionare. Questa è una cosa di cui è ben consapevole la massaia che abita al decimo piano quando si accorge di avere dimenticato di comprare qualcosa di importante. Salendo le scale si ricorda all’improvviso dei muscoli delle gambe che per tanto tempo aveva dimenticati!
Ma vi siete mai chiesti dove e quando fu inventato e usato il primo ascensore? Dove, secondo voi?
“Tutto bene, signori, tutto bene!”
Specialmente nel XIX secolo si cominciò a sentire vivamente il bisogno di un congegno per sollevare e calare merci e persone. Man mano che gli edifici diventavano più alti, la gente era meno propensa a salire lunghe rampe di scale. Cominciarono a prosperare i grandi magazzini e sorse la necessità di un congegno che portasse i clienti da un piano all’altro con uno sforzo minimo. Chi fu il primo inventore a dimostrare il funzionamento di un ascensore adibito al trasporto passeggeri che fosse soddisfacente? Fu un americano del Vermont, di nome Elisha Graves Otis.
Per quanto sembri strano, il talento di Elisha Otis come progettista fu scoperto mentre lavorava come capomeccanico in una fabbrica di telai di letti ad Albany (New York, USA)! Inventò vari dispositivi che facevano risparmiare lavoro e così fu mandato a Yonkers (New York), dove le sue capacità furono sfruttate meglio. Lì progettò e costruì il primo ascensore dotato di un meccanismo automatico di sicurezza che entrasse in funzione in caso di rottura delle funi. Nel 1853 aveva avviato un’impresa per la costruzione di ascensori. L’anno seguente, a un’esposizione a New York, Otis dimostrò il funzionamento della sua invenzione.
L’opuscolo Tell Me About Elevators (Parlatemi degli ascensori) descrive la scena: “Installato l’ascensore munito del dispositivo di sicurezza nella parte centrale della Sala dell’Esposizione, Otis fece sollevare la piattaforma con sopra casse, barili, altre cose . . . e lui stesso . . . fino a un’altezza che tutti potessero vedere. Poi ordinò di tagliare la fune [portante]. Il congegno di sicurezza entrò immediatamente in funzione, azionando le sbarre dentate di arresto, e la piattaforma di sollevamento rimase immobile. Gli spettatori trattennero il respiro, dopo di che scoppiarono in un fragoroso applauso, e Otis, col cappello a cilindro in mano, in piedi sulla piattaforma, si inchinò con fierezza e disse: ‘Tutto bene, signori, tutto bene!’” Nasceva così il moderno ascensore.
L’ascensore si fa strada
Si comprese subito quale potenziale aveva questo nuovo e strano marchingegno, e nel 1857, in un grande magazzino all’angolo fra Broadway e Broome Street a New York, venne installato il primo ascensore adibito al trasporto passeggeri. Azionato a vapore, saliva cinque piani in meno di un minuto. Per quell’epoca, era veloce. Oggi invece gli ascensori dell’edificio più alto del mondo, la Sears Tower di Chicago, percorrono 412 metri in meno di un minuto!
Intanto come andava la costruzione di ascensori in Europa? Dato che forse davano meno importanza agli edifici alti, gli europei furono più lenti a partire. Sembra che il primo ascensore di tipo moderno sia stato costruito in Europa non prima del 1867. Ma dopo ricuperarono il tempo perduto. Come? Costruendo il primo ascensore per una struttura tipo grattacielo. Di che si trattava? Della Torre Eiffel, il più famoso monumento di Parigi, portata a termine nel 1889.
Come venne progettato il sistema di ascensori? Nel suo libro Space, Time and Architecture (Spazio, tempo e architettura) Sigfried Giedion ci dice: “Quattro grandi ascensori a due piani andavano dal piano terra alla prima piattaforma, a un’altezza pari a quella della cattedrale di Notre-Dame [68 metri]; altri due andavano dalla terrazza alla seconda piattaforma, a un’altezza pari a quella della cupola della basilica di S. Pietro a Roma [133 metri]; il resto della salita veniva effettuato in due stadi per mezzo di una coppia di ascensori idraulici che facevano la spola su e giù. L’intero tragitto — oltre 300 metri — richiedeva solo sette minuti”. L’ascensore cominciava a farsi strada molto più velocemente.
Una lunga caduta, ma senza versare una goccia
Col passare degli anni vennero costruiti ascensori più sofisticati e nel 1913 entrò in uso l’ammortizzatore ad aria. Si trattava di un congegno di sicurezza mediante cui l’ascensore, se fosse caduto, si sarebbe fermato su una camera d’aria compressa che ammortizzava la caduta.
L’inventore di questo sistema, F. T. Ellithorpe, aveva così tanta fiducia nel suo nuovo meccanismo che caricò sulla cabina di un ascensore 3.175 chili di zavorra e un bicchiere d’acqua. Fece scendere il tutto senza comandi dal 45º piano, una caduta di 183 metri. Quando l’ascensore si fermò, non si era versata una goccia di liquido!
Gli ascensori aiutano a coprire le spese
Nel 1931 l’Empire State Building era il grattacielo più alto del mondo. Fu temporaneamente anche l’edificio più costoso da mantenere dato che, a causa della depressione, solo il 30 per cento dello spazio destinato a uffici era occupato. Cosa permise di mantenere funzionale l’edificio? Gli ascensori che portavano decine e decine di turisti sulla terrazza panoramica. Il primo giorno 5.000 turisti pagarono un dollaro ciascuno per ammirare il panorama dalla vetta. E allora un dollaro era una bella somma! Durante il primo mese oltre 100.000 persone salirono al belvedere all’86º piano.
Negli ultimi decenni gli ascensori sono stati perfezionati e resi più veloci. Per esempio, nell’edificio della RCA a New York gli ascensori salgono al 70º piano del grattacielo alla velocità di 427 metri al minuto. Nel John Hancock Center di Chicago sono ancora più veloci: 549 metri al minuto o 32 chilometri all’ora!
Si comprende l’importanza di un servizio veloce di ascensori quando si pensa che oltre 250.000 persone visitano ogni giorno il complesso di grattacieli del Rockefeller Center di New York per fare acquisti, lavorare o come turisti. Non è strano che le torri gemelle del World Trade Center di New York, di 110 piani, siano servite da un totale di 250 ascensori. Immaginate se doveste salire in cima a quegli edifici a piedi!
Perciò la prossima volta che sentite una voce dire “Signori, si sale”, rammentate le famose parole di Elisha Otis: “Tutto bene, signori, tutto bene!” E siate grati di poter usare l’ascensore.
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Elisha Otis durante la dimostrazione del primo ascensore del mondo munito di dispositivo di sicurezza
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Ci sarebbero grattacieli se non ci fossero ascensori?