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  • Sta per scoccare l’ultima ora di questo mondo?
  • Svegliatevi! 1985
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Svegliatevi! 1985
g85 8/4 pp. 3-5

Sta per scoccare l’ultima ora di questo mondo?

IMPORTANTI personalità di ogni parte del mondo sono pervenute alla conclusione che sta per scoccare l’ultima ora. Le forze che spingono incessantemente le nazioni verso l’orlo della guerra nucleare producono nella loro mente l’effetto di ululanti sirene d’allarme. La loro inquietudine è accresciuta dal pericolo di un crollo dell’economia mondiale e dalle molte forme di letale inquinamento ambientale. Avvertono che sta per scoccare l’ultima ora non solo per alcune nazioni ma per il mondo intero. Perché? Perché nessuna di esse riesce a trovare soluzioni veramente efficaci.

La loro massima preoccupazione è la minaccia di una guerra nucleare. All’inizio del 1984, seguendo il consiglio di 47 scienziati, inclusi 18 premi Nobel, il mensile Bulletin of the Atomic Scientists mise avanti di un minuto il suo “orologio della fine del mondo”, portandolo a tre minuti prima della mezzanotte. L’ora indicata da questo orologio rappresenta quanto questo mondo è vicino, a loro giudizio, a un olocausto nucleare. “È un’espressione di allarme”, dicono. In 30 anni “l’orologio della fine del mondo” non era mai stato così vicino a mezzanotte!

Il senso di allarme viene intensificato da altri fattori:

● Le potenze nucleari, che un tempo si pensava fossero soltanto sei, potrebbero essere diventate nove. Il prof. Daniel Yergin della Harvard University calcola che entro quest’anno ci saranno 40 nazioni in grado di produrre la bomba atomica.

● La possibilità che lo spazio divenga un futuro campo di battaglia, da cui armi orbitanti dirigeranno i loro micidiali raggi laser contro la terra con effetti distruttivi, è divenuta una realtà.

● Gli strateghi militari esprimono l’orripilante idea di sferrare il primo colpo, nella speranza di vincere una guerra nucleare.

Queste cose fanno tremare la gente perché abbassano la soglia della guerra nucleare e accrescono le probabilità di un olocausto nucleare accidentale.

Una guerra nucleare potrebbe scoppiare per caso? Harold Freeman, professore dell’Institute of Technology del Massachusetts (USA), ha scritto un libro (intitolato This Is the Way the World Will End—This Is the Way You Will End Unless [Questo è il modo in cui il mondo finirà — Questo è il modo in cui voi finirete a meno che]) dove indica che nei 18 mesi precedenti l’ottobre del 1980 furono registrate 151 indicazioni di attacco immediato. “In quattro casi fu dichiarato lo stato di all’erta per i bombardieri B-52 e i missili balistici intercontinentali, per tenerli pronti alla rappresaglia”, dice. “Tutti gli errori furono corretti in tempo, ma in qualche caso il rischio fu evitato per un pelo”. Quanto fu grande il pericolo corso? Il 9 novembre 1979, prosegue, “i bombardieri si levarono in volo nel giro di sei minuti, preparandosi per un contrattacco nucleare”.

Dove possiamo nasconderci? C’è alcun luogo sicuro? No! Una guerra nucleare limitata all’emisfero settentrionale potrebbe coprire anche l’emisfero meridionale con una coltre di letale pioggia radioattiva o causare un “inverno nucleare” in tutto il mondo. La gravità della situazione ha spinto capi di sei nazioni — India, Messico, Tanzania, Svezia, Grecia e Argentina — a rilasciare una dichiarazione, chiamata Iniziativa di Pace dei Quattro Continenti, che dichiara: “Oggi la sopravvivenza dell’umanità è in pericolo”.

Ma non sono pochi quelli che cercano di soffocare i loro timori. Ragionano che c’è poco o nulla da fare a questo riguardo, quindi cercano di vivere come nulla fosse. Ma chi assume un atteggiamento del genere trascura un particolare importante. Quale?

[Riquadro/Immagini a pagina 4]

Che futuro hanno i giovani?

Alcuni giovani credono che ci sia un futuro per la famiglia umana. Ma sono molti di più coloro che credono che sia troppo tardi per evitare una catastrofe mondiale. Un adolescente ha detto: “Mi sono rassegnato al fatto che potrebbe esserci benissimo una ‘fine dei tempi’”.

Lo scetticismo e le idee confuse riguardo al futuro hanno portato alcuni al suicidio. Molto tempo fa un saggio scrisse: “Dove non c’è visione il popolo si sfrena”. (Proverbi 29:18) Senza una “visione” attendibile che infonda speranza per il futuro, molti giovani adottano un modo di vivere ispirato alla seguente filosofia: “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo”. (I Corinti 15:32) Alcuni si danno alla droga e alla promiscuità sessuale, mettono al primo posto l’amore dei piaceri, si rifugiano nel mondo della fantasia, vogliono avere “tutto” ora perché potrebbe non esserci un “domani”. Per loro, dicono due noti psichiatri, Beardslee e Mack, “fare piani non ha senso, e gli ideali e i valori tradizionali appaiono ingenui”.a

Questo senso di disperazione ha generato i giovani della new wave (nuova ondata). Forse li avete visti con i loro abiti stravaganti, i capelli multicolori tagliati in modo strano, spilli di sicurezza piantati nella carne, e uomini con gli orecchini. Si sentono profondamente esclusi e perciò non vogliono avere niente a che fare con la società. “Alcune delle cose che facciamo possono apparire offensive”, ha detto un giovane della new wave, “ma è l’unico modo che ci resta per dire che non facciamo parte del vostro pazzo mondo”.

Altri giovani che sentono l’avvertimento relativo alla possibilità di un annientamento nucleare si preoccupano. A differenza di alcuni adulti che riescono a soffocare la paura di una distruzione nucleare, i giovani, con la loro fertile immaginazione, non ci riescono. Ecco cosa dicono:

● “Non ho voglia di finire in fumo”. — Vanessa, 11 anni.

● “Se ti siedi e ci pensi veramente, ti spaventi. La tua vita è legata a un bottone rosso che, se è premuto, ti fa saltare in aria”. — Dexter, 13 anni.

● “Ho degli incubi non per la guerra nucleare, ma per il fatto che dopo non ci sarà nulla qui”. — Stacey, 14 anni.

Altri adolescenti, però, pur interessandosi della cosa, non sono in ansia. Guardano con ottimismo al loro futuro.

● “Sì, avrò un futuro”. — Pam, 17 anni.

● “È impossibile che ci sia un olocausto nucleare”. — Oliver, 17 anni.

● “Non ho questa paura”. — Dashunta, 18 anni.

● “Ho la speranza di vivere; sono contenta di conoscere queste cose”. — Elizabeth, 15 anni.

Perché questi giovani sono così fiduciosi? Quali cose conoscono? Conoscono la Bibbia e le sue profezie, per cui sanno perché sta per scoccare l’ultima ora di questo mondo.

[Nota in calce]

a “L’effetto degli sviluppi nucleari sui bambini e sugli adolescenti”, da Psychosocial Aspects of Nuclear Developments, pubblicazione dell’Associazione Americana di Psichiatria.

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